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IL NUOVO GRUPPO DI SERVITORI DEL MONDO - 1a parte

Abbiamo parlato sovente del gruppo di conoscitori che si sta integrando e comincia a operare sulla Terra, chiamato a raccolta e tenuto unito da un legame spirituale interiore e non da una organizzazione esteriore. La Gerarchia planetaria è sempre esistita e, da tempo immemorabile, tutti i figli degli uomini che lungo i secoli si sono dimostrati idonei al lavoro e in possesso dei requisiti necessari sono entrati nelle file di coloro che vegliano sull’evoluzione del mondo e guidano i destini dei piccoli.

I loro gradi e la loro opera sono teoricamente noti, alcuni nomi sono stati divulgati alle masse, che mai comprenderanno a quale prezzo e con quale sacrificio personale. Non intendo trattare della Gerarchia degli Adepti. I libri sul soggetto non mancano, ma andrebbero letti con le necessarie riserve riguardo alle interpretazioni simboliche e ai limiti imposti dalle parole.

Sulla Terra traspare tuttavia un evento che, a suo modo, ha importanza paragonabile alla crisi che ebbe luogo al tempo dell’Atlantide quando i corpi fisico, vitale e astrale vennero coordinati in una unità funzionante. Fu allora iniziato lo ‘yoga della devozione’, o Bhakti Yoga, per la formazione degli aspiranti dell’epoca. Venne organizzata una controparte (nei limiti del possibile) del piano fisico, formata da coloro che erano in grado di lavorare con devozione e d’imparare, usando il cerimoniale e le immagini, qualche tipo d’attività atta a continuare sulla Terra l’opera della Gerarchia, costituendo così una [399] scuola per coloro che più tardi sarebbero stati ammessi nelle file della Gerarchia. Le tracce di questo gruppo atlantideo oggi si ritrovano nei movimenti Massonici moderni; in tal modo l’opera della Gerarchia venne perpetuata nel segno e nel simbolo. Nella coscienza della razza è quindi rimasta una rappresentazione figurata dell’importante condizione planetaria che nell’umanità si risolse in quel triplice coordinamento, però principalmente oggettivo. Forma e simbolo, utensile e mobilia, tempio e suono, funzione ed esteriorità furono i fattori predominanti; essi velavano la verità e abbiamo quindi conservato la “forma esteriore e visibile di una verità interiore e spirituale”. A quei tempi era permesso partecipare a questi misteri e al lavoro soltanto a coloro che sentivano in se stessi il desiderio ardente della visione mistica e che amavano profondamente l’ideale spirituale e vi erano devoti. Non si richiedeva che possedessero una mente attiva e i loro poteri intellettuali erano praticamente nulli. Essi gradivano l’autorità e ne avevano bisogno, imparavano per mezzo del cerimoniale, erano devoti ai Grandi Esseri i cui nomi e le cui forme si celavano dietro gli officianti delle Logge exoteriche. La mente non entrava in questione, ricordatelo. Le personalità erano inesistenti.

Oggi il mondo è giunto ad un altro grande momento di crisi; non mi riferisco all’attuale situazione mondiale, ma allo stato della coscienza umana. La mente ha acquistato il potere di funzionare, le personalità sono coordinate. I tre aspetti dell’uomo si stanno fondendo; ora è possibile un’altra precipitazione da parte della Gerarchia. Sul piano fisico, senza alcuna organizzazione exoterica, senza cerimoniali o forme esteriori, silenziosamente, con costanza e potenza si sta integrando un gruppo di uomini e donne che nel tempo sostituerà il precedente sforzo Gerarchico. Esso sostituirà tutte le chiese, tutti i gruppi e tutte le organizzazioni per costituire [400] infine quell’oligarchia d’anime elette che governerà e guiderà il mondo.

I membri di tale gruppo provengono da ogni nazione; non vengono riuniti e scelti dalla Gerarchia che osserva o da qualche Maestro, ma vi si integrano in funzione della loro risposta all’opportunità spirituale, alla corrente e alla nota. Essi emergono da ogni gruppo, chiesa e partito rendendo perciò il gruppo veramente rappresentativo. Essi non vi pervengono mossi da schemi d’ambizione e orgoglio personali, bensì per l’assoluta abnegazione nel loro servizio. Essi giungono al vertice d’ogni campo della conoscenza umana non per il clamore che suscitano con le loro idee, scoperte e teorie, ma perché la loro visione è così inclusiva e la loro interpretazione della verità così ampia che vedono la mano di Dio in ogni evento, la sua impronta su tutte le forme e la sua nota che risuona attraverso tutti i canali di comunicazione fra la realtà soggettiva e la forma esterna oggettiva. Essi appartengono a tutte le razze, parlano tutte le lingue, abbracciano tutte le religioni, tutte le scienze e tutte le filosofie. Le loro caratteristiche sono sintesi, inclusività, sviluppo intellettuale e mentale. Non sono legati ad alcun credo, salvo quello della Fratellanza, basata sull’Unica Vita. Non riconoscono alcuna autorità, salvo quella della propria anima, alcun Maestro all’infuori del gruppo che cercano di servire e dell’umanità che amano profondamente. Non elevano barriere attorno a sé, ma sono governati da un’ampia tolleranza, da una mentalità sana e dal senso delle proporzioni. Guardano al mondo degli uomini con occhi ben aperti e riconoscono coloro che possono elevare e verso i quali possono assumere una funzione analoga a quella dei Grandi Esseri, elevando, insegnando e aiutando. Essi riconoscono i loro pari e uguali, si riconoscono l’un l’altro quando s’incontrano e si trovano affiancati a coloro che collaborano nell’opera di salvare il mondo. Non ha importanza se le loro terminologie differiscono, se variano le loro interpretazioni dei simboli e [401] delle scritture, o se le loro parole sono poche o molte. Essi vedono i membri del gruppo in tutti i campi ‑ politico, scientifico, religioso ed economico ‑ offrono loro il segno di riconoscimento e tendono la mano fraterna. Essi ravvisano pure coloro che li hanno preceduti sulla scala evolutiva e li salutano come loro Maestri, cercando di imparare da loro ciò che Essi sono impazienti di impartire.

Questo gruppo è un prodotto del passato al quale accenneremo; parlerò pure della situazione attuale anticipando le linee generali che l’associazione e il lavoro seguiranno in futuro. Che tale gruppo si stia formando è vero e di buon auspicio per i prossimi decenni. In modo tacito e sottile già fa sentire la sua presenza, ma si tratta ancora di un’influenza soggettiva.

Cominciamo dal passato. Verso il 1400, la Gerarchia di Maestri si trovò confrontata a una situazione difficile. Per quanto riguardava l’opera del secondo raggio (connessa all’impartire la verità spirituale) si era giunti a quella che potrei definire una esteriorizzazione completa. L’attività del primo raggio aveva anche determinato un’intensa differenziazione e cristallizzazione fra le nazioni e i governi del mondo. Queste due condizioni d’ortodossia concreta e di differenze politiche persistettero per molte generazioni e si manifestano tuttora. Oggi abbiamo una condizione analoga sia nel mondo religioso che in quello politico; la troviamo in India e in America, in Cina o in Germania, nella storia del Buddismo con le sue numerose sette, nel Protestantesimo con la miriade di gruppi in lotta fra loro, nelle scuole filosofiche orientali e occidentali. Tale situazione è ampiamente diffusa e la coscienza pubblica ne è tremenda cose indica il culmine [402] del periodo di separazione e la cessazione, fra non molti secoli, di questa intensa diversificazione di pensiero.

Dopo aver notato e osservato questa tendenza delle vicende per altri cento anni, verso il 1500 A.D. i Fratelli Maggiori della razza indissero un conclave di tutti i dipartimenti. Loro scopo era di determinare il modo di accelerare la spinta all’integrazione, che è la nota fondamentale dell’ordine del nostro universo, e le misure da prendere per produrre quella sintesi e unificazione nel mondo del pensiero che avrebbero reso possibile la manifestazione del proposito della Vita divina all’origine d’ogni cosa. Se il mondo del pensiero è unificato, il mondo esterno assume un ordine di sintesi. Si ricordi che i Maestri pensano in termini ampi e operano nei cicli maggiori dell’evoluzione. I cicli minori e temporanei, i piccoli flussi e riflussi dei processi cosmici, in un primo tempo non attirano la loro attenzione.

A quel conclave Essi dovevano fare tre cose:

1. Considerare il piano divino con una visione più ampia possibile e saturare la mente con tale visione.

2. Notare le influenze o energie disponibili per il vasto sforzo cui erano consacrati.

3. Istruire donne e uomini che erano allora discepoli in prova, chela e iniziati, in modo da formare una schiera sufficiente di assistenti sui quali avrebbero potuto fare affidamento nei secoli futuri.

Riguardo a questi aspiranti, due erano i problemi che si affacciavano:

1. La difficoltà, anche da parte dei discepoli più avanzati, di preservare la continuità di coscienza, difficoltà che persino gli iniziati incontrano ancor oggi.

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2. I Maestri riscontrarono che le menti e i cervelli dei chela erano stranamente insensibili ai contatti superiori, condizione anche questa che prevale tuttora. Allora come oggi i chela possedevano aspirazione, desiderio di servire l’umanità, devozione e, occasionalmente, buone doti mentali, ma la sensibilità telepatica, la risposta istintiva alla vibrazione gerarchica e la libertà dallo psichismo inferiore che rappresentano requisiti essenziali per un lavoro intelligente erano stranamente assenti. Purtroppo la situazione non è cambiata. La sensibilità telepatica sta decisamente aumentando per effetto delle condizioni mondiali e della tendenza evolutiva e questo, per coloro che lavorano sul piano interiore, è un segno estremamente incoraggiante, ma l’amore per i fenomeni psichici e l’incapacità di distinguere le diverse vibrazioni dei collaboratori gerarchici, secondo il loro grado, ostacola ancora grandemente il lavoro.

A questo punto potreste chiedere, a ragione: Che cosa è questo piano? Quando parlo del piano non intendo alludere a un grande piano generale come quello evolutivo o al piano per l’umanità, che definiamo con il termine un po’ insignificante di sviluppo dell’anima. Questi due aspetti dello schema previsto per il nostro pianeta sono ormai accettati e non sono che metodi, procedimenti e mezzi per giungere ad un fine specifico. Il piano, come è percepito in questo momento e per il quale i Maestri operano costantemente, può essere definito nel modo seguente: è il prodursi di una sintesi soggettiva nell’umanità e di uno scambio telepatico che alla fine eliminerà l’elemento tempo. Esso metterà a disposizione d’ogni uomo tutti i conseguimenti e tutta la conoscenza del passato, rivelerà all’uomo il vero significato della sua mente e del suo cervello rendendolo padrone di questo strumento e quindi onnipresente, consentendogli infine di aprire la porta dell’onniscienza. Quest’ultimo sviluppo del piano produrrà nell’uomo una comprensione [404] intelligente e cooperativa del proposito divino per il quale Colui in cui viviamo, ci muoviamo e siamo ha ritenuto saggio assoggettarsi all’incarnazione. Non pensate che io possa parlarvi del piano quale è in realtà. A nessun uomo che non sia un iniziato almeno del terzo grado è possibile averne non fosse che un barlume e tanto meno comprenderlo. Lo sviluppo del meccanismo per mezzo del quale un discepolo può mettersi in rapporto con Coloro che sono responsabili dell’elaborazione dei piani e la capacità di conoscere (non soltanto percepire vagamente) il minuscolo frammento dell’insieme, che rappresenta il prossimo passo da compiere e al quale è possibile collaborare, può essere raggiunto da tutti i discepoli e dovrebbe costituire la meta d’ogni aspirante. Ad eccezione dei discepoli in prova, che non sono ancora sufficientemente stabili nel loro tentativo, tutti possono quindi sforzarsi di pervenire alla continuità di coscienza e risvegliare la luce interiore che, quando sia percepita e usata con intelligenza, servirà a rivelare altri aspetti del Piano e in particolare quello al quale il conoscitore illuminato può rispondere e che può servire utilmente.

Questo conseguimento è stato l’obiettivo di tutto l’insegnamento impartito nel corso degli ultimi 400 anni e questo fatto può darvi un’idea dell’estrema pazienza dei Conoscitori della razza. Essi lavorano al loro obiettivo lentamente e con determinazione, senza alcun senso di fretta ma, e questo è il punto di maggior interesse in ciò che devo comunicarvi, Essi hanno un limite nel tempo, in base alla Legge dei Cicli, connesso a periodi d’opportunità che hanno necessariamente una loro durata. In questi periodi d’opportunità, forze, influssi ed energie sono temporaneamente all’opera e i Maestri cercano di utilizzarli.

L Durante il conclave di cui ho fatto menzione, guardando all’avvenire i Servitori della razza riuniti notarono il futuro arrivo dell’Era dell’Acquario, con le sue energie specifiche e le stupende occasioni offerte. [405] Essi ne presero nota e cercarono di preparare gli uomini a questo periodo che avrà una durata approssimativa di 2500 anni e, se debitamente utilizzato, potrà portare all’unificazione cosciente e intelligente del genere umano, determinando la manifestazione di quella che preferisco chiamare “fratellanza scientifica”, piuttosto che darle l’interpretazione sentimentale oggi prevalente.

Essi ritennero che, prima di poter usare con profitto i futuri poteri dell’era acquariana, fosse necessario fare due cose. In primo luogo la coscienza dell’uomo doveva essere elevata al piano mentale; doveva espandersi in modo da non includere soltanto il mondo delle emozioni e dei sentimenti, ma anche quello dell’intelletto. Le menti degli uomini dovevano essere rese ampiamente e generalmente attive e tutto il livello dell’intelligenza umana doveva essere elevato. In secondo luogo, era necessario fare qualcosa per abbattere le barriere di separazione, isolamento e pregiudizio che dividevano gli uomini gli uni dagli altri e che si prevedeva sarebbero aumentate sempre di più. Ciclo dopo ciclo gli uomini si trinceravano sempre più in se stessi: soddisfazione ed esclusivismo, orgoglio nazionale. Tutto ciò avrebbe inevitabilmente portato a vaste scissioni e all’erezione di barriere mondiali fra le nazioni e le razze.

La determinazione dei membri della Gerarchia ad addestrare più rapidamente le menti degli uomini ed a costruire una maggiore sintesi, li indusse a prendere una decisione che comprendeva la formazione di gruppi e che portò all’emergere di quei gruppi di lavoratori e pensatori che, con le loro attività, hanno ampiamente governato e plasmato il nostro mondo nel corso degli ultimi tre o quattro secoli. In quel conclave venne quindi inaugurato un preciso e specifico lavoro di gruppo secondo linee di condotta chiare e ben definite, nel quale ogni gruppo si sarebbe occupato [406] di una particolare presentazione della verità o di un aspetto della conoscenza della realtà.

Questi gruppi si suddividono in quattro settori principali: culturale, politico, religioso e scientifico. Più recentemente sono emersi altri tre gruppi: filosofico, psicologico e finanziario. Naturalmente, i filosofi sono sempre esistiti, ma per lo più non si è trattato che di unità isolate che hanno fondato scuole caratterizzate da spirito di parte e separatività. Ora non vi sono figure spiccate come in passato, bensì gruppi che rappresentano determinate idee. È estremamente importante che questi sette gruppi di pensatori vengano riconosciuti come facenti parte del programma della Gerarchia, designati a produrre una determinata situazione e certe condizioni preparatorie e ai quali spetta un ruolo specifico nell’evoluzione mondiale in relazione all’umanità.

Sotto l’influsso dei differenti raggi che, ciclicamente, entravano in attività o la cessavano, emersero piccoli gruppi di uomini i quali, assolto il loro compito in formazione di gruppo, scomparvero, spesso inconsapevoli della loro sintesi inerente e dei loro collaboratori. Come si può rilevare da qualsiasi retrospettiva storica intelligente, l’opera che svolsero a favore della razza e il loro contributo al progresso del genere umano appaiono chiaramente. Mi manca il tempo di tracciare la successione di questi gruppi, ciascuno custode di un contributo particolare, e l’opera che svolsero o l’impulso soggettivo che ne era alla base. Posso tuttavia indicare la tendenza del loro sforzo e lascio a qualche illuminato cultore della storia il compito di delineare il filo d’oro della loro opera spirituale nell’elevare il livello mentale della razza e mettere l’uomo in rapporto con il mondo in cui viveva, aprendo i suoi occhi non solo alla natura della materia e della forma, ma anche alle celate profondità del proprio essere. Grazie alla loro attività, ora [407] abbiamo un’umanità nella quale, sebbene non sia ancora unificata, i rapporti sono stretti e che è caratterizzata da tre fattori:

1. Uno stupefacente scambio di rapporti e comunicazioni serviti dalla radio, dalla stampa, da mezzi di trasporto moderni, dal telegrafo e dal telefono.

2. Un’attività filantropica ampiamente diffusa e l’aumento del senso di responsabilità nei confronti del fratello, ciò che nel 1500 era totalmente sconosciuto. Movimenti come la Croce Rossa, fondazioni educative, ospedali e le attuali opere d’assistenza sociale sorte in ogni paese ne sono le manifestazioni exoteriche.

3. La suddivisione (attuata coscientemente o inconsciamente) della famiglia umana in due gruppi fondamentali: il primo gruppo comprende i fautori del vecchio ordine, che sono reazionari e separativi. Essi rappresentano il nazionalismo separativo, i confini, le servitù e l’obbedienza servile; sono un esempio di spirito settario religioso e dì dipendenza dall’autorità. Sono contrari ad ogni innovazione o progresso. Il secondo gruppo è composto da coloro che hanno la visione di un mondo unificato nel quale l’amore di Dio significa amore del prossimo e dove i moventi alla base di tutte le attività religiose, politiche ed educative sono caratterizzati da una coscienza mondiale e improntati al benessere dell’insieme e non soltanto della parte.

L’unificazione cui aspirano le persone lungimiranti non implica l’abbandono di nessuna delle parti, ma comporta la cura d’ogni sua parte affinché anch’essa possa contribuire al benessere dell’intero organismo. Comprende, ad esempio, il giusto governo e lo sviluppo appropriato d’ogni unità nazionale, in modo che essa possa assolvere i propri doveri internazionali divenendo così parte della fratellanza mondiale delle nazioni. [408] Questo concetto non implica la costituzione di uno stato mondiale, comporta invece lo sviluppo di una coscienza pubblica universale che si renda conto dell’unità dell’insieme e giunga in tal modo alla determinazione, ben nota, di agire uno per tutti, tutti per uno. Soltanto così si potrà pervenire alla sintesi internazionale, caratterizzata dall’assenza d’egoismo politico e nazionale. Questa condizione mentale universale non comporterà necessariamente la fondazione di una religione universale o mondiale. Essa richiede semplicemente di riconoscere che tutte le formulazioni della verità e della fede sono espressioni parziali nel tempo e nello spazio, temporaneamente adatte ai temperamenti e alle condizioni dell’epoca e della razza. Coloro che prediligono un particolare approccio alla verità, giungeranno a rendersi conto che altri accostamenti e altri modi di esprimersi, altre terminologie e altre definizioni della divinità possono essere altrettanto corretti e costituire singoli aspetti di una verità che è più grande e più vasta di quanto l’attuale corredo umano permetta di comprendere ed esprimere. Persino i Grandi Esseri non hanno che una vaga percezione della realtà e, pur essendo consapevoli, più di, quanto possano esserlo i loro chela, dell’esistenza di propositi fondamentali più profondi, neppure Loro conoscono il fine ultimo. Nel loro insegnamento, anch’Essi sono costretti a usare termini senza senso come Realtà Assoluta e Realizzazione Ultima.

Dunque, durante gli ultimi tre secoli i gruppi si susseguirono compiendo la parte prestabilita e oggi noi raccogliamo i frutti dei loro conseguimenti. Nel gruppo culturale, ad esempio, troviamo i poeti dell’epoca Elisabettiana, i musicisti tedeschi e dell’epoca Vittoriana. Troviamo pure gruppi d’artisti che ci diedero le famose scuole, gloria dell’Europa. Due gruppi famosi, uno culturale e l’altro politico, fecero pure la loro parte producendo l’uno il Rinascimento, l’altro la Rivoluzione Francese. Gli effetti della loro opera sono ancora [409] sentiti, poiché il movimento umanistico moderno, con l’importanza data ad un passato che si completa nel presente e con la ricerca delle origini delle capacità dell’uomo negli orientamenti precedenti, riconduce al Rinascimento. La rivoluzione e la determinazione a combattere per i divini diritti dell’uomo ebbe il suo primo influsso e impulso nella rivoluzione francese. La rivolta, la formazione di partiti politici, le lotte di classe che oggi dilagano, le divisioni fra gruppi politici contrastanti esistenti in ogni paese, sebbene sporadicamente si siano sempre verificate, nel corso degli ultimi due secoli hanno assunto carattere universale e sono tutte risultato dell’attività iniziata dai Maestri. Grazie ad esse gli uomini sono maturati e hanno imparato a pensare e, sebbene a volte possano pensare in modo errato e dare l’avvio a esperimenti disastrosi, l’esito finale è inevitabile. Disagio temporaneo, depressioni passeggere, guerra e spargimento di sangue, indigenza e vizio possono suscitare il più profondo pessimismo in chi non riflette, ma coloro che sanno e che sentono la guida della mano interiore della Gerarchia, sono consapevoli che il cuore dell’umanità èsano e che dal caos presente, forse proprio a causa di questo caos, emergeranno le persone competenti in grado di affrontare la situazione e portare all’unificazione e alla sintesi. In linguaggio occulto quel periodo è chiamato “l’era della restaurazione di ciò che si è spezzato nella caduta”. È giunto il momento di ricomporre le parti separate, affinché il tutto sia riportato alla perfezione iniziale.

Anche i gruppi religiosi sono stati molti, così numerosi che è impossibile enumerarli. Abbiamo i gruppi dei mistici cattolici, gloria dell’Occidente, ma vi sono pure i protestanti luterani, calvinisti e metodisti, i Padri Pellegrini (uomini aspri e severi), gli Ugonotti, i Martiri della Moravia e le migliaia di sette moderne. Tutti hanno servito il loro scopo e hanno condotto l’uomo [410] alla rivolta e al rifiuto d’ogni autorità. La forza del loro esempio, unico nel suo genere, ha guidato l’uomo allo stadio del pensare per proprio conto. Essi erano fautori della libertà e del diritto personale di conoscere.

Questi ultimi gruppi agirono largamente sotto l’influsso del sesto e del secondo raggio. I gruppi culturali emersero sotto l’influsso del quarto raggio, mentre il primo raggio ha stimolato le attività politiche che hanno determinato i cambiamenti nelle nazioni. Sotto l’impulso del quinto e del terzo raggio sono sorti gruppi di ricercatori scientifici, che operano con le forze ed energie che costituiscono la Vita divina, si occupano del manto esteriore di Dio, cercano dall’esterno verso l’interno, dimostrano all’uomo l’essenziale unità con tutta la creazione e la relazione, intrinseca e vitale, con tutte le forme di vita. I nomi degli appartenenti ai diversi gruppi sono molto numerosi, ma la loro importanza è relativa. Ciò che conta sono i gruppi e il loro lavoro interdipendente. È interessante notare che nel gruppo scientifico l’unità fondamentale è particolarmente notevole, poiché i suoi membri sono singolarmente liberi da spirito settario e competizione egoistica. Non si può dire la stessa cosa dei gruppi religiosi e politici.

Tenendo conto delle numerose nazioni e delle miriadi d’uomini esistenti sulla Terra, questi gruppi plasmatori appartenenti alle varie suddivisioni sono pochi. I loro componenti, il contributo che hanno dato allo sviluppo dell’espressione umana e il loro posto nel piano possono essere facilmente tracciati. Il punto da mettere in evidenza è che la motivazione di tutti loro è giunta dal lato soggettivo interiore della vita; essi sono apparsi per impulso divino e per compiere un lavoro specifico. Nello stadio iniziale sono sempre stati composti di discepoli e iniziati dei gradi minori; tutti sono stati guidati passo passo dalle loro anime che, a loro volta, cooperavano coscientemente con la Gerarchia di Conoscitori, anche quando [411] il singolo individuo era totalmente inconsapevole del posto che occupava nel gruppo e della missione del gruppo. Si ricordi inoltre che non si è mai avuto un solo insuccesso, sebbene l’individuo non sia mai stato a conoscenza del successo. Il segno che contraddistingue questi lavoratori è che costruiscono per la posterità. Che i loro seguaci abbiano fallito e che coloro che hanno risposto a quest’opera non siano rimasti fedeli all’ideale è purtroppo vero, ma il gruppo iniziale ha sempre raggiunto il suo scopo, ciò che annulla ogni pessimismo e dimostra l’immensa potenza dell’attività soggettiva.

I tre gruppi che ho menzionato richiedono un breve commento. Il loro lavoro è diverso da quello degli altri gruppi e i loro membri sono reclutati dai gruppi di tutti i raggi, sebbene i membri del terzo gruppo (quello dei finanzieri) appartengano principalmente al settimo raggio, d’organizzazione cerimoniale. In ordine d’apparizione abbiamo il gruppo di filosofi, il gruppo di psicologi e il gruppo d’uomini d’affari.

Il gruppo di filosofi di data più recente sta già plasmando potentemente il pensiero, mentre le antiche scuole di filosofia asiatiche cominciano appena ad influenzare le idee occidentali. Mediante l’analisi, la correlazione e la sintesi, il potere del pensiero dell’uomo si sviluppa e la mente astratta può essere unificata con quella concreta. Grazie al loro lavoro, l’interessante sensibilità dell’uomo con le sue tre caratteristiche principali dell’istinto, dell’intelletto e del-l’intuizione, è dunque portata a una condizione di coordinamento intelligente. L’istinto collega l’uomo con il mondo animale, l’intelletto lo unisce ai suoi simili, mentre l’intuizione gli rivela la vita della divinità. Tutti e tre sono materia d’indagine filosofica, il tema dei filosofi essendo infatti la natura della realtà e i mezzi di conoscenza.

I due gruppi più moderni sono quello degli psicologi, [412] che lavora in base all’ingiunzione delfica “Uomo, conosci te stesso”, e quello dei finanzieri, che sono custodi dei mezzi che permettono all’uomo di vivere sul piano fisico. Gli aspetti fondamentali di questi due gruppi sono necessariamente, e nonostante le divergenze e differenze apparenti, più sintetici di quelli di tutti gli altri. Uno dei gruppi si occupa del genere umano, dei vari tipi che compongono l’umanità, del meccanismo usato, degli impulsi e delle caratteristiche dell’uomo e dello scopo, apparente o nascosto, della sua esistenza. L’altro gruppo controlla e ordina i suoi mezzi di sussistenza, controllando tutto ciò che può essere convertito in energia e costituendo una dittatura su tutti i metodi di rapporto commerciale, di commercio e di scambio. Essi controllano la molteplicità di forme‑oggetto che l’uomo moderno considera essenziali per il suo modo di vivere. Il denaro, come ho già detto, non è che energia o vitalità cristallizzata, ciò che lo studente orientale chiama energia pranica.  È una concretizzazione della forza eterica. È quindi energia vitale esteriorizzata ed è sotto la direzione del gruppo finanziario. In ordine cronologico è il gruppo più recente il cui lavoro (lo si tenga presente) è, più di tutti gli altri, definitivamente preordinato dalla Gerarchia e produce effetti di vasta portata sulla Terra. 

Sono ormai trascorsi diversi secoli da quando si tenne il conclave e questi gruppi esterni hanno svolto il loro ruolo e reso un notevole servizio. I risultati raggiunti hanno avuto effetti di portata internazionale e il loro influsso non si limita a una nazione o a una razza. Ora la Gerarchia si trova confrontata ad un’altra situazione che dovrà essere trattata con la massima accuratezza. Essa deve riunire e fondere le varie fila delle energie che influenzano e le differenti tendenze del potere del pensiero prodotte dall’opera dei gruppi a partire dal 1500. Essi devono inoltre controbilanciare alcuni effetti che tendono a creare ulteriori differenziazioni, [413] ciò che è inevitabile quando la forza viene in contatto con il mondo materiale. Gli impulsi iniziali hanno in sé il potere sia del bene che del male. Fintanto che la forma rimane d’importanza secondaria e relativamente trascurabile, la chiamiamo buona, poiché in tal caso è l’idea che domina e non la sua espressione. Col passare del tempo l’energia del pensiero esercita il suo influsso sulla materia e menti inferiori s’impadroniscono di quel tipo particolare d’energia, o ne sono vitalizzate; è a questo punto che il male comincia a far sentire la sua presenza, manifestandosi infine come egoismo, separatività, orgoglio e altre caratteristiche che tanto danno hanno arrecato al mondo.

Circa diciassette anni fa i Maestri si riunirono e vennero ad un’importante decisione. Come nel precedente conclave era stato deliberato di formare, attingendo alle masse di uomini, dei gruppi di lavoratori appartenenti ai diversi campi d’attività per affidare loro il compito di elevare l’umanità e espandere la coscienza umana, così si ritenne opportuno trarre, dai numerosi gruppi, un gruppo di uomini appartenenti (come avviene nella Gerarchia stessa) a tutte le razze, d’ogni tipo e tendenza. Questo gruppo sarebbe stato destinato a una missione specifica che possiamo tracciare brevemente.

Si tratta innanzi tutto di un tentativo di esteriorizzare la Gerarchia sul piano fisico, ossia una piccola riproduzione operante di quel corpo essenzialmente soggettivo. I suoi membri sono tutti in un corpo fisico, ma devono lavorare solo soggettivamente, utilizzando l’apparato sensibile interiore e l’intuizione. Deve essere composto di donne e uomini di tutte le nazioni ed età, ma tutti devono avere un orientamento spirituale, tutti devono essere servitori coscienti, tutti devono essere polarizzati nella mente e vigili, tutti devono essere inclusivi.

Una delle condizioni essenziali imposte ai componenti del gruppo è che essi devono essere disposti a lavorare sui livelli soggettivi, senza attendersi alcun riconoscimento. Devono lavorare dietro le quinte come fanno i Grandi Esseri. Devono essere [414] quindi privi di qualsiasi forma d’ambizione, d’orgoglio razziale o personale. Inoltre devono essere consapevoli e sensibili nei confronti dei loro simili, dei loro pensieri e dell’ambiente che li condiziona. 

È un gruppo senza un’organizzazione exoterica d’alcun genere, senza una sede, non si fa pubblicità e nemmeno ha un nome. È composto da una schiera di obbedienti lavoratori e servitori della PAROLA, obbedienti alle loro anime e al bisogno del gruppo. Tutti i veri servitori, d’ogni luogo, appartengono quindi a questo gruppo, qualunque sia la loro linea di servizio: culturale, politica, scientifica, religiosa, filosofica, psicologica o finanziaria. Essi fanno parte del gruppo interiore di lavoratori per l’umanità e di mistici, che lo sappiano o no. Saranno quindi riconosciuti dai loro compagni di gruppo negli eventuali contatti casuali della vita. I membri di questo gruppo danno un significato ampio al termine “spirituale”; per loro essa significa uno sforzo inclusivo teso al miglioramento, all’elevazione e alla comprensione dell’umanità. Significa tolleranza, comunione e sintesi internazionale, inclusività religiosa e tutte le tendenze di pensiero attinenti allo sviluppo esoterico dell’essere umano. Si tratta quindi di un gruppo che non possiede una terminologia o una Bibbia propria; non ha un credo o una formulazione dogmatica della verità. L’impulso motivante di ciascuno e di tutti è l’amore di Dio che si esprime come amore del prossimo. Essi conoscono il vero significato di fratellanza, senza distinzioni di razza. La loro vita è consacrata al servizio, reso con assoluto altruismo e senza alcuna riserva.

I membri del gruppo sono noti soltanto ai Fratelli Maggiori della razza, non esiste un registro dei nomi e i requisiti essenziali richiesti sono soltanto tre:

1. Una certa misura d’unificazione fra l’anima e il suo meccanismo è essenziale, mentre la triplicità interiore [415] di anima, mente, cervello, generalmente latente nella maggioranza, deve essere allineata e attiva.

2. Il cervello deve essere telepaticamente sensibile in due direzioni e a volontà. Deve essere consapevole del mondo delle anime e del mondo degli uomini.

3. Deve inoltre esistere la capacità di pensiero astratto e di sintesi, che permette all’uomo di superare le barriere razziali e religiose. La presenza di questo requisito assicura la fede nella continuità della vita e quindi nella vita dopo la morte.

Per ricapitolare la situazione occorre notare che i gruppi del passato hanno rappresentato certi aspetti della verità e manifestato certe caratteristiche di raggio. Il nuovo gruppo esprimerà tutti gli aspetti e avrà membri appartenenti a tutti i raggi. La maggioranza dei lavoratori dei numerosi gruppi ha sviluppato alcuni dettagli del piano contribuendo con la propria energia all’impulso a progredire dell’umanità, ma per lo più senza capire veramente ciò che stava compiendo e senza alcuna comprensione del rapporto corpo‑anima che conduce ad un lavoro realmente intelligente, eccezion fatta per alcuni mistici preminenti come Maestro Eckart. Si trattava soprattutto di gruppi di personalità, dotate di quel tocco di genio che sta a indicare un certo contatto con l’anima. Il gruppo che si sta formando ora è composto di individui consapevoli del fatto dell’anima e che hanno stabilito un rapporto reale e stabile con l’anima; essi considerano la mente, le emozioni e il corpo come un semplice strumento per stabilire contatti umani e il loro lavoro, secondo il loro punto di vista, deve essere eseguito per mezzo di questo strumento, sotto la direzione dell’anima. Sono quindi anime viventi che operano tramite le personalità e non personalità spinte ad agire da occasionali impulsi dell’anima. In passato i membri dei numerosi gruppi erano in un certo senso unilaterali e [416] il loro talento si esplicava in un campo specifico. Dimostrarono la capacità di scrivere, come Shakespeare, di dipingere, come Leonardo da Vinci, di produrre capolavori musicali, come Beethoven o di determinare cambiamenti mondiali, come Napoleone. Il nuovo tipo di lavoratore è un individuo completo, in grado di compiere quasi ogni cosa alla quale si dedichi, ma dotato di un impulso di fondo che lo spinge a lavorare sui livelli mentali piuttosto che sul piano fisico. Egli è quindi utile alla Gerarchia, potendo essere adibito ai più svariati compiti, poiché la sua flessibilità, esperienza e stabilità di contatto possono essere tutte subordinate alle esigenze del gruppo.

Il vero esponente di questo nuovo tipo di gruppo non apparirà naturalmente che fra qualche decennio. Sarà un vero acquariano, dotato di un tocco universale, d’intensa sensibilità, di uno strumento mentale altamente organizzato, un equipaggiamento astrale che risponde principalmente alle vibrazioni superiori, un corpo d’energia potente e controllato e un corpo fisico sano, sebbene non robusto nel senso comune del termine.

Qual’è dunque la situazione attuale in relazione al gruppo di mistici che si sta integrando? Darò qualche chiarimento.

In ogni paese d’Europa, negli Stati Uniti d’America e in alcune parti dell’Asia e del Sudafrica si trovano dei discepoli, solitamente non riconosciuti dalla gente in genere, che pensano la verità. Richiamo la vostra attenzione su questa espressione. I più importanti lavoratori di questo nuovo gruppo, i più vicini ai Grandi Esseri, sono quelli la cui vita di pensiero quotidiana è orientata al nuovo ideale. È vero che questa vita di pensiero può esternarsi in una precisa attività exoterica, ma essi vivono prima di tutto e sempre “nell’alto luogo segreto” e da quel punto operano. La loro influenza viene esercitata silenziosamente e tranquillamente ed essi non danno alcuna importanza alla loro personalità, alle loro opinioni e idee, [417] o ai loro metodi di lavoro. Si rendono perfettamente conto dei propri limiti, che tuttavia non li ostacolano, ma continuano la loro riflessione profonda per portare in manifestazione oggettiva quell’aspetto della visione al quale è loro missione dar vita in una forma. Essi sono necessariamente colti e bene informati, poiché in questi difficili tempi di transizione essi devono coltivare una vasta comprensione del mondo e avere un’idea generale di ciò che accade nei diversi paesi. Non hanno una vera nazionalità nel senso che non danno eccessiva importanza al proprio paese e alla sua politica. Essi possiedono le doti necessarie per organizzare, lentamente ma fermamente, la pubblica opinione, che col tempo libererà l’uomo dallo spirito settario, dall’esclusivismo nazionale e dai pregiudizi razziali.

 A uno a uno, qua e là, essi vengono raccolti e a loro volta radunano attorno a sé coloro che sono liberi dalle limitazioni di teorie politiche, religiose e culturali del passato. I membri del gruppo unico stanno organizzando queste anime tese al futuro in gruppi destinati a inaugurare la nuova era di pace e buona volontà. I membri di questi ultimi, che sono influenzati dai membri del grande gruppo, non sono per ora che poche migliaia sui milioni di uomini e fra i quattrocento discepoli accettati operanti nel mondo, solo circa centocinquantasei sono dotati di un’attività di pensiero sufficiente per entrare a far parte di questo gruppo che sì sta lentamente formando. Essi costituiscono il nucleo di ciò che un giorno sarà una forza dominante. Durante i prossimi venticinque anni la loro influenza sarà abbastanza potente da attirare l’attenzione politica, purché chi ha avuto la visione di un potente corpo soggettivo di anime che pensano sappia esprimere le parole necessarie, presentare i concetti che potranno accelerare l’opera d’integrazione e mettere in contatto fra loro le unità di questo gruppo. Fate tutto il possibile affinché ciò avvenga e [418] fatene il messaggio e la nota fondamentale del lavoro che voi tutti svolgete, ovunque siate.

Quale dovrebbe essere, dunque, il lavoro del presente immediato? Ve ne traccerò il programma nei limiti del possibile.

La prima cosa da fare è di rafforzare i vincoli e stabilire saldamente il legame fra voi e tutti coloro che riconoscete come possibili discepoli operanti nel nuovo gruppo. A tale scopo familiarizzatevi con il lavoro svolto dai capi dei gruppi nei diversi paesi del mondo come Svizzera, Stati Uniti, Olanda, Germania e Gran Bretagna. In base al loro modo di reagire alla visione del lavoro tipico della nuova era potrete prendere una decisione temporanea. Osservateli nel lavoro. Notate l’importanza che danno alla personalità. Se le loro attività sembrano governate da ambizione personale, se la loro posizione è determinata dal desiderio di lavorare nel gruppo di mistici perché rappresenta una novità, o perché permette loro di farsi una certa reputazione, oppure stimola la loro immaginazione o offre l’occasione di riunire altre persone attorno a sé, allora non andate oltre ma, mantenendo il silenzio, lasciate che il tempo e la legge correggano il loro atteggiamento.

In secondo luogo, siate ricettivi verso coloro che vi cercano e sembrano vibrare alla stessa nota. Quando dico ‘voi, intendo il gruppo al quale tutti voi appartenete soggettivamente. Essi verranno se lavorerete con determinazione e farete risuonare così chiaramente la nota dell’unità che essi non avranno dubbi sui vostri moventi e sulla vostra attività disinteressata. Conoscerete alcuni dei 156 che costituiscono il nucleo attuale ed essi lavoreranno all’unisono con voi, anche se non necessariamente nel vostro campo d’azione particolare.

L’immagine che dovrete tenere davanti agli occhi è quella di una vasta rete di gruppi, che lavorano lungo le numerose linee possibili, con al centro o dietro di essi uno o più membri del nuovo gruppo che [419] emerge lentamente, i quali operano nel silenzio e con perseveranza e influenzano mediante il contatto con l’anima. Questi Punti focali attraverso i quali la Gerarchia ora sta cercando di lavorare, sono uniti telepaticamente e, exotericamente, essi devono lavorare nella più completa comprensione, mantenendo sempre un atteggiamento di non interferenza e lasciando che ogni collaboratore sia libero di insegnare al proprio gruppo nel modo che ritiene più adatto. I termini usati, i metodi impiegati, il tipo di persone riunite, le verità insegnate, la disciplina di vita dimostrata non riguardano che il discepolo che lavora.

I membri di questo gruppo di lavoratori della nuova era avranno tuttavia alcune caratteristiche generali. Non imporranno dogmi di alcun genere, né metteranno in evidenza alcuna dottrina o autorità. Non avranno alcun interesse a esercitare un’autorità personale, né si rifaranno a un’autorità tradizionale, sia essa religiosa, scientifica, culturale o qualsiasi altra forma di verità imposta. Verranno riconosciuti dei metodi di accostarsi alla realtà e ciascuno sarà libero di scegliere il proprio. Questi lavoratori non imporranno alcuna disciplina a coloro che vorranno collaborare con loro. Le idee di qualsiasi persona o del capo sul modo in cui le unità appartenenti alla sua sfera d’attività dovrebbero vivere, lavorare, meditare e nutrirsi non sono considerate importanti. I membri di questo nuovo gruppo lavorano esotericamente con le anime e non si occupano dei dettagli della vita della personalità degli aspiranti che cercano di ispirare.

Questa è una regola fondamentale e porterà ad eliminare parecchi validi aspiranti dal gruppo di servitori mondiali che si sta formando. La tendenza a imporre il proprio punto di vista indica mancanza di comprensione ed escluderà molti.

Occorre cercare gli aspiranti giovani e promettenti e inculcare loro accuratamente la tendenza dei nuovi ideali. Si deve insegnar loro a vedere il divino e il buono in tutto, persone e circostanze. Occorre sviluppare l’ampiezza di vedute e far notare il [420] vasto orizzonte che permetterà agli aspiranti di attraversare il periodo di transizione che stiamo vivendo in modo che, giunti a metà della loro esistenza, potranno essere pilastri di forza nel nuovo mondo. Non limitateli alle antiche discipline e non insegnate loro a dare importanza alla dieta, al celibato, al tempo e alle stagioni distraendo la loro attenzione dalla nuova e sacra arte di essere e dal prodigio di vivere come anime.

Non dimenticate che quando un uomo vive come anima e tutta la sua personalità è quindi subordinata a quell’anima, scopi esenti da egoismo, purezza di vita, osservanza della legge e il rappresentare un vero esempio di vita spirituale saranno una conseguenza normale e automatica. Il cibo, ad esempio, è spesso una questione di esigenze climatiche e di gusti ed è gradito il cibo che mantiene il corpo fisico in condizione di servire la razza. O ancora, un divino figlio di Dio può certamente agire con la medesima libertà ed efficienza tanto nello stato coniugale che nel celibato; non prostituirà comunque i poteri del corpo a soddisfazioni grossolane, né trasgredirà i costumi stabiliti e nemmeno abbasserà i livelli che il mondo considera i più alti e i migliori. Si sono confusi i valori e troppo spesso si è data importanza alle azioni fisiche e non alla vita dell’attore. Quando l’attenzione è rivolta alla vita dell’anima, la vita del piano fisico si svolgerà in modo corretto. Ci si renderà conto che lo sviluppo dell’uomo spirituale è maggiormente ostacolato da un atteggiamento di critica o di autocompiacimento che non dal fatto di mangiare carne.

Al giovane aspirante si devono insegnare due regole di vita: occorre insegnargli a focalizzarsi su un’attività costruttiva e ad astenersi dal voler abbattere il vecchio ordine nel modo di vivere. Deve essere indirizzato a costruire per il futuro e a pensare in base alle nuove linee. Occorre avvertirlo di non sprecare tempo ad attaccare ciò che può essere indesiderabile, ma [421] volgere invece tutte le energie a creare il nuovo tempio del Signore, attraverso il quale la gloria potrà manifestarsi. In tal modo l’attenzione generale verrà progressivamente focalizzata su ciò che è nuovo e bello, mentre le vecchie creazioni andranno in rovina e scompariranno.

Occorre inoltre insegnargli che lo spirito di parte non è in alcun modo indice di sviluppo spirituale. Quindi egli non userà le espressioni pro questo o contro quello. Questi termini alimentano automaticamente odio, aggressività e sforzo di resistere al cambiamento.  Chi li usa è messo sulla difensiva. Ogni classe di esseri umani, è un gruppo di fratelli. Cattolici, Ebrei, Gentili, Occidentali e Orientali sono tutti figli di Dio.

Per quanto riguarda il futuro del gruppo mondiale di cui abbiamo parlato, molto dipende da due fattori.

In primo luogo è necessario che tutti i discepoli isolati che lavorano nei diversi paesi del mondo siano consapevoli gli uni degli altri ed entrino in rapporto telepatico. Questa potrà sembrarvi una visione meravigliosa, ma difficilmente attuabile. Vi assicuro che non è così. Il lavoro per stabilire questo rapporto procederà forse lentamente, ma è un effetto inevitabile della crescente sensibilità di tutte le anime che operano nel campo del mondo. La prima indicazione di questo fatto è il reciproco riconoscimento istintivo di coloro che fanno parte di questo gruppo quando s’incontrano fortuitamente nei consueti contatti del mondo. Vi sarà un lampo di luce immediato, un’istantanea scintilla elettrica, un’improvvisa percezione della similarità di vedute e di obiettivi, o dell’occasione vitale di contribuire e cooperare all’opera che ci si rende conto sia d’interesse comune.

Incontrandosi i discepoli attivi d’ogni luogo riconosceranno immediatamente l’affinità del loro lavoro e si consiglieranno a vicenda sulla possibilità di cooperare e [422] fare uno sforzo supplementare. Fra circa trent’anni, il rapporto fra le unità di questo gruppo (per quanto sparse qua e là per il mondo) sarà così stretto che s’incontreranno ogni giorno nel luogo segreto a un’ora prestabilita. Questo è possibile soltanto quando la triplicità di anima‑mente‑cervello sia allineata nell’individuo e i suoi tre aspetti possano essere simultaneamente in contatto con i membri del gruppo. Attualmente tutte le anime del gruppo di mistici lavorano all’unisono; un certo numero è riuscito a stabilire uno stretto rapporto fra anima e mente, ma l’aspetto inferiore di questo triangolo allineato di collegamento, il cervello fisico, ancora non risponde alle onde di forza emananti dagli aspetti superiori dei discepoli impegnati a porre le fondamenta della civiltà della nuova era.     

Si tratta quindi in gran parte di perfezionare il meccanismo del cervello in modo che possa registrare e trasmettere correttamente le impressioni dell’anima, nonché i propositi e i riconoscimenti di gruppo. Ciò comporta:

1. Il risveglio all’attività cosciente del centro fra le sopracciglia, dagli Orientali detto centro ajna.

2. Il subordinare l’attività di questo centro a quella del centro della testa, in modo che i due centri vibrino all’unisono. Ciò determina lo stabilirsi di tre fatti:

a. Allineamento cosciente diretto fra anima, mente e cervello.            

b. Formazione di un campo magnetico che abbraccia ambedue i centri della testa esercitando così un preciso influsso sulla ghiandola pineale e sul corpo pituitario.

c. Riconoscimento di questo campo di duplice attività in due modi: come una luce nella testa, un sole radioso interiore, o come un centro dinamico d’energia [423] attraverso il quale l’aspetto volontà o proposito dell’anima può farsi sentire.

3. Lo sviluppo di una facoltà che metterà l’uomo in grado di:

a. Usare la mente in qualsiasi direzione voluta, volgendola all’esterno verso il mondo dei fenomeni o all’interno verso il mondo dell’essere spirituale.

b. Produrre coscientemente e a volontà una rispondenza corrispondente nel cervello fisico, in modo che possa registrare accuratamente qualsiasi informazione proveniente dal mondo fisico e dal mondo emotivo o astrale.

c. Discriminare con intelligenza fra tutte queste sfere d’attività senziente.

Tutto ciò rientrerà infine in un nuovo approccio psicologico che emergerà dal vecchio e sarà una fusione fra le scuole meccanicistiche, quelle introspettive e la posizione orientale, più le conclusioni tratte da due nuove scuole che sorgeranno fra non molto, ma che sono ancora troppo piccole per avere un nome. Sono ancora allo stadio embrionale. Una scuola tratterà degli aspetti dell’energia dell’individuo e della sua rispondenza all’energia dell’universo in cui è immerso; l’altra considererà l’uomo come un’unità elettrica. Saranno entrambe molto unilaterali, ma col tempo il contributo delle varie scuole si unificherà in un’unica presentazione sintetizzata.

Il secondo requisito che stabilirà un rapporto fra i discepoli attivi in questo gruppo è la capacità di conservare il costante e continuo ricordo sia della vita interiore che di quella esteriore. La chiamiamo continuità di coscienza e con ciò intendiamo il potere di essere pienamente consapevoli di tutti gli avvenimenti in tutte le sfere e in tutti i settori dell’essere umano sull’arco delle ventiquattro ore. Finora questa facoltà è ben lontana [424] dall’essere acquisita. Durante le ore di sonno non vi è una reale consapevolezza di esistere. La vita di sogno è generalmente piena d’illusione, come qualsiasi esperienza di psichismo inferiore. L’interesse lentamente crescente per i sogni dal punto di vista della psicologia e la ricerca della loro probabile fonte d’origine sono i primi deboli tentativi per stabilire la consapevolezza su basi realmente scientifiche. Finora non vi è alcuna registrazione cosciente durante i momenti in cui, ad esempio, il corpo emotivo è al centro della scena. Di cosa si occupa la mente durante un lungo periodo di sconvolgimento emotivo? Sappiamo che ha una sua vita e le sue leggi. E ancora, quali sono le attività dell’anima quando la personalità si occupa esclusivamente dei propri affari? Riuscite ad immaginare il giorno in cui lo sviluppo della coscienza avrà raggiunto lo stadio in cui vi sarà una reazione senziente in tutte le parti della natura umana e il cervello le registrerà tutte? Già ora l’uomo è consapevole simultaneamente dell’attività del piano fisico e del vivere emotivo. Per la maggioranza degli uomini questa è una condizione comune e normale. Se è possibile registrare contemporaneamente due attività, perché non se ne potrebbero registrare tre o anche quattro? È ciò che il futuro riserva alla razza umana e i discepoli impegnati nel lavoro attivo saranno i primi ad esprimere e dimostrare quest’estensione della coscienza.

Per questo motivo il rapporto telepatico e l’estensione della percezione devono essere sviluppati; del resto, essi sono strettamente interconnessi.

Ho quindi indicato gli sviluppi che attendono il singolo discepolo nel futuro immediato. Ma cosa deve attendersi il gruppo?