La Mia Opera

Del Tibetano

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Nel 1919, nel corso del mese di novembre, mi misi in contatto con A.A.B. (Alice Bailey) chiedendole di redigere per me alcune cose e anche di provvedere alla pubblicazione di alcune opere che, secondo un ordine adottato per far conoscere la verità, dovevano essere pubblicate. Rifiutò immediatamente, non provando alcun simpatia per i cosiddetti scritti occulti che distribuivano al pubblico i diversi gruppi occulti; non aveva alcuna esperienza nell'arte di rivolgersi per iscritto al pubblico; provava inoltre una profonda avversione per tutte le forme di lavoro e di scritti psichici. Più tardi cambiò idea, quando le ebbi spiegato che l'esistenza di rapporti telepatici era provata e che erano oggetto di ricerche scientifiche; inoltre che lei stessa non era né chiaroveggente né chiarudiente e che non lo sarebbe mai stata e, soprattutto, che  la miglior prova di verità era la verità stessa. Le dichiarai che se consentiva a scrivere durante un mese, quanto trascritto le avrebbe dimostrato che conteneva la verità, sia evocando intuitivamente la sua comprensione e il riconoscimento, sia mostrando l'esistenza di elementi validi per la nuova era spirituale la cui venuta era prossima. Superò dunque la sua avversione per questo tipo di lavoro e per le numerose presentazioni occulte della verità; stipulò soltanto che l'opera non avrebbe dovuto essere accompagnata da alcuna pretesa e che gli insegnamenti presentati avrebbero dovuto essere giudicati secondo i loro stessi meriti.

I Libri

La prima opera pubblicata fu Iniziazione umana e solare, risultato dei suoi primi sforzi in questo genere di lavoro; da lì partirono tutti i libri che sarebbero seguiti; da quel momento in poi A.A.B ha scritto per me durante quasi venticinque anni. Queste opere s'ispirano tutte a un profondo disegno che vorrete certamente conoscere. Hanno attirato l'attenzione di tutto il mondo.

Iniziazione umana e solare era destinato ad attirare l'attenzione del pubblico sull'esistenza della Gerarchia. H.P.B l'aveva fatto per inferenza e affermando tale esistenza, ma non l'aveva presentata con un esposto completo. La Società Teosofica aveva insegnato l'esistenza dei Maestri sebbene H.P.B, in una comunicazione indirizzata alla Sezione Esoterica, abbia dichiarato di essersene amaramente pentita. Questo insegnamento venne in seguito deformato dai direttori del movimento teosofico che commisero degli errori di base. I Maestri, come li dipinsero, erano dotati da un'impossibile infallibilità, impossibile perché essi stessi evolvono; l'insegnamento dispensato faceva sì che l'interesse della gente era assorbito dallo sviluppo del sé e comportava un'intensa focalizzazione sulla liberazione e lo sviluppo personali. Le persone ritenute iniziati o discepoli avanzati erano assolutamente mediocri e senza alcuna influenza al di fuori della Società Teosofica stessa. Si dava importanza alla devozione totale ai Maestri e alle loro personalità. Si mostrava anche come questi Maestri intervenissero  nell'organizzazione e nella vita di diversi gruppi occulti che proclamavano di lavorare sotto la loro direzione.

Ai Maestri si attribuiva la responsabilità degli errori commessi dai direttori dei gruppi, che si rifugiavano dietro dichiarazioni come: "Il Maestro mi ha chiesto di dire…", "il Maestro desidera che i membri facciano questo o quello". Chi obbediva era considerato un membro valido; chi non manifestava interesse e rifiutava di obbedire era considerato un rinnegato. Si usurpava costantemente la libertà individuale e si giustificavano le debolezze e le ambizioni dei dirigenti. Conoscendo tutto questo, A.A.B. rifiutò di partecipare a questo genere  di attività che ricorreva continuamente, poiché questa è la storia di tutti i gruppi occulti conosciuti che attirano l'attenzione del pubblico. Se avessi voluto lavorare un questo modo, ciò che chi è affiliato alla Gerarchia non farebbe mai, A.A.B. avrebbe rifiutato di collaborare.

Lettere sulla meditazione occulta venne in seguito. L'opera indica un approccio un poco nuovo alla meditazione, basato non sulla devozione verso dei Maestri, ma sul riconoscimento dell'anima in ogni essere. Fu seguito dal Trattato del fuoco cosmico. Questo libro sviluppa l'insegnamento dato nella Dottrina Segreta sui tre fuochi: il fuoco elettrico, il fuoco solare e il fuoco per attrito; è l'atteso seguito di quell'insegnamento. Presenta inoltre la chiave psicologica della Dottrina Segreta ed è destinato a essere studiato dai discepoli e dagli iniziati alla fine di questo secolo e all'inizio del prossimo, fino al 2025.

A.A.B si rese poi conto che avrebbe reso un servizio a me e all'opera scrivendo alcuni libri utili agli studenti, nonché trascrivendo degli scritti e delle note che avrebbe dovuto rendere in un linguaggio particolare, composto insieme a me, atto a provocare una profonda riflessione sulle idee che è mio dharma rendere pubbliche. Lo psichico e il medium comuni non hanno sempre un'intelligenza di alto livello. A.A.B. voleva dimostrare, aiutando così il lavoro futuro, che era certamente possibile svolgere un lavoro d'ordine psichico possedendo tuttavia una reale intelligenza. Scrisse dunque quattro libri che sono interamente una sua opera personale.

  • La coscienza dell'atomo
  • L'anima e il suo meccanismo
  •  Dall'intelletto all'intuizione
  • Da Betlemme al Calvario


In collaborazione con me scrisse anche un libro dal titolo La luce dell'anima.  Le diedi i Sutra di Patanjali scritti in sanscrito ed ella aggiunse i suoi commenti, rivolgendosi a me di tanto in tanto per assicurarsi del senso esatto dei Sutra.

Venne poi il Trattato di magia bianca. Fu scritto molti anni fa. A mano  a mano che veniva scritto era mandato agli studenti più avanzati della Scuola Arcana capitolo per capitolo, e solo come materiale di lettura. È il primo libro che sia mai stato presentato sull'addestramento e il dominio del corpo astrale o emozionale. Esistono molte opere occulte sul corpo fisico e la sua purificazione e sul corpo eterico o vitale; la maggior parte sono compilazioni da altri libri antichi e moderni. Ma il mio libro ha lo scopo di formare l'aspirante moderno a dominare il suo corpo astrale con l'aiuto della mente, questa essendo a sua volta illuminata dall'anima.

L'opera seguente fu il Trattato dei sette raggi. Si tratta di un'opera piuttosto lunga, non ancora terminata. Sono in tutto quattro volumi, di cui due già pubblicati; un altro è quasi pronto. I due primi volumi trattano dei sette raggi e dei loro tipi psicologici; costituiscono così le basi di una nuova psicologia il cui cammino è stato preparato dalla psicologia moderna, per quanto materialista. Il terzo volume è dedicato interamente all'astrologia esoterica e costituisce un'opera intera a sé. Il suo scopo è far conoscere la nuova astrologia fondata sull'anima e non sulla personalità. L'astrologia ortodossa stende un oroscopo che indica la sorte e il destino della personalità; quando questa personalità è poco evoluta o il suo sviluppo è medio, esso può essere, ed è sovente, sorprendentemente esatto. Non è così per persone altamente evolute, aspiranti, discepoli e iniziati che cominciano a dominare gli astri e perciò i loro influssi;  è così impossibile predire gli eventi della loro esistenza. La nuova e futura astrologia cerca di dare la chiave dell'oroscopo dell'anima, come è condizionata dal suo raggio e non da quello della personalità. Ho dato sufficienti indicazioni per permettere agli astrologi interessati e attirati da questo nuovo metodo di predire il futuro secondo questo nuovo approccio. L'astrologia è una delle scienze fondamentali fra le più necessarie. A.A.B. non ne conosce alcunché; non sa nemmeno stendere un oroscopo e sarebbe incapace di dirvi il nome dei pianeti e della case che governano. Sono quindi interamente responsabile di tutto ciò che è scritto in quest'opera, così come in tutti gli altri miei libri salvo, come ho detto, uno solo: La luce dell'anima.

Il quarto volume tratta della guarigione e del ponte antahkarana gettato sul varco fra la Monade e la personalità; presenta anche le Quattordici Regole che dovranno imparare a seguire coloro che ricevono la formazione in vista dell'iniziazione.° Attiro nuovamente la vostra attenzione su quest'ultimo punto, ricordandovi che A.A.B. non ha mai avanzato la minima pretesa, a titolo privato o pubblico, di essere un'iniziata e non lo farà mai. Sa che ciò è contrario alla legge occulta e ha visto troppe persone per nulla spiritualmente focalizzate o che non possedevano alcuna capacità intellettuale che pretendevano di essere iniziate. In questo modo causano un reale torto, poiché abbassano l'idea della Gerarchia e della natura del discepolato agli occhi di un pubblico attento. Mi assumo quindi tutta la responsabilità delle Quattordici Regole, della loro spiegazione e applicazione. A.A.B. non ha mai preteso di essere qualcosa di più di un discepolo attivo occupato a operare per il mondo, ciò che nessuno può negare. Ha ripetuto molte volte che il termine "discepolo"  è l'appellativo legittimo  non soggetto a controversia; è inoltre il termine che s'impiega per tutti i gradi di operatori della Gerarchia, dal discepolo in prova, più o meno affiliato a certi discepoli della Gerarchia, fino al Cristo stesso, Maestro di tutti i Maestri e Istruttore degli Angeli e degli uomini. Si è costantemente opposta, con la mia intera approvazione, alla curiosità malsana riguardo a posizione e titolo, che è la piaga di numerosi gruppi occulti.  Questa curiosità alimenta la vasta corrente di competizione, gelosie, critiche e pretese che caratterizzano la maggioranza dei gruppo occulti, che privano di serietà molte delle loro pubblicazioni e impediscono al pubblico in genere di ricevere l'insegnamento nella sua purezza e semplicità. È l'insegnamento che conta, la sua verità, il suo richiamo intuitivo. Lo si tenga presente.

I discepoli accettati di un Maestro che giungono a riconoscerlo interiormente, riconoscimento che può essere corroborato dai loro condiscepoli e usato dal Maestro come uno stato di fatto, conoscono il loro Maestro, accettano il suo insegnamenti e, fra di loro parlano di Lui così com'è nei loro confronti, ma non ne parlano al mondo esterno. Gli scritti stampati recentemente dal "Beacon" e che A.A.B. aveva mal controllato, erano stati distribuiti da me, quale maestro, ai membri di un gruppo del mio ashram. Questo gruppo aveva mantenuto il mio anonimato per oltre un decennio, ciò che era un dovere evidente.

I libri sono dunque stati pubblicati in continuazione durante interi anni. Quando il Trattato dei Sette Raggi sarà terminato, un'opera meno voluminosa sull'illusione sarà pronta per la stampa e un libro sullo stato di discepolo nella nuova era sarà a disposizione del pubblico, A.A.B. avrà terminato il suo compito per quanto mi riguarda. Potrà riprendere il lavoro nell'ashram del suo Maestro, il lavoro di discepolo.

La Scuola

La seconda fase del lavoro che volevo veder conclusa ora è in pieno sviluppo. Il mio desiderio, così come quello di coloro che sono affiliati alla Gerarchia, era di vedere organizzarsi una scuola esoterica che rispettasse la libertà dei suoi membri, che non li legasse con un impegno o giuramento e che, pur assegnando loro delle meditazioni e degli studi e dispensando un insegnamento esoterico, li lasciasse liberi di provvedere ai loro adattamenti e a interpretare la verità come potevano. Essa avrebbe presentato loro i differenti punti di vista e al tempo stesso comunicato le verità esoteriche più profonde, affinché potessero riconoscerle se risvegliati ai misteri, alle verità che, anche se lette o ascoltate, non avrebbero fatto loro del male anche se non possedevano la percezione necessarie per riconoscere la verità qual è.

Una scuola di questo genere è stata organizzata nel 1923 da A.A.B. con l'aiuto di F.B. e di alcuni studenti dotati di visione e comprensione spirituali. A.A.B. organizzò la Scuola Arcana a condizione che io non me ne occupassi in alcun modo e che non intervenissi nella direzione e nei programmi. È una decisione saggia e approvo pienamente la sua presa di posizione. Nemmeno i miei libri furono adottati come testi di studio. Solo da tre anni uno di essi, il Trattato di Magia Bianca, è stato adottato come corso di studio su espressa richiesta di molti studenti.

Anche una parte dell'insegnamento relativo all'antahkarana, che farà parte del quarto volume del Trattato dei Sette Raggi, da due anni viene utilizzato in una sezione del quarto grado.  In un'altra sezione si trova l'insegnamento sull'illusione come soggetto di lettura.

Alla Scuola Arcana non si esige obbedienza e non si chiede di "obbedire al Maestro", poiché nessun Maestro la dirige. L'accento è posto sull'unico Maestro nel cuore, l'Anima, il vero uomo spirituale in ogni essere umano. Non vi si insegna la teologia; nulla obbliga lo studente ad accettare una data interpretazione o presentazione della verità; egli è libero di accettare o rifiutare l'esistenza dei Maestri, della Gerarchia, della reincarnazione o dell'anima, nondimeno rimane membro stimato della scuola. Non gli si chiede di essere fedele né alla scuola né a A.A.B.- Gli studenti possono far parte di qualsiasi gruppo occulto, esoterico, metafisico o ortodosso e di qualsiasi chiesa, rimanendo tuttavia membri della scuola. Si chiede loro di considerare queste attività come campi di servizio in cui possono portare l'esperienza spirituale acquisita grazie al loro lavoro nella scuola. Dirigenti e membri anziani di numerosi gruppi occulti operano alla Scuola Arcana, ma si sentono perfettamente liberi di consacrare il loro tempo al loro gruppo, servirvi e rimanere fedeli.

La Scuola Arcana ora esiste da vent'anni. Attualmente entra in un nuovo ciclo di crescita e utilità, così come l'umanità, e vi si prepara con cura. La parola chiave della scuola è servizio, basato sull'amore per l'umanità. Il lavoro di meditazione è accompagnato ed equilibrato dallo studio e dallo sforzo di insegnare agli studenti come servire.

IL NUOVO GRUPPO DI SERVITORI DEL MONDO

Circa dieci anni fa sono entrato in una nuova fase di lavoro, quando ho cominciato a redigere diversi opuscoli per il grande pubblico per attirare l'attenzione sulla situazione mondiale e sul nuovo gruppo di servitori del mondo. In tal modo mi sforzavo di ancorare sulla terra, se posso esprimerlo così, una esteriorizzazione o un simbolo dell'opera della Gerarchia. Si trattava di riunire soggettivamente  e, se possibile, oggettivamente, tutti coloro che, perseguendo un fine spirituale e animati da un amore profondo per l'umanità, lavoravano attivamente in molti paesi, soli o in seno a un'organizzazione. Sono estremamente numerosi. Alcuni sono noti ai membri della Scuola e da A.A.B. e F.B; ne conosco migliaia d'altri che essi non conoscono. Nel loro lavoro, essi sono tutti ispirati dalla Gerarchia e assolvono, più o meno coscientemente, il compito di agenti dei Maestri. Sul piano interiore, insieme formano un raggruppamento strettamente unito dall'amore e dall'intento spirituale. Alcuni sono occultisti che operano nei diversi gruppi occulti; altri sono mistici operanti con  visione e amore; altri ancora appartengono alle religioni tradizionali e infine vi sono altri che non hanno alcuna "affiliazione spirituale". Tutti sono tuttavia animati da un sentimento di responsabilità verso il benessere degli uomini e si sono consacrati interiormente ad aiutare il prossimo. Questo vasto gruppo attualmente costituisce il Salvatore del Mondo; lo salverà e dopo la guerra instaurerà la nuova era. Gli opuscoli che ho redatti, il primo dal titolo "I prossimi tre anni"° [Pubblicato nel 1932 con il titolo Il nuovo gruppo di servitori del mondo], indicano i loro piani e propositi; suggeriscono forme e metodi di cooperazione con questo gruppo di Servitori del Mondo già esistente e attivo in molti settori.

Coloro che il nuovo gruppo di servitori del mondo influenza, con i quali esso cerca di lavorare e che possono operare come agenti di quel gruppo, li chiameremo donne e uomini di buona volontà. Ho fatto un tentativo di raggiungerli nel 1936 quando, tardivamente, c'era ancora la possibilità di evitare la guerra. Molti si ricordano di quella campagna e del suo relativo successo. Erano stati raggiunti milioni di persone, verbalmente, per iscritto o via radio; ma allora non ci fu il numero necessario di persone spiritualmente interessate a prendere le misure necessarie per arrestare l'ondata di odio, di male e di aggressione che minacciava di sommergere il mondo. La guerra scoppiò nel 1939, nonostante tutti gli sforzi della Gerarchia e di coloro che collaboravano e l'opera ispirata dalla buona volontà dovette essere sospesa. Questa parte del lavoro nel quale i membri della Scuola Arcana avevano cercato di servire e che era scaturito nella creazione di diciannove centri di servizio in altrettanti paesi, dovette essere temporaneamente abbandonata, ma solo temporaneamente, fratelli miei, poiché la buona volontà è la "forza salvifica" e l'espressione della volontà di bene che anima il nuovo gruppo di servitori del mondo.

Vorrei segnalare che l'opera di ancorare il nuovo gruppo di servitori del mondo e di organizzare il lavoro della buona volontà non ha assolutamente a che fare con la Scuola Arcana, salvo nella misura in cui ai suoi membri viene offerta l'opportunità di partecipare a questo movimento. Essi erano completamente liberi di farlo o meno, a loro scelta; molti fra di loro si disinteressarono di questo tentativo, dimostrando così la libertà che sentivano e che avevano imparato.

Allo scoppio della guerra, che gettò il mondo intero nel caos, nei disastri, nella morte e lo spavento, molte persone inclini alla spiritualità preferirono tenersi in disparte dalla lotta. Non costituivano una maggioranza, ma una minoranza potente e rumorosa. Essi consideravano ogni atteggiamento partigiano come una violazione della legge della fratellanza; erano pronti a sacrificare il bene dell'insieme dell'umanità a un impulso sentimentale di amore per tutti gli uomini in un modo che imponeva loro di astenersi da qualsiasi azione e da ogni decisione. Non era: "Il mio paese, a torto o a ragione", ma "L'umanità a torto o a ragione". Quando redassi l'opuscolo intitolato L'attuale crisi mondiale, come quelli che seguirono, in relazione alla situazione mondiale, dichiarai che la Gerarchia approvava l'atteggiamento delle nazioni Alleate che lottavano per la libertà dell'umanità intera e per la liberazione dei popoli che soffrivano. Cio significa necessariamente che la Gerarchia non approvava in alcun modo la posizione dell'Asse. Molti di coloro che lavoravano all'opera della buona volontà, come pure un piccolo numero appartenente alla scuola, interpretarono questa dichiarazione come un significato politico; pensavano senza dubbio che la gente incline alla spiritualità esigeva una posizione di neutralità totale nei confronti del bene come del male. Queste persone non pensano con chiarezza e confondono l'amore fraterno con il rifiuto di prendere partito; dimenticano le parole del Cristo: "Chi non è con me è contro di me".  Ripeterò ciò che ho già detto sovente: la Gerarchia e tutti i suoi membri, compreso io stesso, amiamo l'umanità, ma ci rifiutiamo di sostenere il male, l'aggressione, la crudeltà e l'imprigionamento dell'anima umana. Prendiamo posizione per la libertà, per la possibilità offerta a tutti di avanzare sulla via della luce, per il benessere di tutti senza discriminazione, per la bontà e per il diritto di ogni uomo di pensare da sé, di esprimersi e lavorare liberamente. Non possiamo perciò approvare le nazioni o gli individui di qualsiasi paese che si oppongono alla libertà e alla felicità degli uomini. Nel nostro amore e nella nostra comprensione delle circostanze sappiamo che in una vita, o più vite future, la maggioranza di coloro che attualmente sono i nemici della libertà umana saranno essi stessi liberi e percorreranno la Via Illuminata. Nel frattempo, tutta la Gerarchia sta dalla parte delle nazioni che lottano per liberare l'umanità, dalla parte di coloro che, in qualsiasi nazione, operano in questo senso. Se il fatto di trovarsi dalla parte del bene e della libertà è considerato pregiudizievole ai fini spirituali, allora la Gerarchia opererà a  mutare l'attitudine della gente nei confronti di ciò che è spirituale.

Essendo responsabile della trascrizione degli opuscoli e, con F.B., della loro pubblicazione, A.A.B. si è venuta a trovare in una situazione difficile: era il bersaglio di critiche e attacchi. Sa tuttavia che il tempo aggiusta ogni cosa e che il lavoro compiuto, se ben motivato, alla fine si giustifica da sé.

Mi sono perciò interessato a tre aspetti del lavoro: i libri, la Scuola Arcana e il nuovo gruppo di servitori del mondo. L'influenza esercitata sul mondo da questi tre aspetti del lavoro è stato nettamente efficace e utile. La somma del lavoro compiuto è ciò che conta e non le critiche e l'incomprensione di chi appartiene fondamentalmente al vecchio ordine, all'era dei Pesci, e che non può vedere comparire i nuovi modi di vivere e i nuovi approcci alla verità.

Per tutto questo tempo sono rimasto dietro le quinte. Sono responsabile dei libri e degli opuscoli che hanno l'autorità della verità, se esiste verità, ma non l'autorità che si attacca al mio nome a alla posizione che potrei rivendicare, o ancora che dei curiosi, degli interrogatori e dei devoti potrebbero attribuirmi. Non ho in alcun modo preso parte all'amministrazione o ai programmi della scuola; A.A.B. ne assume tutta la responsabilità. I miei libri e opuscoli sono stati messi a disposizione di tutti gli studenti della scuola come pure del pubblico in genere.

Ho cercato di facilitare l'opera della buona volontà la cui responsabilità incombe a Foster Bailey, suggerendo e indicando in cosa consiste il lavoro che il nuovo gruppo di servitori del mondo si sforza di svolgere, ma l'autorità conferita al mio nome non è mai stata messa in gioco e non lo sarà mai.

L'insieme di tutte queste attività è stata soddisfacente; l'incomprensione, minima, è dovuta soltanto all'atteggiamento e al corredo individuale delle persone critiche. La critica è sana, ma a condizione di non essere distruttiva.

FORMAZIONE PERSONALE

In parallelo a queste importanti attività, dal 1931 ho formato un gruppo di uomini e donne sparsi in tutto il mondo alle tecniche del discepolato accettato come viene concepito classicamente. Scegliendo fra numerosi possibili neofiti ho designato ad A.A.B. (nel 1931 e dopo) un gruppo di circa 45 persone che avevano manifestato il desiderio di essere formati; le une erano conosciute di persona da A.A.B., altre le erano totalmente sconosciute; sembravano poter subire le prove che dovevano rivelare se  erano pronte a compiere il lavoro di gruppo del nuovo discepolato. Ho inviato loro direttamente le istruzioni personali come pure delle istruzioni generali comprendenti il nuovo approccio alla Gerarchia e alla vita spirituale, beninteso basate tuttavia sulle antiche regole. Queste istruzioni saranno presto a disposizione del pubblico; tuttavia, nessuna indicazione sarà data sulle le persone così formate e non sarà fornita alcuna informazione; le istruzioni rimarranno come sono state impartite, ma nomi, date e luoghi saranno modificati [Queste istruzioni sono state pubblicate nel libro Discepolato nella nuova era. F.B.].

Dati i contatti che hanno avuto con me, queste persone hanno necessariamente scoperto la mia identità. Da anni sanno chi sono. Ma esse, come A.A.B., hanno conservato il mio anonimato con grande cura nonostante circostanze veramente difficili, centinaia di persone in quasi tutti i paesi si interrogavano sulla mia identità e molte l'avevano indovinata. Oggi perciò, e nonostante ciò che A.A.B. e i miei discepoli hanno potuto fare, è generalmente ammesso che sono un Maestro e mi è stato dato un Nome. L'ho confermato agli aspiranti specialmente scelti del mio gruppo,  ma soltanto quando essi stessi l'ebbero scoperto interiormente.  Sarebbe stato puerile ed errato agire altrimenti; nella mia corrispondenza con loro e nella redazione delle istruzioni relative al nuovo discepolato ho naturalmente assunto la mia vera posizione e il mio nome. Alcune di queste istruzioni mi erano sembrate, e anche ad A.A.B, adatte ad essere usate da una cerchia più ampia; furono quindi oggetto di una serie di articoli sugli Stadi del Discepolato che vennero pubblicati nel "Beacon". Prima della pubblicazione erano stati accuratamente rivisti da A.A.B. salvo uno solo nel quale, qualche mese più tardi e sotto la pressione di un lavoro molto impegnativo, elle omise di sopprimere un paragrafo dove mi esprimevo come Maestro. Questo paragrafo, con suo grande rincrescimento apparve nel "Beacon" del luglio 1943. Dopo aver preservato il mio anonimato durante tanti anni, commetteva così questa disattenzione e il fatto che io fossi un Maestro divenne di dominio pubblico.

A questo proposito vorrei attirare la vostra attenzione su tre punti:

Allora, e sono passati tanti anni, nel Trattato di Magia Bianca ho dichiarato di essere un iniziato di un certo rango, ma che il mio anonimato doveva essere preservato. Anni più tardi, e a cause di quell'inavvertenza, mi trovo in una situazione in cui, apparentemente, mi contraddico o mi ritraggo, cambiando così il mio atteggiamento. In realtà non è così. L'estensione presa dall'insegnamento cambia le circostanze e i bisogni dell'umanità richiedono a volte che sia modificata la maniera di accostare il problema. Nulla è statico nell'evoluzione della verità. Da molto tempo era mia intenzione di fare tutto il necessario per portare a conoscenza del grande pubblico, e in maniera più decisa, l'esistenza della Gerarchia e dei suoi membri.°

Qualche anno fa dissi ad A.A.B., come l'aveva fatto il suo Maestro, che come discepolo il suo dovere era di rendere familiare al pubblico la vera natura dei Maestri di Saggezza, cancellando l'errata impressione ricevuta a loro proposito. Ciò che fece in una data misura, ma senza adempiere completamente il compito previsto. Esitò a causa del discredito gettato su tutta la questione dai diversi istruttori e gruppi occulti che non li avevano presentati sotto il loro vero aspetto. Si aggiungevano inoltre le ridicole pretese emesse a nostro proposito dagli ignoranti. H.P.B, che precedette A.A.B., in certe istruzioni rivolte alla Sezione esoterica della Società Teosofica, aveva dichiarato di essersi amaramente pentita d'aver menzionato i Maestri, i loro nomi e le loro funzioni. A.A.B. condivideva questa opinione. Come dipinti dalla Società Teosofica, i Maestri sono ben lungi dalla realtà; la testimonianza della loro esistenza è stata benefica, ma i dettagli assurdi dati a volte hanno fatto molto male. I Maestri non sono come sono stati descritti.  Non danno alcun ordine a chi li segue, o piuttosto a coloro che gli sono devoti, ingiungendo loro di fare questo o quest'altro, di creare questo e organizzare  quello; nessuno viene designato come estremamente importante o con una certa posizione gerarchica. Essi sanno perfettamente che i discepoli, gli iniziati e i Maestri si fanno conoscere per le loro opere, le loro azioni e le loro parole e che devono dimostrare la loro posizione con il lavoro che compiono.

In molte organizzazioni, i Maestri operano tramite i loro discepoli, ma attraverso essi non impongono un'obbedienza assoluta ai membri dell'organizzazione. Non rifiutano l'insegnamento a coloro che non sono d'accordo con le linee di condotta adottate dall'organizzazione o con le interpretazioni date dai loro dirigenti. Non manifestano alcun atteggiamento separatore o antagonista nei confronti di gruppi che operano sotto la direzione di altri discepoli o Maestri, poiché ogni organizzazione alla quale si interessano deve essere inclusiva e non esclusiva. Fra di loro non ci sono rivalità nei riguardi di nessuno, né il rifiuto di accettare le decisioni di un capo dell'organizzazione. I Maestri non sono personaggi spettacolari e maleducati che difendono i mediocri dirigenti di molti gruppi; nemmeno scelgono come discepoli consacrati e collaboratori principali uomini e donne che, anche dal punto di vista del mondo, sono manifestamente inferiori, pretenziosi e abili  nell'attirare l'attenzione su di sé. Per essere un discepolo in prova basta la dedizione; l'accento è allora posto sulla purificazione e sull'acquisizione di una comprensione intelligente della fratellanza e dei bisogni degli uomini; per essere discepolo accettato, che lavora direttamente sotto la direzione dei Maestri, cooperando attivamente all'opera mondiale ed esercitandovi una crescente influenza, viene  chiesta una polarizzazione mentale, lo sviluppo del cuore e il senso dei veri valori.

I Maestri presentati al grande pubblico da movimenti come "I Am", sono travestimenti della realtà. I Maestri dipinti dai diversi movimenti teosofici (fin dall'epoca di H.P.B.) non si distinguono per intelligenza e mostrano poco giudizio nella scelta di coloro che l'organizzazione pretende siano iniziati o membri importanti della Gerarchia.

Sapendo questo e avendo osservato i risultati deplorevoli dell'insegnamento dato generalmente sui Maestri, A.A.B. ha fatto notevoli sforzi per mostrare la vera natura della Gerarchia, i suoi fini e i suoi membri; ha voluto mettere l'accento, come fa la Gerarchia stessa, sull'umanità e sul servizio al mondo e non su un gruppo di istruttori che, anche se hanno trasceso i problemi abituali della personalità e l'esperienza dei tre mondi, si trovano ancora sulla via della formazione e, sotto l'insegnamento del Cristo, si preparano a percorrere quella che vien detta la "Via dell'Evoluzione superiore". Il nome che abbiamo dato a certi discepoli del Tibet dà un'indicazione relativa al nostro punto di realizzazione. Essi chiamano la Gerarchia "la società di coloro che sono mentalmente organizzati e illuminati", illuminati dall'amore e dalla comprensione, dalla compassione profonda e dall'inclusività, illuminati dalla conoscenza del Piano e che cercano di capire il suo proposito, sacrificando il loro progresso immediato per aiutare l'umanità. Ecco un Maestro.

Il secondo punto che vorrei evidenziare è sotto forma di domanda. Dov'è dunque il male se qualcuno indica un Maestro col dito? Se lo riconosce come tale, purché beninteso questo riconoscimento concordi con ciò che costui ha potuto compiere e che eserciti un'influenza mondiale? Se, per inavvertenza, A.A.B. ha reso noto che ero un Maestro, che male ne è risultato? I miei libri, che mi hanno permesso di esercitare la mia influenza hanno raggiunto le regioni più lontane del mondo, portando aiuto e conforto; il lavoro di buona volontà che ho suggerito e che F.B. prosegue volontariamente è giunto a milioni di persone tramite opuscoli e la radio, con la Grande Invocazione, con il lavoro dei Triangoli e con l'esempio e le parole degli uomini e delle donne di buona volontà.

Nei 25 anni di lavoro per me nell'ambito occulto, A.A.B. non ha mai tratto beneficio dal fatto che io sia uno dei numerosi Maestri, oggi riconosciuto da migliaia di persone. Non si è mai rifugiata dietro di me o del suo Maestro rendendoci responsabili di ciò che aveva fatto; il suo lavoro non è mai stato eseguito sulla base di "il Maestro me l'ha ordinato". Sa che il lavoro del Maestro consiste nel mettere il discepolo in contatto con il Piano, ma poi egli procede di sua iniziativa e secondo la sua saggezza e il suo amore. Con intelligenza si sforza di dare il suo contributo alla materializzazione del Piano. Commette i suoi errori, ma non per questo va in cerca del Maestro; ne paga il prezzo e impara la lezione. Ottiene dei successi, ma non va dal Maestro a chiedere una ricompensa, sapendo che non l'avrà. Lotta contro la malattia, con la gelosia e l'opposizione di chi lavora con meno successo o che teme la competizione, ma non va dal Maestro a ricevere la forza di resistere. Cerca di camminare nella luce della propria anima e di perseverare con la forza del proprio Essere spirituale. In tal modo, dominandosi,  impara a diventare un Maestro.

Il terzo punto sul quale vorrei attirare la vostra attenzione è che nel nuovo ciclo che seguirà la fine della guerra, l'esistenza della Gerarchia e dell'opera dei Maestri tramite i loro discepoli dovranno essere e saranno presentate sempre di più all'attenzione del pubblico. I discepoli di ogni luogo, presenteranno sempre di più al mondo il Piano gerarchico di fratellanza, di vita spirituale e d'inclusività. Perciò non diranno, come spesso fanno gli stolti, "il Maestro mi ha scelto" o "il Maestro appoggia tutti i miei sforzi" o ancora "sono il rappresentante della Gerarchia". Agiranno piuttosto vivendo una vita di servizio, dicendo che i Maestri esistono e che in tutte le regioni del mondo gli uomini di buona volontà li conoscono. Diranno che il Piano riguarda lo sviluppo evolutivo, il progresso e l'educazione a un fine intelligente e spirituale, che l'umanità non è abbandonata a se stessa, ma che la Gerarchia le è vicina e il Cristo è con il suo popolo; diranno che il mondo è pieno di discepoli ignorati, poiché operano in silenzio, che il nuovo gruppo di servitori del mondo esiste, che gli uomini di buona volontà sono dappertutto, che i Maestri non sono in alcun modo interessati dalle personalità, ma utilizzano il servizio di uomini e donne di ogni tendenza, credenza e nazionalità, a condizione che siano animati dall'amore, che siano intelligenti, che la loro mente sia allenata e che esercitino un'influenza irradiante e magnetica attirando la gente alla verità e alla bontà piuttosto che all'individuo, sia esso un Maestro o un discepolo. I Maestri si preoccupano ben poco della fedeltà alla loro persona; si consacrano unicamente ad alleviare le sofferenze, a promuovere l'evoluzione dell'umanità e a indicare i fini spirituali. Non chiedono che la loro opera venga riconosciuta, né che i loro contemporanei rivolgano loro delle lodi; essi non cercano altro che fare aumentare la luce nel mondo e sviluppare la coscienza umana.

Agosto 1943.