114-119

[114] MEDITAZIONE,

[115] MENTE (MANAS),

[116] DENARO,

[117] LUNA,

[118] MOVENTE,

[119] NATURA DELL'UOMO

[114]

MEDITAZIONE

(1) Ben presto, dopo aver raggiunto ciò che di più elevato può offrire la natura inferiore, l’uomo comincia a meditare. I suoi tentativi sono dapprima disordinati, e spesso parecchie incarnazioni trascorrono nelle quali il Sé Superiore si limita a costringere l’uomo a pensare e a meditare seriamente solo in occorrenze rare e distanti nel tempo. Più di frequente si presenta l’occasione di ritrarsi interiormente, finché scorrono per l’uomo alcune vite dedicate alla meditazione ed aspirazione mistica, che culminano in una vita interamente devoluta a ciò...

Alle spalle di ognuno di voi che lavorate in modo definito sotto uno dei Maestri, stanno due vite culminanti: la vita dell’apoteosi mondana e quella della più intensa meditazione lungo la direzione mistica o emotivo-intuitiva...

Per tutti voi ora giunge la serie più importante di vite, cui furono solo mezzi preparatori i precedenti punti di culminazione. Nelle vite del prossimo futuro per coloro che sono sul Sentiero verrà il conseguimento finale, per strumentalità della prescritta meditazione occulta, basata sulla legge. Alcuni vi perverranno in questa vita o nella prossima; altri, fra non molte. (2 - 12).

(2) I pericoli che minacciano chi studia la meditazione dipendono da molti fattori, e non sarà possibile fare altro che indicare con brevità alcune condizioni minacciose, mettere in guardia contro certe possibilità pericolose, e richiamare l’attenzione dell’allievo contro certi effetti che si raggiungono per indebita tensione, eccesso di zelo, e singolarità di proposito, che possono condurre ad uno sviluppo non equilibrato. La singolarità è una virtù, ma quando sia singolarità d’intento e di scopo, e non quella che sviluppa una sola via metodica con esclusione di ogni altra.

I pericoli della meditazione sono in gran parte insiti nelle nostre stesse virtù, e qui sta gran parte della difficoltà. Essi sono in larga misura i pericoli di una elevata concezione mentale che precorre la capacità dei veicoli inferiori, specialmente di quello fisico denso. Aspirazione, concentrazione e determinazione sono virtù necessarie, ma se usate senza discriminazione e senza il senso del tempo nell’evoluzione, possono causare uno schianto del veicolo fisico che ritarderà ogni ulteriore progresso in una data esistenza. Ho chiarito la cosa? Tento di porre in risalto la necessità assoluta, per lo studioso d’occultismo, di considerare il virile buon senso come una delle sue qualità basilari, non disgiunto da un felice senso delle proporzioni che induce la debita cautela e l’approssimazione del metodo necessario al bisogno immediato. All’uomo, quindi, che intraprenda senza esitazione il processo della meditazione occulta, direi con la massima concisione:

a. Conosci te stesso.

b. Procedi adagio e con cautela.

c. Studia gli effetti.

d. Coltiva la realizzazione che l’eternità è lunga e che ciò che è costruito lentamente dura per sempre.

e. Mira alla regolarità.

f. Realizza sempre che i veri effetti spirituali si debbano notare nella vita exoterica di servizio.

g. Ricorda anche che i fenomeni psichici non sono indice di successo nella pratica della meditazione. Il mondo vedrà gli effetti, e sarà giudice migliore dello stesso studente. Sopra ogni altra cosa, lo saprà il Maestro, poiché i risultati sui livelli causali appariranno a Lui molto prima che l’uomo stesso sia conscio di qualsiasi progresso. (2 - 92/4).

(3) Quasi tutti coloro che intraprendono la meditazione sono consapevoli di un effetto sul sistema nervoso; talora sotto forma di insonnia, di eccitabilità, di ipertensione ed irrequietezza che non permettono rilassamento; di irritabilità forse inesistente nel temperamento prima di praticare la meditazione; di una reazione nervosa - come di un tremito degli arti, delle dita o degli occhi - di depressione o diminuzione di vitalità, e di molte maniere individuali di mostrare tensione e nervosismo, variabili con la natura ed il temperamento. Questi indizi di nervosismo possono essere leggeri o gravi, ma cerco seriamente di farvi osservare che sono senza conseguenze, purché lo studente aderisca alle regole del comune buon senso, studi con senno il suo temperamento, e non proceda alla cieca con forme e metodi, ma insista per conoscere la ragion d’essere di ogni azione prescritta. (2 - 104/5).

(4) E - questo è il punto che mi preme farvi notare - la meta deve essere lo sviluppo dell’abitudine di meditare tutto il giorno, e di vivere nella coscienza superiore finché essa sia così stabile che la mente inferiore, il desiderio e gli elementali fisici vengano così atrofizzati e indeboliti per mancanza di nutrimento, che la triplice natura inferiore altro più non sia che il mezzo per cui l’Ego perviene al contatto con i tre mondi, allo scopo di soccorrere la razza umana. (2 - 145).

(5) Per tutti questi malanni possono trovarsi forme di meditazione che - se praticate in tempo - finiranno per dissiparli. Fatto fondamentale da comprendersi a questo punto è che solo quando l’allievo valuti con intelligenza il male o i mali che lo affliggono, solo quando sia capace di seguire coscienziosamente le formule impartitegli, e solo quando il suo obiettivo sia impersonale, le formule potranno essergli affidate. Quando suo scopo sia quello di qualificarsi per il servizio, quando egli miri solo ad acquisire veicoli sani per poter meglio attuare il piano del Grande, Uno, e quando desideri evitare la malattia non per suo beneficio personale, solo allora le formule operano in connessione alla coscienza egoica. (2 - 161).

(6) La meditazione... è il mezzo di apportare all’umanità che si sviluppa la capacità che produrrà:

  a. L’astrazione, o liberazione dalla forma;

  b. Il potere creativo;

  c. La direzione dell’energia con un atto della volontà;

  d. La futura attività costruttiva.

Per mezzo della meditazione, l’uomo si libera dall’illusione dei sensi e dalla loro attrazione vibratoria; trova il proprio centro positivo di energia e diventa capace di usarlo coscientemente; perciò diventa consapevole del suo vero Sé che funziona liberamente e coscientemente al di là dei piani dei sensi; entra nei piani di quell’Entità più grande nella cui capacità irradiante ha un posto; può allora procedere ad attuare i piani che può afferrare nei suoi vari stadi di realizzazione, e diventa consapevole dell’unità essenziale... La libertà di lavorare su ogni Sentiero deve essere acquisita con la meditazione occulta; la libertà di sfuggire al di là dell’anello invalicabile è pure conseguita in questo modo. (3 - 746/7).

(7) La funzione principale della meditazione è di portare lo strumento inferiore in condizioni di ricettività e di risposta vibratoria tali, che l’Ego o Angelo Solare possa usarlo per produrre dei risultati specifici. (3 - 998).

(8) Il mago bianco, dopo aver formato con la meditazione ed il proposito cosciente, un punto focale di energia sul piano mentale, accresce la vibrazione con la strenua concentrazione; comincia allora a visualizzare dettagliatamente la forma che cerca di costruire; se la raffigura con tutte le parti componenti, e vede “davanti all’occhio della mente” il prodotto compiuto della meditazione egoica nella misura in cui è riuscito a percepirla... Per cui, in ogni meditazione occultamente valida, l’individuo deve fare determinate cose al fine di collaborare a produrre risultati.

Tranquillizza i suoi corpi affinché non siano d’impedimento al proposito egoico, ed ascolta “la Voce del Silenzio”. Poi risponde coscientemente a quella Voce, e riflette sui piani comunicati.

Pronuncia allora la Parola Sacra, riprendendo la nota dell’Ego come ritiene di udirla, e la emette per potenziare il suono egoico e per mettere in moto la materia sul piano mentale. Simultaneamente a questa emissione egli visualizza la forma-pensiero che serve a incarnare i propositi egoici, e se la raffigura in dettaglio. (3 - 1000/1).

(9) Uno degli obiettivi della meditazione giornaliera è di mettere in grado il cervello e la mente di vibrare all’unisono con l’Anima, la quale cerca in “meditazione profonda” di comunicare col suo riflesso. (4 - 74).

(10) La tendenza di molti aspiranti è di occuparsi, durante la meditazione, delle proprie manchevolezze, dell’incapacità di dominare la mente, mentre entrambi questi aspetti del loro sforzo verrebbero facilitati se essi concentrassero piuttosto la loro attenzione al lavoro, profondamente interessante, di costruire forme-pensiero. (4 - 159)

(11) Molte forme-pensiero, costruite dall’aspirante durante la meditazione, svaniscono così, a causa dello stato caotico e vorticoso del suo corpo emotivo. Così, le buone intenzioni non approdano a nulla. (4 - 160).

(12) La meditazione riuscirebbe inutile e pericolosa per colui che vi si dedicasse senza aver prima posto solide basi per la costruzione di un buon carattere e di una vita pura... La meditazione è pericolosa laddove sussistano ancora moventi erronei, come desiderio di progresso personale, acquisizioni di poteri, poiché in tal caso ad altro non serve che a rafforzare le ombre nella valle dell’illusione, e a portare in pieno sviluppo il serpente dell’orgoglio nascosto nella valle del desiderio egoistico. La meditazione infine è pericolosa, quando in un individuo manchi il desiderio di servire. (4 - 205).

(13) L’uomo, quando medita, mira a due cose:

a. A formare pensieri, a far scendere nei livelli concreti del piano mentale, idee astratte ed intuizioni. Questa si può chiamare meditazione con seme.

b. Ad allineare l’Ego, ed a creare quel vuoto tra il cervello fisico e l’Ego, che provoca il flusso divino, e la conseguente rottura delle forme con la liberazione che ne sussegue.

Questa si può dire meditazione senza seme. (2 - 58).

(14) Solo a mano a mano che il genere umano svolge i poteri dinamici e gli attributi del pensiero - poteri che sono frutto della meditazione correttamente praticata - sarà oggettivamente possibile la capacità di usare le leggi della vibrazione. Non pensate che solo il devoto o il mistico religioso, o solo l’uomo imbevuto di ciò che diciamo l’insegnamento superiore, sia l’esponente dei poteri che si conseguono con la meditazione. Tutti i grandi capitalisti, ed i capi supremi della finanza, o degli scambi commerciali, sono esempi di quei poteri. Essi impersonificano la rigorosa aderenza ad una sola linea di pensiero, e la loro evoluzione è parallela a quella del mistico e dell’occultista. Voglio fortemente accentuare questo fatto... L’attenzione suprema, concentrata sulla materia in esame, è ciò che li fa quali sono, e sotto molti aspetti raggiungono risultati maggiori che non molti studenti di meditazione. Hanno solo da trasmutare il movente che soggiace al loro lavoro, ed il loro conseguimento supererà allora di gran lunga quello di altri studiosi. (2 - 251).

(15) Questa è la via che tutti devono percorrere, ed il metodo è la meditazione. La meta è amore e saggezza perfetti; le tappe sono l’ascesa da un sottopiano all’altro in tutti e tre i piani; il metodo è quello della meditazione occulta; la ricompensa è la continua espansione di coscienza che finisce col porre l’uomo in diretto rapporto con il suo Ego, con altri sé, con il Maestro Che ansioso lo attende, Cui egli è assegnato, con altri discepoli ed Iniziati più avanzati con i quali può entrare in contatto nell’aura del Maestro, fino all’Unico Iniziatore, fino a che è ammesso nel Luogo Segreto, e conosce il mistero che soggiace alla stessa coscienza. (2 - 258/9).

(16) La meditazione è una tecnica mentale che instaura relazioni giuste, senza intralci; il che significa, in altre parole, allineamento. Si tratta dunque di stabilire una linea di comunicazione diretta non solo fra la fonte unica, la monade, e la sua espressione, cioè la personalità purificata e disciplinata, ma anche fra i sette centri del veicolo eterico umano. (17 - 620).

(17) La Scienza della Meditazione. Nella mente umana, oggi la meditazione è associata a questioni religiose. Ma ciò vale solo per il tema di essa. Quella scienza può applicarsi a qualsiasi processo vitale. In realtà essa è una branca sussidiaria, preparatoria alla Scienza dell’Antahkarana. È la vera scienza dell’occulta costruzione di un ponte nella coscienza. Per suo mezzo, specie nei primi stadi, tale lavoro ne è facilitato. È una delle principali funzioni spirituali; è una delle molte vie che conducono a Dio; collega la mente individuale alla superiore e quindi alla Mente Universale. È una delle principali tecniche costruttive e sarà dominante nelle scuole e negli istituti della nuova educazione. Ha soprattutto lo scopo di:

a. Rendere sensibili ad impressioni superiori.

b. Costruire la prima metà dell’Antahkarana, fra la personalità e l’anima.

c. Determinare la continuità di coscienza. La meditazione è in essenza la scienza della luce, poiché opera con questa sostanza. (12 - 96).

(18) La meditazione implica il vivere sempre e quotidianamente una vita tesa verso un unico scopo... Il processo di meditazione ordinata, quando sia proseguito per un certo numero di anni e completato da una vita meditativa e dal servizio teso ad un solo scopo, risveglierà con successo l’intero sistema e porterà l’uomo inferiore sotto l’influsso e il dominio dell’uomo spirituale.

Non sarà mai troppa la forza con cui raccomando agli studenti di non seguire processi di meditazione intensa per ore... L’aspirante medio è così sensibile e finemente organizzato, che la meditazione eccessiva, una dieta fanatica, la riduzione delle ore di sonno, l’indebito interesse per l’esperienza psichica o il darle troppa importanza, sconvolgerà l’equilibrio mentale e sovente farà un male irreparabile. (13 - 18/9).

(19) La tecnica di meditazione è l’agente creativo preminente sul nostro pianeta. Quando voi, come individui, cercate di “costruire il nuovo uomo in Cristo”, che sarà l’espressione del vostro vero io spirituale, la meditazione è, come sapete, il vostro migliore agente. Ma il processo di meditazione deve essere accompagnato dal lavoro creativo, altrimenti rimane puramente mistico e, benché non futile, è negativo nei risultati creativi. (6 - 202).

Vedi anche: (6 - 303) e "Insegnamenti sulla meditazione" (6 - 111/239).

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[115]

MENTE (MANAS)

(1) Il manas è stato definito come mente, ossia quella facoltà di deduzione logica e di ragionamento, di attività razionale che distingue l’uomo dagli animali. Tuttavia è qualcosa di più di questo, perché esso è alla base di tutta la manifestazione, e la forma stessa di un’ameba, e la facoltà discriminante del più piccolo atomo o della più piccola cellula sono animate dalla mente, sotto una forma o l’altra... Il fuoco della mente è fondamentalmente elettricità, come appare nelle sue attività più elevate. (3 - 310).

(2) L’Amore è il grande unificatore, è il principale impulso di attrazione cosmica e microcosmica, ma la mente è il fattore creativo per eccellenza, utilizzatore delle energie del cosmo. L’amore attrae: la mente non solo attrae, ma respinge e coordina, così che la sua potenza è inconcepibilmente grande... L’umanità è in cammino verso un’era in cui l’essere umano funzionerà come mente, in cui l’intelligenza sarà più forte del desiderio, i poteri del pensiero verranno usati come appello al mondo e sua guida, nella stessa misura in cui ora sono usati i mezzi fisici ed emotivi. (4 - 125).

(3) La mente crea o formula forme-pensiero (o energie incarnate) che esprimono, sul piano mentale, la comprensione del Piano del discepolo e la sua capacità di convogliare energia mentale incarnata al corpo eterico, non intralciato dalla natura emotiva o dall’insorgere di desideri inferiori. (5 - 698/9).

(4) L’uomo evoluto, dalla personalità integrata, gradualmente sottopone il corpo eterico all’energia mentale, e la sua attività fisica non è quindi tanto determinata dall’istinto o dal desiderio, quanto dal pensiero, dedicato ad esprimere il piano dell’uomo. (5 - 699).

Vedi anche: "Forme-pensiero".

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[116]

DENARO

(1) “L’amore per il denaro è la radice di tutto il male”. Il che ci riporta alla debolezza fondamentale dell’umanità - il suo desiderio, di cui il denaro è simbolo ed effetto...

Il desiderio esige soddisfazione dei sensi, beni, agi materiali, acquisizioni e accumuli di cose, è la sete di potere e di supremazia che soltanto il denaro può dare. Il desiderio governa e domina il pensiero umano, è la nota fondamentale della civiltà moderna, è anche la piovra che strozza la vita, l’iniziativa e la bontà, è la macina da mulino al collo del genere umano...

Però esistono molti, la cui vita non è dominata dall’amore per il denaro e che sanno pensare in termini di valori superiori. Sono la speranza del futuro, ma individualmente sono imprigionati nel sistema che, spiritualmente, deve finire. Sebbene non amino il denaro, ne hanno bisogno: i tentacoli del mondo degli affari li circondano; anch’essi devono lavorare per vivere, e l’opera che vorrebbero compiere a favore dell’umanità non può procedere senza i fondi occorrenti. (7 - 79/80).

(2) L’aspirante apprezza il valore occulto del denaro nel servizio. Non cerca nulla per se stesso, tranne ciò che gli occorre per il lavoro, ma considera il denaro e ciò che può essere acquistato come una cosa da usare per gli altri e un mezzo per attuare i piani del Maestro, come li percepisce...

Soltanto chi nulla desidera per sé può essere un depositario di abbondante denaro, un dispensatore delle ricchezze dell’universo. Negli altri casi la crescente ricchezza reca soltanto preoccupazioni, dolore, scontento ed errori. (1 - 79), (3 - 866).

(3) Nella incipiente nuova era, prima del ritorno del Cristo, la richiesta di aiuto finanziario deve essere fatta per promuovere i giusti rapporti umani e diffondere la buona volontà, non per lo sviluppo di una istituzione specifica. Le organizzazioni che chiedono fondi devono operare con un minimo di spese generali e di investimenti finanziari e con un personale che si limiti a stipendi modesti, seppure ragionevoli. (8 - 179), (13 - 630).

(4) Ricordate che il denaro è il consolidamento dell’amorevole energia vivente della divinità, e che quanto maggiore sarà la realizzazione dell’espressione d’amore, tanto più libero sarà l’afflusso di ciò che occorre per procedere nel lavoro. Voi lavorate con l’energia d’amore e non con l’energia del desiderio, il riflesso o la deformazione dell’amore. (13 - 335).

(5) Proprio come il danaro è stato in passato strumento dell’egoismo umano, ora deve essere strumento della buona volontà. (5 - 166).

Veddi anche: (5 - 271/3), (6 - 221, 225) and "Meditazione Riflessiva sull’Attrazione del Denaro per gli Scopi Gerarchici." (6 - 228/31).

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[117]

LUNA

(1) I fuochi interni della Luna sono praticamente spenti e quindi essa non splende altro che di riflesso, non avendo alcun fuoco interno da fondere con la luce esterna. (3 - 60).

(2) Quali sono le cause della morte evidente della luna?... Qui tocchiamo un mistero nascosto la cui soluzione è rivelata a coloro che cercano per mezzo del fatto che sulla Luna non vi sono più esseri umani, né certi gruppi di deva. L’uomo non ha cessato di vivere sulla Luna perché questa è morta e quindi non ne può alimentare la vita, ma la Luna è morta perché l’uomo e questi gruppi di deva sono stati ritirati dalla sua superficie e dalla sua sfera di influenza. L’uomo e i deva agiscono su ogni pianeta come intermediari o agenti trasmittenti. Dove essi non ci sono diventano impossibili certe grandi attività e si instaura la disintegrazione. (3 - 93)

(3) La decomposizione di una luna ha un grande effetto malefico su tutto quello che con essa viene in contatto, così come sulla terra un corpo in decomposizione lo ha sull’ambiente circostante. È occultamente “offensivo” ... Il massimo effetto delle condizioni della Luna si riscontra soprattutto nel terrore e nelle distruzioni attuali nel regno animale. (3 - 795).

(4) Come la Luna è una forza ostacolante o malefica rispetto alla Terra, e produttrice di “influenze” nocive, così sono distruttivi tutti quei corpi che si disintegrano. (3 - 837).

(5) Ma vorrei imprimervi nella mente che oggi essa non è che una forma morta. Non emette nessuna specie di radiazione e quindi non produce effetti di nessun genere. Per il conoscitore è solo un’ostruzione nello spazio, una forma indesiderabile che dovrà sparire. Nell’astrologia esoterica il suo è visto come un effetto mentale di un’antichissima e poderosa forma-pensiero; ma la Luna non ha qualità proprie e nulla da trasmettere alla Terra. (16 - 13).

(6) La Luna, come sapete, è un guscio, una forma antica che il Logos planetario usò, un tempo, per esprimersi. Sta lentamente disintegrandosi nel fisico, ma non ancora nell’astrale, ed è quindi tuttora intimamente connessa con il corpo astrale del Logos planetario e quindi di tutti gli uomini. Pertanto il suo influsso su tutti gli squilibrati è più forte in occasione del plenilunio. (17 - 341).

(7) (Plenilunio - Meditazione ed effetti - vedi (6 - 25/7, -54)).

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[118]

MOVENTE

(1) Lo sviluppo del retto movente delle nostre azioni è uno sforzo progressivo la cui focalizzazione cambia e si eleva man mano che ci si rivelano nuovi e più alti aspetti di noi stessi e che la Luce splende sempre più intensamente sulla nostra via. Così, ad esempio, un aspirante nei primi stadi è quasi sempre sulla linea devozionale, ed è animato dal desiderio fervido di elevare la propria vita al livello raggiunto da un beneamato istruttore o da un amico. In stadi successivi l’oggetto diviene uno dei Grandi Esseri, o Fratelli Maggiori dell’umanità. Egli dedica tutte le facoltà e le forze della propria natura al Suo servizio. Questo incentivo sarà a sua volta, sicuramente, sostituito da un vitale amore per l’umanità, e cioè l’amore per un individuo, per quanto perfetto esso sia, si trasforma in amore per la fratellanza di tutti gli uomini. A mano a mano che l’Anima assume un governo più completo del suo strumento (la personalità), e che riesce a manifestarsi sempre più, anche questo sentimento dell’amore per la fratellanza umana cede all’amore dell’ideale, del Piano Divino, e dei propositi Divini per l’universo. L’uomo perviene a riconoscersi come null’altro che un canale attraverso cui le forze spirituali possono affluire e defluire, ed egli si sente parte integrale della Vita Una. Si accorge allora che perfino l’umanità non è che una frazione di un Tutto, e s’immerge allora nella Grande Volontà. (4 - 203/4).

(2) Gli studenti sarebbero veramente stupiti se potessero vedere i propri moventi, come li vediamo noi, loro guide, dal lato soggettivo dell’esperienza. I moventi misti sono comunissimi. Il movente puro è raro; ove esso è presente, è sempre coronato da successo. Un movente può essere egoistico e personale, oppure esente da egoismo; impersonale e spirituale, o trattandosi di aspiranti, più o meno misto. La potenza è proporzionata alla purezza d’intento e all’unità di proposito. (4 - 558).

(3) Perciò lo studio e la comprensione dei moventi è tanto importante e valido: si accertano intellettualmente (se l’indagine è ben condotta) gli elementi che reggono la vita quotidiana. Pensateci bene. Quale è il vostro incentivo principale? Qualunque sia, condiziona e determina le vostre tendenze prevalenti.

Molti, specie le moltitudini non pensanti, sono mossi unicamente dal desiderio materiale, fisico e momentaneo. Desiderio animale per soddisfare gli appetiti animali, desiderio materiale di possessi e di agi; brama di “cose”, di benessere e sicurezza economica, sociale e religiosa li governano... Alcuni sono motivati da aspirazione o ambizione - aspirazione a un paradiso materiale (molte religioni lo descrivono in tal modo), ambizione di potere, desiderio di appagare appetiti emotivi o estetici o di possedere realtà più sottili, brama di stabilità mentale e di certezza che i desideri superiori siano esauditi. (10 - 149).

(4) È giunto il momento in cui tutti gli uomini devono rendersi conto che l’ingresso nell’Ashram di un Maestro dipende dall’Intelligenza, più il giusto movente e il servizio. (13 - 666).

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[119]

NATURA DELL'UOMO

(1) Quando la mente delle masse avrà appreso, anche superficialmente, i fatti esposti brevemente qui di seguito, l’indirizzo dell’educazione popolare, l’oggetto della scienza politica e la meta dello sforzo economico e sociale prenderanno una direzione nuova e migliore. Questi fatti si possono riassumere nei seguenti postulati:

1. L’uomo, in essenza, è divino. Questo è sempre stato detto lungo le età, ma resta ancora una bella teoria, o una credenza e non un fatto scientifico, né è ammesso universalmente.

2. L’uomo è in realtà un frammento della Mente Universale o anima del mondo, e quale frammento condivide quindi gli istinti e le qualità di quest’anima come si manifesta nella famiglia umana... Ciò deve portare a istruire la gente sulla natura dell’uomo e sullo sviluppo dei poteri latenti in lui - poteri che lo libereranno dalle limitazioni presenti e produrranno nella famiglia umana il ripudio collettivo delle condizioni attuali. Quando gli uomini si riconosceranno tutti reciprocamente quali divine unità autocoscienti, funzionanti anzitutto nel corpo causale, e utilizzanti i tre veicoli inferiori solo come mezzo di contatto con i tre piani inferiori, il governo, la politica, l’economia e l’ordine sociale saranno riassestati su linee solide, sane e divine.

3. L’uomo, nella sua natura e nei tre veicoli inferiori, è un aggregato di vite minori che dipendono da lui per la natura di gruppo, per il tipo di attività e per la risposta collettiva, e che più avanti, mediante l’energia o l’attività del Signore solare, saranno innalzate e sviluppate allo stadio umano.

Quando questi tre fatti saranno compresi, allora e soltanto allora, si avrà la comprensione giusta e corretta della natura dell’uomo. (3 - 809/11).

(2) Dell’uomo interiore si è sempre saputo che c’è, ed il “regno interiore” è stato sempre proclamato, fino a quando venne H.P.B. a esporre le antiche verità secondo una nuova visuale e dando una presentazione occulta del pensiero mistico. Ora giunge per l’uomo l’opportunità di comprendere le leggi del proprio essere e, rendendosene conto, quelli che sono sulla soglia dell’apprendimento intuitivo della conoscenza e quelli di tendenza scientifica che saranno disposti ad accettare queste verità come ipotesi di lavoro da utilizzare quale base di esperimento finché non si sia dimostrata falsa, avranno la possibilità di risolvere i problemi del mondo dall’interno. Così il principio Cristico si manifesterà sulla terra, e così la natura di Cristo si dimostrerà una realtà nella natura stessa. (3 - 814/5).

(3) Lo Spirito usa l’Anima o Ego come veicolo d’illuminazione, e l’Ego usa il quaternario inferiore come mezzo d’espressione. (3 - 819).

Vedi anche: "Costituzione dell'uomo".

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