074-079

[74] UMANITÀ,

[75] RAZZE UMANE,

[76] UMILTÀ,

[77] ILOZOISMO,

[78] IDEE E IDEALI,

[79] IDENTITÀ

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UMANITÀ

(1) Il mondo è uno e la sua sofferenza è una; l’umanità è realmente un’unità; ma molti non se ne rendono conto, e tutto l’insegnamento presente è volto a risvegliare l’umanità a questa realtà, finché si è ancora in tempo per allontanare condizioni ancora peggiori. Anche i peccati dell’umanità sono tutt’uno. La sua meta è unica, come una sola è la grande famiglia umana che deve emergere nel futuro. Voglio dare risalto a questo pensiero: è una sola umanità, raffinata, disciplinata, ma illuminata e fusa, che dobbiamo far emergere in futuro. Chi non lo afferra, sia belligerante o neutrale, soffrirà profondamente per la mancata partecipazione al fato generale. Gli atteggiamenti isolazionisti o di superiorità del disorientato popolo tedesco, sono tendenze separative della forma, un errore di valutazione. Ma la stessa cosa si ritrova, velata da belle parole e da un idealismo nebuloso, in ogni potenza neutrale, isolata dagli avvenimenti attuali. La Gerarchia non è neutrale. Essa è per l’elemento giusto d’ogni nazione ed è contro tutti gli atteggiamenti separativi, isolazionisti e materialistici. Questi impediscono la comprensione dei veri valori spirituali e ostacolano lo sviluppo umano. Identificarsi con il tutto e partecipare alle condizioni del mondo, volontariamente e non per forza, è la via di salvezza per tutti i popoli. Rifletteteci. (9 - 65).

(2) L’opera da lungo tempo preordinata per l’umanità … è designata come agente distributore dell’energia spirituale ai tre regni subumani. È il servizio principale che il quarto regno ha intrapreso per mezzo delle sue anime incarnatesi. L’irradiazione umana diventerà un giorno tanto potente e di tale portata che penetrerà nelle profondità stesse del mondo fenomenico e del regno minerale. (9 - 124).

(3) …che lo scopo del nuovo ordine sociale, della nuova politica e della nuova religione, è di perfezionare la coscienza umana, istituire i valori più alti, proporli all’attenzione degli uomini, e porre fine al materialismo. Si tratta, in fin dei conti, della meta perseguita da tutti i veri conoscitori e dagli uomini spirituali di tutti i tempi: introdurre la legge del Regno di Dio, il dominio dell’anima, la cui natura è amore, e proseguire l’opera iniziata dal Cristo, l’era di pace in terra, e buona volontà per tutti gli uomini. Ciò è palese nell’insistenza con cui i capi politici e le chiese di tutto il mondo proclamano la necessità di pace.

Per Coloro che guidano l’umanità alla nuova era, gli uomini si suddividono in quattro gruppi principali. Questa è naturalmente una generalizzazione e vi sono molti gruppi minori, che li connettono fra loro.

Primo, le masse ignoranti: sono esasperate per la povertà, la disoccupazione, l’analfabetismo, la fame, la miseria, e la mancanza di agio per progredire e istruirsi. Sono evolute quel tanto che basta per rispondere al dominio mentale e alla suggestione di alcuni uomini poco più progrediti. Per questo sono facilmente inquadrate, influenzate, livellate e trascinate ad azioni collettive da chiunque sia abbastanza abile da sfruttarne emotivamente le necessità materiali, il patriottismo e l’odio per i più abbienti. È facile dominarle con la paura, e sospingerle all’azione con richiami emotivi.

Ignoranti e sofferenti come sono, si lasciano trascinare facilmente dagli ardori dell’odio e del fanatismo, e rappresentano quindi una delle minacce più grandi e innocenti del momento attuale. Sono trastulli nelle mani di quelli che ne sanno di più, non possono sfuggire a chi vuole sfruttarle ai propri fini. I richiami e le promesse di natura emotiva hanno buon gioco su di loro, e per contro non reagiscono, o quasi, alle idee, in quanto sono uomini ancora immaturi per pensare da soli. Salvo poche eccezioni, sono anime giovani. Non è l’idealismo dei capi e dei demagoghi che li impressiona e li spinge all’azione (quasi sempre violenta), bensì il desiderio di vendetta, la brama di possessi materiali e la determinazione ad essere vincitori. Incarnano la psicologia, la condotta e la violenza della folla. Sono impotenti, sfruttati e, come massa incapace di ragionare e di pensare, costituiscono un reale problema, come tutti noi sappiamo e come i governi l’ammettono. Finora, la violenza cieca e irragionevole è stata affrontata con le armi. Anche oggi è così. Le masse combattono e muoiono quasi sempre senza sapere perché, spinte da discorsi infiammati. Le loro condizioni devono essere migliorate, ma non con lo spargimento di sangue e lo sfruttamento.

Secondo, il così detto ceto medio. È l’ossatura delle nazioni, è la borghesia: intelligente, diligente, indagatrice, di vedute ristrette, essenzialmente religiosa, anche se spesso ripudia le forme della religione. È devastata e dilaniata dal conflitto economico, rimane, senza eccezione, l’elemento più potente di ogni popolo per la sua capacità di leggere, discutere, pensare, spendere e scegliere. Alimenta i partiti, coloro che combattono per una causa, e si schiera in gruppi, pro o contro questo o quello. Vuole scegliere e riconoscere un capo, ed è pronta a morire per una causa e affrontare sacrifici senza fine per gli ideali, basati sulle idee esposte dalle guide.

Non distinguo l’aristocrazia in un gruppo a parte, perché è una distinzione di classe basata sull’eredità e il censo, e con i moderni assestamenti delle nazioni è destinata a fondersi con le grandi classi medie.

Ci occupiamo di questioni fondamentali, di raggruppamenti basati su atteggiamenti maggiori, e non dipendenti da risorse materiali. La mentalità borghese oggi sta lentamente e costantemente impregnando le masse, il proletariato, e penetra anche in quelle che si chiamano classi superiori. Come stato di coscienza è presente nell’aristocrazia di ogni nazione e la assorbe nel grande livellamento in corso. Proprio a causa di questo processo oggi emerge l’aristocrazia spirituale, che riconosce l’origine e la meta divine, che non ammette distinzioni di classe, né barriere religiose, né differenze separatrici. Parliamo quindi di suddivisioni umane e non di distinzioni di classe.

Da questo secondo gruppo provengono per lo più i nuovi capi ed organizzatori. Essi costituiscono un gruppo intermediario fra i pensatori, gli intellettuali e le masse umane. In ultima analisi sono il fattore determinante nelle vicende del mondo. Le moltitudini subiscono le conseguenze dell’attuale situazione, prodottesi proprio per l’attività di questo gruppo che risponde, in un modo o nell’altro, alle nuove influenze, ai nuovi ideali e fattori che controllano il mondo moderno. Ma anch’esso patisce a causa di quelli che vogliono imporre ritmi nuovi, cioè i gruppi politici, gli idealisti e i fanatici religiosi, protagonisti del nuovo ordine sociale e dei nuovi regimi economici (prospettati bene o male dai dirigenti).

Per la sua intelligenza, dovuta a mezzi educativi sempre migliori, alla possibilità di leggere, all’influsso dei nuovi metodi di propaganda, la stampa e la radio, questo gruppo è il più potente in ogni nazione, e i capi ne ricercano il sostegno e l’adesione, che ne garantiscono il successo. I suoi voti sono decisivi negli affari nazionali. Oggi è in preda all’incertezza, agli interrogativi, a timori profondamente radicati, e desidera ardentemente che sia fatta giustizia e stabilito il nuovo ordine, soprattutto desidera pace, condizioni economiche stabili e ordine. È pronto a combattere per questo fine, e lo fa in ogni partito, in ogni gruppo e per ogni genere di ideale: politico, nazionale, religioso, economico e sociale. Se non con le armi, combatte con le parole, i discorsi, i libri.

Terzo gruppo: i pensatori. Sono gli uomini e le donne intelligenti e colti che intuiscono le idee e le esprimono come ideali. Parlano e scrivono articoli e libri, e con tutti i mezzi conosciuti cercano di raggiungere ed educare il pubblico, e in tal modo stimolarne la borghesia e, per suo mezzo, sollevare le moltitudini. La loro funzione e la parte che svolgono sono estremamente importanti. Dalle loro file emergono quelli che determinano il corso delle vicende umane, a volte per fini utili, oppure egoistici. Agiscono sulle menti umane come un musicista sul suo strumento, e controllano la stampa, la radio e le tribune. La loro responsabilità è immensa. Alcuni, forse più numerosi di quanto si creda, lavorano altruisticamente, ispirati dalla nuova era. Consacrano la loro esistenza a migliorare le condizioni umane, e a indirizzare gli eventi in direzioni che ritengono (a ragione o a torto) racchiudere la speranza del futuro e l’elevazione dell’umanità. Se ne trovano in ogni governo, partito, società e organizzazione, nonché in ogni Chiesa e gruppo religioso. Oggi costituiscono l’unità più influente, perché per loro tramite si raggiunge il ceto medio, e lo si influenza e organizza per fini politici, religiosi e sociali. Le loro idee filtrano attraverso le classi superiori e medie, e infine raggiungono gli elementi migliori di quelle inferiori.

Quarto, il nuovo gruppo di servitori del mondo. Sono gli uomini che cominciano a dare forma al nuovo ordine sociale. Non appartengono ad alcun governo o partito, nel senso partigiano. Ammettono tutti i partiti, tutte le fedi, le organizzazioni economiche e sociali; riconoscono tutti i governi. Sono presenti in tutte le nazioni e in tutte le organizzazioni religiose, e preparano il nuovo ordine sociale. Sotto l’aspetto puramente fisico, non combattono né per il meglio del vecchio ordine, né per migliorare le condizioni del mondo. Sono persuasi del fallimento completo dei vecchi metodi di lotta, partigiani e aggressivi, e ritengono che i mezzi finora usati da tutti i partiti (lotta, adesione incondizionata a un capo o a una causa, violenti attacchi alle idee o alla condotta altrui ritenuta dannosa all’umanità) hanno fatto il loro tempo e si sono dimostrati inutili e inadatti ad instaurare le desiderate condizioni di pace, prosperità economica e comprensione. Sono impegnati a inaugurare il nuovo ordine mondiale, formando ovunque, in ogni nazione, paese o città, un gruppo indipendente, né pro né contro alcun partito, ma con una base chiara e definita e un programma pratico, come ogni altro partito. Essi si fondano sull’essenziale divinità dell’uomo; il loro programma è basato sulla buona volontà, che è caratteristica umana fondamentale. Quindi organizzano gli uomini di buona volontà di tutto il mondo, delineando per loro un programma preciso, base comune di incontro.

Essi affermano con convinzione che il loro appello iniziale, appoggiato dagli intellettuali, il terzo gruppo suddetto, e assistito dall’aiuto economico indispensabile per attuare l’opera educativa di programmazione della buona volontà, è di tale natura da trasformare il mondo (con il solo strumento degli uomini di buona volontà) in modo da inaugurare saldamente il nuovo ordine sulla terra. (15 - 632/7).

(4) Ovunque la coscienza dell’uomo si risveglia; i popoli più primitivi ricevono un’istruzione, il che implica necessariamente, da parte loro, la scoperta della mente; la buona volontà viene riconosciuta come indispensabile al progresso, e ci si accorge che “nessun uomo e nessun popolo può vivere per conto suo” si impara che il fatto di migliorare lo stato dell’uomo ovunque è solo indice di buon senso e di saggezza. È un atteggiamento nuovo, sano e ricco di speranza. Gli uomini, insomma, imparano a comprendersi fra loro; le nazioni intensificano i loro mutui rapporti; gli uomini di Stato, in unico conclave, cercano assieme di sollevare le condizioni di vita dell’umanità; ovunque si pensa, si valuta, si lotta per la libertà e per valori più reali. E tutto ciò che altro è, se non il segno che l’anima umana si solleva per debellare le malattie, bonificare le regioni malsane ed eliminare l’attrito? E non è forse la stessa cosa che l’uomo spirituale, se malato, cerca di fare nel proprio corpo, con l’aiuto del guaritore? (17 - 610/1).

(5) L’umanità in genere è malata e bisognosa di cure. E queste le verranno prestate dal Nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo e dagli uomini di buona volontà, sostenuti dalla Gerarchia, il centro planetario da cui emanano le energie sanatrici. …L’infermità del genere umano, causata da millenni di pratiche corrotte, di avidità, egoismo e odio, si è ramificata in una quantità di malattie: oggi milioni di bimbi nascono già visibilmente tarati o con mali latenti. (17 - 663).

(6) In questo momento l’umanità nel suo insieme si trova proprio all’ingresso del Sentiero del Discepolato. Il suo sguardo è rivolto in avanti, verso la visione, sia essa la visione dell’anima, la visione di migliori condizioni di vita, di una situazione economica migliore, o di migliori rapporti fra le razze. Che questa visione sia sovente deformata, che sia orientata verso il materialismo o colta solo parzialmente, è purtroppo vero, ma in una forma o nell’altra oggi da parte delle masse vi è un’apprezzabile comprensione di ciò che è “nuovo ed auspicabile”, cosa finora sconosciuta. In passato, il privilegio della visione era riservato all’intellighenzia o agli eletti. Oggi è accessibile alle moltitudini. Perciò l’insieme dell’umanità è pronto per un processo generale di allineamento; e questa è la ragione spirituale sottostante alla guerra mondiale. “Le affilate cesoie della sofferenza devono separare il reale dall’irreale; la frusta del dolore deve risvegliare a vita intensa l’anima sonnolenta; le radici della vita devono essere strappate dal terreno del desiderio egoistico, e allora l’uomo sarà libero”. Così si esprime il Vecchio Commentario in una delle sue stanze più mistiche. (18 - 498/9).

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RAZZE UMANE

(1) Per quanto riguarda i matrimoni misti, i pensatori migliori e più saggi, sia bianchi che neri, per il momento li deplorano. Non danno felicità a nessuna delle due parti. Occorre però ricordare, che anche i matrimoni misti fra bianchi e gialli (Cinesi e Giapponesi) sono parimenti sfortunati e insoddisfacenti per quanto riguarda i figli. (7 - 113/4).

(2) I regimi politici del mondo devono orientarsi l’uno verso l’altro. Non è mai stato contemplato nel piano divino, che tutte le nazioni ed i popoli debbano conformarsi ad una qualunque ideologia politica standardizzata o che si riducano ad un tipo di governo uniforme. Le Nazioni sono diverse; hanno culture e tradizioni diverse; possono esprimersi adeguatamente con governi vari e distinti; tuttavia, possono nello stesso tempo raggiungere un’unità d’intenti, fondati sul desiderio genuino di vero benessere e progresso di tutti gli uomini del mondo. (6 - 232).

(3) I matrimoni misti, fra popoli e razze diverse, la miscelazione del sangue proseguita per secoli — dovuta alle migrazioni, ai viaggi, all’educazione, all’unità mentale — hanno fatto sì che oggi non vi siano più dei tipi appartenenti esclusivamente a una sola razza. Ed è più vero di quanto lo credano anche i più illuminati, se si tiene conto della lunghissima storia dell’umanità. Per i rapporti sessuali non esistono barriere: nel sangue dei popoli si mescolano i caratteri delle più varie razze e, per effetto della guerra mondiale (1914-1945) questo processo si intensifica.

Questo sviluppo fa parte dei piani divini, per quanto indesiderabili possano apparire i mezzi con cui tali piani si attuano. Qualcosa di prestabilito si compie, e non lo si può evitare. L’impulso sessuale nell’uomo aumenta specialmente quando egli è rimosso dall’ambiente familiare e sperimenta, come nuova una completa solitudine; quando non è più legato dalle inibizioni e dai costumi normali imposti dai rapporti di famiglia e dalle consuetudini nazionali; quando è continuamente in pericolo di morte e valori più grandi sommergono i minori e gli atteggiamenti convenzionali; quando l’organismo ha, con alimentazione massiccia e cure scientifiche, molta efficienza — intendo fisica, e non mentale, che può o no accompagnarla. (17 - 222).

(4) … Con ciò voglio solo spiegare un fenomeno che si osserva ogni volta durante una guerra, e verificatosi in grande scala in occasione dell’attuale. Ovunque sono presenti eserciti in armi; le migrazioni sono un fenomeno generale, per necessità militari, o perché imposte ai civili coinvolti dalle operazioni belliche. Questo spostamento di milioni di esseri umani è uno dei fattori principali per la formazione della nuova civiltà, poiché entro venticinque anni tutti saranno ibridi, i cui genitori proverranno da ogni razza; uomini bianchi avranno avuto rapporti fisici con donne di tutte le origini asiatiche e africane, e mescolato il sangue, sì che — se la cosa è riconosciuta, controllata e seguita con comprensione — sarà l’embrione della sesta razza-madre, e sarà, in effetti, UMANITÀ, senza distinzioni di razza e di popolo, senza casta né purezza di sangue, ma con senso nuovo e virile della vita, dovuto all’innesto di stirpi più robuste sulle deboli e consunte, di nuove tonalità razziali sulle antiche, più evolute. Non sono processi che si svolgano per decreto. Avrebbero potuto verificarsi anche senza la guerra, solo per la convinzione che tutti gli uomini sono ugualmente umani, e che la mescolanza del sangue può risolvere molti problemi; è un fatto, comunque, che la guerra li ha accelerati, e soldati di tutti gli eserciti si sono uniti a donne di ogni paese, civiltà e colore. Che ciò sia considerato come un male o come un bene, secondo le opinioni e le morali, poco importa; sta di fatto che la situazione è completamente diversa, e il mondo futuro dovrà tenerne conto; essa spiana inesorabili pregiudizi nazionali e distinzioni di razza — e i primi sono più duri da superare, all’inizio. È inevitabile la comparsa di una umanità più omogenea, fra le mutazioni dei prossimi cento anni. Molte attitudini e reazioni oggi consuete e dominanti svaniranno, e tipi, qualità e caratteristiche del tutto nuove, mai viste, faranno la loro comparsa.

Che al conservatore e all’uomo di rigida “morale” questo evento mondiale non garbi, non basta ad annullarlo. È accaduto, e accade ogni giorno ed è materialmente foriero di grandi novità. Rapporti misti sono sempre esistiti, ma in misura modesta, o individuale; ora sono generali. È indispensabile prepararsi ai loro effetti. (17 - 223/4).

(5) Emerge una nuova razza. Se ne possono già vedere con chiarezza i lineamenti soggettivi. L’aspetto forma ci annebbia a tal punto che molti pretendono oggi che questa sia reperibile in America. Essa si va formando in ogni paese, ma soprattutto dove vive la quinta razza o Caucasica…

Devo ora formulare una netta affermazione che forse desterà sorpresa. Il quinto regno della natura, il regno spirituale, emergerà dalla quinta razza-radice. Tale è il decreto esoterico della Legge di Corrispondenza. (12 - 118).

(6) Il nuovo tipo razziale è assai più uno stato di coscienza che una forma fisica; uno stato di mente più che un corpo di lineamenti particolari definiti. Ma col tempo qualsiasi stato di coscienza che si sviluppa condiziona invariabilmente e determina la natura corporea e le caratteristiche fisiche. (12 - 119).

(7) Nel grande processo evolutivo, individui e razze differiscono per sviluppo mentale, robustezza fisica, capacità creative, intelletto, percettività e posizione sociale, ma tutto ciò è temporaneo, perché tutti, senza eccezione, hanno le stesse potenzialità che un giorno manifesteranno. Queste differenze, che in passato hanno tanto allontanato fra loro i popoli e le razze, stanno rapidamente scomparendo col diffondersi dell’istruzione, con le scoperte della scienza e con la capacità di pensare, leggere e far programmi. (7 - 90).

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UMILTÀ

(1) Vorrei anche segnalare, con la massima chiarezza, l’assoluta necessità dell’umiltà e della sua pratica costante. Non intendo un complesso d’inferiorità, ma quel senso delle giuste proporzioni che conferisce giudizio equilibrato verso se stesso, le proprie responsabilità, il lavoro e la vita. Esso consente infatti di considerare con distacco sia se stessi che le occasioni che si presentano. Certamente tutti i discepoli, e quindi anche voi, speculano sullo stato proprio e dei condiscepoli: è cosa tanto naturale quanto umana. Alcuni di voi sono troppo umili, in maniera personale, che non è la vera umiltà. Con ciò intendo che tanto temono l’orgoglio e la vanità che sottovalutano le proprie capacità, e quindi sono insinceri verso la realtà e minimizzano il potere dell’anima. (5 - 95).

(2) Gli occorre anche quella vera umiltà che lo costringe a dare quanto possiede in servizio impersonale, per poi dimenticarlo. Non deve pensare a se come a un fattore in causa. Soltanto quando possiede distacco e umiltà, il discepolo può realmente servire. (5 - 417).

(3) Pensa con umiltà, parla saggiamente e lavora senza sosta. (6 - 555).

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ILOZOISMO

(1) Questa teoria non riconosce alcuna materia cosiddetta inorganica nell’universo, ed insiste sul fatto che tutte le forme sono costituite di vite infinitesime che nel loro complesso, grande o piccolo che sia, sono una Vita, e che queste vite composite a loro volta fanno parte d’una Vita ancora maggiore. Perciò infine abbiamo una grande scala di vite, che si manifestano in espressioni sempre maggiori e che dalla piccola esistenza chiamata atomo (di cui si occupa la scienza) sale fin alla vasta vita atomica che chiamiamo sistema solare. (14 - 149).

(2) In quanto al significato del termine “vita”, il nostro compito è del tutto insuperabile, poiché nessun uomo ha, né può avere, una qualsiasi comprensione della natura della vita, finché non abbia conseguita la terza iniziazione. Lo ripeto, mettendolo in rilievo, allo scopo di imprimere in voi quanto sia futile la vana speculazione su tale argomento. (14 - 150).

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IDEE E IDEALI

(1) Nel campo delle idee l’umanità non e libera… Quando l’idea sia divenuta un ideale, l’umanità può rigettarla o accettarla liberamente; ma le idee vengono da una fonte più elevata e sono imposte alla mente, lo vogliano o no gli uomini. Dall’uso di queste idee (che hanno il carattere di emanazioni divine incorporanti il piano del progresso planetario) dipende la rapidità del progresso dell’umanità od il suo ritardo per mancanza di comprensione. (9 - 8).

(2) Sebbene il materialismo sia ancora diffuso, sono pochi gli uomini non animati da precise aspirazioni idealistiche per cui sono pronti quando occorra, a compiere sacrifici. È un fenomeno relativamente nuovo, da notare con attenzione. Sempre sono esistiti grandi figli di Dio pronti a morire per un’idea: oggi intere masse umane sono ugualmente pronte e lo hanno fatto; sia per l’idea di stato, nazione o impero sovrumano, o per sopperire qualche necessità impellente del mondo, o per la potente adesione a qualche ideologia corrente. È segno del grande conseguimento umano, e del notevole successo ottenuto dalla Gerarchia nel trasferire l’attenzione degli uomini al mondo da cui emergono le idee, e sui valori superiori. (9 - 113/4).

(3) L’illusione può significare la reazione della mente non disciplinata al primo contatto con il mondo delle idee che avviene quando è effettuato l’allineamento e la natura inferiore è messa in contatto con quella superiore. Le idee giungono a noi dal piano intuitivo; l’anima illumina i piani della mente e dell’intuizione, sì che si rivelano l’uno all’altro e il loro mutuo rapporto si palesa. La mente dell’uomo (che lentamente diviene il centro della sua coscienza e principale realtà dell’esistenza) diviene consapevole di questo mondo nuovo e inesplorato delle idee e tenta di farle proprie. Per la maggioranza, specie per i mistici di medio sviluppo, la valutazione delle idee è dapprima vaga e nebulosa e spesso di seconda mano; al neofita inesperto l’illuminazione ottenuta in virtù di un debole contatto con l’anima appare quale supremo prodigio di importanza vitale; le idee contattate gli appaiono meravigliose, del tutto eccezionali e di vitale importanza per l’umanità.

Ma la mente è tuttora centrata in se stessa, il contatto è debole e l’allineamento incerto, e perciò le idee vengono percepite solo vagamente. L’eccezionalità dell’esperienza, che consiste soltanto nella presa di coscienza del contenuto della propria mente, immerge il discepolo nel regno dell’illusione. Le idee con cui è entrato in contatto sono (se solo se ne avvedesse) semplici frammenti di un Tutto infinitamente più vasto e la sua interpretazione è inadeguata. L’idea apparsa nella sua coscienza in virtù del parziale risveglio dell’intuizione, scendendo alla coscienza cerebrale si deforma in diversi modi. I modi in cui cerca di concretarla e trasformarla in un progetto di pratica attuazione sono ancora del tutto inadeguati e imprecisi. (10 - 54/5).

(4) Questa illusione di norma si palesa in sette modi:

1. Errata percezione di un’idea. Il discepolo non sa discernere fra idea e ideale, fra idea e forma-pensiero, fra un concetto intuitivo e uno mentale…La causa è la mente non esercitata e non illuminata. Il rimedio è l’esercitazione nel metodo del Raja Yoga.

2. Errata interpretazione… La causa è la sopravvalutazione dei propri poteri mentali. Il peccato mentale per eccellenza è l’orgoglio, che nei primi stadi influenza tutte le attività. Il rimedio sta nella cautela.

3. Errata appropriazione delle idee. L’indebita appropriazione di un’idea è basata sulla facoltà di drammatizzare e sulla tendenza ad affermare se stessa, proprie della personalità. Esse l’inducono ad appropriarsi un’idea come se le appartenesse, ad accreditarsela secondo la propria formulazione e, poiché la reputa sua, a darle indebita importanza. L’uomo allora costruisce la sua vita attorno alla sua idea, e attribuisce ai suoi fini capitale importanza, mentre si attende che gli altri riconoscano che quell’idea gli appartiene… Le cause sono la sopravvalutazione della personalità e l’indebita influenza delle reazioni personali sull’idea percepita e su tutti coloro che cercano un contatto con essa. Il rimedio è lo sforzo costante di decentrare la vita dalla personalità e accentrarla nell’anima.

Qui occorre un chiarimento. Ben di rado le idee scendono alla coscienza mondiale e alla mente umana direttamente dai livelli intuitivi. L’attuale sviluppo umano non lo consente. Ciò si verifica solo quando il contatto con l’anima sia ben saldo, la mente dominante, l’intelligenza pronta, il corpo emotivo purificato e, come effetto di tutto ciò, il sistema ghiandolare sia in ordine. Pensateci.

Per lo più le idee molto elevate vengono trasmesse da un Maestro alla coscienza del discepolo per telepatia mentale… Inoltre, in virtù dell’attenzione disciplinata, possono conoscere grandi idee esistenti quali correnti d’energia mentale, entrare in rapporto con esse e provocarne la manifestazione. Quelle correnti colorate da un’idea fondamentale sono inserite nel piano mentale dalla Gerarchia. Captate e scoperte che siano, il neofita tende a considerare tale risultato in modo personale e l’attribuisce alla propria saggia capacità. Capirete perciò quanto sia necessario comprendere e interpretare in modo corretto ciò con cui si entra in contatto.

4. Errata direzione delle idee. Il discepolo non vede ancora il disegno quale realmente è; il suo orizzonte è limitato, la visione ristretta… La causa è una mente limitata e non inclusiva. Il rimedio sta nel rendere inclusiva la mente, coltivandola e sviluppandola secondo il livello d’intelligenza dei tempi.

5. Errata integrazione. Ogni discepolo ha un suo piano di vita e un determinato campo di servizio, altrimenti non sarebbe tale… Il discepolo non deve necessariamente impegnarsi con tutte le idee che percepisce, e non sempre se ne avvede. Perciò afferra un’idea, tenta di inserirla nei propri piani e si misura con energie per le quali non è adatto. Impone al corpo mentale una corrente cui non può far fronte e ne consegue un disastro… La causa è egoistica sete di possesso del sé minore; il discepolo non se ne avvede ed è illuso dall’idea del proprio disinteresse personale. Il rimedio è uno spirito di umiltà.

6. Errata espressione. È la difficoltà di anime molto evolute che, in contatto col mondo dell’intuizione… Il contatto con l’idea esiste, ma la si riveste di sostanza mentale in modo errato ed il decorso verso la materializzazione comincia male… La causa è carenza di preparazione esoterica all’attività creativa. Il rimedio è l’applicazione dei metodi di quinto raggio, i metodi del piano mentale.

7. Errata applicazione. Quanto sovente il discepolo cade in questa forma di illusione! Egli percepisce un’idea con intuito e intelligenza (notate la distinzione), ma la applica male.  (10 - 57/64).

(5) Così i pensieri agiscono, ed il problema delle idee sarà sempre meglio compreso, finché un giorno forse gli intuitivi e i pensatori sapranno operare direttamente nel mondo dei concetti e concretizzare (a beneficio dell’umanità) le idee tipo su cui costruire. Ciò dicendo mi rendo conto che mi si potrà accusare di far del romanzo e di dire cose impossibili, ma il tempo dimostrerà la verità di ciò che predico. (12 - 115).

Vedi anche: (6 - 280/1).

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[79]

IDENTITÀ

Di una cosa sola possiamo essere certi, ed è che l’identità permane sempre… Ognuno di noi, nel corso dell’evoluzione, fa parte di uno degli Uomini Celesti i Quali formano i sette centri di quel più grande Uomo Celeste che è il Logos. Tuttavia, pur essendo immersi e compresi nel tutto, non perdiamo la nostra identità, ma restiamo sempre delle unità di coscienza separate, sebbene siamo uno con tutto ciò che vive ed esiste. In modo analogo il nostro Logos non perde la sua identità pur facendo parte della coscienza del Logos di Sirio. A sua volta il Logos di Sirio è uno dei sette grandi Uomini Celesti che sono i centri del corpo di COLUI DEL QUALE NULLA SI PUÒ DIRE. (3 - 571/2).

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