015-020

[15] ESERCIZI DI RESPIRAZIONE,
[16] BUDDHA,
[17] CORPO CAUSALE (Il Loto Egoico),
[18] CENTRI (FORZE),
[19] UNA SFIDA,
[20] CRISTO

[15]

ESERCIZI DI RESPIRAZIONE

(1) Sulla scienza del respiro si sono dette e insegnate molte sciocchezze. Molti gruppi impartiscono una quantità d’istruzioni pericolose perché basate su una conoscenza teorica mai praticata a lungo da chi la insegna, ma anche perché molti sfruttano gli ignari, per lo più a scopo di lucro. Per buona sorte le nozioni impartite sono per lo più vaghe, inesatte e spesso innocue, nonostante certe importanti reazioni nocive; del resto, il proposito dell’aspirante è alquanto debole e non gli consente di aderire quotidianamente e con perseveranza alla disciplina richiesta ed egli non riesce ad applicarla nel modo che potrebbe portare a un dubbio successo; in tal caso il pericolo quindi non sussiste. Molti gruppi occulti sfruttano il soggetto della respirazione allo scopo di circondarlo di mistero e di allettare gli incauti, oppure per dare qualcosa da fare agli aderenti, così acquistando fama di dotti ed esperti occultisti. Chiunque può insegnare esercizi di respirazione, che per lo più si riducono ad inalare ed esalare in modo ritmico, secondo l’insegnamento dell’istruttore. Se eseguiti con costanza, i risultati non mancano, ma di solito sono indesiderabili, poiché in genere l’istruttore dà più importanza alla tecnica che non alle idee che, utilizzando l’energia generata dal respiro, dovrebbero prendere forma nella vita dell’allievo.

Tutta la scienza del respiro è costruita sull’uso della Parola Sacra, l’OM, il cui uso dovrebbe essere limitato a chi seriamente è impegnato a percorrere la Via, ma che è stato diffuso da molti senza scrupoli, specie da certi swami indiani che si atteggiano a santi e sfruttano molte donne stolte occidentali. In tal caso la Parola è usata senza intento spirituale, ma semplicemente come un suono che, accompagnato dal respiro, produce effetti psichici, che i creduli scambiano per profonda spiritualità. Il guaio è che la respirazione è inevitabilmente connessa con l’OM, ma gli effetti dipendono dal movente e dalla ferma intenzione interiore. (10 – 253/4).

(2) L’uso corretto della Vita-Respiro è l’arte che l’aspirante, il discepolo e l’iniziato studiano, tenendo però presente che la scienza del respiro fisico è l’aspetto meno importante e segue in ordine di tempo l’uso corretto dell’energia, termine applicato all’afflato divino o Vita. (4 – 152).

(3) Nessun esercizio di respirazione è esente da pericoli, se non si cerca di imporre un ritmo alla vita quotidiana. Le due attività devono procedere di pari passo. … Nessuno può mettere in dubbio l’effetto esercitato dagli esercizi di respirazione sul corpo eterico. Come è certo che mangiare e bere costruiscono o distruggono il corpo fisico e ne aiutano o ostacolano il giusto funzionamento, così gli esercizi di respirazione producono potenti effetti se usati correttamente per un periodo sufficientemente lungo. (4 – 206/7).

(4) Il solo fattore che rende efficace la respirazione è il pensiero, l’intento e il proposito con cui è praticata. Questa è la chiave del valore dell’uso dinamico di tali esercizi. Se il proposito non è ben chiaro, se il discepolo non sa bene ciò che fa quando pratica la respirazione esoterica e non ha capito il senso della frase: “l’energia segue il pensiero”, gli esercizi di respirazione sono una perdita di tempo e possono essere pericolosi. Solo se esiste unione fra respiro e pensiero si ottengono veri risultati.

Dietro a tutto questo sta un terzo fattore, anche più importante: la VOLONTÀ. Può eseguire quegli esercizi senza pericolo e con profitto soltanto chi abbia una volontà attiva, la sua volontà spirituale, quindi la Volontà della Triade spirituale. (10 – 255/6).

(5) Che gli esercizi di respirazione possano un giorno far parte della preparazione del discepolo è vero e possibile, ma in modo spontaneo e come effetto di una vita ritmica e del costante uso corretto della Parola Sacra, l’OM. (10 – 262).

(6) Gli esercizi di respirazione o l’allenamento nel pranayama non dovrebbero mai essere intrapresi senza una guida esperta e soltanto dopo anni di applicazione spirituale, di devozione e di servizio. (13 – 18).

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[16]

BUDDHA

(1) Il Buddha venne circa cinque secoli prima di Cristo… Buddha rispose alle domande del suo tempo con le Quattro Nobili Verità, che appagano l’eterna domanda del “perché”.

Queste Verità possono essere sintetizzate come segue. Insegnò che infelicità e sofferenze sono create dall’uomo stesso; che il concentrare il desiderio su ciò che è buono, effimero e materiale è causa di tutta la disperazione, l’odio e le competizioni, e la ragione per cui l’uomo trascorre la propria esistenza nel regno della morte, nel mondo fisico, che è la vera tomba dello spirito. (8 – 106).

(2) Il Buddha incarnò in Sé la qualità divina della saggezza: manifestò la Luce e insegnò la via della luce, per cui divenne “l’Illuminato”. La luce, la saggezza e la ragione, come attributi divini, ma anche umani, furono concentrati in Lui, che chiamò al Sentiero dell’Illuminazione, di cui sono aspetti la saggezza, la percezione mentale e l’intuizione.

Poi venne un altro grande: il Cristo, Che incarnò un principio divino ancora più elevato della mente: l’Amore, e nello stesso tempo contenne in Sé tutta la luce del Buddha. Egli fu espressione sia di luce che d’amore. (7 – 150/1).

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[17]

CORPO CAUSALE (Il Loto Egoico)

(1) Quando si considera il corpo causale [questo Tempio dell’Anima] si tratta in modo specifico del veicolo di manifestazione dell’Angelo solare, che è la vita che lo anima e lo sta costruendo o perfezionando, ed espandendo, riflettendo così su scala minuscola il lavoro del Logos sul Suo piano. (3 – 1110).

(2) Il corpo causale è una collezione di atomi permanenti, tre in tutto, racchiusi in un involucro di essenza mentale…

Al momento dell’individualizzazione, termine per indicare quel momento di contatto, sul terzo sottopiano mentale si ha un punto di luce che racchiude tre atomi e a sua volta è racchiuso da un involucro di materia mentale. L’opera da compiere è dunque:

1. Far sì che il punto di luce divenga una fiamma, soffiando costantemente sulla scintilla e alimentando il fuoco.

2. Far sì che il corpo causale cresca e si espanda, da ovoide incolore contenente l’Ego a una forma di rara bellezza, che racchiude in sé tutti i colori dell’arcobaleno. Questo è un fatto occulto. Il corpo causale, a tempo debito palpiterà di un’irradiazione interiore e di una fiamma che vi lampeggia e che gradualmente si farà strada dal centro alla periferia. Il fuoco allora lo perforerà, usando il corpo (prodotto di millenni di vite di dolore e di sforzo) come combustibile per le sue fiamme. Brucerà tutto completamente, s’innalzerà verso la Triade e (divenendo uno con essa) verrà riassorbito nella coscienza spirituale portando con sé, usando some simbolo il calore, una intensità di calore o qualità di colore o di vibrazione prima mancanti.

L’opera della personalità – poiché dobbiamo vedere ogni cosa da questo punto di vista fintanto che non disporremo della visione egoica – è dapprima di abbellire, costruire ed espandere il corpo causale; in secondo luogo di trasferirvi la vita della personalità estraendone quanto vi è di buono e accumulandolo nel corpo dell’Ego. Tutto ciò potrebbe essere definito vampirismo divino, poiché sempre il male non è che l’altro lato del bene. Fatto questo, si dà alle fiamme lo stesso corpo causale assistendo gioiosamente all’opera di distruzione e la Fiamma – l’uomo interiore vivente e spirito di vita divina – è liberata e sale alla sua sorgente. (2–30/1).

(3) Il contenuto del corpo causale è l’accumulo, avvenuto con processo lento e graduale, del bene di ogni vita. La costruzione procede dapprima lenta, ma verso la fine della reincarnazione, sul Sentiero della Prova e su quello dell’Iniziazione, l'opera è più rapida. La struttura è stata eretta e ogni pietra squadrata nella vita personale. Sul Sentiero, in ciascuna delle sue due suddivisioni, l’opera di completare e abbellire il Tempio prosegue con rapidità accresciuta… (2 – 32).

(4) Più tardi, in uno stadio più avanzato del Sentiero dell’iniziazione, scompare anche il corpo causale e l’iniziato è libero nei tre mondi. Il corpo astrale e il corpo causale o dell’anima sono, in linguaggio esoterico, supplementari alla realtà. Hanno avuto una realtà temporanea durante il processo evolutivo, ma (avendo assolto il loro scopo e dotato l’uomo dei necessari requisiti — coscienza, sentimento, sensibilità, capacità di stabilire e registrare i contatti) scompaiono e l’iniziato rimane in possesso del potere sulla forma e di una coscienza pienamente risvegliata. Egli è un’anima e la fusione è completa. (18 – 162).

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[18]

CENTRI (FORZE)

(1) Il corpo eterico è composto interamente di linee di forza e, nei punti dove queste linee si incrociano, si formano dei centri di energia. Dove molte di queste linee di forza si intersecano, si ha un centro di energia più grande, e là dove si incrociano grandi correnti di energia, come accade nella testa e lungo la spina dorsale, nascono i sette centri maggiori. Oltre a questi sette, esistono altri ventuno centri minori e quarantanove centri ancora più piccoli, noti all’esoterista. (17 – 72).

(2) Il soggetto dei centri, nel suo complesso, è pericoloso se frainteso; essi costituiscono una minaccia se vengono risvegliati prematuramente o indebitamente stimolati; l’intero soggetto può rivelarsi estremamente pericoloso per l’uomo spinto dalla curiosità e per lo sperimentatore ignorante. Non è ancora giunto il momento di presentare questo soggetto in modo completo e coordinato, e gli studenti si guardino dal pubblicare una tesi chiara e correlata sull’argomento, eventuale risultato delle loro ricerche sui miei libri. Nondimeno, al vero aspirante si devono fornire le necessarie informazioni. (18 – 336/7).

(3) Molto è stato scritto e detto circa i centri, e al riguardo vi è molto mistero che ha destato la curiosità degli ignoranti ed ha tentato molti ad occuparsi di ciò che non li riguarda affatto. … Non ho alcuna intenzione di fornire regole o informazioni tali che possano mettere in grado chi non è preparato di vivificare questi centri e portarli in attività. Io do qui un solenne ammonimento. Si applichi ognuno ad una vita d’altruismo elevato, alla disciplina che affinerà e assoggetterà i veicoli inferiori, e ad uno strenuo sforzo per purificare e dominare i propri involucri. Colui che avrà fatto questo, che avrà elevato e stabilizzato la sua vibrazione, troverà che lo sviluppo ed il funzionamento dei centri avrà seguito un corso parallelo e che (indipendentemente dalla sua partecipazione attiva) il lavoro è proceduto secondo le linee desiderate. Molti pericoli e calamità terribili attendono l’uomo che risveglia questi centri con metodi contrari alla legge, e che sperimenta con i fuochi del suo corpo senza le necessarie conoscenze tecniche. Egli potrà riuscire con i suoi sforzi a risvegliare i fuochi e ad intensificare l’azione dei centri, ma pagherà il prezzo dell’ignoranza con la distruzione della materia, con la combustione di tessuti del corpo e del cervello, con la demenza, e avrà aperto la porta a correnti e forze indesiderabili e distruttive. Non significa essere codardi, in queste materie che riguardano la vita soggettiva, il muoversi con cautela ed attenzione e comportarsi con discernimento. L’aspirante deve quindi fare tre cose:

1. Purificare, disciplinare e trasmutare la sua triplice natura inferiore.

2. Sviluppare la conoscenza di sé, equipaggiare il corpo mentale, costruire il corpo causale con le giuste azioni e il giusto pensiero.

3. Servire l’umanità con completa abnegazione.

Così facendo osserva la legge, si mette nelle giuste condizioni per l’istruzione, si prepara all’applicazione della Verga dell’Iniziazione, riducendo così al minimo il pericolo inerente al risveglio del fuoco. (3 – 161/2).

(4) I centri del corpo umano sono fondamentalmente legati all’aspetto fuoco dell’uomo, ossia al suo spirito divino. Sono in collegamento ben preciso con la Monade, con l’aspetto volontà, con l’immortalità, con l’esistenza, con la volontà di vivere, e con i poteri inerenti allo Spirito. (3 – 165).

(5) I centri sono interamente costituiti di correnti di forza che affluiscono dall’Ego, che le riceve dalla Monade e le trasmette. Qui sta il segreto della progressiva accelerazione vibratoria dei centri, dapprima quando l’Ego assume il dominio o entra in attività, e più tardi (dopo l’iniziazione) quando assume il dominio la stessa Monade producendo così dei cambiamenti ed un aumento di vitalità in queste sfere di fuoco, o di pura forza di Vita.

Quindi i centri, quando funzionano correttamente, formano il “corpo di fuoco”, che è tutto quel che rimane alla fine, dapprima all’uomo nei tre mondi e in seguito alla Monade. … Quando la forma è distrutta rimane questo intangibile corpo spirituale di fuoco, unica pura fiamma, che è distinta da sette centri brillanti di più intenso splendore.

… Dobbiamo toglierci dalla mente l’idea errata che i centri siano delle cose fisiche. Sono dei vortici di forza che attirano la materia eterica, astrale e mentale in determinate attività. (3 – 166/7).

(6) L’evoluzione dei centri è lenta e graduale, e procede in cicli ordinati che variano secondo il raggio della Monade dell’individuo. (3 – 173).

(7) I centri fisici sono semplicemente dei punti focali d’energia situati nel corpo eterico ed aventi una funzione precisa. Questa funzione è di agire da trasmettitori di certe forme d’energia dirette coscientemente dall’Ego o Sé, con l’intento di spingere il corpo fisico (che non è un principio) ad adempiere il proposito egoico. (3 – 1155).

(8) Solo un aspirante su mille si trova allo stadio in cui dovrebbe cominciare a lavorare con l’energia dei suoi centri, ma anche questa valutazione potrebbe rivelarsi troppo ottimistica. È molto meglio che l’aspirante serva, ami, lavori e si eserciti nell’autodisciplina, lasciando che i suoi centri si sviluppino e si schiudano più lentamente, quindi in modo più sicuro. Inevitabilmente essi si svilupperanno e il metodo più lento e più sicuro, nella maggioranza dei casi è il più rapido. Uno sviluppo prematuro richiede molta perdita di tempo e spesso porta con sé i semi di disturbi prolungati. (4 – 590).

(9) Non indico come risvegliare i centri, poiché il giusto impulso, la costante reazione agli stimoli superiori e il riconoscimento delle fonti di ispirazione, automaticamente e senza pericolo portano i centri in giusta e debita attività. Questo è il metodo sano di sviluppo, più lento, ma che garantisce uno sviluppo armonioso ed equilibrato, non prematuro. L’aspirante diventa realmente l’Osservatore e sa con certezza ciò che fa; porta i centri, uno alla volta, alla rispondenza spirituale, stabilendo un ritmo ordinato e ciclico della natura inferiore governata. (10 – 261/2).

(10) Se l’aspirante non cerca che sviluppo spirituale, se mira soltanto alla sincerità di proposito e all’altruismo compassionevole, se con serena applicazione si concentra a soggiogare il corpo emotivo e ad espandere quello mentale e coltiva l’abitudine al pensiero astratto, i risultati desiderati sui centri si produrranno inevitabilmente e il pericolo sarà scongiurato. (2 – 77).

(11) Noterete pertanto che col procedere dello studio l’argomento (lo sviluppo dei centri) si fa veramente sempre più astruso, quanto più è studiato. (2 – 80).

(12) Considerate inoltre:

1. Che gli uomini poco evoluti ricevono energia o sono stimolati all’attività esterna per mezzo dei tre centri situati sotto il diaframma.

2. Che l’uomo di media evoluzione comincia ad agire principalmente tramite il centro del plesso solare e a usarlo quale centro di trasferimento per le energie destinate a salire da sotto a sopra il diaframma.

3. Che gli aspiranti sono lentamente vitalizzati e governati dalle forze che si trasferiscono dai centri sotto il diaframma al centro della gola, e dall’anima a questo. Ciò comporta un’attività creativa di qualche genere.

4. Che i discepoli cominciano a essere governati e dominati dai centri della gola e del cuore, e inoltre a trasferire al centro ajna, fra le sopracciglia, nel mezzo della fronte, le forze già trasferite al cuore e alla gola. A questo punto l’uomo è una personalità integrata. Anche l’anima stimola il centro ajna.

5. Che i discepoli più progrediti e gli iniziati sono pure vitalizzati da due sorgenti: mediante le energie ascese ed elevate alla testa da tutti i centri del corpo e da quelle provenienti dall’anima, attraverso il centro più alto, al sommo del capo.

Come vedete, si tratta di un processo di sviluppo, uso e trasferimento, come avviene in tutti gli sviluppi evolutivi. (15 – 521/2).

(13) Tanto nell’involucro astrale quanto in quello mentale, vi sono le controparti dei centri esistenti nel corpo fisico. (3 – 58).

(14) I tre centri principali del corpo del Logos planetario sono:

Centro della testa         Shamballa       1° Raggio della Volontà

Centro del cuore          La Gerarchia    2° Raggio dell’Amore-Saggezza

Centro della gola          L’Umanità       3° Raggio dell’Intelligenza Attiva

L’impatto delle nuove energie in arrivo sull’Umanità deriverà da un piano predisposto di nuova direzione. Questo introdurrà un’era di attività creativa grandemente accresciuta sarà un’attività tale quale non si e mai vista prima d’ora, che si esprimerà in ogni settore della vita umana. (18 – 551/2).

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[19]

UNA SFIDA

Esorto tutti i pensatori del mondo ad abbandonare il loro settarismo, i loro nazionalismi e la partigianeria per lavorare in spirito di fratellanza nel loro paese, considerandolo come parte integrante di una grande federazione di nazioni, già esistente soggettivamente, ma in attesa di essere materializzata dagli uomini capaci di pensare. Operino per la causa della religione, nell’ambito di quella che per nascita o per scelta è la loro, considerando ciascuna di esse come parte della grande religione mondiale. Contribuiscano alle attività del loro gruppo, della loro società od organizzazione in quanto, e solo in quanto, i principi su cui si fondano e il metodo da esse impiegato servano il bene generale e sviluppino la comprensione della Fratellanza.

Vi chiedo di abbandonare antagonismi e antipatie, odi e distinzioni di razza, e di pensare in termini di un’unica famiglia, una sola vita, una sola umanità. Vi ricordo che l’odio e la separatività hanno condotto gli uomini all’attuale triste situazione. Inoltre vorrei aggiungere che oggi nel mondo il numero di uomini liberati è sufficiente per determinare un mutamento nell’atteggiamento dell’umanità e nell’opinione pubblica, purché essi, con un atto di volontà, siano all’altezza di ciò che sanno e credono.

Vi esorto inoltre a fare sacrifici, a offrire voi stessi, il vostro tempo e denaro e il vostro interesse profondo per diffondere queste idee fra coloro che vi circondano e nel gruppo in cui vi trovate, risvegliando chi è associato a voi. Vi invito a uno sforzo concorde per instillare di nuovo le idee della fratellanza e dell’unità.

Vi chiedo di riconoscere i vostri compagni in tutti i gruppi e di incoraggiarli. Vi chiedo di suggellare le labbra, che non profferiscano parole di odio o di critica, e di parlare solo in termini di fratellanza e di rapporti di gruppo. Vi prego di fare in modo che ogni giorno sia per voi un giorno nuovo in cui far fronte a nuove opportunità. Perdete di vista le vostre occupazioni, i piccoli dispiaceri, le preoccupazioni e i sospetti nell’urgenza dell’opera da compiere, e divulgate il culto dell’unità, dell’amore e dell’innocuità.

Vi chiedo anche di staccarvi da tutti i gruppi che cercano di distruggere e aggredire, per quanto sinceri siano i loro moventi. Schieratevi dalla parte di coloro che agiscono per fini costruttivi, non contrastano altri gruppi o altre organizzazioni e hanno eliminato la parola “anti” dal loro vocabolario. State con coloro che, silenziosi e senza sosta, erigono il nuovo ordine, che si basa sull’amore, costruisce per impulso fraterno, che poggia sulla comprensione di una fratellanza basata sul fatto che tutti noi, a qualsiasi razza apparteniamo, siamo figli di un unico Padre e abbiamo compreso che i vecchi metodi devono essere aboliti per lasciare il campo a quelli nuovi.

Se non siete in condizione di insegnare, predicare o scrivere, date l’apporto del vostro pensiero e del vostro denaro affinché altri lo possano fare. Rinunciate alle ore di svago perché altri possano essere liberi di servire il Piano; date il vostro denaro affinché coloro che sono associati al nuovo gruppo di servitori del mondo possano procedere con rapidità. Sprecate molto tempo in cose futili. Molti di voi danno poco o nulla del loro tempo. Altrettanto dicasi per il denaro. Date come mai avete dato, per rendere possibili gli aspetti fisici dell’opera. Alcuni si privano del necessario e il potere che così sprigionano è grande. Coloro che operano sul lato interiore sono grati a chi dà con sacrificio personale.

Altri danno ciò che risparmiano e solo quando ciò non comporta sacrificio. Questo stato di cose deve cessare; date al limite delle vostre possibilità, con giustizia e comprensione, in modo che l’era dell’amore e della luce possa essere inaugurata più rapidamente. Non importa dove e a chi, ma date, poco se avete poco, molto se avete molto. Lavorate e date, amate e pensate, e aiutate i gruppi che costruiscono e non distruggono, che amano e non aggrediscono, che elevano e non abbassano. Non lasciatevi convincere dall’argomentazione speciosa che la distruzione è necessaria. È stata necessaria, senza dubbio, ma il ciclo di distruzione è praticamente finito, se solo poteste comprenderlo, e ora i costruttori devono lavorare alacremente.

Soprattutto vi esorto a una vita più profonda e vi imploro, per amore dei vostri simili, di rafforzare il contatto con la vostra anima, in modo che avrete dato il vostro contributo per rendere possibile la rivelazione, avrete sostenuto la vostra parte nel fare affluire la luce e sarete in grado di avvalervi di quella nuova luce e delle nuove conoscenze, quindi di indicare la via e preparare la strada ai cercatori disorientati di quel momento. Chi non è preparato agli avvenimenti che stanno per sopraggiungere sarà accecato dalla luce che ne scaturirà e sconcertato dalla meraviglia che sarà rivelata; verrà spazzato via dal vivente soffio di Dio, ed è a voi che guardiamo perché lo prepariate a quell’evento. (14 – 187/9).

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[20]

CRISTO

(1) Cristo fu il primo esponente dell’umanità terrena a raggiungere la meta (dell’individualizzazione) … Così rapido è stato lo sviluppo del Cristo, che nei giorni di Atlantide si trovava sul Sentiero della Prova… Dal punto di vista dell’evoluzione, il rapido sviluppo del Cristo non ebbe mai precedenti. Non si è più ripetuto, sebbene oggi sul pianeta vi siano individui che cominciano, ora, ad evolvere con pari celerità (ma non così prima; il loro sviluppo antecedente fu lento e soltanto ora si accelera. (15 – 210).

(2) Il primo essere umano di quel “centro che chiamiamo il genere umano” che raggiunse quel punto (la terza iniziazione) fu il Cristo; in quella prima grande dimostrazione del punto di conseguimento che aveva raggiunto (per mezzo di ciò che era allora un nuovo tipo d’iniziazione) al Cristo si unì il Buddha. Il Buddha aveva raggiunto quello stesso punto prima della creazione della nostra vita planetaria, ma le condizioni per prendere la terza iniziazione non erano ancora disponibili ed Egli e il Cristo presero l’iniziazione insieme. (18 – 385).

(3) L’Istruttore del Mondo è il grande Essere che i Cristiani chiamano il Cristo; in Oriente è noto come Bodhisattva o Signore Maitreya, ed è Colui che i Maomettani attendono con il nome di Iman Madhi. È Colui che presiede i destini della vita da circa 600 anni prima dell’era cristiana, venuto poi tra gli uomini e di nuovo atteso. È il grande Signore d’Amore e di Compassione, così come il Suo predecessore, il Buddha, fu Signore di Saggezza… Egli è l’Istruttore del Mondo, il Maestro dei Maestri e l’Istruttore degli Angeli; a Lui sono affidati la guida del destino spirituale degli uomini e lo sviluppo in ogni uomo della coscienza di essere un figlio di Dio e figlio dell’Altissimo.

… L’Istruttore del Mondo dirige la coscienza interiore, nel suo aspetto vita o spirito, cercando di risvegliarla entro la forma affinché a suo tempo quella forma possa essere eliminata e lo spirito liberato possa tornare al luogo da cui provenne. Come riferisce in modo quasi esatto il Vangelo, per quanto non manchino errori nei dettagli, da quando lasciò la Terra Egli rimase con gli uomini dai quali non si è mai realmente allontanato, ma solo in apparenza. Coloro che conoscono il cammino possono raggiungerlo, incarnato fisicamente, nell’Himalaya, ove opera in stretta cooperazione con i Suoi due grandi Fratelli, il Manu e il Mahachohan. Quotidianamente Egli riversa la Sua benedizione sul mondo e sotto il grande pino del Suo giardino ogni giorno, al tramonto, Egli leva le mani a benedire tutti coloro che veramente e seriamente cercano e aspirano. Tutti gli sono noti e, sebbene essi possano esserne inconsapevoli, la luce che Egli riversa stimola i loro desideri, alimenta la scintilla di vita protesa nello sforzo e incita gli aspiranti fino al grande giorno in cui si troveranno faccia a faccia con Colui il quale, essendo stato “innalzato” (in senso esoterico) attira tutti a sé quale Iniziatore dei sacri misteri.  (1 – 43/4).

(4) Per duemila anni è stato capo supremo della Chiesa invisibile, la Gerarchia spirituale, composta di discepoli di tutte le fedi. Egli riconosce e ama anche coloro che non sono cristiani e restano fedeli al fondatore della propria religione, sia esso Buddha, Maometto o altri. A Lui non interessa la religione cui gli uomini appartengono, se il fine è l’amore per Dio e l’umanità. Se gli uomini attendono il Cristo che lasciò i Suoi discepoli venti secoli fa, non lo riconosceranno. Il Cristo non ha barriere religiose nella propria coscienza, e non gli importa la fede che un uomo professa.

Il Figlio di Dio è in cammino e non verrà solo. La Sua avanguardia e già presente e il Piano che deve svolgere è chiaro e già pronto. Sia nostra meta il riconoscerlo. (8 – 60).

(5) Egli è l’Istruttore del mondo e non un maestro cristiano. Egli stesso disse di avere altre greggi, per i quali assunse lo stesso significato che per i cristiani. Quelli possono anche non chiamarlo Cristo, e designarlo con un altro nome, ma seguirlo con la medesima fedeltà e devozione dei fratelli occidentali. (8 – 62).

(6) La Chiesa accentua ancora il Cristo morto. Gli uomini hanno dimenticato che Egli vive, nonostante il debole riconoscimento al tempo della Pasqua, in gran parte motivato dal credere che la Sua risurrezione garantisce la loro: “poiché Egli vive, anche noi vivremo”. Il fatto che Egli viva e sia presente sulla terra, non è mai detto, tranne che in modo generico e vago. Gli uomini hanno dimenticato il Cristo fra loro, circondato dai Suoi discepoli; il Maestro di Sapienza accessibile a chi si accosta in modo debito, e che salva con la forza dell’esempio…

Nella futura religione mondiale queste verità saranno preminenti. Si proclamerà la vita e non la morte; s’insegnerà come conseguire lo stato spirituale per mezzo di una vita spirituale, e la meta sarà l’esistenza reale di quelli che si sono così realizzati e che, con il Cristo, soccorrono il genere umano e lo guidano alla salvezza. L’esistenza di una Gerarchia spirituale sul pianeta, la possibilità di entrare in contatto e collaborare coi suoi Membri, che conoscono la volontà di Dio e agiscono con intelligenza in modo ad essa conforme: su queste verità poggerà l’insegnamento spirituale futuro. (7 – 144/5).

(7) Nel futuro gli uomini fisseranno lo sguardo sul Cristo, e non sulle istituzioni umane come la Chiesa e i suoi dignitari. Egli sarà veduto nella sua realtà, operante tramite i discepoli, i Maestri di Saggezza e i Suoi seguaci che faticano inosservati (e generalmente non riconosciuti) dietro le scene del mondo. Si saprà allora che Egli è attivo nel cuore umano e anche nelle affollate vie del mondo, e non nelle grandi cattedrali o nello sfarzo dell’alto clero. (8 – 66).

(8) Nessuno è mai stato salvato dalla teologia, ma solo dal Cristo vivente e dal risveglio della Sua coscienza, che è in ogni cuore umano. (7 – 133).

(9) L’uomo e la sua anima tentano di riunirsi, e quando ciò avviene il Cristo nasce nel cavo del cuore e si manifesta nella vita quotidiana con potere crescente. (14 – 288).

(10) A mano a mano che l’uomo agisce sulla propria personalità, purificandola e volgendola al servizio della volontà spirituale, automaticamente egli eleva le energie dei centri del corpo fino al centro che si trova fra le sopracciglia. Col tempo l’influenza di entrambi i centri si accresce ed estende fino a produrre un contatto fra i rispettivi campi vibratori o magnetici, e la luce sfolgora d’improvviso. Padre-spirito e madre-materia si uniscono e si unificano, e il Cristo è nato. “Se un uomo non nasce due volte, non vedrà il regno di Dio”, disse il Cristo. È la seconda nascita, e da quell’istante la visione aumenta con potere crescente. … Oggi il Cristo sta nascendo in molti uomini, e i figli di Dio appariranno sempre più numerosi nella loro vera natura, per assumere la guida dell’umanità nella nuova era. (14 – 291/2).

(11) Possa Colui che noi serviamo essere più vicino a tutti noi di quanto lo fu finora; possa l’opera d’instaurare giuste relazioni umane procedere velocemente, e luce e amore possano rivelarsi da Shamballa e dalla Gerarchia su voi tutti che amate il prossimo; questo è il fervido augurio, unito alla mia benedizione, che faccio a voi in questa stagione di volontà di bene.

Nota: Il Tibetano mi ha chiesto di dire chiaramente che quando parla del Cristo si riferisce al suo nome ufficiale quale Capo della Gerarchia. Il Cristo opera per tutti gli uomini indipendentemente dalla loro fede; non appartiene al mondo cristiano più che al buddista o al maomettano o a qualunque altro. Nessun uomo deve necessariamente aderire alla chiesa Cristiana per essere affiliato al Cristo. Ciò che si richiede è: amare il prossimo, condurre una vita disciplinata, riconoscere la divinità in tutte le fedi e in tutti gli esseri, una vita quotidiana governata dall’Amore. – A.A.B. (13 – 558).

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