001-003

[1] ALCUNI PRESUPPOSTI FONDAMENTALI,
[2] NUTRIMENTO PER IL PENSIERO,
[3] INSEGNAMENTI ASTRUSI

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ALCUNI PRESUPPOSTI FONDAMENTALI

Il corso di studi che ora iniziamo tende essenzialmente a far ripiegare lo studente su se stesso, volgendolo in tal modo verso il suo più ampio sé che, nella maggior parte dei casi, ha fatto sentire la sua presenza solo a rari intervalli e in momenti della più alta emotività. Quando il Sé è conosciuto e non semplicemente sentito, quando la realizzazione è tanto mentale quanto sensoria, allora l’aspirante può essere veramente preparato all’iniziazione.

Vorrei far notare che le mie parole si basano su alcuni presupposti fondamentali che esporrò brevemente, per amor di chiarezza.

In primo luogo si presuppone che lo studente sia sincero nella sua aspirazione e determinato a persistere, qualunque possa essere la reazione del suo sé inferiore. Solo quelli che giungono a una chiara differenziazione fra i due aspetti della loro natura, il sé reale e il sé illusorio, sono in grado di lavorare con intelligenza…  (4 – 53),

In secondo luogo, mi baso sul presupposto che tutti abbiano vissuto abbastanza a lungo e lottato con le forze avverse della vita quanto basta per aver sviluppato un discreto senso dei veri valori… Essi non si lasceranno ostacolare da alcun avvenimento concernente la personalità o dalla pressione del tempo e delle circostanze, dall’età o da altre ragioni fisiche. Hanno saggiamente imparato che gli slanci entusiastici e un progresso energico e violento hanno i loro inconvenienti, mentre lo sforzo costante, regolare e persistente, a lungo andare porta più lontano. Balzi spasmodici e pressioni temporanee conducono alla delusione e a un grave senso d’insuccesso…

In terzo luogo suppongo che coloro che si accingono seriamente a trarre vantaggio dalle istruzioni contenute in questo libro, siano preparati a seguire i semplici suggerimenti dati, a leggere attentamente queste istruzioni, a tentare di organizzare la loro mente, ad essere regolari nella pratica della meditazione. L’organizzazione della mente è un fatto di tutti i giorni; applicare la mente alle comuni attività quotidiane è il miglior modo per rendere fecondi i periodi di studio e di meditazione e per sviluppare l’idoneità al discepolato.

Chiariti questi presupposti, le mie parole vanno a coloro che cercano di essere all’altezza per rispondere alla richiesta di servitori addestrati. Si noti che non ho detto coloro che sono all’altezza. Intenzione e sforzo sono considerati di primaria importanza e sono i due principali requisiti per tutti i discepoli, gli iniziati e i maestri, oltre alla capacità di persistere.  (4 – 54).

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NUTRIMENTO PER IL PENSIERO

(1) Abbiamo molto su cui riflettere. Questi argomenti sono profondi e difficili da comprendere. Però l’attenta lettura, la quieta riflessione e l’applicazione pratica della verità percepita e dell’idea intuita, porteranno gradualmente illuminazione e condurranno ad acconsentire alle tecniche dell’anima e ad assimilare l’insegnamento. (15 – 289).

(2) Perciò, che il lettore accolga il messaggio contenuto in queste pagine come un appello spirituale presentato in forma idealistica, come esposizione di fatti o come teoria elaborata da uno studioso ed offerta all’esame di altri studiosi, ha poca importanza. A ognuno questo libro viene offerto per suscitare una risposta interiore, per portare ispirazione ed illuminazione.

In questi tempi, in cui vengono infrante le vecchie forme e costruite le nuove, è necessaria l’adattabilità, e per evitare il pericolo della cristallizzazione dobbiamo essere flessibili ed aperti. Il “vecchio ordine cambia”, ma si tratta principalmente di un cambiamento di dimensione e di manifestazione, non essenziale e fondamentale. Ciò che è fondamentale è sempre stato vero. A ogni generazione spetta di conservare le caratteristiche essenziali dell’antica ed amata forma, ma allo stesso tempo di ampliarla ed arricchirla. Ogni ciclo deve aggiungere il frutto di un ulteriore ricerca e dello studio scientifico, eliminando ciò che è ormai superato e privo di valore. Ogni età deve costruire per il rendimento massimo e per il trionfo di quell’epoca, ma anche abbattere le strutture del passato che potrebbero impedire la chiara visione del disegno generale. Soprattutto, a ogni generazione è data la gioia di dimostrare la solidità delle antiche fondamenta e l’opportunità di erigere su di esse una struttura adeguata alle necessità della vita interiore che evolve.  (1 – 2).

(3) Ogni fede religiosa ha sempre promesso che chiunque cerchi seriamente finisce col trovare, quindi cerchiamo. Se alla fine troveremo che tutte queste affermazioni non sono che sogni da visionari e non possono recare alcun profitto, conducendoci solo nell’oscurità, non avremo tuttavia perduto il nostro tempo, perché sapremo almeno dove non dobbiamo cercare. D’altra parte, se con le nostre indagini avremo a poco a poco ottenuto qualche conferma, e la luce si sarà fatta sempre più chiara, persistiamo fino al giorno in cui la luce che splende nell’oscurità non avrà illuminato cuore e cervello, permettendoci di realizzare che l’intero scopo dell’evoluzione è stato di condurci a questa espansione di coscienza e a questa illuminazione, e che giungere all’iniziazione ed entrare nel quinto regno non è una vana chimera od un sogno fantastico, ma un fatto acquisito nella coscienza. Di ciò ognuno deve accertarsi da sé. Coloro che già sanno, possono affermare la verità di un fatto, ma la parola altrui e l’enunciazione di una teoria non possono darci nulla di più di una conferma. Ogni anima deve conquistarsi la certezza, deve trovare dentro di sé, ricordando sempre che il regno di Dio è all’interno, e che solo i fatti riconosciuti come verità nella coscienza individuale hanno valore reale. Nel frattempo, quello che alcuni sanno e di cui si sono accertati nella propria coscienza come di verità indiscutibili, verrà esposto nei capitoli che seguono, e il lettore intelligente avrà l’opportunità e la responsabilità di riconoscere da sé se quanto detto è vero o meno. (1 – 26/7).

(4) Bontà e altruismo nascono dalla comprensione e dal servizio, e la santità del carattere è il frutto delle espansioni di coscienza che l’uomo attua entro se stesso con strenuo sforzo. (1 – 93).

(5) Quando un uomo è coscientemente potente sul piano mentale, il suo potere di fare del bene è centuplicato.  (1 – 172).

(6) L’uso delle parole comporta limitazione e vela l’idea; le parole letteralmente velano o nascondono i pensieri, ne diminuiscono la chiarezza, e li rendono confusi.  (3 – 150).

(7) La Terra è un organismo entro un organismo più grande, e questo fatto deve essere più ampiamente riconosciuto. I figli degli uomini su questo pianeta considerano troppo spesso l’intero sistema come se la Terra fosse nella posizione del Sole, il centro dell’organismo solare. (3 – 177).

(8) La maggior parte degli uomini non distingue ancora se stesso in quanto PENSATORE, persistente nel tempo e nello spazio, dal veicolo mediante il quale pensa, che è effimero e transeunte.  (3 – 419).

(9) Il problema del capitale e del lavoro ha le radici nella distinzione soggettiva tra Ego “equipaggiati e non equipaggiati”, tra le unità della famiglia umana in terra che sono uscite dall’Aula dell’Ignoranza e quelle che ancora brancolano nei suoi scuri e tetri corridoi.  (3 – 826).

(10) Se l’uomo potrà essere indotto a realizzare la natura del proprio essere e la propria costituzione, e a comprendere le ragioni di ciò che accade, e se si potrà mostrare ai pensatori dell’umanità i rischi inerenti a ciò che accade attualmente nell’evoluzione devica, si potranno evitare molti pericoli. Di qui la decisione di estendere il piano di questo libro fino ad includere informazioni più dettagliate sull’evoluzione dei deva. (Nota a pie' di pagina 3 – 908).

(11) Pur tuttavia nessun uomo è mai posto in circostanze insormontabili, una volta che si sia posto intelligentemente dal lato dell’evoluzione, o di Dio. Prima di ciò potrà essere, e sarà, trascinato dai venti delle circostanze; la pressione del karma di gruppo e di quello razziale lo costringerà in situazioni necessarie per il processo di risveglio alle proprie possibilità innate. Una volta diventato egli stesso il costruttore cosciente, che cerca di dominare le forze ed i costruttori della sua natura inferiore e di costruire il Tempio di Salomone, allora non è più soggetto alle condizioni precedenti. Diviene un governante, un costruttore ed un trasmettitore, finché viene il momento in cui egli è tutt’uno con gli Angeli solari, ed il lavoro dell’evoluzione umana è compiuto. (3 – 946).

(12) Cosicché occorre un veggente di grande saggezza ed esperienza per precisare lo stadio in cui ogni unità particolare della famiglia umana si trova. Il saggio si astiene sempre dall’affermare finché non sa. (3 – 968).

(13) Solo chi è libero può controllare ed utilizzare coloro che sono prigionieri. (3 – 1023).

(14) Come l’uomo nelle incarnazioni iniziali non può concepire gli effetti che l’evoluzione avrà su di lui, né rendersi conto della natura dell’uomo sul Sentiero, così non è possibile nemmeno per le grandi esistenze concepire (se non nei termini più ampi e generali) la natura del Logos solare e l’effetto che l’evoluzione avrà su di Lui. (3 – 1152).

(15) Chi ha una visione che altri, sprovvisti dei necessari requisiti, non possono percepire, è spesso tacciato di visionario e mistificatore. Tuttavia, quando tale visione è percepita da molti, ne viene ammessa la probabilità; quando poi l’occhio dell’umanità stessa è risvegliato e aperto, non si parla più di visione, ma si afferma un fatto e si enuncia una legge. Tale è stata la storia della conquista della conoscenza nel passato e tale sarà nel futuro. (4 – 16).

(16) Ogni gradino della via deve essere scavato nella roccia dall’uomo stesso e non vi è via breve o facile per passare dalle tenebre alla luce. (4 – 60).

(17) Tutto il segreto del successo sul sentiero occulto dipende da un atteggiamento mentale; il materialismo concreto, la concentrazione sulla forma e il desiderio delle cose dell’immediato presente non consentono un grande progresso nell’apprendimento della verità esoterica superiore. (4 – 84).

(18) Cercate di arricchire il vostro strumento, imparate ad operare nella quiete, ad adempiere ai vostri obblighi e doveri, a contenere le vostre parole, a mantenere il contegno equilibrato che deriva dal movente di vita scevro di egoismo, dimenticate la soddisfazione egoistica che può sgorgare dal cuore quando giunge un segno di riconoscimento della vostra fedeltà da parte della Gerarchia che osserva. (4 – 129).

(19) Nulla, sia in cielo che all’inferno, in terra o altrove può impedire il progresso dell’uomo che si è risvegliato dall’illusione, che ha intravisto la realtà oltre l’inganno del piano astrale e che ha udito, non fosse che una sola volta, il richiamo della propria anima.  (4 – 223).

(20) La riuscita del bene è inevitabile e si tratta di rendersi conto più o meno rapidamente della grande illusione mondiale e di liberarsene. Ogni aspirante è esortato a operare strenuamente a tal fine e a prestare il suo aiuto. Ogni uomo che libera se stesso, che vede con chiarezza e si sottrae al fascino dell’illusione contribuisce alla Grande Opera. (4 – 224).

(21) Che la visione interiore sia nostra, che l’occhio veda chiaramente la gloria del Signore, che la voce parli solo per benedire e le mani siano usate solo per aiutare, questa possa essere la preghiera di ciascuno di noi. (4 – 253).

(22) In senso esoterico, in futuro tutto diverrà più leggero, più rarefatto e più eterico. (4 – 390).

(23) Coloro che sanno e che sentono la guida della mano interiore della Gerarchia, sono consapevoli che il cuore dell’umanità è sano e che dal caos presente, forse proprio a causa di questo caos, emergeranno le persone competenti in grado di affrontare la situazione e portare all’unificazione e alla sintesi. (4 – 409).

(24) Nulla è mai statico nel processo creativo; l’energia che fluisce dalla pulsazione della Vita Unica, con la sua attività ritmica e ciclica, che mai cessa e mai si arresta, deve essere in qualche modo utilizzata e deve farsi strada in qualche direzione, spesso (se l’uomo viene meno al proprio dovere) con risultati catastrofici. (4 – 461).

(25) Vorrei tuttavia far notare che queste informazioni enigmatiche, che talvolta vi comunico e che alcuni studenti sembrano considerare d’importanza vitale, sono in realtà molto meno importanti dell’ingiunzione di vivere con benevolenza, esprimere parole cortesi e sagge, praticare l’abnegazione. (4 – 466).

(26) Ogni campo di consapevolezza entro i suoi limiti costituisce una prigione e … che l’obiettivo di tutta l’opera di liberazione è di liberare la coscienza ed estenderne la sfera di contatti. Dove vi sono confini di qualsiasi tipo, dove il campo d’influenza è circoscritto e dove la sfera di contatto è limitata, lì si ha una prigione. Riflettete su queste parole che contengono molta verità.  (4 – 535).

(27) Perseverare. L’insuccesso non impedisce mai la riuscita. Le difficoltà sviluppano la forza dell’anima. Il segreto del successo è sempre di mantenersi saldi ed essere impersonali.  (4 – 559).

(28) Ogni vantata libertà o dominio non è altro che una sua reazione temporanea spinta com’è da idee, dominata da ideali, mossa dall’egoismo, impregnata d’odi, ma tuttavia in lotta per esprimere le qualità migliori e più elevate, e liberarsi dalla schiavitù del male antico dei vecchi codici, e dalla maledizione delle antiche abitudini di pensiero e di vita. È quel che avviene dietro le quinte dell’umanità nel suo insieme, che importa; è lo sviluppo della coscienza umana, che conta per la Gerarchia.  (9 – 25).

(29) Il problema mondiale è essenzialmente religioso, e nei contrasti in ogni settore l’elemento religioso è presente.  (9 – 35).

(30) La grande legge fondamentale che “l’energia segue il pensiero”; ed una delle condizioni che determinano la tensione e lo sforzo presenti è dovuta al fatto che tanti milioni di uomini cominciano a pensare. (9 – 35).

(31) La pace sarà il risultato della comprensione e della condivisione, e non la loro origine, come sovente suppongono i pacifisti.  (9 – 98).

(32) I popoli del mondo stanno entrando nell'esperienza della natura selvaggia e si accorgeranno di quanto poco sia necessario nel deserto per vivere in pienezza, con verità e felicità autentica… La libertà dalle cose materiali porta con sé bellezza e compenso suoi propri, gioia e gloria. Così si liberano per vivere la vita della mente. L'egoismo di chi desidera essere altruista è grande.  (10 – 75/6).

(33) “Tutti gli uomini sono uguali”… È vero, ma se non si riconoscono le idee altrettanto importanti dell’evoluzione, delle qualità d’ogni razza umana e delle caratteristiche nazionali e religiose, l’idea fondamentale resta applicata in modo limitato. (10 – 132).

(34) La causa di tutto il dolore e di tutte le miserie è il desiderio di cose materiali…“nessuno vive per se stesso”, e nemmeno una nazione, e … la meta di ogni sforzo umano è la comprensione amorevole ispirata all’amore per il Tutto. (10 – 166).

(35) Come ci è stato detto, nella gerarchia umana in evoluzione vi sono sessanta mila milioni di unità di coscienza o di spirito. (2 – 34).

(36) Un discepolo deve essere saggio per saper sempre discriminare tra la voce del suo vero Istruttore e i falsi mormorii di chi si camuffa per tale e anche iniziati di alto ordine sono stati temporaneamente tratti in inganno. (2 – 132).

(37) Quando l’allievo riconosca praticamente sempre di non essere i suoi veicoli, ma di fatto il Divino Essere che vi dimora, allora gli saranno impartite alcune nozioni.  (2 – 157).

(38) Due terzi dell’umanità …  alla fine dell’epoca saranno inoltrati sul Sentiero, e la parte restante sarà trattenuta per uno sviluppo posteriore. (14 – xviii).

(39) Vorrei tuttavia farvi notare che la maggior parte dei veri esoteristi sono indipendenti dalle scuole che si professano esoteriche.  (14 – 183).

(40) In Occidente, a un uomo spetta per legge una sola moglie, ma per la promiscuità e le cosiddette avventure “romantiche”, può in realtà disporne di tante quante un capo tribù africano, e le donne oggi non sono migliori. (14 – 274).

(41) L’uomo sta fra cielo e terra, i piedi affondati nel fango della vita materiale e la testa fra le nuvole. Per lo più i suoi occhi sono chiusi e non vede la bellezza della visione celeste, o se sono aperti, li tiene rivolti al fango e alla melma che gli coprono i piedi. Ma quando per brevi istanti alza lo sguardo e vede il mondo della realtà e dei valori spirituali, inizia la vita lacerante e confusa dell’aspirante. (14 – 312).

(42) Uno dei compiti più difficili cui oggi devono far fronte i Maestri è di dimostrare all’uomo che i vecchi valori riconosciuti e il mondo fenomenico tangibile (emotivo e fisico) devono essere relegati in secondo piano nella coscienza umana al loro giusto posto, e che le realtà intangibili e il mondo delle idee e delle cause devono costituire per lui, nel futuro immediato, il centro principale della sua attenzione. Quando l’uomo avrà compreso questo e vivrà secondo tale conoscenza, l’illusione che ora annebbia il mondo scomparirà. (14 – 341).

(43) L’importanza degli avvenimenti muta secondo il punto da cui si osserva, e ciò che (dal lato dello sviluppo di coscienza di questo pianeta) può sembrare un elemento di estrema importanza e di valore determinante, visto dal lato universale può essere un evento insignificante. Le proprie vicende sembrano a ciascuno molto importanti, ma per l’umanità nel suo complesso contano ben poco. Tutto dipende da quale unità occupi il centro della scena nel dramma della vita e attorno a quale fattore centrale gli eventi, banali o importanti che siano, proseguono nei loro cicli. (14 – 395).

(44) Ma un mistero è tale fintanto che perdurano ignoranza e incredulità. Non esistono misteri quando vi è conoscenza e fede. (15 – 280).

(45) Il potere usato per egoismo esaurisce chi lo esercita ed evoca il dispiegarsi di un potere antagonista; egli ne è quindi distrutto, perché ha distrutto. (15 – 353).

(46) Ogni passo secondo l’evoluzione, e perciò verso la meta spirituale, si paga sempre con la rinuncia a ciò che fino a quel momento è più caro.  (15 – 582).

(47) Gli uomini per natura sono gentili, quando non hanno la mente distorta e la visione annebbiata dalla falsità degli interessi egoistici, dalla propaganda politica e da pregiudizi religiosi o di razza. (15 – 655).

(48) Morte e malattia sono condizioni inerenti alla sostanza; finché l’uomo si identifica con la forma è soggetto alla Legge della Dissoluzione, che è una legge fondamentale della natura e governa la vita delle forme di ogni regno naturale. Quando il discepolo o l’iniziato si identifica con l’anima e ha costruito l’antahkarana usando il principio vita, egli trascende quella legge naturale dell’universo e usa o elimina il corpo a volontà, per comando della volontà spirituale o per le necessità della Gerarchia o i propositi di Shamballa. (17 – 501).

(49) La liberazione dalla triplice forma, dall'uomo spirituale sempre considerata il massimo bene, purché avvenga secondo la legge, come risultato del suo destino spirituale e delle decisioni karmiche; non come atto arbitrario o per evadere dalla vita e dalle sue conseguenze sul piano fisico o per auto-imposizione. (17 – 661).

(50) L’abitudine alla bontà o giusta reazione, e alla comprensione istintiva contraddistingue l’iniziato esperto. Non ha bisogno di ricordare regole, teorie, piani o attività. Esse fanno parte della sua natura, così come l’istinto di conservazione è insito nella natura di un essere umano normale. Riflettete su questo e cercate di costruire le giuste abitudini spirituali. In questo modo il Maestro non spreca tempo elaborando piani dell’anima o piani personali. Egli ha l’abitudine, fondata sulla memoria divina istintiva, dell’attività giusta, della comprensione giusta e del proposito giusto. Non ha bisogno di ricordare. (18 – 66).

(51) Ma si può togliere la vita? Penso di no. La vita È. Nulla in cielo o in terra può toccarla o influenzarla. Questo è un punto sovente dimenticato. La vita non può essere tolta, in senso spirituale. …Impara anche che la vita è invincibile, che non può essere tolta o distrutta, ma che “passa” da una forma all’altra, da un’esperienza all’altra, finché la perfetta volontà di Dio non si esprima per suo tramite. (18 – 125).

(52) Le moltitudini sono ancora troppo affamate, distrutte psichicamente, confuse, angosciate e incerte (scritto nel 1948) circa il loro futuro, la loro libertà e sicurezza, per essere in condizione di ascoltarlo. (8 – 110).

(53) Attualmente ci troviamo in uno dei grandi periodi di transizione. Gettiamo le fondamenta di una nuova specie di esseri umani che deve emergere – un’unità più altamente evoluta nella famiglia umana – e da ciò derivano in gran parte i nostri problemi e l’attuale incapacità di sopperire alle esigenze e al bisogno umano di sviluppo. (12 – 14).

(54) La vostra visione viene sovente deformata dalle pene e dalla sofferenza cui è sottoposta la forma (la vostra o quella altrui, individualmente o collettivamente) e non distinguete chiaramente il proposito e l’impulso della vita entro la forma. (12 – 111).

(55) Vi ho già detto che gli incidenti che accadono agli individui generalmente sono il risultato di un’esplosione di forza, e che queste esplosioni sono causate dall’odio, dai pensieri non gentili e dalle parole critiche di coloro che sono coinvolti nell’incidente.  (13 – 62).

(56) Trattenendo, l’uomo perde; abbandonando, guadagna; cercando di attaccarsi a ciò che ha, lo fa inevitabilmente sparire. (13 – 83).

(57) Accontentatevi del vostro dovere e del servizio immediato che vi condurrà un passo avanti sulla via alla quale siete consacrati, e potrete percorrerla rapidamente con passo sollecito oppure lentamente e con passo strascicato. (13 – 93).

(58) Oggi un breve periodo di sforzo organizzato seguito dalla morte ha un’utilità più vitale del futile agire a proprio piacimento e comodamente, girovagando poi per anni debolmente e senza scopo. (13 – 382).

(59) Il bene deve alla fine trionfare, ma la Gerarchia non conosce ciò che l’immediato futuro tiene in serbo per l’umanità, poiché sono gli uomini che decidono il proprio destino. (5 – 74).

(60) Una delle prime lezioni che un discepolo deve imparare è che dove pensa di essere più forte, e dove trova maggiore soddisfazione, è molto spesso il punto di pericolo e di debolezza più grave.  (5 – 77).

(61) Vi rammento inoltre che la vita del discepolo è sempre cosparsa di rischi e pericoli, accettati volentieri e deliberatamente per il progresso spirituale e il servizio all’umanità. (5 – 88).

(62) Ciò che appare non è sempre reale; ciò che lacera e infrange la vita della personalità molte volte è agente di liberazione, se bene inteso; quando le Forze della Luce avranno disperso le tenebre del mondo, affiorerà la natura dello spirito umano immortale.  (5 – 100).

(63) Segui la tua via con forza e in silenzio, e fai ciò che la tua anima comanda. Non lasciare che le voci minori di chi ami e ti è vicino ti distolgano dal tuo progresso sul sentiero del servizio. Tu ora appartieni al mondo, e non a pochi tuoi simili. (5 – 140).

(64) Non sei responsabile delle loro reazioni. La tua responsabilità consiste solo nel dar loro forza e distacco. Non assumere, perciò, responsabilità che non sono tue. (5 – 405).

(65) Quanto raramente chi ha tempo e possibilità serve come chi ne è sprovvisto! (5 – 543).

(66) Non scoraggiarti, mio antico fratello, se la via è ripida e ardua. Sei in buona compagnia e non sei solo. (5 – 599).

(67) Tu hai molto da dare, fratello mio, e ti sollecito a dare, e così facendo ti esorto anche a non essere troppo consapevole dei tuoi doni. (5 – 641).

(68) Impara a tenere per te ciò che ti riguarda. (5 – 662).

(69) È lo sforzo che conta. I risultati saranno inevitabili e proporzionati allo sforzo. (5 – 727).

(70) Il neofita grida: “Ditemi, ditemi. Allora cambierò. Accetterò qualsiasi cosa, ma ditemi”. Il discepolo dice invece: “Aiutate l’opera. Dimenticate voi stessi. Il mondo ha bisogno di voi”. (5 – 737).

(71) Il tuo orizzonte sia ampio, fratello mio, e la tua umiltà grande.  (6 – 3).

(72) Per essere veramente efficace nel modo desiderato, devi coltivare quell’atteggiamento che fa di te unicamente un canale puro e senza ostacoli, non ostruito dalle tue idee, i tuoi piani e le tue attività del piano fisico.  (6 – 443).

(73) Stai collaborando col Piano o in realtà, con i tuoi piani? (6 – 448).

(74) Al centro di un grande uragano c’è un punto di pace. Così racconta la storia. Lo si può trovare. Così avviene in tutte le tempeste della vita. Esse conducono alla pace, se non sei una foglia. (6 – 627).

(75) Non temere la solitudine. L’anima che non riesce a stare sola non ha niente da dare. (6 – 755).

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INSEGNAMENTI ASTRUSI

(1) Questo trattato è perciò alquanto astruso e del tutto simbolico. Può sembrare difficile da comprendere, può significare poco per taluni, nulla per altri. Se però i discepoli lottano veramente e se applicano effettivamente l’insegnamento impartito, per quanto sta in loro, col passare del tempo e con il risvegliarsi della loro ragione e intuizione comprenderanno sempre più chiaramente queste enunciazioni simboliche che trasmettono l’insegnamento voluto. Quando ciò avviene, l’Angelo della Presenza si avvicina illuminando il discepolo sul suo cammino. Il senso di separatività diminuisce e infine la luce irrompe nelle tenebre e l’Angelo domina la vita. (15 - 48/9).

(2) "Riflettici." Questa è la mia frequente esortazione, perché l'attività di riflessione è un mezzo potente di rivelazione. (16 – 292).

(3) Potreste chiedere perché tratto di simili astrazioni. Vi rispondo che lo sforzo di comprendere le verità che superano la vostra ragione (o anche solo di accettarle come ipotesi in attesa di conferma) sviluppa in voi, per gradi, un aspetto della mente indispensabile nei processi di realizzazione, e che all’iniziazione dev’essere efficacemente utilizzato. E’ necessario un tale sforzo, se è vero che la comprensione deve avvenire; l’iniziazione è la dimostrazione intuitiva messa in pratica. (16 – 391).

(4) Ancora, vi ripeto che l’argomento è molto vasto e queste prime istruzioni e queste risposte servono solo a far comprendere quanto sia astruso. Ma se sarete pazienti e disposti a imparare per assorbimento più che per analisi, un giorno scoprirete di saperne molto, in modo intuitivo e discriminante. (17 – 308).

(5) Chi studia non deve sentirsi deluso quando s’imbatte in proposizioni semplici e chiare. Si tende a ritenere che gli insegnamenti esoterici siano necessariamente astrusi e complessi, sì da richiedere il ricorso costante al “senso esoterico” (qualunque cosa si intenda con ciò) per giungere a capire. Eppure sovente, quanto più avanzato è l’insegnamento, tanto più semplicemente si esprime. L’astrusità dipende dall’ignoranza di chi studia, non dal modo con cui si insegna. (17 – 629).

(6) Gran parte di ciò che ho detto sopra vi sembrerà senza senso …  ma, come già vi dissi, io scrivo per quei discepoli e iniziati che stanno incarnandosi adesso, e che saranno nel pieno fiorire della loro coscienza e del servizio verso la fine di questo secolo. Ma lo sforzo che fate per capire avrà il suo effetto, anche se il cervello non lo registrerà. (18 – 34).

(7) Mi rendo conto che per voi la vera comprensione non è possibile, ma potrete ottenere molto dal vostro sforzo di comprendere. (18 – 304).

(8) Come potete vedere, ci avventuriamo in campi che sono ben al di là della vostra comprensione, ma lo sforzo di afferrare l’irraggiungibile e di esercitare la mente lungo la linea del pensiero astratto è sempre utile. (18 – 646).

(9) Mi rendo perfettamente conto che quanto sto dicendo potrà sembrarvi privo di senso e che, naturalmente, io non posso darvi in alcun modo la prova dell’effettiva natura di questo sistema d’intercomunicazioni, mentre a voi è impossibile controllare e confermare ciò che dico; ma neppure accertarvi della effettiva esistenza di Sanat Kumara è nelle vostre possibilità, fratelli miei, e tuttavia sin dalla notte dei tempi la Sua esistenza è stata proclamata dalla Gerarchia ed accettata da milioni di uomini. Ognuno crede in un numero di cose molto più grande di quante egli possa provarne o di cui possa stabilire la validità. (11 – 164).

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