163-166

[163] EVOLUZIONE SPIRITUALE DELL'UOMO,

[164] UOMO SPIRITUALE,

[165] SPIRITISMO,

[166] STADIO RAGGIUNTO SULLA SCALA EVOLUTIVA

[163] EVOLUZIONE SPIRITUALE DELL'UOMO

(1) Dapprima è la forza della sostanza del piano che lo dirige, inducendolo ad identificarsi con la sostanza più grossolana ed a considerarsi un uomo, un membro del quarto regno, ed a convincersi quindi ch’egli è il Non-Sé. Più tardi, con l’affluire della forza dall’Ego, prosegue l’evoluzione psichica (uso qui la parola “psichica” nella sua connotazione più alta) ed egli comincia a considerarsi come l’Ego, il Pensatore, Colui che usa la forma. Infine l’energia della Monade, comincia a trovare risposta, ed egli sa di non essere né l’uomo né l’angelo, ma un’essenza divina o Spirito… L’uomo è visto qual è realmente: una rete di fuoco con dei punti focali fiammeggianti che trasmettono e fanno circolare energia ignea. (3 - 1157/8).

(2) L’uomo poco evoluto non è in grado di comprendere appieno quello molto evoluto e, in misura minore, l’ego avanzato non comprende un iniziato. Il maggiore comprende il minore, ma non è così nel caso inverso. (4 - 113).

(3) Giunge ora uno stadio in cui l’essere umano è veramente e di fatto “fondato sulla roccia” e, sebbene egli possa ancora sperimentare l’alternarsi della luce e dell’ombra, sebbene le onde delle acque purificatrici possano investirlo e minacciare di travolgerlo, sebbene egli possa sentirsi sordo, muto e cieco, nulla alla fine potrà sconfiggere il proposito dell’anima. (4 - 148).

(4) Il discepolo …non può mai essere statico, non può mai sostare; costantemente deve adeguarsi a nuove condizioni, imparare a operare in esse per poi vederle scomparire e lasciare a loro volta il posto ad altre, nuove. Tutto questo continua finché la coscienza non si sia stabilizzata nel Sé, nell’Uno.

 In quel momento l’iniziato si riconosce come l’Unità che guarda, osservando la fantasmagoria fenomenica della vita nella forma.

… Questo stadio di dualismo è quello dell’aspirante e del discepolo fino al momento della sua preparazione per la terza iniziazione. Comincia a riconoscersi come un’entità spirituale confinata nella forma. Per lungo tempo la sua coscienza rimane prevalentemente quella della forma. La situazione cambia gradualmente, tanto gradualmente che l’aspirante impara la lezione della sopportazione (fino al punto da sopportare il non-sé!), finché non giunge una vita d’equilibrio, nella quale nessuno dei due predomina. Ne risulta uno stato d’apparente negatività e inerzia dell’uomo, che può durare per una vita o due, durante le quali sembra fare ben poco in entrambe le direzioni. Questa è una indicazione utile per i collaboratori che trattano con la gente. In seguito il punto d’equilibrio cambia e l’influenza dell’anima sembra predominare, mentre tutto l’aspetto coscienza comincia a spostarsi nell’aspetto più elevato. La dualità tuttavia persiste ancora, poiché l’uomo a volte s’identifica con la sua anima e a volte con la natura della forma; è lo stadio in cui si trovano molti discepoli in questo periodo. A poco a poco egli viene tuttavia “assorbito” nell’anima, in tal modo mettendosi in rapporto con tutti gli aspetti dell’anima di tutte le forme, fino allo spuntare del giorno in cui si rende conto che in lui nulla esiste più all’infuori dell’anima e sopravviene allora lo stato d’unità superiore. (4 - 374/5)

(5) Cerchiamo di semplificare il soggetto con tre enunciazioni chiare, nelle quali riassumeremo il lavoro che compie il discepolo mentre lotta con le energie del piano mentale e giunge a dominarle.

1. Il lavoro sul piano mentale produce una realizzazione di dualità. Il discepolo cerca di amalgamare e fondere l’anima con il suo veicolo e di farlo coscientemente. Ciò che si prefigge è che essi siano UNA COSA SOLA, qui e ora. Suo obiettivo è l’unificazione del Sé e del non‑sé. Il primo passo in questa direzione è compiuto quando egli comincia a cessare di identificarsi con la forma e, durante questo periodo di transizione, riconosce il proprio dualismo.

2. La mente, usata correttamente, diviene quindi il registratore di due tipi d’energie o di due aspetti della manifestazione dell’Unica Vita. Essa registra e interpreta il mondo dei fenomeni. Registra e interpreta il mondo delle anime. È sensibile ai tre mondi dell’evoluzione umana. Diviene ugualmente sensibile al regno delle anime. È il grande principio di mediazione in questo periodo di duplice riconoscimento.

3. Più tardi, l’anima e il suo strumento sono così uniti e unificati che il dualismo scompare; l’anima sa d’essere tutto ciò che è, tutto ciò che è stato e che sarà. (4 - 385/6).

(6) State di buon animo, perché non esiste una vera disfatta dello spirito umano; non esiste estinzione finale del divino nell’uomo; perché questo risorge sempre trionfante dal più tenebroso abisso infernale… Non c’è potenza o combinazione di potenze che possa impedire l’avanzata dell’uomo verso la sua meta, o trattenerlo. Oggi questa congrega è attiva; è una miscela di male antico e d’egoismo aggressivo, sprigionati in ogni paese da un gruppo d’uomini ambiziosi e senza scrupoli. Ma non riusciranno. Possono solo ritardare e ostacolare l’emergere della libertà. (9 - 106).

(7) (L’uomo) è pervenuto al successo, alla popolarità ed è molto dotato, ma non sa che farsene. L’anelito interiore persiste sempre finché il dolore è così insostenibile che il desiderio di espandersi ed elevarsi, di accertarsi di qualcosa e di qualcuno che stanno oltre ha ragione di ogni ostacolo. L’uomo comincia a volgersi all’interno ed a cercare la sorgente da cui è emanato. Comincia allora a meditare, a ponderare, ad intensificare la vibrazione fintanto che, con il passare del tempo, raccoglie i frutti del suo meditare. (2 - 10).

(8) In ogni lavoro veramente occulto gli effetti attesi si conseguono con grande lentezza. Se un uomo sembra compiere progressi spettacolari in una data incarnazione, lo si deve al fatto che sta solamente dimostrando quanto è già stato acquisito anteriormente (…in incarnazioni precedenti) e si appresta a un nuovo periodo di lenta, diligente e penosa fatica. Ricapitola nella vita presente i processi superati in passato ponendo così le basi per uno sforzo rinnovato… Ciò che la personalità stabilisce in molte migliaia di vite non sarà facile da modificare quando l’Ego, operando nella coscienza inferiore, cerca di produrre un mutamento. (2 - 81/2).

(9) La meraviglia e l’immensità del dramma che sta svolgendosi nell’universo comprova la sua realtà, e la capacità di comprendere dell’uomo, per piccola che possa sembrare, ne garantisce la divinità. Stadio per stadio, lentamente ci accostiamo alla meta della consapevolezza cosciente e intelligente. Passo passo dominiamo la materia e miglioriamo il meccanismo di consapevolezza e di contatto.

A poco a poco noi (voglio dire l’umanità nel suo complesso) ci avviciniamo al “luogo del riconoscimento”, e ci prepariamo a scalare il monte della visione.

Se solo gli aspiranti si rendessero conto delle meraviglie di quella rivelazione, e afferrassero la magnificenza della ricompensa che li attende, molto meno frequenti sarebbero gli insuccessi, molto maggiore il coraggio, migliori e più costanti i conseguimenti, e quindi il mondo sarebbe illuminato più rapidamente… . Non ci si può appropriare della visione. È sempre avanti a noi, ma anche dedicandole la vita intera, se si trascura di servire il proprio simile essa non è di alcun profitto. (14 - 156/7).

(10) Il lavoro inizia con l’Individualizzazione e prosegue attraverso i due stadi finali della Iniziazione e dell’Identificazione. Questi tre stadi segnano il progresso della coscienza dell’anima dal suo immedesimarsi con la forma all’identificazione con il . Le tre parole — individualizzazione, iniziazione e identificazione — descrivono tutto il cammino dell’uomo dal momento in cui entra nel regno umano fino a quando ne esce alla terza iniziazione per vivere libero nel quinto, il regno di Dio. (15 - 27).

(11) È tuttavia essenziale che (il lettore medio) eviti il concetto che il conseguimento della massima iniziazione su questo pianeta segni la fine o il compimento di un grande stadio finale. Esso segna solo l’inizio della significanza. Questa è un’affermazione esotericamente importante. Come il pervenire al dominio fisico rende il neofita libero di apprendere lezioni superiori per prepararsi alle iniziazioni maggiori, così il superamento delle condizioni presentate dai sette piani della nostra vita planetaria, libera l’iniziato (come il Buddha o il Cristo) per circostanze condizionanti ancora più elevate e importanti. Il vero lavoro come membro della Fratellanza Bianca sta per cominciare, e il vero scopo dell’esistenza della Gran Loggia Bianca comincia debolmente a rivelarsi alla loro comprensione rapita. Perciò, per noi è veramente importante cercare di afferrare la continuità della rivelazione e l’ampio futuro o panorama di una schiudentesi meraviglia che, di stadio in stadio, di grado in grado e di piano in piano, si dispiega davanti alla coscienza dell’iniziato.

Qui ci addentriamo nell’analisi di domini di realizzazione dei quali persino l’umanità avanzata non ha la più pallida idea; tocchiamo le mete e gli obiettivi che i Membri avanzati della Gerarchia hanno dinanzi a sé; trattiamo di idee e concetti per i quali non disponiamo di una terminologia adeguata e di natura tale che il meccanismo del pensiero umano si dimostra incapace di registrarli. (18 - 203).

(12) Se osserverete i vostri atteggiamenti e le vostre azioni presenti, scoprirete che essi sono centrati anzitutto (e potrei aggiungere, quasi necessariamente) su voi stessi, sui vostri riconoscimenti, sulla vostra comprensione della verità e sul vostro progresso sul Sentiero. Ma quando raggiungerete lo stato d’iniziato — l’interesse di sé declina fino a scomparire e come dice un Antico Detto, “soltanto Dio rimane”: nella coscienza resta solo ciò che è QUELLO, che è bellezza, bontà e verità; che non è forma ma qualità; ciò che sta dietro la forma e indica il destino, l’anima, il posto ed il livello. Riflettete su queste parole, perché vi dicono dove, col procedere dell’evoluzione, dovrete più tardi porre l’accento. (18 - 293).

(13) Essere statico, aver raggiunto tutto quello che si può raggiungere ed essere in un completo ristagno sarebbe la morte totale e, fratelli miei, la morte non esiste. C’è soltanto un progresso di gloria in gloria, un avanzare da un punto all’altro sulla Via divina e da una rivelazione all’altra, verso quei punti e quelle rivelazioni che fanno parte forse dello Scopo di Dio stesso. Quali siano le mete sulla Via Superiore vi è per ora del tutto sconosciuto; quali qualità ed obiettivi divini possano venir rivelati al Maestro e al Cristo quando percorrono la via che Li conduce completamente fuori del piano fisico cosmico, non lo potete sapere o percepire, e se poteste farlo non ne comprendereste il significato. “L’occhio non ha veduto, né l’orecchio ha udito” le cose che Dio rivelerà a coloro che percorrono la via che conduce al centro più intimo, a coloro che amano. Questo scritto antico può esser parafrasato come segue: è impossibile rendersi conto della meraviglia del futuro che il Logos Planetario dispiegherà dinanzi a quelli che hanno sviluppato il secondo aspetto divino, l’Amore, e che perciò sono Membri effettivi della Gerarchia, il centro in cui l’energia dell’Amore è ancorata.

È interessante il constatare che lo sviluppo della natura dell’amore è ciò che apre la porta che conduce alla Via dell’Evoluzione Superiore e che non può esser aperta da nient’altro. Questa Via porta il Maestro fuori dal piano cosmico fisico al piano cosmico astrale o ad un livello di coscienza cosmica, sul quale viene generato quell’impulso cosmico che chiamiamo Amore.

Vi sarà ovvio che poiché questo Trattato non è scritto per istruire membri della Gerarchia, ma solo per aspiranti, discepoli e iniziati al di sotto della terza iniziazione, molto di quello che dirò sarà alquanto “schermato” o velato in simboli; molte cose che potrei dire (se esistessero le parole adatte) non saranno dette. Quelli che hanno occhi per vedere e orecchie per udire leggeranno fra le righe e interpreteranno correttamente i miei simboli, indicazioni e riferimenti. Per molti quello che dirò sarà altrettanto senza senso quanto lo è il Trattato del Fuoco Cosmico per il lettore medio, e quanto lo è l’intero tema dell’iniziazione per l’uomo ignorante e non sviluppato. Però molto dovrebbe essere di utilità pratica per il discepolo che si impegna, e in queste pagine conclusive desidero accendere il suo zelo, approfondire la sua comprensione, stimolare la sua capacità d’amare ed illuminare la sua mente. Questo è quanto cerco di fare. Da parte sua si avvicini a questo soggetto con profonda umiltà, con atteggiamento meditativo e riflessivo e rifiutandosi di materializzare i concetti presentati, com’è facilissimo fare. Si rifiuti di abbassare l’insegnamento al livello della sua coscienza fisica. Con queste parole ho dato un’indicazione fondamentale.

Amore e luce sono i grandi rivelatori, e se lo studioso cerca veramente di comprendere e trarre profitto da ciò che cerco di insegnare, ami più profondamente tutti gli uomini e faccia in modo che la sua luce risplenda in un luogo oscuro, poiché “in quella luce vedrà Luce”. È la luce minore all’interno che rivela la luce maggiore; quando la luce dell’anima si fonde con la luce dell’uomo inferiore, quella luce fusa e mescolata consentirà all’aspirante di vedere la Porta che si apre sulla Via dell’Evoluzione Superiore. (18 - 328/9).

(14) Quando l’uomo diviene aspirante e fa i primi passi sul sentiero della maturità spirituale, comincia ad assumersi un ruolo decisivo, sostenendolo finché consegue la liberazione spirituale, e, per il servizio compiuto nel quarto regno, l’umano, diviene un membro della Gerarchia del quinto regno spirituale. (11 - 194).

(15) Ma nel frattempo avranno luogo grandi ed importanti eventi in seno alla Gerarchia e in relazione ai suoi membri. I discepoli alla periferia di un Ashram tendono a non prestare attenzione all’istruzione e agli atteggiamenti dei membri dell’Ashram più anziani di loro; spesso trascurano il fatto che anch’Essi, dal Cristo fino al più umile iniziato, seguono un processo costante e crescente di disciplina, addestramento e istruzione gerarchici. Poiché i discepoli e gli iniziati anziani hanno raggiunto una meta che per lungo tempo è sembrata del tutto irraggiungibile all’aspirante medio, si presume ch’essi abbiamo raggiunto la perfezione; si dimentica completamente che hanno solo superato una pietra miliare sull’infinita Via della Beatitudine. Ma, grazie all’impulso della vita stessa, il progresso continua sempre; la conoscenza deve sempre essere trasmutata in saggezza; l’amore deve sempre essere accompagnato dalla volontà divina; i piani devono sempre cedere il posto al proposito divino; la luce deve sempre essere seguita dalla vita; dalla Gerarchia, l’iniziato deve passare a Shamballa e da Shamballa seguirà l’uno o l’altro dei sette Sentieri; il sentiero dell’evoluzione è sostituito dalla via dell’evoluzione superiore; i riconoscimenti planetari s’estendono infine a contatti solari; la coscienza cristica si sviluppa infine in qualcosa di tanto inclusivo che per ora non abbiamo parole per definirlo, né abbiamo bisogno di parole; il riconoscimento del Padre e dell’essere monadico fa dissolvere tutti i riconoscimenti minori, e la coscienza dell’anima e la vita progressiva nella forma non sono più delle mete, ma sono lasciate molto indietro.

Nonostante tutto questo è necessario ricordare che il risultato di tutte le esperienze dura per sempre, nulla sarà mai perduto; ciò che la vita nella forma ha conferito è ancora in possesso dell’entità spirituale immortale; ciò che la coscienza dell’anima ha sviluppato e incluso è ancora la ricca dotazione dell’Essere, ora centrato nella Monade; l’esperienza gerarchica si fonde nei propositi della Camera del Consiglio di Shamballa, ma la capacità di operare nella Gerarchia perdura sempre, perché la costituzione e l’istituzione gerarchica condizionano tutta la manifestazione; per quale ragione sia così, nessuno lo sa, ma questa è la Volontà divina. (13 - 559/60).

Top | Contents

[164] UOMO SPIRITUALE

(1) Scopriamo che dietro a tutti i fenomeni soggettivi c’è un incentivo essenzialmente spirituale. Questo incentivo, questa causa spirituale latente, è l’oggetto dell’attenzione dell’uomo spirituale…

 L’uomo spirituale è colui che, dopo essere stato sia un uomo profano che uno studioso occulto, è giunto alla conclusione che dietro a tutte le cause delle quali si è finora occupato vi è UNA CAUSA; quest’unità causale diventa allora la meta della sua ricerca. Questo è il mistero che sta dietro a tutti i misteri; questo è il segreto di cui tutto quanto finora è stato conosciuto e concepito non è che il velo; questo è il cuore dell’Ignoto che tiene celato il proposito e la chiave di tutto ciò che è, e che sono posti solo nelle mani di quegli Esseri eccelsi i Quali, essendosi aperta la via attraverso il molteplice tessuto della vita, sanno di essere veramente l’Atma, o lo Spirito stesso, vere scintille nell’unica grande Fiamma. (3 - 1236/7).

(2) In seguito, quando gli uomini vedranno le loro difficoltà con chiarezza, agiranno con senno ed educheranno con gran cura i loro Osservatori e Comunicatori. Questi saranno uomini e donne la cui intuizione si sarà risvegliata sotto il pressante impulso dell’intelletto. Gente dalla mente così subordinata al bene del gruppo e scevra di separatività, da non offrire ostacolo al contatto col mondo della realtà e della verità interiore. Non saranno necessariamente persone che potremmo definire “religiose” nel senso ordinario del termine, ma uomini di buona volontà, di grande apertura mentale, di erudizione profonda; liberi da ambizioni e orgoglio, saranno animati dall’amore per l’umanità e dal desiderio di aiutarla. Uomini siffatti sono spirituali. (14 - 181).

(3) La ragione della corruzione politica, e degli ambiziosi progetti di tanti uomini di stato, è che gli uomini di mentalità spirituale non hanno assunto — come dovere e responsabilità — la guida del popolo: l’hanno lasciata in mani indegne…

La spiritualità consiste, infatti, essenzialmente nell’instaurare giusti rapporti umani, nel promuovere la buona volontà e ristabilire la vera pace, come conseguenza naturale. (7 - 168/9).

(4) Non lavorare in modo così tenace, strenuo e furioso alla vita spirituale. Essa è uno stato dell’essere più che un conseguimento. (5 - 660).

Top | Contents

[165] SPIRITISMO

Lo spiritismo fu la religione dell’antica Atlantide…

Lo sviluppo corretto dello spiritismo in senso psicologico, lasciando cadere ogni interesse per i fenomeni (che ne sono oggi caratteristica e importanza preminenti), indicherà la vera natura della morte e del di là…. (Il settimo Raggio), come sapete, mette in rapporto vita e forma; ma quando si dà importanza alla forma, il procedimento è errato, comincia l’azione del mago nero ed entrano in giuoco i suoi obiettivi. Questo appunto è avvenuto nello spiritismo: i suoi ricercatori si occupano della forma e i suoi aderenti badano a soddisfare i loro desideri emotivi (sempre in rapporto alla forma) così che il contenuto vero del movimento è in pericolo di andar perduto.

Nel suo aspetto inferiore e materiale lo spiritismo è espressione di basso grado del settimo Raggio, e per le masse è una netta linea di minor resistenza, è perciò di poca importanza spirituale per il loro sviluppo evolutivo. Oggi hanno coscienza atlantidea ed emergono solo lentamente al livello ariano. Questo deve cambiare e l’attività mentale crescere rapidamente, altrimenti la spiritualità vera non potrà esprimersi e - col movimento attuale - si potranno sprigionare nel mondo forze ed entità di carattere assolutamente indesiderabile. La negatività della maggioranza di coloro che s’interessano a queste cose, e la totale passività dei medium in genere, spalancano la porta a pericoli ben precisi. Per fortuna, nei circoli spiritici, si nota un moto che tende ad evitare questo pericolo evidente e indirizzare l’attuale interesse per i fenomeni verso il mondo dei valori reali e della retta comprensione. Il soggetto è troppo ampio per parlarne qui, salvo che per illustrare ciò che voglio trattare, ma una cosa voglio suggerire. Se le società e le organizzazioni connesse al movimento spiritico e i gruppi di ricerca psichica cercassero e trovassero le persone naturalmente sensibili (e non i medium da “trance”) e quelli che per natura sono chiaroudienti e chiaroveggenti, per studiarne le aperture, le parole, le reazioni ed i modi di lavorare, scoprirebbero molte cose circa alcuni poteri normali e naturali dell’uomo, rimasti assopiti finché l’obiettivo era lo sviluppo della mente, e che l’umanità condivide con due grandi gruppi di vite: la Gerarchia e il regno animale. Riflettete su questo. Se quindi esse si concentrassero, sugli psichici intelligenti e mentali, ed eliminassero tutte le condizioni di “trance”, in breve la rivelazione verrebbe. La “trance” è indesiderabile, poiché separa il medium dall’anima e lo relega precisamente nel dominio delle forze negative, incontrollate e materiali. Ma le forze della materialità tenteranno di impedire questo sviluppo, perché quando si capirà con intelligenza il mondo di là dal velo, non ci sarà paura della morte, e sparirà l’aspetto principale del loro potere e della loro presa sul genere umano. (9 - 43/5)

Top | Contents

[166] STADIO RAGGIUNTO SULLA SCALA EVOLUTIVA

(1) Il problema consiste nell’accertare su quale gradino della scala e in quale fase ci si trovi in un dato momento. Dietro ad ogni essere umano si stende una lunga serie di vite e alcuni ora sono guidati verso lo stadio in cui la personalità si esprime in modo egoistico e dominatore e costruiscono la loro individualità in piena consapevolezza. Questo è per loro un passo tanto importante quanto è per tutti voi l’accesso al discepolato. Altri sono già personalità compiute e cominciano a sperimentare con l’energia che fluisce attraverso essi ed a raggruppare attorno a sé le persone che vibrano alla loro nota e per le quali essi hanno un preciso messaggio. Questo spiega le miriadi di piccoli gruppi sparsi in tutto il mondo, che lavorano in ogni possibile campo dell’espressione umana. Altri hanno superato quello stadio e si stanno decentralizzando dall’espressione della personalità nei tre mondi della vita umana e sono motivati da un’energia che rappresenta l’aspetto più alto dell’energia della personalità. Non lavorano, non fanno progetti, né lottano più per esprimere la loro personalità e per esercitare il loro influsso individuale sul mondo o per riunire magneticamente intorno a sé un gruppo di persone che rivolga l’attenzione su di loro, alimentando in tal modo il loro orgoglio, la loro ambizione e rendendoli influenti e importanti. Essi cominciano a vedere le cose in una nuova prospettiva più vera. Alla luce del Tutto, la luce del piccolo sé si affievolisce, proprio come la luce inerente ad ogni atomo del corpo si raccoglie e viene obliterata dalla luce dell’anima, quando divampa in tutta la sua gloria.

Quando questo stadio d’assenza di egoismo, di servizio, di subordinazione all’Unico Sé e di sacrificio per il gruppo diviene l’obiettivo, l’uomo ha raggiunto il punto in cui può essere accolto nel gruppo di mistici, conoscitori e lavoratori mondiali che rappresenta il riflesso sul piano fisico della Gerarchia planetaria. (4 - 397/8).

(2) Sono state divulgate così tante informazioni inesatte e si è data incautamente tanta importanza allo stato e alla posizione nella cosiddetta gerarchia di anime, che ora i discepoli ragionevoli ed equilibrati cercano di volgere i loro pensieri altrove ed eliminare quanto più è possibile ogni pensiero sui gradi e sulle sfere d’attività… Se questi stadi fossero considerati in modo ragionevole per ciò che sono, ossia stati di coscienza ampliata e gradi di responsabilità, il pericolo della reazione della personalità ai termini “discepolo accettato, iniziato, adepto, maestro” sarebbe trascurabile e si eliminerebbe molta agitazione. Si deve sempre tener presente che lo stato individuale va tenuto rigorosamente per sé e il punto d’evoluzione… sarà dimostrato con una vita di servizio attivo esente da ogni egoismo e manifestando una visione illuminata più avanzata rispetto all’idea corrente della maggioranza.

Nel radunare il nuovo gruppo di servitori del mondo, ciò che attualmente è in atto nel mondo, è necessaria una vera cautela. Ogni collaboratore è responsabile di se stesso e del proprio servizio e null’altro. Una valutazione attendibile del grado evolutivo non si baserà sulle pretese avanzate, ma sul lavoro compiuto, sull’amore e la saggezza dimostrati. (4 - 602/3).

(3) Il livello raggiunto da un Maestro è elevato, ma solo relativo a ciò, e non dovete dimenticare che quando Egli vi perviene gli sembra veramente modesto, poiché lo confronta con la visione che si apre dinanzi a Lui. Ogni espansione di coscienza, ogni gradino della scala, non fa che aprire davanti all’Iniziato un’altra sfera da comprendere, un altro passo da compiere; ogni iniziazione conseguita non fa che rivelarne un’altra superiore da conquistare e non accade mai che l’aspirante (sia egli un uomo di medio sviluppo, un iniziato, un Maestro, un Chohan o un Buddha) possa rimanere in una condizione statica, incapace di ulteriore progresso. Lo stesso Logos aspira e anche Colui al Quale Egli aspira si protende verso uno ancora più grande. (2 - 264).

(4) Ciò che avviene nel sistema traspare analogamente ai livelli cosmici e ciò che qui viene padroneggiato deve essere ripetuto, su scala più vasta, nello stesso cosmo. Questo pensiero comporta ispirazione e sviluppo, non disperazione e tedio. La ricompensa che deriva da ogni progresso, la letizia che proviene dalla comprensione accresciuta, premiano in modo adeguato l’aspirante che lotta… (2 - 265).

(5) Vi sarà ovvio, pertanto, quanto sia importante che tutti i discepoli e gli iniziati sappiano esattamente la loro posizione sul Sentiero, fase finale della scala evolutiva; altrimenti rischierebbero di interpretare male l’appello, e di non riconoscere la sorgente sonora. Ciò accade sovente, come sa l’esperto insegnante di occultismo ed esoterismo, che vede con quanta facilità principianti e uomini ancora privi di importanza credono che i richiami e i messaggi che odono o ricevono vengano da fonti elevate, mentre con tutta probabilità ascoltano il loro proprio subconscio, o l’anima, o qualche istruttore (non il Maestro) che tenta di soccorrerli. (17 - 688).

(6) Dovete ricordare che oggi il mondo è pieno di coloro che hanno preso l’una o l’altra delle iniziazioni e che vi sono dei grandi discepoli su ogni raggio che lavorano sul piano fisico come lavoratori anziani per l’umanità sotto la Gerarchia; ve ne saranno molti di più durante i prossimi cento anni (scritto nel 1949). Alcuni di questi non conoscono nel cervello fisico il loro stato gerarchico, avendo deliberatamente abbandonata questa conoscenza per poter fare un certo lavoro. È previsto che quanto io qui scrivo è destinato,  durante i prossimi quarant’anni, a pervenire nelle loro mani con deliberato intento di portare alla superficie della loro coscienza cerebrale chi e cosa essi siano in verità. Questo fa parte del programma progettato dalla Gerarchia prima dell’esteriorizzazione degli Ashram. I Maestri sentono che questi discepoli anziani e iniziati (essendo all’altezza) dovrebbero presto cominciare a lavorare con maggiore autorità. Questo non significa ch’essi affermeranno la loro autorità spirituale e rivendicheranno lo stato d’iniziato. Non lo potrebbero fare a causa del punto che occupano sulla scala dell’evoluzione.

Ma, sapendo chi sono dal punto di vista della Gerarchia e cosa ci si attende da loro, intensificheranno il loro lavoro, apporteranno più energia e indicheranno la via con maggior chiarezza. La loro saggezza sarà riconosciuta, come pure la loro compassione, ma essi si ritireranno nello sfondo; potranno perfino sembrare esternamente meno attivi e quindi esser mal giudicati, ma la loro influenza spirituale crescerà; essi non si preoccuperanno di quello che gli altri pensano di loro. Essi riconosceranno anche le vedute sbagliate di tutte le religioni moderne riguardo al Cristo; alcuni potranno perfino esser perseguitati nelle loro case o da quelli ch’essi cercano di aiutare. Ma a loro non importerà niente di tutto questo. La loro via è chiara e conoscono il contenuto del loro servizio. (18 - 707/8).

(7) Il discepolato deve essere riconosciuto. Non vi è falso orgoglio nel riconoscere che si è un discepolo… Ciò però è una questione affatto personale, una volta risolta e accettata dovrebbe essere protetta dal silenzio. (5 - 562).

(8) Ella (A.A.B.) si è opposta fermamente, con mia piena approvazione, alla malsana curiosità circa la posizione e il titolo, vera e propria macchia di tanti gruppi di occultisti, che suscita una marea di competizioni, gelosie, critiche e pretese che li dilaniano, rende futili tante loro pubblicazioni, e che impedisce al pubblico di ricevere l’insegnamento nella sua purezza e semplicità. Grado, titolo e posizione non contano nulla. È l’insegnamento che conta — la sua verità e il suo appello intuitivo. Ricordatelo sempre. (5 - 781).

Vedi anche: (6 - 413, - 632/635).

Top | Contents