021-026

[21] LA RIAPPARIZIONE DEL CRISTO,

[22] COLORE,

[23] COSCIENZA,

[24] COSTITUZIONE DELL'UOMO,

[25] CORAGGIO,

[26] CREMAZIONE

[21]

LA RIAPPARIZIONE DEL CRISTO

(1) Ovunque troviamo uno spirito di attesa, la richiesta di una manifestazione e di un evento simbolico cui diamo nomi diversi, ma che solitamente è indicato come l’avvento del Cristo. Come sapete, potrà prodursi in senso fisico vero e proprio, come già accadde in Palestina, oppure il Grande Signore di Vita potrà adombrare in modo definito i Suoi discepoli e chi Lo ama. Tale adombramento evocherà una risposta da tutti coloro che siano in qualche modo spiritualmente risvegliati. Oppure quell’avvento assumerà l’aspetto di un tremendo afflusso del principio cristico, la vita e l’amore di Cristo operante tramite la famiglia umana. O ancora, tutte le tre possibilità si verificheranno simultaneamente fra breve. (14 – 281).

(2) Il Cristo risorto il Portatore d’acqua; questa volta non mostrerà la vita perfetta di un Figlio di Dio, Sua prima grande missione. Apparirà come Capo supremo della Gerarchia spirituale, che sazia la sete delle nazioni, sete di verità, di giusti rapporti e comprensione amorevole. Sarà riconosciuto da tutti, e la Sua Persona stessa testimonierà la realtà della resurrezione, e quindi l’immortalità dell’anima, cioè dell’uomo spirituale. Durante i duemila anni trascorsi, l’accento è stato sulla morte che ha colorato tutto l’insegnamento delle chiese ortodosse; un solo giorno dell’anno è stato dedicato alla risurrezione. (9 – 151).

(3) È necessario preparare il mondo, su vasta scala, per l’avvento dell’Istruttore del Mondo, e devono essere prese le misure necessarie prima che Essi stessi vengano fra gli uomini, come faranno certamente parecchi verso la fine del secolo. Fra i Maestri che si preparano in modo specifico per questo compito si sta formando un gruppo speciale, e il Maestro Morya, il Maestro K.H. e il Maestro Gesù, vi saranno particolarmente impegnati verso l’ultimo quarto di secolo. Anche altri Maestri vi parteciperanno, ma gli uomini dovrebbero quanto più possibile familiarizzarsi… Può essere data la precisa assicurazione che prima della venuta del Cristo verranno attuati riordinamenti tali, che a capo di ogni grande organizzazione vi sarà un Maestro, o un iniziato di terzo grado. A capo di alcuni fra i più importanti gruppi occulti, dei Massoni di tutto il mondo, e delle diverse branche della Chiesa residenti in molte delle grandi nazioni, vi saranno degli iniziati o dei Maestri. (1 –61/2).

(4) Quando verrà, alla fine di questo secolo e farà sentire il suo potere, verrà come Istruttore di Amore e di Unità, e la nota fondamentale che farà risuonare sarà la rigenerazione tramite l’amore riversato su tutto. Poiché opererà soprattutto sul piano astrale, ciò si manifesterà sul piano fisico con la formazione, in ogni città di qualunque grandezza ed in ogni paese, di gruppi attivi che lavoreranno combattendo energicamente per l’unità, la cooperazione e la fratellanza in ogni settore della vita economico, religioso, sociale e scientifico. (3 – 755).

(5) Cercherò di chiarire meglio i fatti spiegando un poco questi tre modi del Suo apparire, della Sua venuta, del Suo avvento e del Suo riconoscimento fisico da parte dell’umanità.

1. Adombrando tutti gli iniziati e i discepoli che sono attivi oggi nei tre mondi della evoluzione umana o che lo saranno al momento del suo arrivo. Questo implica che egli influenzi telepaticamente le loro menti. Questo adombrare o influenzare sarà il Suo principale lavoro sul piano mentale. Costituirà uno dei suoi metodi più efficaci per intervenire, come si propone, nelle vicende del mondo. Per mezzo di questi membri o affiliati alla Gerarchia Egli avrà degli avamposti della Sua coscienza in tutte le nazioni. Egli potrà operare tramite loro.

2. Riversando la vita o coscienza Cristica sulle masse dovunque ed in ogni nazione. Questo afflusso spirituale produrrà il riorientamento del desiderio umano e susciterà la reazione emotiva alla Sua Presenza. Ciò porta perciò il piano astrale nella sfera attiva della sua influenza, e questo implica la liberazione dell’energia della buona volontà nel cuore degli uomini, predisponendoli ai giusti rapporti umani. Questa instaurazione dei giusti rapporti umani è l’obiettivo principale della Sua prossima triplice attività. Ovunque le masse risponderanno all’opera e al messaggio del Cristo, posto in opera sul piano mentale dai discepoli e iniziati adombrati dalla mente del Cristo.

3. Con la Sua apparizione fisica fra gli uomini. Tramite la Propria apparizione diretta, Egli potrà stabilire sulla terra un potente punto focale d’energia gerarchica in un modo che non è stato finora attuato. Egli non ha mai abbandonato l’umanità e ha sempre mantenuto la Sua promessa di rimanere con noi fino alla fine dell’età. Uomini di tutti i paesi sapranno dove trovarLo. La località di questo punto focale della Sua triplice attività spirituale non può essere rivelata, perché dipende dal risultato dei processi susseguitisi di adombramento ed effusione del flusso divino. (18 – 615/6).

(6) Il centro del cuore dell’umanità è creato dalla totalità dei cuori (simbolicamente parlando) di tutti gli uomini di buona volontà (dentro e fuori le Chiese e indipendentemente dai loro credi politici) che servono il prossimo, che appoggiano i movimenti per il benessere umano, che operano per instaurare giusti rapporti umani e compensano costantemente la separatività della mente umana con l’inclusività della divina natura d’amore. Si ha quindi, come garanzia di un ritorno del Cristo davanti alle masse, la realizzazione di un grande allineamento. Questo allineamento, quando sarà effettivamente terminato, creerà un canale libero, o sentiero di ritorno, o linea di luce o di potere magnetico fra:

1. Il centro dove la volontà di Dio è conosciuta. Questo è Shamballa, dove ha origine la volontà-di-bene. Questa volontà-di-bene è amore essenziale.

2. La Gerarchia, che è il centro planetario del cuore.

3. Il Cristo, vero e proprio centro d’amore nella Gerarchia.

4. Gli iniziati, i discepoli e gli aspiranti, che formano il Nuovo Gruppo di Servitori del Mondo, cercando d’incarnare l’amore e la luce oggi necessari nel mondo.

5. I cuori degli uomini di buona volontà in tutti i paesi, che rispondono all’amore, come può esprimersi nei giusti rapporti umani.

6. Il punto focale attraverso il quale il Signore d’Amore opererà sulla terra.

Se studierete questa semplice progressione dell’amore divino che parte dalla suprema manifestazione della divinità fino alla sua apparizione per mezzo di qualche punto focale nel mondo moderno, vi sarà evidente che è stata creata una ben precisa “struttura di accostamento”, e che si sta costruendo un “Sentiero di Ritorno” che porterà fra noi il Cristo lungamente atteso. Oggi nulla può arrestare o impedire il suo ritorno; l’evidenza di questa struttura può essere vista ovunque.  (18 – 619/20).

(7) La Sua riapparizione e la Sua conseguente attività non possono limitarsi ad una località ristretta che resti ignota alla grande maggioranza degli uomini, come accadde in Palestina duemila anni fa. La radio, la stampa e la diffusione delle notizie renderanno la Sua venuta diversa da quella di qualsiasi Messaggero precedente; i rapidi mezzi di trasporto renderanno il Cristo accessibile ad innumerevoli milioni di uomini, i quali per mare, per terra, per via aerea, potranno recarsi presso di Lui; mediante la televisione il Suo volto sarà familiare a tutti e invero “ogni occhio Lo vedrà”. (8 – 16).

(8) Egli può riapparire in modo del tutto inatteso; chi può dire se si presenterà come uomo politico, economista, condottiero, scienziato o artista? (8 – 17).

(9) Sempre, nel corso dei secoli, nel momento dell’estremo bisogno, sotto nomi diversi, un divino Figlio di Dio è venuto in risposta all’appello degli uomini. (8 – 41).

(10) Il tempo è noto soltanto a due o tre membri della Gerarchia: “Il Figlio dell’Uomo verrà quando meno ve l’aspettate” (Matt, xxiv 44), (8 – 43).

(11) Nel mondo vi è un’enorme quantità di vera bontà e di visione. Illimitato è il numero di coloro che hanno chiare idee umanitarie; la salvezza risiede nelle moltitudini e nei milioni di uomini di ogni paese che pensano correttamente, e il lavoro preparatorio per il ritorno del Cristo verrà compiuto da loro. Numericamente essi sono adeguati al compito e occorre soltanto un nuovo senso di sicurezza e una saggia coordinazione per prepararli al servizio richiesto. (8 – 162).

(12) Egli verrà certamente quando sarà stabilita una certa misura di pace, quando il principio di condivisione comincerà almeno ad essere applicato nel campo economico, e quando le chiese e i gruppi politici avranno iniziato un’opera di purificazione al loro interno. Allora Egli potrà venire, e verrà; allora il regno di Dio verrà pubblicamente riconosciuto e non sarà più un sogno, un desiderio e una speranza dei credenti. (8 – 163).

(13) Quando verrà Colui che gli angeli e gli uomini attendono, e la cui opera consiste nell’inaugurare la nuova era completando così ciò che iniziò in Palestina duemila anni fa, porterà con sé alcuni dei grandi Angeli, come pure alcuni Maestri. (13 – 508).

(14) Ci si può attendere che il Cristiano ortodosso dapprima rifiuterà le teorie relative al Cristo presentate dall’occultismo; nello stesso tempo il medesimo cristiano ortodosso troverà sempre più difficile indurre le masse intelligenti ad accettare l’impossibile e fragile Cristo che il cristianesimo storico ha sostenuto. Un Cristo presente e vivente, conosciuto dai suoi seguaci, dirigente forte e abile e non vittima dolce e sentimentale, Che non ci ha mai lasciati ed ha operato per duemila anni tramite i suoi discepoli, gli uomini e le donne ispirati di tutte le fedi, di tutte le religioni e di tutte le denominazioni religiose; Che non sa che farsene del fanatismo o della devozione isterica, ma ama tutti gli uomini con persistenza, intelligenza e ottimismo; Che vede in tutti loro la divinità e che comprende le tecniche dello sviluppo evolutivo della coscienza umana (mentale, emozionale e fisica, che produce le civiltà e le culture adatte al punto d’evoluzione particolare): queste sono le idee che il pubblico intelligente potrà accettare e accetterà.

Essi lavoreranno e prepareranno condizioni mondiali nelle quali Cristo possa muoversi liberamente tra gli uomini in Presenza corporea; Egli non avrà quindi bisogno di rimanere nel Suo attuale ritiro in Asia centrale. Essi potranno e vorranno accettare con facilità l’unità di tutte le fedi quando la relazione tra il Buddha ed il Cristo sarà correttamente presentata; allora l’immagine di un Cristo che richiede una posizione unica, con l’esclusione di tutti gli altri figli di Dio, svanirà nella meraviglia della vera successione apostolica, nella quale molti figli di Dio, su raggi diversi, di diverse nazionalità e con diverse missioni, debbono essere storicamente visti condurre l’umanità lungo il sentiero della rivelazione divina e più vicini a Dio, la Fonte.  (13 – 589/90).

Vedi anche: "Meditazione riflessiva di preparazione al Ritorno del Cristo." (6 – 226/8).

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[22]

COLORE

(1) Tutti i colori emanano da una sola sorgente o da un solo colore primario (in questo sistema solare il raggio cosmico indaco, che vela l’amore o saggezza cosmica) che si suddivide poi nei tre colori maggiori e quindi nei quattro minori, formando i sette colori dello spettro. (2 – 238).

(2) I colori sul piano fisico si palesano nel modo più crudo e aspro. Persino la più delicata sfumatura colta dall’occhio fisico è rozza e stridente se paragonata a quella del piano emotivo; giunti in contatto con la materia più sottile degli altri livelli, la bellezza, la dolcezza e la squisita qualità delle varie tinte aumentano a ogni transizione. Quando si perviene al colore ultimo e sintetico la bellezza trascende ogni possibile concezione. (2 – 209).

(3) Percepisco la vostra sensazione che anche questi cenni non portano apparentemente che a maggiore confusione. Ma l’applicazione costante all’argomento, la frequente riflessione e la meditazione sui colori uniti allo sforzo di pervenire al loro significato esoterico e alla loro applicazione microcosmica faranno emergere gradualmente la traccia che guiderà lo studente fuori dalla confusione nella chiara luce della conoscenza perfetta. Abbiate dunque coraggio, coltivate un’ampia elasticità di vedute e l’abilità di riservare il giudizio finché altri fatti non siano dimostrati; evitate anche asserzioni dogmatiche. Ciò sarà la migliore guida nei primi tempi della vostra ricerca. Molti, con la meditazione e la ricettività all’insegnamento superiore, hanno trovato la strada per uscire dall’Aula dell’Apprendimento e passare all’Aula della Saggezza. L’interpretazione esoterica dei colori può essere conosciuta veramente solo nell’Aula della Saggezza. Vi si entra con la meditazione che prepara lo studente all’iniziazione che gliene apre la porta. Siate dunque fermi nel meditare e non vacillate nel proposito. (2 – 231).

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[Page 51]

[23]

COSCIENZA

(1) Non possiamo fare altro che percepire una piccola parte di un magnifico tutto, totalmente oltre la portata della nostra coscienza, e che il più elevato Angelo o Essere perfetto comincia solo a comprendere. Se pensiamo che l’uomo comune è pienamente cosciente solo sul piano fisico, quasi cosciente sul piano delle emozioni e solo in via di sviluppo su quello mentale, è ovvio che la sua comprensione dei fatti cosmici può essere soltanto rudimentale. Riconoscendo inoltre che essere cosciente su un piano ed averne il dominio sono condizioni ben diverse, sarà evidente quanto siamo lontani dalla possibilità di percepire qualcosa di più di un’idea generale dello schema cosmico. (1 – 4)

(2) L’evoluzione dell’uomo non è che il passaggio da uno stato di coscienza ad un altro. È una successione d’espansioni, uno sviluppo della consapevolezza, caratteristica predominante del Pensatore dimorante nell’uomo. È un progressivo spostamento della polarizzazione della coscienza dalla personalità o sé inferiore, o corpo, a quella del sé superiore, ego o anima, e poi alla Monade o Spirito, fino a divenire, col tempo, coscienza divina. (1 – 7).

(3) Ogni progresso nel regno della coscienza avviene naturalmente in virtù di successivi risvegli, ma si produrrebbe in modo più graduale e in un tempo molto più lungo di quanto avvenga nelle attuali condizioni planetarie. Questo modo particolare di sviluppare la coscienza umana fu iniziato dalla Gerarchia durante la razza radice dell’Atlantide alla fine della quarta sotto-razza, e perdurerà fino alla metà della prossima ronda. A quel tempo il necessario stimolo sarà stato impartito e poiché i tre quinti dell’umanità avranno esotericamente “posto i piedi sul sentiero” e un’alta percentuale di essi starà per diventare il Sentiero stesso, verrà ripreso un metodo di sviluppo più normale. (1 – 94).

(4) Tali realizzazioni o espansioni di coscienza avvengono secondo la legge naturale e, a tempo debito, si producono in ogni anima, senza eccezione. (1 – 176).

(5) Posso assicurarvi che sotto la pressione della vita moderna, per la tensione imposta dalle condizioni e dalla civiltà attuale insieme al terrore degli eserciti in marcia, al rombo delle voci ed alla costrizione economica mondiale, la coscienza umana sta rapidamente risvegliandosi dal suo lungo sonno. Quella grande realtà fondamentale che chiamate “la mente umana” comincia appunto a concentrarsi sulle cose che contano, e ad esprimersi in modo vivo. (9 – 26).

(6) L’evoluzione (come da noi intesa e come deve essere studiata dall’intelletto umano) è la storia dell’evoluzione della coscienza e non della forma. Quest’ultima è implicita nell’altra e di secondaria importanza dal punto di vista occulto. (15 – 57).

(7) Le energie delle dodici costellazioni si fondono con quelle dei dodici pianeti, ma il loro potere d’evocare risposta e di essere coscientemente ricevute, riconosciute e usate dipende interamente dall’apparato di risposta della Vita planetaria e dell’individuo umano.

Giustamente si è detto che la coscienza dipende dai suoi veicoli, dal loro grado di sviluppo e dalla capacità del singolo di identificarsi con le energie e gli impulsi che lo raggiungono, e non solo da ciò che già è parte o aspetto riconosciuto di se stesso. Si può affermare che la rispondenza più elevata alle realtà e qualità rivelate e rese possibili dalle energie dei segni, dipende alquanto dal decrescere del potere che i pianeti hanno di trattenere la coscienza dell’uomo. Rifletteteci, poiché è una profonda verità esoterica. (16 – 53/4).

(8) Accade sovente, nei nostri studi, di scordare che nessuna unità di coscienza che sia nella sfera di influenza planetaria può concepire condizioni estranee alla Terra, poiché questo piccolo pianeta è inevitabilmente il centro stesso dell’universo che gli è noto e — per la Grande Illusione — le costellazioni con i loro reggenti e le loro controparti archetipe ruotano attorno alla Terra. Quando l'uomo sarà più progredito e la coscienza comincerà a destarsi alla realtà, l’illusione gli apparirà evidente, ma per ora non è possibile, neppure in teoria. (16 – 359).

(9) Resta vero l’antico assioma degli occultisti: “La coscienza dipende dal veicolo che la esprime e per esistere entrambi dipendono dalla vita e dall’energia”. È una legge immutabile. (16 – 527).

(10) Tenete sempre presente che la coscienza rimane la stessa, sia nell’incarnazione fisica che in quella incorporea, e che lo sviluppo può essere perseguito anche con facilità maggiore, poiché non più limitato e condizionato dalla coscienza cerebrale. (5 – 81), (17 – 413).

(11) La meta di tutta l’opera divina e della Gerarchia è di determinare un’espansione di coscienza, una sensibilità maggiore e una consapevolezza percettiva. Non è di ottenere condizioni materiali migliori. Queste seguiranno automaticamente con lo sviluppo del senso di consapevolezza. Il futuro dell’umanità è determinato dalla sua aspirazione e dalla capacità di rispondere all’idealismo che oggi inonda il mondo. (12 – 103).

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[24]

COSTITUZIONE DELL'UOMO

La costituzione dell’uomo … è fondamentalmente triplice:

I. La Monade, o Spirito puro, il Padre nei cieli.

Questo aspetto riflette i tre aspetti della Divinità:

1. Volontà o Potere. Il Padre.

2. Amore-Saggezza. Il Figlio.

3. Intelligenza Attiva. Lo Spirito Santo.

Con esso l’uomo viene in contatto soltanto alle Iniziazioni finali, quando sta per concludere il suo viaggio ed è divenuto perfetto. La Monade a sua volta si riflette nell’

II. Ego, Sé Superiore o Individualità.

Potenzialmente quest’aspetto è:

1. Volontà spirituale. Atma.

2. Intuizione. Buddhi, Amore-Saggezza, il Principio Cristico

3. Mente superiore, o astratta. Manas superiore.

L’Ego comincia a far sentire il proprio potere negli uomini avanzati; in modo crescente sul sentiero della prova, ed infine alla terza iniziazione il dominio del Sé superiore sul sé inferiore è completo e l’energia del più alto aspetto comincia ad essere percepita.

L’Ego si riflette nella

III. Personalità, o Sé inferiore, l’uomo sul piano fisico. Questo aspetto è pure triplice:

1. Corpo mentale - manas inferiore.

2. Corpo delle emozioni - corpo astrale.

3. Corpo fisico - corpo fisico denso e corpo eterico.

Scopo dell’evoluzione è perciò di condurre l’uomo alla realizzazione dell’aspetto egoico e di porre la natura inferiore sotto il suo dominio. (1 – xv), (2 – 1).

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CORAGGIO

Ci vuole coraggio per prendere delle decisioni spirituali e mantenerle; ci vuole coraggio per adattare le vostre vite, quotidianamente e sotto tutti gli aspetti, alla necessità del momento e al servizio dell’umanità; ci vuole coraggio per dimostrare a chi vi circonda che l’attuale catastrofe mondiale è più importante per voi che non le insignificanti questioni della vostra vita individuale e i vostri contatti banali; ci vuole coraggio per abbandonare gli alibi che finora vi hanno impedito di partecipare allo sforzo globale che caratterizza oggi le attività della Gerarchia.

Ci vuole coraggio per fare dei sacrifici, per negare il tempo alle attività non essenziali e per trattare il corpo fisico come se fosse libero da ogni impedimento; ci vuole coraggio per ignorare le eventuali debolezze, la stanchezza implicita di una vita lunga, le tendenze fisiche che ostacolano e limitano il vostro servizio, l’insonnia che viene dalla pressione del mondo o da un programma di vita mal regolato, e il nervosismo e la tensione che oggi sono il destino comune; ci vuole coraggio per affrontare la vita in favore degli altri e per cancellare i propri desideri nell’emergenza e nel bisogno. (6 – 42).

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CREMAZIONE

(1) Ho affermato che le tare ereditarie dell’umanità sono commiste al suolo, il che è dovuto in gran parte alla sepoltura di milioni e milioni di cadaveri, per millenni. Se si ricorrerà con frequenza maggiore alla cremazione, questo stato di cose migliorerà. Per gradi, molto lentamente, le tare finiranno per scomparire. È pertanto auspicabile diffondere quanto più possibile questo metodo di disporre il veicolo fisico abbandonato dall’anima quando si disincarna. Quando il suolo sarà meno infetto e nell’uomo si stabilirà il contatto con l’anima, si può sperare che diminuisca il numero di coloro che soccomberanno a queste tare ereditarie. (17 – 61/2).

(2) La pratica di cremare le forme abbandonate dalla vita che le abitava è assai benefica; quando sarà diffusa e generale, le malattie scemeranno nettamente, a vantaggio della longevità e della vitalità accresciute. (17 – 249).

(3) Fra non molto l’inumazione sarà bandita e la cremazione prescritta per legge, e sarà una vera e propria misura igienica e sanitaria. Quei luoghi insalubri, psichicamente sporchi, che sono i cimiteri spariranno, così come ora svanisce il culto degli antenati, sia in Oriente che in Occidente, dove si venera in modo altrettanto puerile il lignaggio ereditario.

Il fuoco dissolve ogni forma e, quanto più rapidamente si distrugge il veicolo fisico, tanto più velocemente esso lascia la presa che ha sull’anima in atto di ritrarsi. In molti testi teosofici si sono scritte inesattezze circa il tempo che intercorre fra le successive distruzioni dei corpi sottili. Si può comunque affermare che quando la vera morte sia scientificamente accertata (dal medico a ciò preposto) e il corpo fisico non ospiti più alcuna scintilla di vita, si può procedere alla cremazione.

La morte certa o totale avviene quando il filo della vita e quello della coscienza si siano completamente ritirati dal cuore e dalla testa. Nel processo hanno spazio il rispetto e un atteggiamento senza fretta; ai parenti occorrono alcune ore per adattarsi all’imminente scomparsa della forma esterna e amata del defunto; inoltre sono indispensabili le operazioni di stato civile. L'elemento tempo riguarda soprattutto i rimasti, i viventi, e non il morto. Affermare che il corpo eterico non deve essere dato alle fiamme troppo presto, nella credenza che sia bene lasciarlo vagare per parecchi giorni è cosa assolutamente sprovvista di fondamento. Non esiste una necessità eterica per indugiare. Quando l’uomo interiore si ritrae dal suo veicolo fisico, abbandona simultaneamente anche il corpo eterico. È vero invece che il veicolo eterico può aggirarsi a lungo nel “campo di emanazione”, quando si ricorre alla sepoltura, e molte volte persiste fino alla completa disintegrazione del corpo denso. La pratica egiziana di mummificare e l’imbalsamazione usata in Occidente, rimandano anche per secoli il dissolversi del corpo eterico. Ciò avviene in modo particolare quando la mummia o l’imbalsamato era di carattere malvagio durante la vita; in tal caso il corpo eterico che si libra è spesso “posseduto” da entità o forze malvagie. Questo spiega gli attacchi e i disastri che sovente perseguitavano gli scopritori di tombe antiche, che ne traevano le mummie riportandole alla luce. Quando si ricorre alla cremazione non soltanto il corpo fisico viene immediatamente distrutto e restituito alla fonte della sostanza, ma anche il corpo vitale si dissolve con rapidità e le fiamme trascinano le sue forze alla riserva universale delle energie vitali, di cui esso è sempre stato parte inerente, con o senza forma.

Dopo la morte e la cremazione queste forze persistono, ma vengono assorbite nel tutto analogo. Riflettete su questa fase, che dà la chiave per comprendere l’opera creativa dello spirito umano. Se per riguardo ai sentimenti dei familiari o per necessità di stato civile la cremazione dev’essere dilazionata, tale ritardo non dovrebbe superare le trentasei ore dopo il decesso; se non esistono valide ragioni, si può procedere dopo dodici ore: questo tempo è necessario e consigliabile per essere certi della vera morte (17 – 483/5). Vedi anche: (17 – 251, 470).

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