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OSTACOLI AGLI STUDI OCCULTI

Questa regola è una delle più difficili, ma anche delle più complete. Occorrerà del tempo per poterne trattare correttamente. Essa offre un’interessante illustrazione della corrispondenza del microcosmo col macrocosmo. In relazione alla luce di cui si parla sono possibili due interpretazioni.

Si fa riferimento alla “luce maggiore” che illumina i tre e, in secondo luogo, al proiettare verso l’alto la “luce minore”.

La “luce maggiore” è quella dell’anima, che è la luce stessa, che illumina la manifestazione della triplice personalità. In ciò è la corrispondenza con il macrocosmo, simboleggiato per noi in Dio: luce manifesta del sistema solare. Il sistema solare è tre in uno o uno in tre, e la luce del Logos illumina il tutto. La “luce inferiore” è quella nascosta nell’essere umano sul piano fisico. Ad un certo stadio dell’esperienza umana questa luce si risveglia in tutto il corpo fisico per fondersi infine con la “luce maggiore”. È vero che la luce e la vita di Dio stesso emanano dal Sole spirituale centrale, ma solo quando la luce latente entro il sistema solare stesso si ridesterà e sorgerà potrà diffondersi lo splendore caratteristico della gloria del sole, risplendente in tutta la sua forza. Similmente, è vero che la luce dell’anima emana dalla Monade, ma solo quando la luce entro il piccolo sistema (diretto dall’anima) si risveglia e sorge, può manifestarsi lo splendore di un figlio di Dio.

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In queste istruzioni, tuttavia, dobbiamo trattare principalmente del microcosmo e della luce in esso dimorante, quindi non ci dilungheremo a parlare delle analogie macrocosmiche.

Nello studiare questa seconda regola, notiamo che una relazione cosciente si è stabilita tra l’anima e la sua ombra, l’essere umano sul piano fisico. Entrambi hanno meditato. Sarà bene che gli studenti notino questo fatto e ricordino che uno degli obiettivi della meditazione giornaliera è di mettere cervello e mente in grado di vibrare all’unisono con l’anima, la quale, “in meditazione profonda”, cerca di comunicare col suo riflesso.

La corrispondenza con questa relazione o vibrazione sincrona è interessante:

Anima.....................

L'uomo sul piano fisico

Mente....................

Cervello

Ghiandola pineale.......

Corpo pituitario

È interessante anche la relazione tra i centri e la loro sincronizzazione, in cui è sintetizzata tanto l’evoluzione della razza umana quanto quella della singola unità, l’uomo.

Centro della testa........

Base della spina dorsale

Centro del cuore.......

Plesso solare

Centro della gola......

Centro sacrale

In quanto abbiamo detto, lo studente più avanzato (proprio quello che esiterà a considerarsi tale) non mancherà di scorgere un indizio. Troviamo il medesimo simbolo nella relazione fra Oriente e Occidente e fra i grandi corpi di verità detti religione e scienza.

Col procedere della vita di meditazione, il rapporto tra l’anima e il suo triplice strumento diviene sempre più stretto producendo una vibrazione più potente. Quante vite occorreranno per raggiungere tale risultato, dipende da vari fattori, troppo numerosi per essere citati qui, ma che lo studente farà bene a valutare, facendo un elenco di quelli che sente debbano essere presi in considerazione quando cerca di stabilire lo stadio evolutivo in cui si trova.

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Il risultato di questa risposta è un riorientamento dell’uomo inferiore allo scopo di produrre una sintesi dei Tre e dell’Uno, affinché il lavoro dei Quattro possa procedere. Abbiamo qui il riflesso di quanto avvenne nel microcosmo di ciò con cui il Logos solare iniziò, i “Sacri Quattro” del Cosmo; l’uomo diviene a sua volta i “Sacri Quattro”, ossia spirito e i tre della manifestazione.

Soffermiamoci a riflettere su quattro parole:

1. Comunicazione

2. Risposta

3. Riorientamento

4. Unione

Ecco come si esprime l’Antico Commentario:

"Quando la comunicazione è stabilita, le parole sono subito adoperate e la legge mantrica assume il suo vero posto, purché mentre l’Uno comunica le parole, i tre rimangano in silenzio.

"Quando si riconosce che la risposta emana dai tre, l’Uno, in silenzio, ascolta. Le parti sono invertite. Una triplice parola scaturisce dalla triplice forma. Si produce un capovolgimento. Gli occhi non guardano più al mondo delle forme, si volgono all’interno, focalizzano la luce e un mondo interiore dell’essere si rivela; Manas si acquieta poiché occhi e mente sono unificati.

"Il cuore non batte più in accordo con il desiderio inferiore, né spreca il suo amore per le cose che deformano e nascondono il Reale. Con ritmo nuovo, volge il suo amore al Reale e maya svanisce. Kama e cuore sono intimi alleati; amore e desiderio formano un tutto unico, l’uno appare di notte, l’altro alla luce del giorno....

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"Quando fuoco, amore e mente si sottomettono, emettendo la triplice parola, la risposta giunge.

"L’Uno pronuncia una parola che sommerge il triplice suono. Dio parla, La forma rabbrividisce e trema. Il nuovo sorge, un uomo rinnovato; la forma ricostruita; la casa preparata. I fuochi si uniscono e [76] grande è la luce che risplende; i tre si fondono con l’Uno e nello splendore un quadruplice fuoco appare."

In questa descrizione poetica, che ho cercato di rendere nel nostro linguaggio moderno, i saggi dell’antichità esprimevano un’idea. La data dell’Antico Commentario da cui sono tratte queste parole è imprecisabile. Se cercassi di dirvi a quale epoca risale, non avrei alcuna prova da addurre per dimostrare la verità delle mie parole e dovrei fare appello alla vostra credulità, ciò che gli aspiranti devono evitare nella loro ricerca dell’essenziale e del reale. Nelle poche frasi precedenti ho cercato di dare l’essenza di ciò che è espresso nel Commentario per mezzo di pochi simboli e un testo criptico. Queste antiche scritture non si leggono come uno dei nostri libri moderni. Sono interpretate per mezzo della vista e del tatto. Il significato si rivela in un lampo. Darò un esempio. Le parole: “L’Uno pronuncia la parola che sommerge il triplice suono”, sono rappresentate da un fascio di luce terminante in una parola simbolica scritta in caratteri d’oro, sovrapposta a tre simboli in nero, rosa e verde. In tal modo i segreti vengono accuratamente custoditi.

Ho pensato che agli studenti potesse interessare sapere qualche cosa di quest’antico libro di testo degli Adepti. Lo studio di questa regola sarà suddiviso in due parti:

1. Il rapporto tra anima e personalità, che verrà trattato con particolare riferimento alla meditazione nella vita giornaliera, piuttosto che dal punto di vista teorico e accademico.

2. Il significato delle parole “la luce inferiore e, proiettata verso l’alto”, che si riferiscono ai centri e al fuoco di Kundalini.

A questo punto vorrei sottolineare quanto sia opportuno che ogni studente pervenga alla comprensione del suo corpo eterico e ciò per diverse ragioni.

In primo luogo, il corpo eterico è il prossimo aspetto della sostanza del mondo che verrà studiato e sul quale scienziati e ricercatori indagheranno. Tale momento potrà essere affrettato, se uomini e donne capaci di pensare [77] formuleranno idee intelligenti su questo interessante soggetto. Con un pensiero chiaro possiamo contribuire alla rivelazione della verità e, sulla base delle nostre attuali cognizioni sull’etere, gli scienziati perverranno alla comprensione delle forme o dei corpi eterici. 

In secondo luogo, il corpo eterico è composto di correnti di forza e in esso vi sono centri vitali, connessi fra loro e con il sistema nervoso dell’uomo fisico, per mezzo di linee di forza. Tramite queste linee di forza esso è pure connesso con il corpo eterico di tutto il sistema circostante. Si noti che in ciò risiede la base della fede nell’immortalità, della legge di fratellanza o unità e della verità astrologica.

In terzo luogo è la necessità di rendersi conto che il corpo eterico è vitalizzato dal pensiero, che può portarlo al pieno funzionamento. Ciò avviene col retto pensiero, non con esercizi di respirazione e tenendo il naso. Comprendendo ciò, si eviteranno molte pratiche pericolose e si perverrà ad un dominio normale e sicuro di questo potentissimo strumento, il corpo vitale. È mio vivo desiderio che tale risultato sia raggiunto al più presto. 

Gli studi occulti sono d’estrema importanza e coloro che vi si dedicano devono usare tutta l’applicazione mentale e l’attenzione concentrata di cui sono capaci. Essi richiedono pure la costante applicazione pratica delle verità apprese.

In Occidente lo studio dell’occultismo è considerato dal punto di vista dell’indagine intellettuale, ma non viene applicato alla pratica. Con la teoria, colui che aspira a percorrere il sentiero occulto giunge alla percezione di qualche barlume di luce, ma la sistematica applicazione pratica delle leggi occulte finora ha fatto pochi progressi.

Quali sono gli ostacoli? Vale la pena di prendere in considerazione tre punti:

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1. Ostacoli che incontrano gli Occidentali nello studio dell’occultismo.

2. Come tali ostacoli possono essere superati.

3. Alcune pratiche che l’aspirante potrà seguire per prepararsi a percorrere il sentiero occulto. Questo è l’unico stadio attualmente possibile per la maggioranza.

Uno dei principali ostacoli al corretto apprendimento delle leggi dell’occultismo e alla loro applicazione pratica risiede nella relativa giovinezza dell’Occidente e nei rapidi cambiamenti, che costituiscono la caratteristica predominante della civiltà europea e americana. La storia d’Europa risale a soli tremila anni e quella dell’America odierna a pochi secoli fa. L’occultismo fiorisce in un’atmosfera già preparata, in un ambiente altamente magnetizzato e in condizioni di stabilità, risultanti da un lavoro di millenni sul piano mentale.

Questa è una delle ragioni per cui l’India offre una così adeguata scuola di formazione. La conoscenza occulta vi risale a decine di migliaia d’anni fa e il tempo ha lasciato la sua impronta anche sul fisico del popolo, provvedendolo di corpi che non oppongono quella resistenza che s’incontra così spesso nel corpo degli Occidentali. L’ambiente è da lungo tempo permeato delle forti vibrazioni dei Grandi Esseri, che risiedono entro i suoi confini e che con il loro andirivieni e la loro prossimità, magnetizzano continuamente l’etere circostante. Ciò produce anche un’altra linea di minor resistenza, poiché questa magnetizzazione eterica influisce sui corpi eterici della popolazione con cui c’è stato un contatto. Da questi due fattori, tempo e vibrazione elevata, risulta la stabilità di ritmo che facilita il lavoro occulto e offre una sfera di quiete adatta all’attività mantrica e cerimoniale.

Tali condizioni non esistono in Occidente, dove ogni settore della vita è in costante cambiamento, dove [79] il frequente e rapido spostarsi del campo d’azione crea ampie zone di fermento che ostacolano qualsiasi lavoro di natura magica. La quantità di forza necessaria per ottenere certi risultati non ne giustifica l’impiego e si è lasciato passare il tempo nello sforzo di ottenere un effetto equilibratore.

Il culmine dell’agitazione sembra ormai passato e si sta creando gradatamente una condizione più stabile, ciò che potrà permettere di tentare con successo un definito lavoro occulto. Il Maestro R. sta lavorando a questo problema e similmente il Maestro del popolo inglese, che non è il medesimo Maestro che si occupa del Movimento Laburista o del miglioramento delle condizioni sociali. Essi sono aiutati da un discepolo di rara capacità in Svezia e da un iniziato nella Russia meridionale, che lavora molto sui livelli mentali. Il loro scopo è di attingere alla riserva di forza accumulata dai Nirmanakaya, affinché il suo afflusso possa spazzare via la materia di grado inferiore, permettendo così ad una vibrazione più alta di agire liberamente.

Un altro ostacolo è costituito dal forte sviluppo della mente concreta. Ma sia ben chiaro che questo sviluppo non deve essere in alcun modo considerato un danno. Tutto segue il giusto corso evolutivo e più tardi, quando Oriente e Occidente avranno raggiunto una migliore comprensione e influenza reciproca, il loro mutuo rapporto sarà benefico per entrambi; l’Oriente trarrà profitto dalla stimolazione mentale derivante dalla forte vibrazione mentale dei fratelli occidentali, mentre l’Occidente acquisterà molto dal ragionamento astratto dell’Orientale e, nello sforzo di afferrare ciò che la prima sottorazza della razza madre ariana apprese così facilmente, l’Occidentale verrà in contatto con la sua mente superiore, costruendo così con maggiore facilità il ponte tra la mente superiore e la mente inferiore. I due tipi hanno bisogno l’uno dell’altro e il loro effetto reciproco tende ad una sintesi finale.

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La mente concreta, in sé, offre materia per un trattato di grande mole, ma noi ci limitiamo a rilevare qualcuno dei modi in cui essa ostacola le razze che così prevalentemente la rappresentano:

a. Con la sua intensa attività e il suo impulso all’azione essa ostacola l’afflusso di ispirazione dall’alto. Essa agisce come una cortina oscura che preclude l’accesso alla illuminazione superiore. Solo la stabilità e la quiete stabile permettono a quest’illuminazione di filtrare, attraverso i corpi superiori, fino al cervello fisico ed essere così disponibile per il servizio pratico.

b. La saggezza della Triade esiste per essere usata dalla personalità, ma le disquisizioni della mente inferiore ne sbarrano il passaggio. Quando il fuoco della mente arde troppo intensamente, si forma una corrente che neutralizza l’afflusso dall’alto e costringe il fuoco inferiore a recedere. Solo quando i tre fuochi s’incontrano, essendo regolato il fuoco mediano della mente, si può giungere alla piena luce; il fuoco proveniente dall’alto, o luce triadica, il fuoco del sé inferiore, o kundalini, e il fuoco della mente o manas cosmico, devono incontrarsi sull’altare. La loro unione determina la consumazione di tutto ciò che ostacola la completa emancipazione.

c. Con il discernimento, facoltà del corpo mentale concreto, i corpi inferiori sono esercitati nell’arte di distinguere l’illusione dal centro della realtà, il reale dall’irreale, il Sé dal non‑sé. Segue un periodo, che occorre superare, in cui l’attenzione dell’Ego è necessariamente rivolta al sé inferiore e ai suoi veicoli e in cui le vibrazioni della Triade, le leggi inerenti all’evoluzione macrocosmica e il soggiogamento del fuoco al servizio del [81] Divino devono perciò essere temporaneamente messe da parte. Quando l’uomo scorge prontamente la verità in tutto ciò con cui viene in contatto e automaticamente sceglie il vero o il reale, impara allora la lezione dell’azione gioiosa e vede aprirsi dinanzi a sé il sentiero della beatitudine. Il sentiero occulto diventa per lui accessibile, poiché la mente concreta ha servito il suo scopo, è divenuta il suo strumento e non il suo padrone, il suo interprete e non il suo ostacolo.

d. La mente concreta ostacola in un altro modo, meno comune, di cui lo studente ai primi tentativi di percorrere la spinosa via dello sviluppo occulto non si rende conto. Quando la mente concreta è esuberante e domina completamente la personalità, l’aspirante non può collaborare con le altre vite e con le diverse evoluzioni, fintanto che l’amore non sostituisce la mente concreta (anche se egli, in teoria, comprende le leggi che governano l’evoluzione del piano logoico e lo sviluppo delle altre entità solari oltre alla propria Gerarchia). La mente separa, l’amore attrae; la mente crea barriere fra l’essere umano e ogni deva che supplica; l’amore abbatte ogni barriera e fonde e unisce i diversi gruppi; la mente respinge con una potente vibrazione, scartando tutto ciò con cui viene in contatto, come la ruota che getta da parte ciò che ostacola il suo cerchio vorticoso; l’amore raduna tutto intorno a sé e tutto trascina con sé, fondendo le unità separate in un tutto unificato e omogeneo; la mente respinge con il proprio abbondante calore, bruciando e ardendo qualunque cosa le si avvicini; l’amore mitiga e guarisce per la somiglianza del suo calore con quello di ciò che avvicina, e fonde il suo calore e la sua fiamma con il calore e la fiamma d’altre vite che evolvono. Infine, la mente spezza e distrugge, mentre l’amore produce coesione e guarisce.

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Ogni cambiamento nella vita umana è soggetto a leggi immutabili, se ci è concessa una affermazione tanto paradossale. L’occultista che tenta di scoprire queste leggi per conformarsi a esse, comincia a smaltire il proprio karma e quindi non colora la luce astrale. Il solo metodo con cui queste leggi possono per ora essere apprese dai molti che desiderano conoscerle, è l’attento studio delle vicissitudini dell’esistenza quotidiana per un lungo periodo di anni.

Dalle caratteristiche predominanti in un ciclo di dieci anni, ad esempio, confrontate a periodi precedenti o successivi di durata analoga, lo studente potrà avere un’idea approssimativa della tendenza degli eventi e farsene una guida. Quando lo studente raggiunge il punto di evoluzione in cui può fare un confronto con le vite precedenti e venire a conoscenza della colorazione del suo ciclo di vita precedente, allora è possibile un rapido progresso nell’adeguare la vita alla legge. Quando lo studente è in grado di conoscere anche le vite successive, vedendone la colorazione, il karma (com’è conosciuto nei tre mondi) cessa e l’adepto è padrone delle cause e degli effetti che condizionano e regolano il suo veicolo inferiore.

Egli aspira al sentiero occulto e considera cambiamenti ed eventi alla luce di tutti gli avvenimenti passati e, quanto più fedele e accurata è la sua memoria, tanto meglio può dominare tutte le eventuali situazioni.

Due degli ostacoli sono dunque:

a. la relativa novità e la mutevolezza, caratteristiche dell’occidente;

b. lo sviluppo della mente concreta.

Il terzo ostacolo è conseguenza del precedente e consiste nell’importanza che in Occidente si dà al lato materiale della vita. Ciò ha portato ad una triplice condizione delle cose. In primo luogo, il mondo dello spirito, o mondo astratto senza forma della coscienza soggettiva, non è scientificamente riconosciuto. Esso è riconosciuto [83] per innata tendenza solo da chi è dotato di temperamento mistico o da coloro che sono in grado di studiare la storia soggettiva dell’uomo e delle razze umane, ma la scienza non riconosce quest’aspetto della manifestazione, né gli scienziati in genere credono a un mondo d’attività superfisica. Tutto ciò che nelle razze precedenti occupava un posto predominante nella vita e nel pensiero dei popoli, oggi incontra solo scetticismo e incredulità e tutte le discussioni sono precedute da un punto interrogativo. Tuttavia, un progresso c’è stato e dalla guerra sono scaturite molte cose. Ad esempio, la domanda non è più “C’è una vita dopo la morte?”, bensì “Di quale natura è la vita futura?”, e questo è un presagio molto incoraggiante.

In secondo luogo, le masse soffrono a causa delle repressioni e degli effetti dell’inibizione. La scienza ha detto che non c’è Dio, non c’è spirito nell’uomo. La religione dal suo canto afferma che deve esserci un Dio, ma dove trovarlo? Le masse dicono; “Non vogliamo un Dio costruito dai cervelli dei teologi”. Perciò, la vera comprensione interiore non trova modo di espandersi e l’attività che dovrebbe trovare la sua legittima espressione nell’aspirazione superiore, si volge invece alla deificazione delle cose, cose relative alla carne, connesse alle emozioni o alla mente inferiore. La guerra ha contribuito molto, relegando le cose al giusto posto e la perdita della proprietà ha insegnato a molti il valore di ciò che è essenziale e la necessità di eliminare ciò che è superfluo.

Una terza condizione scaturisce dalle due precedenti. Non esiste una giusta comprensione del futuro. Quando la vita dello spirito è negata, quando la manifestazione della vita si concentra sulle cose concrete ed evidenti, il vero fine dell’esistenza scompare e le parole sarcastiche dell’iniziato Paolo: “Mangiamo e beviamo, tanto domani morremo” caratterizzano l’atteggiamento della maggioranza degli esseri umani.

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Gli uomini soffocano la voce interiore che testimonia la vita dell’al di là e sommergono le parole che risuonano nel silenzio nel frastuono e nel vortice degli affari, del piacere e dell’agitazione.

Tutto il segreto del successo sul sentiero occulto dipende da un atteggiamento mentale; il materialismo concreto, la concentrazione sulla forma e il desiderio delle cose dell’immediato presente non consentono un grande progresso nell’apprendimento della verità esoterica superiore.

Un quarto ostacolo è rappresentato dal corpo fisico, che è stato costituito con un nutrimento a base di carne e di cibi e bevande fermentati ed è cresciuto in ambienti in cui aria fresca e luce solare non sono fattori predominanti. Naturalmente, parlo in generale, alludendo alle masse e non ai sinceri studenti d’occultismo. Da secoli l’alimento base delle razze occidentali è formato da cibi in decomposizione, e quindi in condizione di fermentazione; il risultato si può riscontrare nei corpi non adatti a sostenere gli sforzi imposti dall’occultismo e costituiscono quindi una barriera al chiaro risplendere della vita interiore. Quando frutta fresca e vegetali, acqua limpida, frutti oleosi, grani crudi e cotti costituiranno l’unica dieta dei figli degli uomini in evoluzione, allora si formeranno corpi idonei a divenire veicoli per gli Ego altamente evoluti. Essi attendono pazientemente il girare della ruota e l’arrivo di un ciclo che permetta il compiersi del loro destino. Quel tempo non è ancora giunto e il lavoro d’eliminazione, e aggiustamento è necessariamente lento e tedioso.