068-070

[68] GUARIGIONE,
[69] SALUTE E MALATTIA,
[70] INFERNO

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GUARIGIONE

(1) L’arte del guarire è vecchia come il tempo, ed è stata sempre oggetto di speculazione e d’esperimenti. Ma la conoscenza delle sue corrette applicazioni è ancora ai primordi. Solo oggi, solo a questa generazione è finalmente possibile impartire le leggi della guarigione magnetica e indicare le cause di quelle infermità — risalenti ai tre corpi interiori — che oggi devastano l’organismo umano, con dolori e sofferenze a non finire, e spalancano all’uomo i cancelli della vita incorporea. Solo oggi l’uomo ha coscienza evoluta al punto da rendersi conto della potenza degli stati soggettivi, e la psicologia, scienza nuova ed estesa, nasce come risposta a questi suoi interessi crescenti. I processi di ristabilire, eliminare e curare preoccupano tutti coloro che pensano e tutti coloro che soffrono. Molto lavoro ci attende, e perciò faccio appello alla vostra pazienza.

Quando ci si addentra nel campo della guarigione, si scopre tutto un mondo di conoscenza esoterica, un immenso numero di conclusioni, e moltissime formule tramandateci da chi, nei millenni, ha cercato di sanare e soccorrere. Origini e cause della malattia sono state oggetto d’innumerevoli indagini e speculazioni, e se ne sono dedotte molte cure definite; si sono elaborati molti metodi, molte tecniche, ricette, manipolazioni e teorie. Tutto ciò ingombra la mente con molte idee, alcune esatte, altre errate, e rende molto difficile accedere a concezioni nuove e assimilare quanto ancora non è noto.

Molto va perso nel rifiuto di tralasciare le nozioni care alla mente concreta. Ma quando si riesce ad aprire del tutto la mente e si è pronti ad accogliere teorie ed ipotesi nuove si scopre che le vecchie verità ritenute preziose non sono in realtà perdute, ma soltanto disposte al giusto posto in un insieme più ampio.

Tutti gli iniziati alla Saggezza eterna sono, necessariamente, dei guaritori, anche se non tutti curano il fisico. Infatti, tutte le anime che hanno conquistato un certo grado di libertà tra-smettono energia spirituale. Pertanto automaticamente agiscono sui meccanismi delle altre anime dell’ambiente. Per “meccanismo” intendo qui i vari aspetti dello strumento, cioè del corpo o della forma, che l’anima usa per manifestarsi. (17 - 1/2).

(2) La legge principale della guarigione occulta è la seguente:

Legge I: La malattia è effetto d’inibizione della vita dell’anima, e ciò vale per qualsiasi forma di ogni regno. L’arte del guaritore sta nel liberare le energie dell’anima, sì che la sua vita scorra e fluisca nell’aggregato di organi che compongono la forma.

È notevole il fatto che la liberazione scientifica dell’energia atomica sia della stessa natura dell’opera dell’esoterista che cerca di liberare l’energia dell’anima. Proprio qui sta la vera arte della guarigione. Ecco un’indicazione occulta. (17 - 5).

(3) Chi studia l’Arte di Guarire ricordi inoltre che la si può esercitare in tre modi, tutti ugualmente validi, secondo il livello evolutivo del paziente.

Primo: applicazione di palliativi e lenitivi che gradualmente curano il male e allontanano le condizioni nocive; essi riorganizzano la forma e rafforzano la vitalità, sì che il morbo viene espulso. Le scuole allopatica ed omeopatica, con altri vari sistemi terapeutici, come l’osteopatia e la chiropratica, ne sono buoni esempi. Hanno compiuto un lavoro sano ed efficace, e l’umanità deve molto alla saggezza, alla perizia, all’abnegazione dei medici. Essi sono sempre impegnati in condizioni urgenti ed effetti pericolosi di cause che non appaiono alla superficie. Secondo questi metodi, il paziente è in mani estranee, ed è passivo, quiescente, negativo.

Secondo: i sistemi della psicologia moderna, che stanno affermandosi, e che cercano di agire sullo stato soggettivo, e curare gli atteggiamenti errati della mente, quelle inibizioni, psicosi e complessi che causano mali esterni, stati morbosi e patologie neurologiche e mentali. Questi metodi insegnano al paziente a cooperare quanto più gli riesce con lo psicologo, per comprendere bene se stesso e sradicare le condizioni interne coattive che producono il male esterno. Lo si educa ad essere positivo e attivo, e questo è un gran progresso nella giusta direzione. La tendenza a combinare le cure psichiche e fisiche è giusta e opportuna.

Terzo: evocazione dell’azione positiva dell’anima — metodo più elevato e più nuovo. La vera guarigione sarà in futuro ottenuta facendo si che la vita dell’anima fluisca libera e senza ostacoli in tutti gli aspetti della forma. Essa vi infonde allora il suo potere vitale, ed elimina congestioni e ostruzioni, cause feconde di malattia.

Sono cose su cui riflettere a lungo. (17 - 16/7).

(4) Vi prego inoltre di notare che le malattie che colpiscono le moltitudini, o l’individuo singolo, o l’intellettuale, o i discepoli differiscono grandemente — non tanto nella forma che assumono, quanto nel campo d’espressione implicato. È, questa, una vera difficoltà per il guaritore in genere; infatti, non gli è facile né possibile, di norma, cogliere queste distinzioni e valutare il livello evolutivo del paziente. Certe infermità devono essere curate dal piano mentale, e richiedono opera mentale da parte sua; altre esigono da lui una concentrazione d’energia emotiva; infine, in altri casi egli deve semplicemente trasmettere energia pranica al corpo eterico del malato, tramite il suo proprio… Ben pochi si rendono conto, ad esempio, che un discepolo non può rimettersi alle cure del guaritore normale, magnetico o radiante che sia, né di nessun psicologo di nessun genere! Egli non osa esporsi alle emanazioni auriche di un guaritore sconosciuto, né ricorrere alle capacità dello psicologo inesperto, per celebre che sia. Potrebbe, invece, avvalersi di un medico o di un chirurgo, se saggio e abile, giacché, per lui, il corpo fisico non è che un automa. Può quindi ricavare un beneficio da quei mezzi fisici. (17 - 25/6).

(5) Il guaritore dell’Era nuova riconoscerà limiti, circostanze e destino: ciò favorirà in lui lo sviluppo di quei poteri che conferiscono la conoscenza. Inoltre, egli sarà spiritualmente consapevole che non sempre la salute fisica è il massimo bene; sovrastimare il corpo fisico, dedicare attenzioni preminenti alla forma non sono le cose che più importano. (17 - 538).

(6) Il guaritore deve sempre tenere a mente che:

1. L’anima e una realtà che agisce tramite:

a) La mente e il corpo astrale, le cui energie condizionano:

b) Il corpo eterico, vortice di energie focalizzate in molti centri, maggiori e minori.

2. Esistono sette centri principali che controllano aree specifiche del corpo, mediante:

a. le nadi

b. i nervi

c. le ghiandole endocrine

d. il sangue. (17 - 548).

(7) Chiunque — uomo o donna, che abbia vero interesse per quest’opera e sia animato dall’impulso a servire — chiunque sia capace di pensare e amare, può essere un guaritore, è ora che lo si sappia. Tutto il processo risanante è diretto dal pensiero; concerne l’emissione e l’estrazione di correnti energetiche, il che è come dire radiazione e magnetismo. Chi è iniziato è sempre un guaritore, e quanto più è elevato, tanto meno si attarda sulle complessità dei centri, delle forze, delle energie, della direzione. Egli risana in maniera spontanea, come Pietro, l’iniziato: “la sua ombra, passando, guariva gli ammalati”. (17 - 601).

(8) Solo un essere come il Cristo seppe guarire usando la volontà, e ben raramente lo fece; gli episodi riferiti nel Vangelo furono occasioni per dimostrare che è possibile risanare, ma, se vi ponete attenzione noterete che Egli non impartì alcuna istruzione in merito ai Suoi discepoli — il che è rilevante.

La volontà personale del guaritore (per elevata che sia), e l’impegno con cui cura il paziente creano in lui una tensione che può ostacolare gravemente il flusso dell’energia. (17 - 676/7).

(9) In questo fatto sta il segreto di tutta la guarigione scientifica e occulta. I guaritori stanno sperimentando con il corpo eterico, pur non avendo che un’esigua conoscenza reale. Essi sanno poco o nulla dei centri del loro stesso corpo, attraverso i quali devono fluire le correnti magnetiche o altre; ignorano la condizione dei centri eterici di coloro che cercano di guarire e la natura delle forze che desiderano usare. Tutto ciò che possono fare è disciplinare la loro vita, governando i loro appetiti in modo da costruirsi un corpo puro e offrire canali sgombri per il passaggio delle forze attraverso se stessi verso gli altri. (4 - 290).

(10) Si deve dimostrare al mondo che l’antico potere di guarire è ancora nelle mani di coloro che seguono il Cristo con costanza. Coloro che usano questo potere soltanto a favore dei piccoli, senza accettare né cercare una ricompensa personale, possono manifestare l’antico modo di guarire che poco assomiglia ai metodi moderni delle scuole mentali. (13 - 516).

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SALUTE E MALATTIA

(1) I mali degli uomini che investono il sistema circolatorio, i reni, la vescica e la lubrificazione delle giunture troveranno la CURA nei costituenti vegetali e soprattutto nel giusto assestamento della natura emotiva. (3 - 945).

(2) Nei casi di ebetismo e idiozia, come pure nello stadio dell’età avanzata che definiamo decadenza senile, il filo ancorato nel cervello si è ritirato, mentre quello che trasmette l’impulso di vita rimane ancorato nel cuore. Vi è vita, ma nessuna consapevolezza intelligente; vi è movimento, ma nessuna direzione intelligente. In caso di decadenza senile, se nel corso della vita è stato utilizzato uno strumento d’ordine elevato, un apparente funzionamento intelligente può perdurare, ma non è che un’illusione, dovuta alla vecchia abitudine e al vecchio ritmo già stabilito e non ad un proposito coerente e coordinato. (4 - 497).

(3) Pochissimi disturbi del corpo fisico denso sorgono da quel corpo. Alcuni derivano direttamente da quello eterico, ma a questo stadio dell’evoluzione la maggior parte delle malattie ha origine nel corpo emotivo e la parte rimanente in quello mentale. Generalizzando potremmo dire che:

il 25% delle malattie che affliggono la carne sorgono nel corpo eterico;

 il 25% nel corpo mentale;

 il 50% hanno origine nel corpo emotivo. (2 - 158/9).

(4) Spesso si domanda: perché i santi, e chi è chiaramente orientato verso la luce sono sovente malati, nervosi o soffrono di diversi stati patologici? La ragione è che la forte tensione cui è sottoposto il fisico, per lo spostamento delle forze, è di solito eccessiva, tanto da produrre quelle condizioni indesiderabili. Queste inoltre sono spesso aggravate dalle stoltezze dell’aspirante che cerca di dominare il corpo fisico. E’ comunque assai preferibile che gli effetti sgradevoli si producano nel fisico, anziché nel corpo astrale o mentale. Di ciò si tiene poco conto, donde l’importanza data all’idea che le malattie, la salute cagionevole e le indisposizioni siano indice di errori individuali, di mancanze e di ciò che si chiama peccato. Può essere effettivamente così, ma nel caso dell’aspirante che cerca seriamente di disciplinare e controllare la sua vita, non sono dovute a queste cause. Sono il risultato inevitabile di uno scontro di forze: quelle risvegliate che salgono e quelle proprie del centro cui affluiscono. Ciò comporta tensione, squilibri fisici e (come abbiamo visto) disordini e turbamenti vari. (15 - 544/5).

(5) In generale i disturbi si suddividono in cinque categorie principali, e ci siamo occupati solo dell’ultima. Essi sono:

1. Malattie ereditarie:

a. Inerenti al pianeta stesso e con effetto definito sull’umanità, tramite contatto col suolo e l’acqua.

b. Sviluppatesi nel genere umano in epoche precedenti e trasmesse di generazione in generazione.

c. Caratteristiche di qualche famiglia particolare ed ereditate da un suo membro come parte del karma prescelto. Le anime si incarnano in certe famiglie proprio per questa opportunità.

2. Malattie invocate da tendenze innate nell’uomo. Sono governate dal suo segno astrologico, sia del sole che dell’ascendente; ne tratterò più avanti.

3. Malattie contagiose (epidemiche o endemiche) che hanno origine di gruppo e quindi coinvolgono l’individuo in quanto parte del karma del suo gruppo ma generalmente non connesse al suo karma personale.

4. Malattie contratte e incidenti che sono effetto di azioni imprudenti o di abitudini errate in questa vita, che specificamente condizionano il karma futuro. Una cosa è degna di nota a proposito degli incidenti. Essi sono spesso provocati da ciò che si potrebbe considerare come “esplosioni di forza”. Esse sono generate da un uomo o da un gruppo per sentimenti di odio, gelosia o vendetta, che reagiscono o “tornano indietro”, come boomerang, sulla vita del singolo.

5. Malattie dei mistici, di cui stiamo trattando. In genere sono causate dall’energia di un centro inferiore, risvegliato e attivo, che si trasferisce ad uno più alto. Ciò avviene in tre fasi, ognuna delle quali comporta sue proprie difficoltà fisiologiche:

a. L’energia del centro inferiore diventa molto attiva prima di cominciare a salire. Ciò causa iperattività degli organi situati nell’area del corpo presieduta da quel centro, con conseguente congestione, infiammazione, e, di norma, malattia.

b. I “processi di elevazione” sono in atto, producendo attività intensa nel centro superiore e riducendo quella del centro inferiore. Succede un periodo instabile durante il quale le forze oscillano da un centro all’altro, dando luogo alla discontinuità che caratterizza la vita del mistico nei primi stadi di sviluppo. Ciò avviene in particolare quando si tratta del plesso solare. Dapprima l’energia viene respinta dal centro superiore e l’inferiore la riassorbe, ma solo per tornare continuamente a risalire, fin quando il superiore non è in grado di assorbirla e trasmutarla.

c. L’energia sale definitivamente nel centro superiore. Ciò comporta un difficile periodo di assestamento e tensione, con ripercussioni fisiche che questa volta si manifestano nell’area controllata dal centro superiore. (15 - 547/8).

(6) Il cancro, la tubercolosi e le varie forme di sifilide (dovute all’attività di lunga data del centro sacrale) scompariranno a mano a mano che il centro del cuore e quelli superiori prenderanno il sopravvento. (15 - 551)

(7) Molte delle difficoltà dei mistici e degli occultisti di oggi sono dovuti al fatto che letteralmente “giocano col fuoco” senza saperlo; perché non osservano l’ordinata e giusta sequenza di sviluppo…; perché seguono pratiche per cui non sono pronti, non ancora adattate ai corpi occidentali, che essi osservano ciecamente senza comprenderne il processo né i risultati. Finché non si comprenderà la regola fondamentale che “l’energia segue il pensiero” effetti terribili saranno inevitabili. Per esempio, il mistico il cui pensiero sia focalizzato sul Cristo, e Lo consideri come estraneo a sé e in qualche luogo in cielo, e sia l’oggetto di tutti i suoi desideri, è spesso debilitato e infermo. Perché? L’energia che cerca di penetrare in lui e permearne tutto l’organismo non si espande oltre il centro del cuore, donde è continuamente respinta e ricacciata fuori del fisico dalla forza del suo pensiero. Il Cristo, per lui, è altrove. Il suo pensiero è fuori, e quindi l’energia esce dal corpo. Molto si discute oggi fra gli iniziati se la debilitazione generale della razza umana sia o non sia da attribuirsi in parte al fatto che la sua aspirazione e il suo pensiero — costantemente diretti a una meta esterna e non (come avrebbe dovuto) al centro di vita e di amore entro ogni essere umano, le ha sottratto molta dell’energia che le occorre. Nonostante che per secoli si sia insegnato che il regno di Dio è all’interno, gli occidentali non l’hanno accettato né hanno agito in conformità, ma hanno invece cercato la realtà fuori, volgendo la loro attenzione alla Personalità di Colui che impartì loro una verità capitale. Egli non ha mai cercato o desiderato la loro devozione. Il prezzo di questa distorsione della verità è stato un corpo sempre più devitalizzato e l’incapacità, propria del mistico medio, di vivere in modo concreto, e tuttavia divino, sulla terra. (15 - 596/8).

(8) D’altro canto la malattia è un processo di liberazione, nemico di ciò che è statico e cristallizzato. Ma non per questo la si deve accogliere di buon grado, né si deve incoraggiare la morte. Se così fosse, si giungerebbe a coltivare il morbo e a premiare il suicidio. Per buona sorte dell’umanità, tutta la vita è contro la malattia, e reagendo sul pensiero umano fomenta il terrore della morte. Il che è bene, poiché l’istinto di auto-conservazione e di preservare l’integrità della forma è principio vitale nella materia, e la tendenza a perpetuare la vita nella forma è una delle nostre massime facoltà, dono divino, che persisterà. Ma nel genere umano sarà sostituita, un giorno, dall’uso della morte quale cosciente processo di liberazione, per economia di forza e per dare all’anima uno strumento di manifestazione migliore. L’umanità però, in complesso, non è ancora pronta per tale libertà d’azione. I discepoli e gli aspiranti dovrebbero, comunque, iniziare lo studio di questi nuovi principi di esistenza. (17 - 14).

(9) Cos’è la Malattia?

1. L’infermità è disarmonia e carenza di allineamento e di controllo.

a. È presente in tutti i regni di natura.

b. Nei suoi effetti, è purificatrice.

c. L’umanità ha terapie sue proprie, prodotte dalla mente dell’uomo.

2. La malattia è un fatto naturale.

a. L’antagonismo la rafforza.

b. Non è conseguenza di errore di pensiero.

3. La malattia è un processo di liberazione, e si oppone a ciò che è statico.

4. Come ogni altro processo, è governata dalla legge di causa ed effetto.

La guarigione è operata in tre modi:

1. Con le svariate terapie elaborate dalle scuole mediche, chirurgiche e affini.

2. Mediante la psicologia.

3. Per intervento dell’anima.

Inoltre, le cause principali della malattia sono di tre specie: psicologiche; ereditarie, per contatti sociali; karmiche. (17 - 32).

(10) Il guaritore esoterico, d’altro canto conosce bene le forze e le energie interne, e un poco le cause esoteriche delle malattie, ma è deplorevolmente ignorante dell’organismo umano, e non comprende:

Primo: che il male è talvolta la manifestazione di condizioni soggettive indesiderabili. Quando appaiono in superficie essi somatizzano, possono essere individuate, curate ed eliminate. È bene rammentare che tale processo di manifestazione ed eliminazione può anche arrecare la morte del corpo. Ma l’Anima procede. Una breve vita conta ben poco nel suo grande ciclo, e vale la pena sperimentare un intervallo di infermità (anche se arrechi la morte) che spazzi via gli stati emotivi e mentali patologici. Secondo: che il male è talora dovuto al ritirarsi dell’anima dalla sua dimora, ed è parte di quel processo. Noi lo chiamiamo morte, e può essere improvviso e istantaneo, o protrarsi a lungo, poiché l’anima può impiegare mesi e anni per lasciare lentamente la forma, che allora muore poco a poco. (17 - 41).

(11) I bagni di mare - è bene notarlo - hanno effetto salubre sul corpo fisico. L’acqua marina, assorbita attraverso la pelle e talvolta dalla bocca, agisce come un potente profilattico. (17 - 62).

(12) Quanto più avanzato è l’aspirante, maggiore è la probabilità che i malanni cui va soggetto siano pronunciati e anche violenti, secondo l’afflusso, più o meno intenso, dello stimolo proveniente dall’anima. (17 - 66).

(13) Insomma: malattia e disordine di qualsiasi natura (esclusi quelli incidentali e, in certa misura, quelli dovuti alle condizioni generali del pianeta, che possono causare epidemie specialmente virulente, come spesso accade dopo una guerra), e tutte le varietà di malferma salute si possono ascrivere allo stato dei centri, da cui dipendono l’attività o l’inerzia dei nadi; questi, a loro volta, agiscono sul sistema nervoso e condizionano quello endocrino; la corrente sanguigna diffonde poi in ogni parte del corpo lo stato morboso. (17 - 198/9).

(14) La grandissima importanza che l’uomo annette alla malattia è imbarazzante per l’anima, poiché conferisce indebita preminenza alla forma, per sua natura effimera e sempre mutevole, mentre per l’anima le vicissitudini del corpo valgono solo in quanto contribuiscono ad arricchire la sua esperienza. (17 - 296).

(15) La malattia è un’imperfezione transitoria, e la morte è solo un metodo per riconcentrare l’energia, prima di rinnovare l’attività, che tende sempre e senza sosta al miglioramento. (17 - 297).

(16) Qualsiasi malattia è effetto dell’azione o dell’inattività di qualcuna delle sette energie che scorrono nel corpo umano. (17 - 304).

(17) Un giusto comportamento in caso di cattiva salute è efficacissimo per infrangere separazioni, solitudine e isolamento; ecco perché un periodo di malattia vissuto in tal modo raddolcisce il carattere e conquista le simpatie. A spartire e a condividere, in senso ampio, s’impara nel dolore: anche questa è una legge. (17 - 545)

(18) Perché gli uomini migliori, o spirituali, soffrono, assai spesso, di malattie fisiche? Ciò avviene, probabilmente, perché l’energia dell’anima, a quello stadio, affluendo nel corpo fisico vi incontra una certa resistenza, di intensità proporzionale. L’attrito che se ne genera è così elevato che la malattia ne è la pronta conseguenza. (17 - 565).

(19) L’uomo non sa quanto, in senso oggettivo, egli accresca la virulenza del male rivolgendovi di continuo il pensiero, concentrando l’attenzione sulla regione colpita. (17 - 570).

(20) Quanto più la persona è determinata a sottomettere la sua personalità al dominio dell’anima, tanto più violenta è la battaglia, con ripercussioni fisiche gravi. Rientrano fra queste i mali dei discepoli e dei mistici, in gran parte di natura nervosa, che sovente aggrediscono il cuore o la circolazione del sangue. (17 - 592).

Vedi anche: "Ghiandole", e "Corpo eterico", (6 - 640), (17 - 595).

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[70]

INFERNO

Altro timore che induce l’uomo a considerare la morte come una calamità è inculcato dalla teologia, specie da alcune sette Protestanti e dalla Chiesa Cattolica: è la paura dell’inferno, del castigo, per di più sproporzionato agli errori commessi durante la vita terrena; sono gli orrori imposti dall’ira divina. Si pretende che l’uomo deve subirli, senza via di scampo, se non tramite espiazione altrui.

Ma in verità tutto ciò non esiste: né l’ira di Dio, né l’inferno, né l’espiazione vicaria. Un solo grande principio palpita in tutto l’universo, ed è l’amore; ed il Cristo è presente, ed insegna all’uomo che l’anima esiste e ci redime con la sua vita, e che l’inferno è la Terra stessa, dove impariamo a conseguire la salvezza, attuata dal principio di amore e di luce, seguendo il Suo esempio e l’anelito interiore dell’anima nostra. L’inferno è un avanzo dell’indirizzo sadico dato al pensiero cristiano nel medio evo e delle erronee dottrine del Vecchio Testamento a proposito di Jehovah, il Dio tribale degli Ebrei. Jehovah non è Dio, il Logos planetario, il Cuore Eterno dell’Amore che il Cristo ha rivelato. Ma con il graduale disperdersi di queste concezioni errate, anche l’inferno svanirà dal ricordo, sostituito dalla comprensione della legge secondo cui ciascuno opera la propria salvezza nel mondo fisico, cioè rettifica destra i torti che potrebbe aver perpetrato nelle sue vite sulla Terra, e che gli permettono finalmente di "pulire la sua lista". (17 - 393).

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