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CAPITOLO XVl - LA RIVELAZIONE DEI SEGRETI

CAPITOLO XVl

LA RIVELAZIONE DEI SEGRETI

Ora tratteremo dei segreti rivelati all’iniziato durante la cerimonia d’iniziazione. È evidente che è possibile accennare soltanto al fatto del segreto e al suo soggetto, e anche questo sarebbe stato omesso se la conoscenza delle linee generali non incitasse chi si prepara per l’iniziazione ad un più attento studio ed a raccogliere nozioni con maggiore diligenza per preparare il corpo mentale. In tal modo, quando sarà al cospetto dell’Iniziatore, saprà utilizzare il segreto senza perdere tempo.

Il settuplice segreto

Dopo il giuramento che impegna all’inviolabile segretezza, il neoiniziato si avvicina, solo, allo Jerofante; pone una mano sull’estremità inferiore della Verga di iniziazione che lo Jerofante tiene nella parte centrale. Le tre Personalità che circondano il trono pongono le mani sul diamante scintillante che sormonta la Verga, e quando tutti e cinque sono così collegati dall’energia circolante che emana dalla Verga, l’Iniziatore confida il segreto all’iniziato. La ragione di tutto questo è che ognuna delle cinque iniziazioni di cui trattiamo (poiché, non essendo obbligatorie, le due superiori esulano da queste considerazioni) produce effetti su uno dei cinque centri dell’uomo.

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1. Testa

2. Cuore

3. Gola

4. Plesso solare

5. Base della colonna vertebrale.

Inoltre gli rivela certe conoscenze relative alle diverse forze o energie che animano il sistema solare, e che gli giungono attraverso un particolare centro eterico. Con l’applicazione della Verga i centri dell’iniziato sono stati influenzati in maniera particolare. Con la rivelazione del segreto gliene viene spiegata la ragione, identica a quella che necessariamente produce una particolare manifestazione planetaria e un grande ciclo specifico. 

Si potrebbe dire che:

1. Ogni segreto concerne l’uno o l’altro dei sette piani del sistema solare.

2. Ogni segreto si riferisce ad una delle sette leggi di natura e ne è l’enunciazione. Ogni segreto si riferisce perciò ad una delle evoluzioni fondamentali di ciascun schema planetario. Ogni schema incarna una delle leggi, quale sua legge primaria, e tutte le evoluzioni che vi si svolgono tendono a manifestare la perfezione di quella legge con le sue sei permutazioni complementari, ognuna delle quali differisce in un particolare, dipendente dalla legge primaria manifestata.

3. Ogni segreto dà la chiave della natura di qualche particolare Logos planetario e di conseguenza anche delle caratteristiche delle Monadi di quel particolare raggio planetario. È naturale che tale conoscenza sia indispensabile all’adepto che cerca di lavorare con i figli degli uomini e di dirigere le correnti di forza che li influenzano e che da essi emanano.

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4. Ogni segreto concerne un raggio, o colore, e ne svela il numero, la nota e la vibrazione.

Questi sette segreti sono brevi formule che non hanno valore di mantram come la Parola Sacra, ma sono di natura matematica, esattamente formulate per trasmettere il preciso intento di chi le pronuncia. A chi non è iniziato esse apparirebbero e risuonerebbero come formule algebriche, ma per il chiaroveggente ognuna è composta da  un ovale di colore specifico, che varia col segreto impartito, contenente cinque geroglifici o simboli. Un simbolo contiene la formula della legge, un altro la chiave e il tono planetario; un terzo la vibrazione, mentre il quarto mostra il numero e il dipartimento cui il raggio appartiene. Il quinto geroglifico indica una delle sette chiavi per mezzo delle quali i membri della Gerarchia planetaria possono collegarsi con quella solare. Questi sono naturalmente accenni vaghi e poco chiari, ma servono ad indicare che, come la conoscenza delle Parole richiede l’uso dei due sensi, così è dei segreti, i quali sono uditi e visti simbolicamente dall’occhio interiore.

Ora sarà evidente perché si dia tanta importanza allo studio dei simboli e perché gli aspiranti siano ripetutamente invitati a riflettere e meditare sui segni cosmici e sistemici. Ciò li prepara ad interpretare e ricordare interiormente i simboli e le formule che rappresentano la conoscenza a loro necessaria. Queste formule si basano su nove simboli già noti:

1. La croce, nelle sue varie forme.

2. Il loto.

3. Il triangolo.

4. Il cubo.

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5. La sfera e il punto.

6. Otto forme animali: ariete, toro, elefante, uomo, drago, orso leone, cane.

7. La linea.

8. Certi segni dello zodiaco (perciò è necessario lo studio dell’astrologia).

9. La coppa, o il santo Graal.

Tutti questi simboli uniti, intrecciati o presi da soli vengono combinati per esprimere l’uno o l’altro dei sette segreti. L’iniziato deve riconoscerli visivamente ed anche udirli, e con un atto di volontà imprimerli indelebilmente nella memoria. Tre fattori lo aiutano in questo senso: in primo luogo il precedente lungo esercizio d’osservazione. Questo può essere fatto in qualsiasi momento da tutti gli aspiranti, che imparando ad imprimere accuratamente i particolari nella memoria, si preparano all’esatto e istantaneo apprendimento di ciò che lo Jerofante presenterà loro. In secondo luogo, l’aver coltivato il potere di visualizzare interiormente ciò che è stato veduto una volta. Sarà evidente perché tutti gli istruttori di meditazione seri abbiano sempre dato importanza alla facoltà di costruire immagini mentali esatte. Lo scopo è duplice:

a. Insegnare a visualizzare accuratamente le proprie forme di pensiero, in modo da non dover perdere tempo con trasformazioni inesatte quando si comincia a creare coscientemente.

b. Mettere in grado di riprodurre esattamente il segreto ricevuto, per poterlo usare istantaneamente quando sia necessario.

In terzo luogo, la forte volontà delle quattro Personalità che tengono la Verga insieme [167] all’iniziato. La loro intensa concentrazione mentale facilita grandemente lo apprendimento.

Nell’evoluzione umana certi tipi di forza sono generati, trattati, assimilati e usati dapprima inconsciamente, ed infine con piena intelligenza.

a. Nell’Aula dell’Ignoranza la forza o energia di Brahma (l’attività e l’intelligenza della sostanza) è la più usata, e l’uomo deve imparare il significato dell’attività basata su:

a. L’energia inerente.

b. L’energia assorbita.

c. L’energia di gruppo.

d. L’energia materiale, ossia quella celata nella sostanza fisica.

b. Nell’Aula dell’Apprendimento l’uomo diviene consapevole e fa uso d’energia del secondo aspetto, col costruire forme nei rapporti sociali e familiari. Egli perviene ad  un riconoscimento del sesso e dei suoi rapporti, ma considera ancora questa forza come qualcosa da dominare e non da usare in modo cosciente e costruttivo.

c. Nell’Aula della Saggezza l’uomo perviene alla conoscenza del primo aspetto dell’energia, l’uso dinamico della volontà nel sacrificio, e gli è confidata la chiave del triplice mistero dell’energia. Nelle altre due Aule era divenuto consapevole del triplice aspetto di quest’energia. Alla terza, quarta e quinta iniziazione gli viene confidata la chiave dei tre misteri.

Gli viene confidata la chiave del mistero percepito nella prima Aula, il mistero di Brahma, e può liberare le energie nascoste nella sostanza atomica. [168] Nelle sue mani è posta la chiave del mistero del sesso, o delle paia degli opposti, e può liberare le forze celate dell’aspetto volontà. Gli viene mostrata la dinamo del sistema solare, se così si può esprimere, e gli sono rivelate le complessità del meccanismo.

I tre misteri solari

I tre misteri del sistema solare sono:

1. Il mistero dell’Elettricità. Il mistero di Brahma. Il segreto del terzo aspetto. È latente nel sole fisico.

2. Il mistero della Polarità, dell’universale impulso del sesso. Il segreto del secondo aspetto. È latente nel Cuore del Sole o Sole soggettivo. 

3. Il mistero del Fuoco stesso, o la forza centrale dinamica del sistema. Il segreto del primo aspetto. È latente nel Sole centrale spirituale.

Successione della loro rivelazione

I segreti rivelati successivamente all’iniziato sono tre, sebbene includano dei misteri minori rivelati precedentemente. Alla terza iniziazione, subito dopo il giuramento, all’iniziato viene rivelato il primo dei tre misteri fondamentali del sistema solare.  In mancanza di termini più idonei possiamo chiamarlo “il segreto dell’elettricità”. Esso concerne i fenomeni della manifestazione oggettiva densa del Logos. Lo studioso ricordi che i tre piani dei tre mondi (fisico, astrale e mentale) costituiscono il corpo fisico denso del Logos solare, mentre i [169] quattro piani superiori ne sono il corpo eterico. Spesso si dimentica che i nostri sette piani sono i sette sottopiani del fisico cosmico. Ciò ha una ben precisa importanza per il segreto dell’elettricità, ed è per questo motivo che non è rivelato fino alla terza iniziazione; questa rivelazione è preparata da quella di due segreti minori, riguardanti il piano fisico e quello astrale, comunicati dal Bodhisattva alle prime due iniziazioni.

I fenomeni elettrici sono scientificamente riconosciuti di natura duplice, ma la loro inerente triplicità è ancora solo materia di speculazione. Alla prima iniziazione essa viene dimostrata e viene rivelato il segreto per equilibrare le forze sul piano fisico, producendo così equilibrio. Questo segreto pone anche in contatto con alcuni Costruttori del piano fisico (sui livelli eterici) e l’iniziato può produrre fenomeni fisici ogni volta che gli sembra opportuno. Ma raramente lo fa, poiché i risultati ottenuti in questo modo hanno in realtà scarsa importanza e l’iniziato non spreca energia in questo modo. Coloro che operano con le forze involutive, i fratelli delle tenebre, usano questo metodo per sbalordire ed assoggettare gli ignari. I fratelli dell’umanità non lo fanno.

All’iniziato viene rivelato il segreto della coesione dello atomo, ed egli può allora studiare il microcosmo secondo la legge delle corrispondenze in modo nuovo ed illuminante. Inoltre, grazie a questa rivelazione che concerne la parte più densa del corpo logoico, egli può accertare molti fatti del precedente sistema solare e della prima ronda del nostro schema. Questo segreto è anche chiamato “il mistero della materia”.

Alla seconda iniziazione gli è rivelato il “segreto del mare”, e grazie a tale rivelazione due soggetti di profondo [170] interesse diventano chiari alla visione interiore dell’iniziato, ossia:

a. Il mistero della luce astrale.

b. La legge del karma.

Dopo di ciò egli è in grado di fare due cose, senza le quali non può eliminare gli ostacoli e raggiungere la liberazione: leggere nei memoriali dell’akasha e conoscere il passato, ciò che gli consentirà di lavorare con intelligenza nel presente, di cominciare ad equilibrare il proprio karma, ad eliminare i debiti e comprendere come si annulla il karma nei tre mondi. Il rapporto della Gerarchia di esseri spirituali connessi con la legge del karma nei suoi effetti sull’uomo gli diviene evidente, e l’iniziato ora sa, per conoscenza diretta, che i signori del karma non sono un mito o delle entità simboliche, bensì delle Entità di intelligenza superiore che dirigono la legge per il bene dell’umanità, consentendo in tal modo agli uomini di diventare pienamente autocoscienti ed autosufficienti in senso occulto, e dei creatori in virtù della perfetta conoscenza.

Alla terza iniziazione gli è rivelato il “segreto di fohat” e con esso gli si rivela il mistero del triplice corpo del triplice Logos, mentre al suo sguardo stupefatto appare il perché dei fenomeni dei corpi liquido e gassoso dell’Essere supremo. Poiché i due segreti precedentemente comunicati e la conoscenza che hanno recato sono stati utilizzati, l’iniziato ora può trarre profitto da questa grande rivelazione e comprendere parzialmente:

1. Il processo creativo di costruire forme-pensiero.

2. La trasmissione d’energia dall’Ego al corpo fisico attraverso i centri di forza nei vari piani.

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3. L’ascesa di kundalini, e la sua progressione geometrica che vivifica tutti i centri.

Con tali conoscenze e con il progresso fatto nello studio della legge d’analogia, l’iniziato può comprendere l’uso delle medesime forze su scala molto più vasta,  nello schema planetario e nel sistema solare. Gli viene rivelato il metodo di sviluppo usato nelle prime tre ronde ed egli comprende, sia in teoria che in pratica, i primi tre stadi del processo evolutivo. Possiede la chiave dei tre regni inferiori della natura, e certe idee sulla polarità, l’unificazione e l’unione essenziale cominciano a penetrare nella sfera della sua coscienza, in attesa che la rivelazione si completi alla quarta iniziazione.

Il segreto dell’elettricità, essenzialmente triplice, riguarda l’aspetto Brahma o terzo aspetto, e talvolta è così indicato:

1. Il segreto di Brahma

2. La rivelazione della Madre

3. Il segreto della forza di Fohat

4. Il mistero del Creatore

5. Il segreto dei Tre scaturiti dal Primo (sistema solare), ed anche con quattro espressioni mistiche molto illuminanti:

6. Il vascello del mistero che solca l’oceano

7. La chiave del “Divino Deposito”

8. La Luce che guida attraverso i tre antri della Tenebra

9. La Chiave dell’Energia che unisce Fuoco e Acqua.

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Da tutte queste espressioni chi le mediti attentamente ricaverà molte cognizioni, se terrà presente che si riferiscono all’aspetto Brahma nella sua manifestazione inferiore ed ai tre mondi umani. In tale meditazione lo studente dovrà riferire l’attuale sistema solare a quello precedente nel quale predominava l’aspetto Brahma, come l’aspetto Vishnù o coscienza predomina in questo.

Con la conoscenza che ora possiede l’iniziato è in grado di comprendere la propria triplice natura inferiore e perciò stabilisce un equilibrio con la natura superiore; può leggere i “memoriali” e comprendere il proprio posto nel gruppo. Egli può usare le forze nei tre mondi e procedere alla propria liberazione, contribuendo così ai fini evolutivi, e può cooperare con intelligenza ai piani del Logos planetario che gli si rivelano progressivamente. Ora può usare il potere e diventa un centro d’energia molto più potente, essendo in grado di distribuire o ritirare le correnti di forza. Quando un uomo è coscientemente potente sul piano mentale, il suo potere di fare del bene è centuplicato. 

Alla quarta iniziazione viene rivelato un altro grande segreto: il “mistero della polarità”, che conferisce la chiave per comprendere il significato del sesso in ogni settore della natura su tutti i piani. Non è possibile dire molto al riguardo, tranne che indicare alcuni fatti di cui è la chiave, ed aggiungere che per il nostro schema, dato il grado evolutivo del Logos planetario, questo segreto è il più vitale. Il Logos sta coscientemente cercando l’unione con il suo polo opposto, un altro Logos planetario. [173] I fatti sui quali tale segreto getta molta luce sono:

a. Il sesso sul piano fisico. Ci dà la chiave del mistero della separazione dei sessi ai tempi della Lemuria.

b. L’equilibrio delle forze in tutti i settori della natura.

c. La chiave per conoscere lo schema che forma una dualità con il nostro.

d. Il vero nome del Logos planetario e il Suo rapporto con il Logos solare.

e. Il “Matrimonio dell’Agnello” e l’enigma della sposa celeste. Un indizio si trova nel sistema solare di S..., da interpretare astrologicamente.

f. Il mistero dei Gemelli e il rapporto del nostro Logos planetario con quella costellazione.

Su scala minore e con riferimento al microcosmo, le questioni che vengono illuminate quando l’iniziato riceve il secondo grande segreto, o il quarto, che include i precedenti minori sono:

g. I processi di unificazione fra i diversi regni della natura. Gli viene mostrato il collegamento fra i vari regni ed egli vede l’unità dello schema.

h. Il metodo dell’unificazione egoica si rivela chiaramente: l’antahkarana appare nella sua vera natura e se ne può fare a meno.

i. L’unità essenziale esistente fra l’Ego e la personalità.

j. Il rapporto fra le due evoluzioni, umana e devica, non è più un mistero, e la loro posizione nel corpo dell’Uomo Celeste diventa un fatto riconosciuto.

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Si potrebbe continuare ad elencare i numerosi soggetti che il mistero della polarità, una volta svelato, chiarifica all’iniziato, ma quelli citati sono sufficienti. Questo segreto concerne principalmente l’aspetto Vishnù, il secondo. Esso riassume in brevi parole la totalità della conoscenza acquisita nell’Aula della Saggezza, come i segreti precedenti riassumevano quella ricavata nell’Aula dell’Apprendimento. Si riferisce alla coscienza e al suo sviluppo per mezzo dell’aspetto materia. Riguarda letteralmente l’unificazione del sé e del non-sé fino a che non siano realmente una cosa sola.

Alla quinta iniziazione al Maestro, stupito e attonito, viene rivelato il grande segreto dell’aspetto fuoco o spirito. In un senso incomprensibile all’uomo, Egli realizza che tutto è fuoco e il fuoco è tutto. Questo segreto gli rivela:

a. Il nome segreto del Logos planetario, svelando così una sillaba del nome del Logos solare.

b. L’opera e il metodo dell’aspetto distruttore della divinità.

c. I procedimenti mediante i quali sono indotti l’oscuramento e il pralaya.

d. La formula matematica che riassume tutti i cicli della manifestazione.

e. La triplice natura del fuoco, e l’effetto del fuoco maggiore su quello minore.

Poiché l’aspetto Shiva, il primo aspetto, giungerà alla perfezione, o piuttosto diverrà comprensibile, nel prossimo sistema solare, è inutile proseguire nella considerazione di questo segreto. La tabella che segue chiarirà meglio l’intero soggetto:

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Segreto di    Iniziazione       Logos                               Sorgente di Energia         Piani

Fohat           Terza             Brahma Creatore             Sole fisico                         Settimo, Sesto, Quinto

Polarità        Quarta           Vishnu Conservatore       Sole soggettivo                Quarto, Terzo

Fuoco           Quinta           Shiva Distruttore              Sole Spirituale centrale    Secondo

Come si può osservare, la sorgente d’ogni energia è sempre un aspetto del sole. 

Alla sesta e settima iniziazione vengono svelati altri due segreti: uno, minore,  prepara alla rivelazione del quarto segreto. Soltanto quattro segreti maggiori sono rivelati agli iniziati del nostro pianeta, ed in ciò vi è la chiave della nostra posizione nello schema dell’evoluzione solare. I segreti maggiori rivelati in questo sistema solare sono soltanto cinque, per il fatto che in esso il quinto principio (mentale) è la principale base di sviluppo. La quinta rivelazione è riservata a coloro che passano agli schemi di sintesi.

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