Settembre 2009

La vera educazione è per conseguenza la scienza di collegare le parti integranti dell’uomo e di collegarlo, a sua volta, con l’ambiente e con quel “tutto” più grande nel quale deve compiere la sua parte. Ogni aspetto, considerato come inferiore, può sempre essere semplicemente l’espressione di quello immediatamente superiore. In questa frase sta una verità fondamentale che non solo racchiude l’obiettivo, ma indica anche il problema che si trova di fronte a tutti coloro che si interessano di educazione. È il problema di giudicare con esattezza quale sia il centro o il punto focale dell’attenzione di un uomo e notare dove sia principalmente centrata la sua coscienza. Lo si dovrà allora istruire in modo da rendere possibile lo spostamento di quel punto focale in un veicolo superiore. Questa idea può essere espressa in modo altrettanto vero dicendo che il veicolo che sembra rivestire importanza predominante dovrà divenire secondario divenendo il semplice strumento di quello che lo sovrasta.

Se il corpo astrale (emotivo) è il centro della vita personale, la meta del procedimento educativo da imporre al soggetto sarà di fare della natura mentale il fattore dominante, si che quello astrale sia impressionato dalle condizioni ambientali e ad esse sensibile, ma sotto il controllo della mente. Se invece questa è il centro dell’attenzione della personalità, allora si dovrà portare a piena espressione l’attività dell’anima; così l’opera procede da un punto all’altro fino alla meta.

Si può osservare che tutta questa esegesi della mente e della necessaria opera di collegamento non è altro che la dimostrazione pratica della verità di quell’aforisma occulto che dice: “prima che un uomo possa percorrere il Sentiero, deve divenire egli stesso il Sentiero”. L’Antahkarana, simbolicamente, è il Sentiero. Questo è uno dei paradossi della scienza esoterica. Passo passo, di stadio in stadio, costruiamo quel Sentiero come il ragno tesse il suo filo. È quella “via del ritorno” che svolgiamo da noi stessi; è anche quella Via che troviamo e percorriamo.( L'Educazione nella Nuova Era, pp. 6-7)