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[123] INSEGNAMENTI NUOVI,

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INSEGNAMENTI NUOVI

Quali sono alcune di queste nuove verità di cui sono responsabile quale agente di trasmissione al mondo degli studiosi di occultismo? Le enuncerò brevemente in ordine di importanza:

1. L’insegnamento su Shamballa. Si è sempre detto poco su questo soggetto. Solo il nome era noto. Questo insegnamento include:

a. Informazioni sulla natura dell’aspetto volontà.

b. Delle indicazioni sui sottostanti propositi di Sanat Kumara.

c. Delle direttive per la costruzione dell’antahkarana, che è il primo passo per il conseguimento della coscienza monadica, e quindi il primo passo verso la Via dell’Evoluzione Superiore.

2. L’insegnamento sul nuovo discepolato. Questo è stato rivoluzionario per quanto riguarda le vecchie scuole di occultismo. Questo insegnamento comporta:

a. La presentazione del nuovo atteggiamento dei Maestri verso i loro discepoli, dovuto al rapido sviluppo del principio mentale e alla crescita del principio del “libero arbitrio”. Questa tecnica mutata annulla i vecchi atteggiamenti, come quelli che si trovano negli scritti teosofici, e fu un riconoscimento della difficoltà di correggere l’impressione errata che era stata data, che spinse H.P.B., in una comunicazione fatta alla sezione esoterica dei suoi tempi, a rimpiangere di aver menzionato i Loro nomi. Quella presentazione iniziale fu utile, ma ora ha assolto lo scopo. A meno che le scuole basate sui vecchi metodi non cambino le loro tecniche e il loro accostamento alla verità, esse scompariranno.

b. Informazioni sulla costituzione della Gerarchia e dei vari Ashram di cui si compone. Ho presentato la Gerarchia come l’Ashram di Sanat Kumara nella sua forma settuplice, collegando così volontà e amore.

c. Una presentazione di un tipo di meditazione più nuovo, in cui l’accento è posto sulla visualizzazione e sull’uso dell’immaginazione creativa. Ho presentato un sistema di meditazione che ha eliminato l’attenzione prestata finora ai problemi personali e la precedente intensa focalizzazione sul rapporto tra il discepolo e il Maestro. Alla base della nuova forma di meditazione vi è la nota dominante della fusione e del servizio di gruppo, e non il potente accento sulla relazione personale fra il discepolo e il Maestro e sul conseguimento dell’aspirante in quanto individuo. Questo stava degenerando in una forma di egoismo e di separatività spirituali.

3. L’insegnamento sui Sette Raggi. Il fatto dei sette raggi era ben noto ai capi della Società Teosofica; fu menzionato in modo molto astratto e vago ne “La Dottrina Segreta”, e costituì in forma elementare parte degli insegnamenti impartiti nella Sezione Esoterica; vennero indicati i nomi dei raggi insieme a qualche informazione sulle loro qualità e sui Maestri dei raggi, ma non molto di più. Io ho diffuso molte informazioni su questo soggetto e ho cercato di mostrare l’importanza di questo insegnamento dal punto di vista psicologico, poiché la nuova psicologia si sta formando. Se l’insegnamento esoterico un giorno dovrà essere presentato pubblicamente, ciò avverrà lungo le linee della psicologia, perché l’insegnamento esoterico, nel suo senso più pieno e profondo, riguarda l’aspetto coscienza dell’uomo e di Dio.

4. L’insegnamento relativo alla nuova Astrologia. Anche questo insegnamento è pervenuto a poche centinaia di studenti prima della pubblicazione in forma di libro. Finora questa nuova astrologia è stata ignorata dagli astrologi che l’hanno letta e che (ad eccezione di quattro astrologi che l’hanno profondamente apprezzata, ma avrebbero desiderato che io fossi stato più esplicito) in essa vedono poco. Ho comunicato quanto basta, se solo gli astrologi di mente aperta se ne rendessero conto, per stabilire l’astrologia futura su solide basi; l’accuratezza di quanto ho esposto sarà accertata nel corso del tempo, quando gli astrologi che trattano gli oroscopi di persone avanzate e di discepoli useranno i pianeti esoterici da me indicati, e non i pianeti ortodossi usati comunemente. La precisione delle loro deduzioni dipenderà necessariamente dal loro grado di sviluppo, e anche dalla loro capacità di riconoscere una persona avanzata, un discepolo o un iniziato quando lo incontrano e si accingono a stenderne l’oroscopo. Se loro stessi sono discepoli avanzati, potranno essere portati a stabilire un grado di qualità troppo rigido per quelli che cercano deduzioni astrologiche, così da non riuscire a riconoscere un discepolo. Se non sono avanzati, potranno ritenere avanzate delle persone che sono lontane dall’essere anche solo dei veri aspiranti. In entrambi i casi l’oroscopo risulterà inesatto. È inutile usare i pianeti esoterici in relazione all’uomo medio.

5. Informazioni sul Nuovo Gruppo di Servitori del Mondo e la sua opera. Esse includono:

a. Il riconoscimento di questo gruppo come intermediario fra la Gerarchia e l’Umanità.

b. La natura della sua opera a mano a mano che influenza l’anima umana e che, utilizzando gli uomini e le donne di buona volontà, cerca di influenzare il periodo nel quale viviamo.

c. Il lavoro dei Triangoli, che rappresenta due fasi della loro opera, ossia la formazione della rete di luce come canale di comunicazione tra la Gerarchia e l’umanità, e la simultanea formazione della rete di buona volontà, che è l’espressione oggettiva dell’influenza soggettiva della luce. Riflettete su questa affermazione.

6. Il tentativo di formare un avamposto exoterico degli Ashram interiori. Ciò è messo in evidenza dal lavoro che ho svolto con un gruppo particolare di aspiranti e di discepoli accettati, le cui istruzioni, emananti dal mio Ashram, sono state incluse nel libro il Discepolato nella Nuova Era. (vol. I e II).

7. L’insegnamento sulla Nuova religione mondiale, con l’accento posto sui tre più importanti periodi di Plenilunio (Ariete, Toro, Gemelli, che generalmente cadono in Aprile, Maggio e Giugno) ed i nove (occasionalmente dieci) Pleniluni minori di ogni anno. Questo conduce allo stabilirsi di una relazione, nella mente di tutti gli uomini di tendenza spirituale, tra l’opera del Cristo e quella del Buddha, con il risultato di un grande ampliamento dell’aspirazione umana. Il lavoro è ancora embrionale, ma dovrebbe ricevere un’attenzione crescente. Alla fine dimostrerà di essere la principale unità che collega l’Oriente e l’Occidente, soprattutto se Shri Krishna sarà presentato come una incarnazione precedente del Signore d’Amore, il Cristo. In questo modo, le tre religioni principali (la Cristiana, l’Indù e la Buddista) saranno strettamente collegate, mentre si scoprirà che la fede Maomettana è connessa a quella Cristiana, perché comprende l’opera del Maestro Gesù quando adombrò uno dei Suoi discepoli anziani, un iniziato molto avanzato, Maometto.

Un attento studio di quanto sopra vi indicherà le linee lungo le quali vorrei vedere espandersi il lavoro nei prossimi anni. Vorrei chiedervi di studiare attentamente queste parole, perché ritengo importanti queste istruzioni, che possono essere considerate lo schema di base del lavoro che desidero veder compiuto. Significherà intensificare il lavoro della sezione avanzata della Scuola Arcana, dare maggior importanza alle riunioni dei Pleniluni, organizzare attentamente il lavoro dei Triangoli e il lavoro della Buona Volontà, come sforzo addizionale per contribuire all’opera del Nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo, oltre al tentativo di riconoscere i suoi membri dovunque si venga con essi in contatto. Non sarà in alcun modo un compito facile, fratelli miei, se cercherete solo quelli che pensano e lavorano nel vostro stesso modo, o che riconoscono la Gerarchia come voi la riconoscete, o se escludete coloro che lavorano nel campo religioso o in altri campi in modo diverso dal vostro.

...Nelle pagine precedenti vi ho indicato alcuni ampi principi e ho delineato un nuovo aspetto del lavoro che avevo intrapreso per l’umanità dietro istruzione della Gerarchia. L’insegnamento impartito è molto astruso; per ora solo parte di esso può essere realmente utile alla maggioranza degli aspiranti, ma un’idea ampia e generale può prender forma e offrire l’immutabile sfondo di un ulteriore insegnamento. Vorrei ricordaste che l’insegnamento da me diffuso è di natura intermedia, così come quello impartito da H.P.B., dietro mia istruzione, fu preparatorio. L’insegnamento programmato dalla Gerarchia per precedere e condizionare la Nuova Era, dell’Acquario, rientra in tre categorie:

1. Preparatorio, dato dal 1875 al 1890.........scritto da H.P.B.

2. Intermedio, dato dal 1919 al 1949............scritto da A.A.B.

3. Rivelatore, che emergerà dopo il 1975.....sarà diffuso su scala mondiale tramite la radio.

All’inizio del prossimo secolo, apparirà un iniziato che continuerà questo insegnamento. Sarà sotto la medesima “impressione”, perché il mio compito non è ancora completato e questa serie di trattati di collegamento fra la conoscenza materiale dell’uomo e la scienza degli iniziati deve attraversare ancora un’altra fase. Quel che rimane di questo secolo, come vi ho detto altrove (il Destino delle nazioni, pag. 106, ed. Ingl.), deve essere dedicato alla ricostruzione del tempio della vita umana, alla ricostruzione della forma della vita dell’umanità, a ricostruire la nuova civiltà sulle fondamenta della vecchia, e a riorganizzare le strutture del pensiero e della politica mondiali, oltre che a ridistribuire le risorse mondiali in conformità al proposito divino. Allora e soltanto allora sarà possibile una ulteriore rivelazione. (18 - 251/5).

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NUOVA RELIGIONE MONDIALE

(1) La Gerarchia Spirituale si è costantemente avvicinata all’umanità, man mano che gli uomini sono divenuti più coscienti della divinità e più atti al contatto con essa.

Un altro grande approccio e un’altra rivelazione sono ora possibili. Una nuova rivelazione aleggia sull’umanità, e Colui che la recherà e stimolerà si avvicina sempre più. Cosa porterà agli uomini questo grande approccio non sappiamo ancora. Porterà certamente precisi risultati, come tutte le rivelazioni precedenti e le missioni di chi venne in risposta alle richieste dell’umanità. La guerra mondiale ha purificato l’umanità, e l’avvento di un nuovo cielo e di una nuova terra si avvicina. Che cosa intendono i teologi con “un nuovo cielo”? Queste parole non potrebbero forse indicare qualche cosa di interamente nuovo, una nuova concezione del mondo delle realtà spirituali? Colui che viene non potrebbe portare una nuova rivelazione sulla vera natura di Dio? Conosciamo forse tutto ciò che se ne può conoscere? Se così fosse, Dio sarebbe molto limitato. Forse l’attuale idea di Dio, quale Mente universale, Amore e Volontà si arricchirà di qualche nuova idea o qualità per le quali non possediamo ancora un nome e di cui nulla sappiamo. (8 - 148/9).

(2) La nuova religione sarà basata sul fatto di Dio e del rapporto fra l’uomo e il divino; sul fatto dell’immortalità e della continuità di rivelazione, e sul fatto che dal centro divino emergono costantemente i divini Messaggeri. A questi vanno aggiunte la sicura conoscenza istintiva dell’esistenza del sentiero che porta a Dio, e la capacità dell’uomo di percorrerlo quando il processo evolutivo lo conduce ad un nuovo orientamento verso il divino e ad accettare la realtà di Dio trascendente e di Dio immanente entro ogni forma di vita…

Il tema centrale della nuova religione mondiale sarà il riconoscimento dei molti accostamenti divini e la continuità di rivelazione da essi apportata. (8 - 150).

(3) Una certa uniformità nei rituali religiosi aiuterà gli uomini a rafforzare reciprocamente il proprio lavoro, a potenziare fortemente le correnti di pensiero dirette agli Esseri spirituali in attesa. Attualmente la religione cristiana ha le sue grandi feste, la buddista solennizza altri eventi spirituali e gli Indù hanno festività ancora diverse. Nel mondo futuro, quando si sarà organizzato, tutti gli uomini di tendenze e intenzioni spirituali celebreranno le medesime feste religiose. Ciò permetterà di riunire le loro risorse spirituali e produrrà uno sforzo spirituale unificato, un’invocazione simultanea la cui potenza spirituale sarà evidente. (8 - 154).

(4) Occorre che il clero ricordi che lo spirito umano è più vasto delle chiese e più grande dei loro insegnamenti. A meno che il clero non torni umilmente a far parte delle moltitudini, lo spirito umano alla lunga lo sconfiggerà ed entrerà trionfalmente nel regno di Dio lasciandolo molto indietro. Nulla può arrestare il progresso dell’anima umana nel suo lungo pellegrinare dalle tenebre alla luce, dall’irreale al reale dalla morte all’immortalità e dall’ignoranza alla saggezza. (8 - 159).

(5) Albeggia il giorno in cui tutte le religioni saranno intese emanare da un’unica grande fonte spirituale, tutte insieme formanti la radice dalla quale sorgerà inevitabilmente una nuova religione mondiale. Allora non ci saranno Cristiani né Pagani, né Ebrei né Gentili, ma semplicemente un grande corpo di credenti, provenienti da tutte le religioni attuali. Questi accetteranno le medesime verità, non come concetti teologici, ma come principi essenziali per la vita spirituale; avranno in comune l’idea di fratellanza e di rapporti umani; riconosceranno di essere figli di Dio e cercheranno di collaborare al Piano divino, quale rivelato dalle guide spirituali, e che indica i passi da compiere sul Sentiero che sale a Dio. Una siffatta religione mondiale non è un sogno ozioso, ma qualcosa che oggi sta assumendo forma precisa. (7 - 140).

(6) L’umanità esige un approccio a Dio più vitale, più intelligente, è stanca di discussioni e liti dottrinali e dogmatiche, lo studio delle religioni comparate ha dimostrato che le loro verità basilari sono identiche. I soli elementi che in realtà militano dappertutto contro l’unità spirituale sono le organizzazioni clericali esistenti e la loro ripulsa delle religioni e delle fedi diverse dalla propria.

Nonostante ciò, la struttura della nuova Religione mondiale sarà innalzata da gruppi dissenzienti delle Chiese istituzionali, cioè da coloro che presentano il concetto di Dio immanente, anche quando purtroppo lo fanno per motivi egoistici e insistendo sul potere della divinità interiore per ottenere salute perfetta, denaro in abbondanza, successo negli affari e popolarità ininterrotta.

La nuova Religione mondiale sarà manifestata anche da gruppi di esoteristi di tutto il mondo, grazie al rilievo che daranno all’esistenza della Gerarchia, spirituale, all’opera del Cristo e alle tecniche di meditazione con cui raggiungere la consapevolezza dell’anima (o coscienza cristica) La preghiera oggi si amplia e diventa meditazione, il desiderio si eleva ad aspirazione mentale. Verranno poi il senso dell’unità e il riconoscimento di Dio immanente, e tutto ciò finirà per unire al Dio trascendente. (7 - 156/7)

(7) La nota fondamentale della nuova Religione mondiale sarà: Avvicinamento al divino. “Avvicinatevi a Lui, ed Egli verrà a voi”, è l’ingiunzione della Gerarchia, emessa a chiare note. Il tema della nuova Religione sarà di unificare i grandi approcci al divino. Il compito delle Chiese sarà di preparare l’umanità, con movimenti spirituali organizzati, all’imminente quinto Avvento. Il metodo impiegato sarà l’uso scientifico e intelligente dell’Invocazione ed Evocazione e il riconoscimento del suo stupendo potere. L’obiettivo del prossimo Avvento, della preparazione e dell’invocazione sarà la rivelazione — sempre ciclicamente dispensata, e oggi pronta per essere accolta dall’uomo. (7 - 158).

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OBBEDIENZA

(1) Non vi è alcun obbligo all’obbedienza. Noi cerchiamo di formare dei servitori intelligenti dell’umanità, i quali si sviluppano con lo sforzo auto iniziato, la libertà d’azione e la scelta del metodo da adottare, non con l’obbedienza assoluta, l’acquiescenza passiva e la cieca adesione. Questo non sia mai dimenticato. Semmai un ordine dovesse emanare dal gruppo soggettivo d’istruttori di cui io sono un umile membro, sarà quello di seguire i dettami della vostra anima e i suggerimenti del Vostro Sé superiore. (4 - 103/4).

(2) Nella formazione degli aspiranti occidentali non si esige mai una cieca e incondizionata obbedienza. Si danno suggerimenti sul metodo e sulla tecnica che si sono dimostrati efficaci per migliaia d’anni e per molti discepoli. Saranno comunicate alcune regole in merito alla respirazione, ad un procedimento efficace e alla vita pratica sul piano fisico, ma nella formazione del nuovo tipo di discepolo durante la nuova era, per volontà dei Guru e dei Rishi che osservano, i discepoli saranno lasciati più liberi di quanto non fossero in passato. Ne deriverà uno sviluppo leggermente più lento all’inizio, ma si spera in un più rapido progresso durante gli stadi successivi sul Sentiero dell’Iniziazione. Nel periodo della loro formazione si esortano quindi gli studenti a procedere con coraggio e con gioia, consapevoli di far parte di una schiera di discepoli e di non essere soli, sapendo che potranno disporre della forza e anche della conoscenza dell’intero gruppo via via che svilupperanno la capacità di attingervi, e infine nella certezza che l’amore, la saggezza e la comprensione dei Fratelli Maggiori, che osservano, sostengono ogni Figlio di Dio che aspira, anche se apparentemente (e saggiamente) egli è lasciato a lottare per la conquista della luce, nella forza della propria anima onnipotente. (4 - 152/3)

(3) Non esiste quell’obbedienza occulta abitualmente inculcata da certe scuole. Nei vecchi tempi, in Oriente, il Maestro esigeva dal discepolo quell’implicita obbedienza che di fatto rendeva responsabile il Maestro e poneva sulle Sue spalle il destino o il karma dell’allievo. Questa condizione non ha più vigore… Nella futura Nuova Era, il Maestro sarà tenuto ad offrire l’occasione e ad enunciare esattamente la verità; ma niente di più. (5 - 5).

(4) L’obbedienza richiesta è obbedienza al Piano, non al Maestro… L’obbedienza richiesta è quella della personalità all’anima, via via che la conoscenza, la luce e il dominio dell’anima divengono più potenti nelle reazioni mentali e cerebrali del discepolo. (5 - 686/7).

Vedi anche: (6 - 264, -549).

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CECITÀ OCCULTA

(1) La cecità è il preludio dell’iniziazione, qualunque ne sia il grado. La “tendenza alla cecità” cessa completamente soltanto all’ultima e più elevata iniziazione. Nei primi stadi dell’evoluzione la cecità è naturale, innata, inevitabile e impenetrabile. Per intere età l’uomo cammina nell’oscurità. Viene poi lo stadio in cui questa cecità normale è una protezione, ma comincia anche una fase in cui può essere superata. Nel linguaggio tecnico, la cecità di cui ho parlato è qualcosa di diverso. Dal momento in cui un essere umano coglie il primo debole barlume di “qualcosa d’altro” e vede se stesso a paragone di quella lontana realtà confusamente percepita, la cecità cui ho accennato è imposta dall’anima all’aspirante che si affretta, affinché le lezioni dell’esperienza cosciente, del discepolato e più tardi dell’iniziazione possano essere assimilate ed espresse correttamente; per suo mezzo il ricercatore precipitoso è protetto da un progresso troppo rapido e superficiale. È la profondità e un solido “essere ben radicati” che l’Istruttore interiore e poi il Maestro cercano; la “cecità occulta”, la sua necessità, il suo saggio trattamento e la sua eliminazione finale fanno parte del curriculum imposto al candidato. (18 - 197).

(2) La cecità occulta è indotta spiritualmente e “oscura” la gloria, il conseguimento e la ricompensa promessi. Il discepolo è riportato su se stesso. Tutto ciò che può vedere è il suo problema, il suo minuscolo campo d’esperienza e il suo debole e secondo lui, limitato equipaggiamento… La bellezza di ciò che è immediato, la gloria dell’opportunità presente e la necessità di concentrarsi sul compito e sul servizio del momento sono le ricompense dell’avanzare nell’oscurità apparentemente impenetrabile. (18 - 198).

(3) Così i veli servono al loro scopo; la cecità alimenta e protegge, purché sia innata e naturale, imposta dall’anima o generata spiritualmente. Se è provocata volontariamente da noi stessi, se fornisce un alibi per una conoscenza accaparrata, se è finta al fine di evitare la responsabilità, allora ne deriva una colpa e ne conseguono delle difficoltà. Che voi tutti possiate esser protetti da tutto ciò. (18 - 200).

(4) Un punto di cui voi tutti dovete rendervi ben conto, è che nel suo procedere il discepolo non passa in nuovi campi, o regioni di consapevolezza, nel senso di un costante avanzamento da un piano ad un altro (come indicherebbero i simboli visivi delle opere teosofiche) Occorre comprendere che tutto ciò che È, è sempre presente. Quello che ci concerne è il costante risveglio a ciò che eternamente è ed a ciò che è sempre presente attorno a noi, ma di cui siamo inconsapevoli a causa della nostra vista limitata… Il Regno di Dio è presente sulla Terra, e sempre lo è stato, ma solo pochi, relativamente, sono consapevoli dei suoi segni e delle sue manifestazioni. (11 - 53).

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OCCULTISTI E MISTICI

(1) Il Sentiero della Conoscenza è quello dell’occultista e del saggio; il Sentiero dell’Amore è quello del mistico e del santo. L’approccio con la testa o con il cuore non dipende dal raggio, poiché entrambe le vie devono essere note; il mistico deve diventare l’occultista. L’occultista bianco è stato già il santo mistico. La vera conoscenza è amore intelligente, poiché risulta dalla fusione d’intelletto e devozione. L’unità è percepita nel cuore; la sua applicazione intelligente alla vita deve essere attuata mediante la conoscenza. (4 - 120).

(2) Per il maggior numero degli aspiranti al discepolato, si può normalmente supporre che nel loro passato vi sia stata molta applicazione della via del cuore e che in quest’incarnazione lo sviluppo mentale sia di primaria importanza. (4 - 121).

(3) Il mistico non è necessariamente un occultista, ma quest’ultimo comprende il mistico. Il misticismo è solo uno stadio del sentiero dell’occultismo… Trovando il regno di Dio entro di sé e studiando le leggi del proprio essere, il mistico diviene esperto nelle leggi che governano l’universo di cui è parte. L’occultista riconosce il regno di Dio nella natura o nel sistema e si considera una piccola parte di quel tutto maggiore e quindi governato dalle stesse leggi.

…In parole più semplici per una migliore comprensione generale: dopo l’iniziazione il mistico si fonde nell’occultista poiché ora è uno studioso della legge occulta; deve operare con la materia, deve manipolarla e usarla e deve padroneggiare e controllare tutte le forme inferiori della manifestazione, nonché apprendere le regole con cui operano i deva costruttori. Prima dell’iniziazione il sentiero mistico può essere definito il Sentiero della Prova.

Prima che l’occultista possa manipolare con saggezza la materia del sistema solare, deve essere padrone delle leggi che governano il microcosmo e, anche se percorre naturalmente il sentiero occulto, pure dovrà ancora trovare il Dio che dimora entro il proprio essere prima di potersi avventurare senza pericolo sul sentiero della legge occulta.

Il mistico cerca di passare dal livello emotivo a quello intuitivo e da questo alla Monade o Spirito. L’occultista procede dal fisico al mentale e da qui ad Atma o Spirito. L’uno segue la via dell’amore, l’altro quella della volontà. Il mistico viene meno al proposito del suo essere – quello dell’amore dimostrato nell’attività – se non coordina il tutto usando la volontà intelligente. Deve quindi diventare occultista.

Quest’ultimo similmente fallisce diventando soltanto un esponente egoistico di potere che agisce mediante l’intelligenza, a meno che non trovi un proposito per quella volontà e conoscenza, con un amore che anima e gli dia una motivazione sufficiente per tutto ciò che tenta. (2 - 147/9).

(4) (Il mistico) si concentra su astrazioni, su attributi più che su aspetti, e sul lato della vita più che su quello concreto. Aspira, arde, armonizza, ama e opera con la devozione. Medita cercando di eliminare del tutto la mente concreta ed aspira a balzare dal piano delle emozioni a quello dell’intuizione.

Ha i difetti propri di questo tipo: è sognatore, visionario, poco pratico, emotivo e manca della qualità mentale che chiamiamo discriminazione. È intuitivo, incline al martirio ed al sacrifico di sé. (2 - 150).

(5) Nel suo processo di ricerca del Sé il mistico elimina, o cerca di trascendere, la mente. L’occultista giunge allo stesso punto con il suo intelligente interesse per le forme che velano il Sé e con l’impiego del principio mentale su entrambi i suoi livelli. Egli riconosce gli involucri che velano. Si applica allo studio delle leggi che governano il sistema solare manifestato. Si concentra su ciò che è oggettivo e, nei primi anni, a volte può sottovalutare ciò che è soggettivo. Perviene infine alla vita centrale eliminando, con cosciente conoscenza e controllo, un involucro dopo l’altro. Medita sulla forma finché questa non scompare dalla vista e il creatore della forma diviene tutto in tutto. (2 - 151).

(6) Le note dominanti della vita occulta sono state (e a ragione) la conoscenza, l’accostamento mentale al problema del divino, il riconoscimento dell’immanenza di Dio e del fatto che “come Egli è, così siamo noi”. In questi concetti non esiste dualismo. La meta è il conseguimento di una identificazione, riconosciuta ed apprezzata al punto che l’uomo diventa ciò che è: un Dio e, infine, Dio manifesto. Non è la stessa cosa dell’unione mistica.

Eppure, tutto il tema è mistico e soggettivo per natura. Verrà il giorno in cui il mistico capirà e seguirà la via della testa e non solo quella del cuore. Imparerà a rendersi conto che deve perdere il senso dell’Amato nella comprensione che egli e l’amato sono una cosa sola, e che quella visione deve scomparire, e scomparirà, mentre la trascende (notate la frase) nei processi superiori di identificazione tramite l’iniziazione.

A sua volta l’occultista deve includere l’esperienza mistica in una piena comprensione cosciente, come esercizio di ricapitolazione, prima di trascenderla e passare ad una sintesi ed inclusività di cui l’approccio mistico non è che l’inizio, e che il mistico ignora.

Il mistico ha la sensazione che l’occultista sopravvaluti la via della conoscenza, e ripete continuamente che la mente uccide il reale e che l’intelletto non ha nulla da offrire. L’occultista, dal canto suo, è propenso a disprezzare la via mistica e ne considera il metodo come “di gran lunga superato”. Entrambi devono imparare a percorrere la via della saggezza. Il mistico dovrà inevitabilmente diventare occultista, gli piaccia o no. Alla lunga non potrà evitarlo; ma l’occultista non è veramente tale fino a che non riscopre l’esperienza mistica e la traduce in termini di sintesi. Notate la struttura delle parole usate in quest’ultimo paragrafo, perché rischiara l’argomento. Dico dunque “mistico”, in questa parte del Trattato, per descrivere l’uomo intelligente e di mente elevata, e suoi processi sul Sentiero del Discepolato. (15 - 543/4).

(7) Oggi si cercano studenti d’occultismo, non dei mistici; l’appello è stato lanciato ad uomini e donne che pensano con chiarezza, non ai fanatici o alle persone che non vedono altro che l’ideale e non sono in grado di affrontare con successo le situazioni e le cose come sono, e che perciò non possono applicare necessari ed inevitabili compromessi. (13 - 654).

(8) La prima iniziazione può essere considerata come la meta e la ricompensa dell’esperienza mistica; fondamentalmente non è un’esperienza occulta nel vero senso del termine, perché di rado è realizzata accuratamente e preparata coscientemente come avviene per le iniziazioni successive, e questa è la ragione per cui le prime due iniziazioni non sono considerate iniziazioni maggiori… La via mistica conduce alla prima iniziazione. Dopo aver raggiunto lo scopo, vi si rinuncia e si segue allora “la Via illuminata” dell’occultismo, che conduce alle aree illuminate di stati di coscienza superiori.

Si vede così che entrambe le vie sono essenziali; la via mistica è in questo momento quella della maggioranza e dalle moderne masse umane emergerà un numero sempre più grande di mistici; parallelamente a ciò, la via occulta attrae una parte sempre più cospicua dell’intellighenzia del mondo. La loro esperienza non è fondamentalmente religiosa nel senso inteso dagli uomini di chiesa ortodossi. Il genere umano ha un bisogno altrettanto profondo della via della scienza quanto della via della religione, perché “Dio” si trova su entrambe le vie. La via scientifica porta l’aspirante nel mondo delle energie e delle forze, che è il vero mondo dell’attività occulta, che rivela la Mente Universale e l’operare di quella grande Intelligenza che creò l’universo manifestato. “L’uomo nuovo” che è nato alla prima iniziazione deve percorrere e percorrerà la via occulta o scientifica, che lo conduce inevitabilmente fuori del misticismo verso la percezione scientifica e certa di Dio come vita o energia. (18 - 666).

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L'ANTICO COMMENTARIO

Ho pensato che agli studenti potesse interessare sapere qualche cosa di quest’antico libro di testo degli Adepti.

… La data dell’Antico Commentario … è imprecisabile. Se cercassi di dirvi a quale epoca risale, non avrei alcuna prova da addurre per dimostrare la verità delle mie parole. Nelle poche frasi precedenti ho cercato di dare l’essenza di ciò che è espresso nel Commentario per mezzo di pochi simboli e un testo criptico. Queste antiche scritture non si leggono come uno dei nostri libri moderni. Sono interpretate per mezzo della vista e del tatto. Il significato si rivela in un lampo. Darò un esempio. Le parole: “L’Uno pronuncia la parola che sommerge il triplice suono”, sono rappresentate da un fascio di luce terminante in una parola simbolica scritta in caratteri d’oro, sovrapposta a tre simboli in nero, rosa e verde. In tal modo i segreti vengono accuratamente custoditi. (4 - 76).

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SOVRAPPOPOLAZIONE

Il successo della medicina moderna è tale che riesce a tenere in vita, anche se non li guarisce, milioni di uomini che qualche tempo fa, con minori cognizioni scientifiche, sarebbero morti. E l’abilità, la sapienza, l’efficienza nel curare l’apparato fisico fanno nascere un nuovo grande problema: la sovra popolazione del pianeta, che costringe l’umanità a vivere come un gregge e aggrava le questioni economiche, per citare solo alcuni fra gli effetti che comporta. Questo prolungarsi “innaturale” della vita è causa di molta sofferenza e fonte copiosa di guerre, poiché contrasta con l’intento karmico del Logos planetario.

È un grande problema, che qui non posso svolgere: mi limito ad accennarvi. Sarà risolto quando sparirà la paura della morte e l’umanità avrà capito il significato e l’importanza del tempo e dei cicli. Sarà semplificato quando sarà possibile disporre di elementi astrologici esatti, quando l’uomo conoscerà l’ora del proprio trapasso e la tecnica di “ritiro”, per liberarsi coscientemente dalla prigione del corpo. Ma molte indagini preliminari sono necessarie. (17 - 278/9).

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