044-049

[44] ORIENTE E OCCIDENTE,
[45] EDUCAZIONE,
[46] EGO (Anima),
[47] ELETTRICITÀ,
[48] ELEMENTALI,
[49] ELIMINAZIONE (DOPO LA MORTE)

[44]

ORIENTE E OCCIDENTE

(1)  Un corpo orientale possiede un insieme di qualità, un corpo occidentale ne possiede un altro, altrettanto buono, se così posso esprimermi. Cerco di chiarire questo argomento perché l’occidentale tende a imitare l’orientale e a sforzarsi di portare le sue vibrazioni alla stessa frequenza vibratoria di quelle dell’orientale. Talora ciò preoccupa gli Istruttori interiori e a volte causa dissesti nei veicoli. Troppa è stata la tendenza a credere che essere orientali sia una meta per tutti. Non dimenticate che neppure gli stessi Grandi Esseri sono tutti orientali e che i Maestri che usano corpi europei sono giunti agli stessi conseguimenti degli Adepti orientali più noti. Riflettetevi. (2 - 45/6).

(2) Le moltitudini esagitate dell’Oriente presentano ai Grandi Esseri un problema più arduo che non i popoli occidentali, poiché fra le masse degli asiatici prevale una profonda ignoranza delle vicende nel mondo delle religioni, data la diffusione dell’analfabetismo e lo sfruttamento e il dominio che, di conseguenza, demagoghi religiosi, profeti e reazionari ferventi possono facilmente esercitare su quelle razze.

Discepoli e operatori di secondo raggio ora si occupano attivamente di questo problema. È interessante notare che il successo ottenuto nell’abbattere vecchie barriere e determinare una condizione di risveglio spirituale in tutto l’Occidente è in gran parte dovuto agli eruditi orientalisti di Francia, Germania e Inghilterra. Per loro merito la letteratura orientale è oggi accessibile all’occidente in tutta la sua bellezza, ed essi hanno in tal modo collegate le verità spirituali di ogni tempo con la presentazione cristiana, dimostrando che hanno tutte lo stesso valore progressivo. Le masse dell’India, della Cina e dell’Africa del nord devono ora essere destate al significato interiore delle loro fedi, e alla parte che il cristianesimo svolge nello stesso grande programma religioso. Di ciò si curano alcuni maestri di secondo raggio attivi in India, Giappone e Siria. (14 - 176/7).

(3) I due emisferi sono connessi dal raggio della personalità dell’Occidente, che è il raggio egoico dell’Oriente, il che fa supporre la comprensione reciproca quando l’anima dell’Occidente, di secondo raggio, prenderà il sopravvento. Quando i popoli avranno compreso almeno in parte i vari rapporti, si capiranno assai meglio gli avvenimenti odierni, nonché lo scopo e il metodo per raggiungerlo. (16 - 526).

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EDUCAZIONE

(1) Nel mondo dell’educazione, l’apprendimento della vera natura dell’uomo porterà un cambiamento fondamentale nei metodi d’insegnamento. Si riterrà importante insegnare il fatto dell’Ego sul proprio piano, la natura dei corpi lunari ed i metodi per allineare i corpi inferiori in modo che l’Ego possa comunicare direttamente col cervello fisico, dominando così la natura inferiore e realizzare i suoi propositi. S’insegnerà agli uomini che con la concentrazione e la meditazione possono conoscere per conoscenza diretta, sviluppare l’intuizione, e così attingere alle risorse dell’Ego. S’insegnerà loro a pensare, ad assumere il dominio del corpo mentale, sviluppando così i loro poteri latenti. (3 - 814).

(2) La vera educazione è di conseguenza la scienza di collegare le parti integranti dell’uomo e di collegarlo, a sua volta, con l’ambiente e con quel tutto più grande nel quale deve compiere la sua parte. Ogni aspetto, considerato come inferiore, può sempre essere semplicemente l’espressione di quello immediatamente superiore. In questa frase esprimo una verità fondamentale che non solo racchiude l’obiettivo, ma indica anche il problema che si trova di fronte a tutti coloro che si interessano di educazione. È il problema di giudicare con esattezza quale sia il centro o il punto focale dell’attenzione di un uomo e notare dove sia principalmente centrata la sua coscienza. Lo si dovrà allora istruire in modo da rendere possibile lo spostamento di quel punto focale in un veicolo superiore. Questa idea può essere espressa in modo altrettanto vero dicendo che il veicolo che sembra rivestire importanza predominante può e dovrà divenire secondario divenendo il semplice strumento di quello che gli è superiore. (12 - 6).

(3) Risposta al Pensatore, o all’anima. Quando registra questa risposta l’uomo entra nel suo regno. Ciò che sta in alto e ciò che sta in basso si fondono. Il mondo soggettivo e quello oggettivo si unificano. L’anima e il suo meccanismo funzionano come una unità. (12 - 12).

(4) I popoli dell’Atlantide non avevano un sistema di educazione quale noi l’intendiamo. I re ed i sacerdoti intuivano, le masse obbedivano. (12 - 40).

(5) Il mondo stesso è un grande crogiolo di fusione da cui emerge l’Umanità Una. Ciò rende necessario mutare drasticamente i metodi correnti di insegnare la storia e la geografia. La scienza è sempre stata universale. La grande arte e la letteratura sono sempre state proprietà del mondo. Su questi fatti si deve erigere l’educazione da impartire ai fanciulli, basata sulle somiglianze, i compimenti creativi, gli idealismi spirituali e i punti di contatto. Se non si farà così, le ferite delle nazioni non guariranno mai e le barriere vecchie di secoli non saranno mai rimosse. (12 - 46).

(6) Ai bambini di ogni paese si dovrebbero insegnare due idee fondamentali. Sono: il valore dell’individuo e il fatto dell’umanità una. (12 - 47)

(7) Primo compito degli educatori al fine di civilizzare il fanciullo sarà di esercitarne e dirigerne correttamente gli istinti.

Secondo dovere degli educatori sarà di curarne la vera cultura, insegnandogli a far giusto uso dell’intelletto.

Terzo dovere dell'educazione sarà di evocare e sviluppare in lui l’intuizione.

Quando ciò sia fatto e istinto, intelletto e intuizione siano sviluppati e funzionanti, si avrà un essere umano civile, colto e spiritualmente sveglio; un uomo dagli istinti corretti, intellettualmente sano e intuitivo. Anima, mente e cervello funzioneranno a dovere e nei loro giusti rapporti, producendo così coordinazione e allineamento corretto. (12 - 50).

(8) Uno degli scopi immediati dell’educazione dovrà essere l’eliminazione dello spirito competitivo per sostituirlo con una coscienza di collaborazione. (12 - 74).

(9) Quale… dovrebbe essere la linea di condotta dei genitori e degli educatori?

Prima e soprattutto, tentare di creare un’atmosfera in cui possano fiorire ed emergere certe qualità.

1. Un’atmosfera d’amore, che espella il timore e in cui il bimbo si renda conto di non aver ragione di timidezza, ritrosia o cautela e nella quale venga trattato con gentilezza e debba comportarsi in egual modo a sua volta… che l’amore trae sempre ciò che vi è di meglio dagli uomini e dai fanciulli.

2. Un’atmosfera di pazienza, in cui il bimbo possa divenire, in modo normale e naturale, un ricercatore della luce della conoscenza, in cui sia certo di trovare pronta e accurata risposta a tutte le domande e dove non si noti mai l’aria frettolosa o sbrigativa… . L’impazienza di coloro dai quali così pateticamente dipendono, getta in loro i semi dell’irritazione, che rovina innumerevoli vite.

3. Un’atmosfera di attività ordinata, in cui il bimbo impari i primi elementi del vivere responsabile. I bambini che s’incarnano oggi e che potranno trarre profitto dalla nuova educazione sono necessariamente sul limite della coscienza egoica. Uno dei primi sintomi di questo contatto con l’anima è il senso di responsabilità che si sviluppa rapidamente. Ricordiamolo bene, poiché i piccoli doveri assunti e compiuti e la partecipazione responsabile (sempre connessi a qualche forma di rapporto di gruppo) sono fattori potenti nel determinare il carattere e la futura vocazione.

4. Un’atmosfera di comprensione, in cui il bimbo sappia sempre con certezza che le ragioni e i motivi dei suoi atti saranno riconosciuti e che i grandi che vivono con lui capiranno la natura dei suoi impulsi, anche se non approveranno sempre le sue attività o ciò che ha fatto…

È la vecchia generazione che alimenta nel bambino un senso precoce e del tutto inutile di colpa, di peccato e di errore. Tanto s’insiste su piccole cose da nulla che in effetti non sono un male, ma infastidiscono i genitori o il maestro, che il vero sbaglio (cioè una mancanza nei giusti rapporti di gruppo) passa inosservato e non viene riconosciuto per ciò che è. I molti piccoli peccati, imposti al bimbo dalla ripetizione costante delle parole “no” e “cattivo”, soprattutto perché i genitori non lo comprendono e non lo tengono occupato, non hanno vera importanza.

Se si tratteranno questi aspetti della sua vita in modo equo, le vere malvagità, le infrazioni ai diritti altrui, le intrusioni del desiderio personale sulle esigenze e condizioni del gruppo e il danno o il male inflitto ad altri per vantaggio proprio non mancheranno di mostrarsi nella loro giusta prospettiva e a tempo debito. (12 - 75/8).

(10) In avvenire l’educazione farà un ben più largo uso della psicologia di quanto non sia stato finora. (12 - 84).

(11) Occorre quindi elaborare un nuovo sistema educativo che presenti le possibilità del vivere umano in modo da smantellare le barriere, rimuovere i pregiudizi e coltivare i bimbi in modo che, quando saranno cresciuti, sappiano vivere in armonia e buona volontà con gli altri uomini. Si può farlo, se si avrà pazienza e comprensione e se gli educatori capiranno che “se non c’è visione, il popolo perisce”. (12 - 87).

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[46]

EGO (Anima)

(1) Per un lungo periodo di vite l’Ego è praticamente inconsapevole della personalità. Il legame magnetico esiste, ma non vi è altro fino al momento in cui la vita personale giunge a un punto in cui ha qualcosa da aggiungere al corpo causale – corpo dapprima piccolo, incolore, insignificante. Ma giunge l’ora in cui dalla cava della vita personale si portano pietre perfette e i primi colori sono dipinti dall’uomo costruttore e artista.

L’Ego comincia allora a prestare attenzione, raramente dapprima, poi con frequenza crescente, finché si susseguono vite in cui esso opera in modo definito a sottomettere il sé inferiore, ad allargare il canale di comunicazione e a trasmettere alla coscienza del cervello fisico la realtà della sua esistenza e lo scopo del suo essere. Una volta fatto questo e quando il fuoco interiore sia più libero nel suo passaggio, si dedicano vite a stabilizzare quell'impressione e a rendere la coscienza interiore parte della vita cosciente. La fiamma irradia sempre verso il basso finché, per gradi, i vari veicoli si allineano e l’uomo si trova sul Sentiero della Prova. Egli ignora ancora ciò che lo attende ed è consapevole solo di un’aspirazione seria e selvaggia e di un innato anelito divino. È ansioso di fare del bene, desideroso di sapere e sogna sempre qualcosa o qualcuno a lui superiore. Il tutto è accompagnato dalla convinzione profonda che, con il servizio all’umanità, lo scopo sognato sarà raggiunto, la visione diverrà realtà, l'anelito produrrà soddisfazione e l’aspirazione si perderà nella visione.

La Gerarchia comincia ad agire e ad istruire nel modo anzidetto.… Finora i Maestri hanno semplicemente vigilato e guidato senza un preciso rapporto con l’uomo stesso; l’attuazione del piano è stata lasciata all’Ego e alla vita divina, l’attenzione del Maestro essendo rivolta all’Ego sul suo piano. Quest’ultimo compie ogni sforzo per accelerare la vibrazione e costringere i veicoli inferiori, spesso ribelli, a rispondere e mettersi al passo con la forza che aumenta rapidamente. È in gran parte una questione di aumento del fuoco o del calore e del conseguente intensificarsi della capacità vibratoria. Il fuoco egoico cresce sempre di più finché l’opera è compiuta e il fuoco purificatore diviene la Luce di Illuminazione. Riflettete su questa frase. Come in alto così in basso; su ciascun gradino della scala il processo si ripete; la Monade, alla terza iniziazione comincia essa stessa a prendere coscienza dell’Ego. L’opera è allora più rapida grazie alla rarefazione del materiale e al fatto che la resistenza è un fattore esistente nei tre mondi, ma non altrove. (2 - 35/7).

(2) La periodicità. Ego incarnati e non incarnati sono differenziati e in grado di operare diversamente. Quelli il cui riflesso è in incarnazione sono più limitati degli altri. È come se il Sé Superiore fosse diretto verso il basso o se volontariamente si circoscrivesse all’esistenza tridimensionale, mentre gli ego non incarnati non sono così limitati e operano in un’altra direzione o dimensione. (2 - 38).

Vedi anche: "Anima", e (5 - 762).

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ELECTTRICITÀ

(1) La scienza exoterica sta scoprendo lentamente, ma continuamente, la natura dei fenomeni ed il carattere della manifestazione elettrica. Nella lentezza della scoperta sta la sicurezza. Non sarebbe saggio né giusto che la vera natura di queste varie forze e poteri fosse conosciuta per ora. (3 - 641).

(2) Molto di quanto si riferisce alla vivificazione dei corpi, specialmente proprio ora di quello eterico, sta celato nella manipolazione dell’elettricità. L’uso principale del sole è la vitalizzazione del corpo eterico. Il calore del sole è forza elettrica adattata al bisogno della grande maggioranza delle forme di ogni regno della natura. Con il progredire, sarà possibile intensificare questa forza in casi individuali. In ciò è celato uno dei segreti dell’iniziazione. (2 - 336).

(3) L’elettricità del sistema solare è triplice: fuoco per attrito, fuoco solare, fuoco elettrico (fuoco del corpo, dell’anima e dello spirito). Il fuoco per attrito sta per essere in parte compreso dagli scienziati e già sfruttiamo per le nostre esigenze il fuoco che riscalda, che dà luce, che provoca moto. Ciò nel senso fisico dei termini. È imminente la scoperta del potere integrante dell’elettricità che produce coesione in tutte le forme e sostiene tutte le forme di vita durante il ciclo di esistenza manifesta. Determina inoltre la riunione degli atomi e degli organismi entro le forme, costruendo in tal modo ciò che occorre per esprimere il principio vita. (14 - 373/4).

(4) Il mistero dell’elettricità e della vera natura dei suoi fenomeni (poiché non esiste altro) è tuttora segreto anche per il più avanzato degli scienziati moderni. …

Che esista l’elettricità, che probabilmente essa sia all’origine di tutto ciò che vediamo, sentiamo e conosciamo, e che l’universo intero sia una manifestazione di potere elettrico lo possiamo affermare, e oggi sta per essere ammesso. Detto questo, il mistero permane, e non sarà svelato neppure in parte fino a metà del prossimo secolo. La rivelazione sarà allora possibile, perché nel mondo vi saranno più iniziati e la vista e l’udito interiori saranno più diffusi e riconosciuti. Quando l’uomo comprenderà meglio il corpo eterico e i suoi sette centri di forza… sarà possibile gettare maggiore luce sulla natura dei sette tipi di fenomeni elettrici che chiamiamo i sette raggi. (15 - 82/3).

(5) L’elettricità è ancora ai primordi, ma contiene i germi delle nuove tecniche di guarigione. (17 - 48).

(6) Verso la fine di questo secolo, quando la situazione mondiale sarà più chiara e la ricostruzione pressoché ultimata, delle scoperte riveleranno delle potenze di natura elettrica ora ignote. Non saprei come chiamare altrimenti quei raggi elettrici che, quando individuati, daranno all’uomo possibilità che gli scienziati odierni neppure si sognano. La scienza dell’elettricità del prossimo secolo differirà dall’attuale quanto questa dalle conoscenze scientifiche dell’epoca vittoriana. (17 - 376).

(7) Sovente tanto ci si occupa degli strumenti tangibili da questa parte del velo, che si dimentica il contributo necessario da parte di chi lo ha oltrepassato.

L’opera dovrà essere compiuta da quella parte, con l'aiuto di apparecchi materiali di cui per ora la scienza non dispone.

Per giungere a questa collaborazione è necessario l’aiuto di un medium cosciente (che non cade in trance, ma sia coscientemente chiaroudiente e chiaroveggente). Ve ne sono molti fra i bambini di oggi e nella prossima generazione saranno ancora più numerosi. Il velo di separazione cadrà grazie alla testimonianza di migliaia di individui capaci di vedere e udire fenomeni oltre la sfera del tangibile.

…. Tutto in Natura è elettrico; la vita stessa è elettricità, ma tutto ciò che finora si è scoperto e applicato è soltanto fisico, connesso e inerente alla sostanza fisica ed eterica di tutte le forme. (17 - 377)

(8) Per quanto concerne l’uso della radio per comunicare con il “mondo degli spiriti”, dirò che gli apparecchi elettrici odierni sono inadatti, perché le loro frequenze sono troppo lente (se mi è lecito usare questo termine poco scientifico); se avvicinati da involucri astrali, potrebbero disintegrarsi. Eppure, la prima dimostrazione dell’esistenza dopo la morte, tale da essere percepita sul piano fisico, giungerà proprio tramite la radio, poiché le onde sonore precedono quelle luminose. Pensateci. Oggi però non esistono strumenti radio abbastanza sensibili da registrare vibrazioni sonore dal piano astrale.

Pertanto, il segreto è avvolto in future scoperte scientifiche. Ciò dicendo non intendo sfuggire alla domanda, ma affermare una verità. Le scoperte sull’elettricità sono soltanto agli inizi, semplici preludi alle vere conquiste. La radio sarebbe stata un prodigio incredibile nel millesettecento. Le scoperte e gli sviluppi che ci attendono nel ventunesimo secolo lo saranno altrettanto per l’uomo odierno…. Febbraio 1944 (17 - 378).

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ELEMENTALI

Ad un livello inferiore della scala evolutiva, vi sono altri gruppi di vite cui si dà erroneamente il nome di deva, che operano secondo la legge e sono governati da entità superiori. Vi sono ad esempio le forme più dense di vita gassosa, chiamate spesso salamandre, gli elementali del fuoco. Questi sono sotto il diretto controllo del Signore Agni, Signore del piano mentale e, in questa epoca mentale, l’elemento del fuoco entra nei meccanismi della vita più di quanto abbia mai fatto prima. Eliminando tutti i prodotti controllati dal fuoco la nostra civiltà si fermerebbe; tutti i mezzi di trasporto e d’illuminazione cesserebbero di funzionare, tutte le fabbriche cadrebbero in disuso. Queste vite ignee si trovano fondamentalmente in tutto ciò che brucia e nel calore che permette il formarsi della vita sulla Terra e fa fiorire tutto ciò che vive. (4 - 389).

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ELIMINAZIONE (DOPO LA MORTE)

Consideriamo l’attività dell’uomo interiore spirituale, ormai privo del veicolo fisico denso ed eterico, ma che rimane nell'involucro del corpo sottile, composto di sostanza astrale o senziente e di sostanza mentale. Data l’intensa polarizzazione emotiva dell’uomo medio, è invalsa l’idea che, dopo la vera morte, l’uomo si ritragga dapprima nel corpo astrale, poi nel mentale. Ma attualmente non è così. Alla base di questa concezione sta il fatto che nel corpo sottile, di norma predomina la sostanza astrale. Pochi sono ancora gli uomini abbastanza progrediti da trovarsi, dopo la morte, in un veicolo composto ampiamente di sostanza mentale. Solo i discepoli e gli iniziati, che vivono accentrati in prevalenza nella mente, dopo il decesso si trovano immediatamente sul piano mentale. Per lo più gli uomini si ritrovano sul piano astrale, rivestiti da un guscio di materia astrale, sottoposta a un periodo di eliminazione nella sfera illusoria di quel piano.

Come ho già detto, il piano astrale non ha esistenza vera e propria, è una creazione illusoria della famiglia umana. D’ora in poi però (grazie alla disastrosa sconfitta subita dalle forze del male e dalla Loggia Nera) il piano astrale tenderà lentamente a scomparire e, nel periodo finale della storia umana (nella settima razza-radice) non esisterà più. La sostanza senziente, di cui è composto il piano astrale, assume ancora forme illusorie e ancora ostacola il sentiero dell’anima che cerca liberazione. Essa “imprigiona” ancora coloro che, quando muoiono, reagiscono soprattutto alla vita di desiderio, all’emozione, al sentimento, e sono la gran parte del genere umano…

L’arte dell’eliminazione si suddivide in tre categorie di individui:

1. Uomini esclusivamente astrali per qualità e costituzione. Sono chiamati “kamici”.

2 Uomini dalla personalità integrata, in cui emozione e mente sono in equilibrio. Sono chiamati “kama-manasici”.

3. Uomini progrediti e discepoli di tutti i gradi, il cui “punto focale della vita” è in prevalenza mentale. Sono chiamati soggetti “manasici”.

Valgono per tutti le stesse regole fondamentali, ma varia l’accentuazione. Tenete presente che se la mente non è sviluppata, quando non esiste più un cervello fisico l’uomo interiore è praticamente “soffocato” nell’involucro di materia astrale e per lungo tempo rimane immerso nella sfera che diciamo piano astrale. Le persone kama-manasiche vivono la cosiddetta “libertà della vita duplice”, poiché dispongono di una forma duale che consente loro di mettersi in contatto, a volontà, con i livelli astrali superiori e gli strati inferiori del piano mentale. Ripeto che non c’è un cervello fisico per registrare questi contatti. La consapevolezza del contatto dipende dall’attività innata e dalla capacità di apprendere e valutare dell’uomo interiore. L’individuo manasico possiede un veicolo traslucido, la cui densità luminosa dipende dalla sua emancipazione dall’emozione e dal desiderio.

Il processo di eliminazione è simile per natura in tutte e tre le categorie, variano solo le tecniche impiegate. Si può affermare per chiarezza che:

1. L’uomo “kamico”, elimina il corpo astrale per logoramento e lo espelle tramite la corrispondenza astrale del centro del plesso solare. Il logorio è generato dal fatto che, a questo livello, tutti i desideri innati e le emozioni inerenti sono in relazione alla natura animale e al corpo fisico, che entrambi non esistono più.

2. L’individuo kama-manasico usa due metodi. Ciò è logico, in quanto egli elimina prima di tutto il suo corpo astrale, poi il suo veicolo mentale.

a. Elimina il corpo astrale col crescente desiderio di vita mentale. Gradatamente e costantemente si ritrae nel corpo mentale, mentre quello astrale esotericamente “si riduce” e infine scompare. Di norma questo processo è inconscio e dura assai a lungo. Se il soggetto è di levatura superiore alla media e prossimo a diventare manasico, il veicolo astrale scompare in modo dinamico e repentino ed egli è libero nell’involucro mentale. Ciò avviene in maniera cosciente e rapidamente.

b. Distrugge il corpo mentale con un atto di volontà umana e anche perché l’anima comincia gradualmente a essere consapevole del proprio riflesso. L’uomo interiore è perciò attratto verso l’anima, anche se ancora debolmente. Questo processo è relativamente veloce e dipende dall’intensità dell’influsso manasico.

3. L’uomo manasico, focalizzato nel suo corpo mentale, deve compiere due operazioni:

a. Dissolvere ed espellere qualsiasi residuo astrale che offuschi la luce del corpo mentale traslucido. Il cosiddetto veicolo astrale a questo punto non esiste praticamente più come fattore espressivo. Ciò si compie richiamando luce maggiore dall’anima. A questo stadio è la luce dell’anima che dissolve la sostanza astrale, proprio come la luce dell’anima della collettività umana dissolverà un giorno il piano astrale.

b. Distruggere il veicolo mentale, usando determinate Parole di Potere, comunicate al discepolo attraverso l’Ashram del suo Maestro. Esse esaltano assai il potere dell’anima ed espandono a tal punto la coscienza nel corpo mentale che questo s’infrange e non costituisce più una barriera per l’uomo interiore. Questi ora, libero figlio della mente, dimora nell’Ashram del suo Maestro e “non ne uscirà mai più”. (17 - 486/90).

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