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I TRE ASPETTI DELL’UOMO - Parte 2

10. Ciascuna di queste tre parti è triplice anche dal [43] ato fisico, analogamente alle tre parti della natura dell’uomo e alle nove parti della vita monadica perfetta. Vi sono altri organi, ma quelli enumerati hanno un significato esoterico di maggior valore degli altri.

a. Nella testa abbiamo:

1. I cinque ventricoli cerebrali, o l’organismo unificato che chiamiamo cervello.

2. Le tre ghiandole: carotide, pineale e pituitaria.

3. I due occhi.

b. Nella parte superiore del corpo abbiamo:

1. La gola.

2. I polmoni.

3. Il cuore.

c. Nella parte inferiore del corpo abbiamo:

1. La milza.

2. Lo stomaco.

3. Gli organi sessuali.

11.  La totalità del corpo è pure triplice:

a. La pelle e la struttura ossea.

b. Il sistema vascolare o della circolazione del sangue.

c. Il triplice sistema nervoso.

12. Ciascuna di queste triplicità corrisponde alle tre parti della natura umana:

a. Natura fisica: la pelle e la struttura ossea sono l’analogia del corpo fisico denso e del corpo fisico eterico dell’essere umano.

b. Natura dell’anima: I vasi sanguigni e il sistema circolatorio sono l’analogia dell’anima onnipervandente che penetra in tutte le parti del sistema solare, come il sangue giunge in tutte le parti del corpo.

c. Natura spirituale: il sistema nervoso che infonde energia e agisce in tutto l’uomo fisico, è la corrispondenza dell’energia dello spirito.

13. La testa è per analogia l’aspetto spirito, la volontà che dirige, la Monade, l’Uno.

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a. Il cervello con i cinque ventricoli è l’analogia della forma fisica, animata dallo spirito in connessione con l’uomo, l’insieme quintuplice che è il mezzo attraverso il quale lo spirito si esprime sul piano fisico.

b. Le tre ghiandole della testa sono in stretta relazione con l’anima o natura psichica (superiore e inferiore).

c. I due occhi sono la corrispondenza sul piano fisico della Monade, che è volontà e amore‑saggezza o atma‑buddhi, secondo la terminologia occulta.

14. Nella parte superiore del corpo abbiamo un’analogia della triplice natura dell’anima:

a. La gola, che corrisponde al terzo aspetto creativo o natura corporea, l’intelligenza attiva dell’anima.

b. Il cuore, L’amore-saggezza dell’anima, buddhi o principio cristico.

c. I polmoni, l’analogia del soffio di vita, sono la corrispondenza dello spirito.

 

15. Nella parte inferiore del torso abbiamo di nuovo questo sistema triplice:

a. Gli organi sessuali, l’aspetto creativo, quello che forgia il corpo.

b. Lo stomaco, come manifestazione fisica del plesso solare, è l’analogia della natura dell’anima.

c. La milza, che riceve l’energia ed è quindi l’espressione sul piano fisico del centro che riceve quest’energia, è l’analogia dello spirito che infonde energia.

Il corpo vitale è l’espressione dell’energia dell’anima e ha le seguenti funzioni:

1. Esso unifica e collega in un tutto unico la totalità delle forme.

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2. Dà a ciascuna forma la sua particolare qualità e ciò è dovuto:

a. Al tipo di materia attratto in questa parte particolare della trama della vita.

b. Alla posizione nel corpo del Logos planetario, di qualsiasi forma specifica.

c. Al particolare regno della natura che viene vitalizzato.

3. Il corpo vitale è il principio d’integrazione e la forza coesiva di manifestazione, dal punto di vista strettamente fisico.

4. Questa trama di vita è l’analogia soggettiva del sistema nervoso e, tenendola presente, i principianti nello studio delle scienze esoteriche potranno raffigurarsi la fitta rete di nervi e di plessi diffusa in tutto il corpo o la totalità di tutte le forme, che coordina e collega producendo un’unità essenziale.

5. Nell’unità vi è la diversità. Come i vari organi del corpo umano sono correlati dalle ramificazioni del sistema nervoso, così avviene nel corpo del Logos planetario per i vari regni della natura e la molteplicità delle forme. Dietro l’universo oggettivo sta il corpo sensitivo più sottile, un solo organismo, non parecchi, un’unica forma senziente, responsiva e coerente.

6. Tale forma sensibile non soltanto risponde all’ambiente, ma trasmette certi tipi d’energia provenienti da sorgenti interiori; scopo di questo trattato potrebbe essere di considerare i vari tipi d’energia trasmessi alla forma nel regno umano, la rispondenza della forma ai tipi di forza, gli effetti di quella forza sull’uomo e la sua progressiva rispondenza alla forza che emana:

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a. Dal suo ambiente e dal suo stesso corpo fisico esteriore.

b. Dal piano emotivo o forza astrale.

c. Dal piano mentale o correnti di pensiero.

d. Dalla forza dell’Ego, forza registrata soltanto dall’essere umano, di cui il quarto regno della natura è custode e che produce peculiari e misteriosi effetti.

e. Dal tipo d’energia che produce la concretizzazione delle idee sul piano fisico.

f. Dall’energia puramente spirituale o forza proveniente dal piano della Monade.

Nel regno umano si possono registrare tutti i tipi di forza. Alcuni di essi possono essere registrati nei regni subumani. L’apparato del corpo vitale dell’uomo è costituito in modo tale che, per mezzo delle sue tre manifestazioni oggettive, il triplice sistema nervoso per mezzo dei sette plessi maggiori, dei gangli nervosi minori e delle molte migliaia di nervi, tutto l’uomo oggettivo può reagire:

a. ai tipi di forza sopra elencati;

b. alle energie generate in qualsiasi parte della trama eterica della vita planetaria e da essa emananti;

c. alla trama della vita solare;

d. alle costellazioni dello zodiaco, che sembra abbiano reali influenze sul nostro pianeta e di cui l’astrologia rappresenta lo studio, seppure ancora immaturo;

e. a certe forze cosmiche che, come col tempo si comprenderà, agiscono e producono cambiamenti nel nostro sistema solare e per conseguenza anche nel nostro pianeta e in tutte le forme esistenti nella vita planetaria. Nel Trattato del Fuoco Cosmico si è accennato a questo fatto.

La trama di vita planetaria risponde a tutte queste forze e se gli astrologi seguiranno la via occulta e prenderanno in considerazione [47] l’oroscopo planetario, potranno giungere più rapidamente alla comprensione delle influenze zodiacali e cosmiche.

L’anima mundi è ciò che sottostà alla trama della vita e altro non è che il simbolo fisico dell’anima universale; è il segno esteriore e visibile della realtà interiore, la concretizzazione dell’entità sensitiva e responsiva che connette spirito e materia. A questa entità diamo il nome di anima universale, principio intermedio dal punto di vista della vita planetaria. Quando limitiamo il concetto alla famiglia umana e consideriamo l’individuo umano, lo chiamiamo pure principio intermedio, poiché l’anima del genere umano non è soltanto un’entità che congiunge spirito e materia e fa da mediatore tra Monade e personalità, ma ha pure una funzione particolare da compiere nel fare da mediatore fra i tre regni superiori della natura e i tre inferiori. I tre superiori sono:

1. La Gerarchia spirituale del nostro pianeta, spiriti o angeli della natura e spiriti umani, che si trovano ad un punto particolare della scala evolutiva. Fra questi, il più elevato è Sanat Kumara, che incorpora un principio del Logos planetario, mentre l’iniziato di primo grado è il più basso, insieme a entità di grado corrispondente che si trovano nel regno degli angeli o deva.

2. La Gerarchia dei Raggi, alcuni raggruppamenti dei sette raggi in relazione al nostro pianeta.

3. Una Gerarchia di Vite, scaturita da un processo evolutivo della nostra evoluzione planetaria e da altri quattro pianeti, che incorporano in sé il proposito e piano del Logos solare in relazione ai cinque pianeti interessati.

Limitando il concetto al microcosmo, l’Ego o anima agisce veramente da principio intermedio che connette [48] la Gerarchia di Monadi con le forme esteriori diversificate che esse usano successivamente nel processo di:

a. Fare determinate esperienze per acquisire degli attributi.

b. Elaborare effetti iniziati in un sistema precedente.

c. Cooperare al piano del Logos solare in relazione al Suo karma (se posso usare un pronome parlando di una vita che esiste, eppure è un concetto molto più esteso), punto spesso trascurato. Tale karma deve attuarsi per mezzo dell’incarnazione e del successivo risultato prodotto dall’energia incarnata nella sostanza della forma. Ne troveremo il simbolo nel rapporto del sole con la luna, se sapremo comprenderlo. “Il Signore Solare col suo calore e la sua luce galvanizza i moribondi Signori Lunari, rendendo possibile una parvenza di vita. Questa è la grande illusione e la Maya della sua Presenza”. Così dice l’Antico Commentario, che ho citato spesso nei libri precedenti. La verità contenuta nel concetto suddetto può applicarsi all’anima individuale.

Il principio intermedio sta per rivelarsi. L’aspetto inferiore è operante. Quello superiore rimane ignoto, ma ciò che li connette (e al tempo stesso rivela la natura del superiore) sta per essere scoperto. La struttura, il meccanismo, ora è pronta e sviluppata al punto da poter essere utilizzata; la vita vitale che può guidare e motivare il meccanismo è pure presente e ora l’uomo può usare e governare con intelligenza non soltanto il meccanismo, ma anche il principio attivo.

Il grande simbolo dell’anima, nell’essere umano, è il suo corpo eterico o vitale, per le seguenti ragioni:

1. È la controparte fisica del corpo di luce interiore, che chiamiamo corpo dell’anima, corpo spirituale. [49] Nella Bibbia è detto “coppa d’oro” e si distingue:

a. per la sua qualità luminosa;

b. per la frequenza di vibrazione che è sempre sincrona con lo sviluppo dell’anima;

c. per la sua forza di coesione, che unisce e connette ogni parte della struttura fisica.

2. È la “trama microcosmica della vita”, poiché compenetra ogni parte della struttura corporea e ha tre scopi:

a. portare in tutto il corpo il principio vitale, l’energia che produce attività. Ciò avviene per mezzo del sangue e il punto centrale per questa distribuzione è il cuore, trasmettitore di vitalità fisica;

b. permettere all’anima, o essere umano eppure spirituale, di essere in rapporto col suo ambiente. Ciò avviene per mezzo dell’intero sistema nervoso e il centro di tale attività è il cervello, sede della ricettività cosciente;

c. produrre infine, per mezzo della vita e della coscienza, un’attività irradiante o manifestazione di gloria, che farà di ciascun essere umano un centro d’attività per la distribuzione di luce e d’energia attrattiva ad altri esseri umani e, attraverso essi, ai regni subumani. Questo fa parte del Piano del Logos planetario per vivificare e rinnovare la vibrazione delle forme che definiamo subumane.

3. Il simbolo microcosmico dell’anima non solo sottostà all’intera struttura fisica, essendo così il simbolo dell’anima mundi o anima universale, ma è indivisibile, coesivo e un’entità unificata, simboleggiante l’unità e l’omogeneità [50] di Dio. In essa non vi sono organismi separati, ma è semplicemente un corpo di forza che fluisce liberamente, la fusione o unificazione di due tipi d’energia, in proporzione diversa, energia dinamica e energia di attrazione o magnetica. Questi due tipi d’energia, forza di volontà e forza d’amore, o di atma e buddhi, caratterizzano pure l’anima universale; è il giuoco di queste due forze sulla materia che attrae al corpo eterico di tutte le forme i necessari atomi fisici e, avendoli così attratti, per mezzo della volontà li spinge a determinate attività.

4. Questo corpo di luce e d’energia, coerente e unificato, è simbolo dell’anima, in quanto ha in sé sette punti focali in cui la condensazione, se così possiamo esprimerci, delle due energie mescolate, s’intensifica. Essi corrispondono ai sette punti focali del sistema solare, in cui il Logos solare focalizza le proprie energie, attraverso i sette Logoi planetari. Di ciò tratteremo in seguito. Il punto da notarsi qui è semplicemente la natura simbolica del corpo eterico o corpo vitale, poiché comprendendo la natura delle energie irradiate e la natura unificata della forma e del funzionamento, si potrà avere un’idea dell’opera dell’anima, il principio intermedio della natura.

5. Si può anche spingere oltre il simbolismo, ricordando che il corpo eterico collega il corpo puramente fisico o corpo denso con il corpo puramente sottile, il corpo astrale o emotivo. In ciò scorgiamo il riflesso dell’anima dell’uomo che collega i tre mondi (corrispondenti agli aspetti, solido, liquido e gassoso del corpo strettamente fisico dell’uomo) ai piani superiori del sistema solare, collegando in tal modo il mentale al buddhico e la mente agli stati di coscienza intuitivi.

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REGOLA UNO

L’Angelo Solare si raccoglie, non disperde la sua forza, ma in profonda meditazione, comunica con il suo riflesso.

Alcuni presupposti fondamentali

La via del discepolo