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PARTE PRIMA - NATURA DELL’ILLUSIONE - Parte 2

Ma la mente è tuttora centrata in se stessa, il contatto è debole e l’allineamento incerto, e perciò le idee vengono percepite solo vagamente. L’eccezionalità dell’esperienza, che consiste soltanto nella presa di coscienza del contenuto della propria mente, immerge il discepolo nel regno dell’illusione. Le idee con cui è entrato in contatto (se solo se ne avvedesse) non sono che semplici frammenti di un Tutto infinitamente più vasto e la sua interpretazione è inadeguata. L’idea apparsa nella sua coscienza in virtù del parziale risveglio dell’intuizione, scendendo alla coscienza cerebrale si deforma in diversi modi. I modi in cui cerca di concretarla e trasformarla in un progetto di attuazione pratica sono ancora del tutto inadeguati e imprecisi. La distorsione e la discesa di un’idea può essere descritta come il passaggio di un’idea dal piano dell’intuizione al cervello

I. L’idea è colta dalla mente “salda nella luce dell’anima”.

II. Discende ai livelli superiori del piano mentale, dove si riveste di sostanza di quei livelli. Per la mente inferiore è ancora un’astrazione. Chi pretende d’essere intuitivo lo noti attentamente.

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III. L’anima proietta la propria luce verso l’alto e all’esterno e l’idea, incerta e vaga, emerge nella coscienza dell'uomo dove appare, così come appare un oggetto colpito dai raggi di un potente riflettore. La mente, tesa al contatto stabile con l’anima e vedendo nel mondo superiore con “l’occhio aperto dell’anima” registra l'idea sempre più chiaramente.

IV. L’idea rivelata diviene un ideale per la mente attenta e infine qualcosa degna di essere desiderata e materializzata. Entra quindi in gioco la facoltà della mente di costruire forme-pensiero; l’energia dell’idea agisce sulla "sostanza mentale", vivificata dal riconoscimento dell’anima, e l’idea compie il primo vero passo verso la manifestazione; un ideale altro non è che un’idea che ha preso forma.

È la prima fase verso la materializzazione. La manifestazione diviene possibile. Così nasce l’illusione.

V. Ora comincia la distorsione, dovuta a varie cause:

1. Il raggio proprio dell’ego colora l’interpretazione umana dell’idea e la forma-pensiero che emerge. Simbolicamente, la luce pura si muta in luce colorata. L’idea è allora “rivestita di colore”, che è il primo velo.

2. Il grado evolutivo è pure condizionante, così come la qualità [57] dell’integrazione fra i tre aspetti della personalità e l’allineamento anima-mente-cervello. Questo, necessariamente imperfetto, disegna contorni incerti e quindi una forma finale imprecisa. Dunque abbiamo:

a. Imperfetta integrazione della personalità.

b. Imprecisione della forma-pensiero proposta.

c. Di conseguenza, attrazione di sostanza inadatta per costruire la forma-pensiero.

d. Il centro dell’attenzione si sposta, poiché l’ideale è percepito debolmente.

e. Instabilità del rapporto della mente con l’idea percepita.

3. La qualità di sviluppo del corpo mentale del discepolo getta un altro “velo” sull’idea. Essa ha già subito un mutamento per la colorazione impressa dal raggio dell’anima e ora è il raggio del corpo mentale, che solitamente è diverso da quello dell'anima, a determinare un altro cambiamento.

È la seconda fase verso la materializzazione. La forma ha assunto una qualità. Così si produce l’illusione.

VI. Questa illusione di norma si palesa in sette modi:

1. Errata percezione di un’idea. Il discepolo non sa discernere fra idea e ideale, fra idea e forma-pensiero, fra un concetto intuitivo e uno mentale. Questa è una causa molto comune d’illusione fra gli aspiranti. L’atmosfera mentale in cui viviamo è piena d’illusione ed [58] è anche campo di contatto cosciente con forme-pensiero d’ogni specie. Alcune vi sono collocate dalla Gerarchia perché l’uomo le capti; altre sono create dagli uomini attorno alle idee; alcune sono ideali antichi e superati, ma che permangono come forme-pensiero; altre infine sono del tutto nuove e perciò non ancora potenti, ma dotate di grande potere d’attrazione. Tutte sono state create dall’uomo nei diversi stadi del suo sviluppo individuale e razziale. Molte non sono che gusci di concetti superati; altre ancora sono embrionali; alcune sono statiche e stabili, molte in discesa dai livelli dell’intuizione, alcune tuttora illuminate dalla vivida luce dell’anima, pronte a manifestarsi. Una pletora di forme-pensiero è in procinto di disintegrarsi. Alcune di queste forme o idee incarnate sono distruttive, per il tipo di sostanza di cui consistono; altre sono costruttive; tutte sono colorate da un'energia di raggio. Un gran numero di queste forme pensiero è necessariamente costruito mediante l'attività del mondo della personalità, altre si stanno costruendo per mezzo dell’anima, come pure tramite l'attività congiunta di entrambe le manifestazioni.  La retta percezione è perciò essenziale per una mente sana e corretta. Si deve imparare a distinguere:

a. Tra un’idea e un ideale.

b. Tra ciò che ha assunto forma, ciò che sta assumendola e ciò che si sta disintegrando.

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c. Tra ciò che è costruttivo e ciò che è distruttivo.

d. Tra forme e idee vecchie e nuove.

e. Tra le diverse coloriture delle idee e delle forme, prodotte dai vari raggi.

f. Tra idee e forme-pensiero e fra quelle create di proposito dalla Gerarchia e quelle create dall’umanità.

g. Tra forme-pensiero razziali e idee di gruppo.

Potrei enumerare molte altre distinzioni, ma queste bastano per rendere evidente la necessità di percepire in modo giusto e spiegare perché l’illusione mondiale prodotta da percezione errata è tanto diffusa.

La causa è la mente non esercitata e non illuminata.

Il rimedio è l’esercitazione nel metodo del Raja Yoga.

Così si impara a tenere la mente salda nella luce, a percepire correttamente, a pervenire a una visione e a una disposizione mentale corrette. Il Buddha, quando espose il Suo Nobile Ottuplice Sentiero, che implica una giusta elevazione mentale (sì, dico elevazione non disposizione) si riferiva a questi atteggiamenti corretti.

2. Errata interpretazione. Un’idea, entità vitale o germe di potenza vivente, è vista in misura parziale, distorta dall’inadeguatezza del corredo mentale e spesso ridotta a una futilità. Manca [60] lo strumento per la retta comprensione e, sebbene un uomo ricorra a quanto possiede di più elevato e migliore, e sia in qualche misura capace di tenere la mente salda nella luce, pure il suo modo di concepire l’idea è molto inadeguato. Ciò è causa di illusione per errata interpretazione.

La causa è la sopravvalutazione dei propri poteri mentali. Il peccato mentale per eccellenza è l’orgoglio, che nei primi stadi influenza tutte le attività.

Il rimedio sta nello sviluppo di uno spirito cauto.

3. Errata appropriazione delle idee. L’indebita appropriazione di un’idea è basata sulla facoltà di drammatizzare e sulla tendenza della personalità ad affermare se stessa, proprie del piccolo sé. Esse inducono l'uomo ad appropriarsi un’idea come se gli appartenesse, ad accreditarsela secondo la propria formulazione e, poiché la reputa sua, a darle indebita importanza. Egli costruisce allora la sua vita attorno alla sua idea, e attribuisce ai suoi fini capitale importanza, mentre si attende che gli altri riconoscano che quell’idea gli appartiene. Dimentica che le idee non sono di nessuno; provenendo dal piano dell’intuizione sono dono e proprietà universali e non possesso di una mente singola. Anche la vita della personalità viene subordinata alla sua idea di un’idea e al suo ideale di un’idea. Questa diviene così l’agente drammatico del suo proposito di vita assunto volontariamente portandolo da un estremo all’altro. Ciò conduce all’illusione per errata appropriazione.

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Le cause sono la sopravvalutazione della personalità e l’indebita influenza delle reazioni personali sull’idea percepita e su tutti coloro che cercano un contatto con essa.

Il rimedio è lo sforzo costante di decentrare la vita dalla personalità e accentrarla nell’anima.

Qui occorre un chiarimento. Ben di rado le idee scendono alla coscienza mondiale e alla mente umana direttamente dai livelli intuitivi. L’attuale sviluppo umano non lo consente. Esse possono giungere dai livelli intuitivi soltanto quando vi sia un contatto con l’anima altamente sviluppato, un potente controllo mentale e un’intelligenza pronta, un corpo emotivo purificato e, come effetto di tutto ciò, un buon sistema ghiandolare. Pensateci.

Per lo più le idee molto elevate vengono trasmesse da un Maestro alla coscienza del discepolo per telepatia mentale e grazie alla sua sensibilità alle “onde di doni psichici”, come dice l’insegnamento tibetano. Idee vengono anche percepite nel mutuo rapporto fra discepoli. Spesso, quando alcuni di loro si riuniscono, stimolando in tal modo a vicenda la mente e concentrando l’attenzione sullo stesso tema, congiuntamente possono stabilire un contatto col mondo delle idee, cosa altrimenti impossibile, e formulare i nuovi concetti. Inoltre, si possono trovare grandi idee quali correnti di energia sul piano mentale, entrare in rapporto con esse e provocarne la manifestazione grazie alla disciplinata attenzione dei discepoli. Quelle correnti di energia mentale colorate da un’idea fondamentale sono inserite nel piano mentale dalla Gerarchia. Captate e scoperte che siano, il neofita tende a considerare tale risultato in modo personale [62] e lo attribuisce alla propria saggezza e capacità. Capirete perciò quanto sia necessario comprendere e interpretare in modo corretto ciò con cui si entra in contatto.

4. Errata direzione delle idee. Ciò è dovuto al fatto che il discepolo non vede ancora il disegno quale realmente è; il suo orizzonte è limitato, la visione ristretta. La sua coscienza percepisce un frammento di un’idea fondamentale che attribuisce a una sfera di attività che forse le è del tutto estranea. Egli comincia perciò a operare con l'idea distribuendola in direzioni in cui è del tutto inutile; la riveste di una forma da un punto di vista completamente errato e tale da renderla inutilizzabile. Fin dal primo istante di contatto egli è soggetto all’illusione e, persistendo, rafforza quella collettiva. Questa è una delle forme più comuni di illusione e uno dei primi modi di infrangere l’orgoglio mentale di un discepolo. È illusione a causa di un iniziale errore di applicazione e conduce all’uso o alla direzione errata dell’idea.

La causa è una mente limitata e non inclusiva.

Il rimedio sta nel rendere inclusiva la mente, coltivandola e sviluppandola secondo il livello d’intelligenza dei tempi.

5. Errata integrazione di un'idea. Ogni discepolo ha un suo piano di vita e un determinato campo di servizio, altrimenti non sarebbe tale. Può essere la casa, o la scuola, o una [63] più ampia sfera di servizio, ma sempre un campo specifico in cui esprime ciò che è in lui. Meditando e nel contatto con i condiscepoli percepisce qualche idea, forse di importanza mondiale. Immediatamente la coglie e cerca di integrarla nel proposito e nel piano della sua vita. Quell’idea potrebbe non essergli utile e non dovrebbe occuparsene. Probabilmente l’ha colta perché la sua mente è iperattiva. Il discepolo non deve necessariamente impegnarsi con tutte le idee che percepisce, e non sempre se ne avvede. Perciò afferra l’idea, tenta di integrarla nei propri piani e si misura con energie per le quali non è adatto per temperamento. Impone al corpo mentale una corrente di energia cui non può far fronte e ne consegue un disastro. Molti bravi discepoli possiedono questa mente troppo fertile e iperattiva e non raggiungono obiettivi costruttivi o attività vitali. Colgono ogni idea che si presenta sulla loro via, senza alcuna discriminazione. È illusione derivante da avidità.

La causa è egoistica sete di possesso del sé minore; il discepolo non se ne avvede ed è illuso dall’idea del proprio disinteresse personale.

Il rimedio è uno spirito di umiltà.

6. Errata espressione dell'idea. Ciò si riferisce principalmente alle difficoltà incontrate da anime evolute che, in contatto col mondo dell’intuizione, percepiscono grandi idee spirituali [64] cui devono dare forma, in modo automatico e spontaneo, grazie all’esperta attività ritmica dell’anima e della mente, sempre operanti in stretta collaborazione. Il contatto con l’idea esiste, ma la si riveste di sostanza mentale in modo errato e il decorso verso la materializzazione comincia male. Viene a trovarsi integrata, ad esempio, a una forma pensiero di gruppo avente colorazione, essenza e sostanza inadatte alla sua corretta espressione. È cosa molto più frequente di quanto pensiate, e a questo si riferisce l’interpretazione superiore dell’aforisma indù: “Meglio il proprio dharma che l’altrui.

È illusione dovuta ad errata discriminazione in relazione alla sostanza.

La causa è carenza di preparazione esoterica all’attività creativa.

Il rimedio è l’applicazione dei metodi di quinto raggio, i metodi del piano mentale.

Questo errore riguarda raramente l’aspirante medio ed è un’illusione che mette invece alla prova numerosi iniziati di grado elevato. I discepoli comuni, come voi, raramente entrano in contatto un’idea pura e perciò raramente devono darle forma.

7. Errata applicazione delle idee. Quanto sovente il discepolo cade in questa forma di illusione! Egli percepisce un’idea intuitivamente e anche con intelligenza (notate la distinzione), ma la applica male. Ciò risale forse all’illusione sintetica o globale del [65] piano mentale cui ha accesso l’uomo moderno. L'illusione varia di epoca in epoca, secondo ciò che la Gerarchia tenta di fare e la tendenza generale del pensiero umano. Il discepolo pertanto può essere trascinato in un’attività sbagliata e a un’errata applicazione delle idee, poiché l’illusione generale (prodotta dai sei tipi di illusione già discussi) ne soggioga la mente.

Potrei continuare sulle insidie dell’illusione per l’incauto discepolo, ma quanto detto basterà per stimolarvi a un’analisi costruttiva che vi condurrà dalla conoscenza alla saggezza. Come visto, le sette cause principali di illusione sono:

1. Errata percezione.

2. Errata interpretazione.

3. Errata appropriazione.

4. Errata direzione.

5. Errata integrazione.

6. Errata espressione.

7. Errata applicazione.

Queste sono la terza fase verso l’espressione. Anche la forma dell’espressione è qualificata. Così si producono i sette tipi di illusione.

Ho elencato cause e tipi di illusioni cui va soggetto il discepolo. Nella sua forma pura questa illusione va affrontata e un giorno superata; deve essere isolata e dissolta dall’iniziato. Questo ultimo sforzo indusse Gesù crocefisso ad esclamare parole di apparente angoscia. Egli riuscì infine a dissipare l’illusione della divinità oggettiva [66] personale. Ebbe allora piena coscienza di essere lui stesso Dio e null’altro, che la teoria dell’unità (Vangelo di S. Giovanni, XVII) era un fatto incontrovertibile nella Sua coscienza. Tuttavia, nell’istante di quell’infinita e suprema realizzazione un senso di perdita e negazione costrinse la Sua Personalità morente a dire quelle tremende parole che stupirono e allo stesso tempo confortarono molti. Ciò suggellò la vittoria sull’ultima illusione sintetica. Quando questa viene dissolta, l’illusione, come è compresa dalla famiglia umana, scompare. L’uomo è libero. L’illusione del piano mentale non lo inganna più; la sua mente è un limpido strumento che riflette luce e verità. Gli annebbiamenti del piano astrale non hanno più presa su di lui e lo stesso corpo astrale si dissolve.

Ricorderete che nel Trattato di Magia Bianca affermai che il corpo astrale è un’illusione; è la definizione della mente illusoria sul piano mentale di ciò che chiamiamo il complesso di desideri dell’uomo incarnato. Quando illusione e annebbiamento sono superati, il corpo astrale scompare dalla coscienza umana e non sussistono desideri per il sé separato. Kama-manas svanisce e l’uomo è considerato essenzialmente come anima-mente-cervello nella natura corporea. È un grande mistero e il suo significato può essere compreso solo quando la personalità è dominata e ogni annebbiamento e illusione è eliminato. Ciò si compie compiendo. Questo dominio si acquista dominando; l’eliminazione del desiderio deve essere cosciente. Al lavoro dunque, fratelli miei, e questo problema diverrà inevitabilmente più chiaro.

[67]

Come sapete, il polo opposto dell’illusione è l’intuizione. Essa è il riconoscimento della realtà che diviene possibile quando annebbiamento e illusione scompaiono. Una reazione intuitiva alla verità avverrà quando il discepolo, seguendo una particolare linea di accostamento ad essa, riuscirà a placare la tendenza della mente a costruire forme-pensiero, in modo che la luce fluisca liberamente, senza deviare, dai mondi superiori dello spirito. L’intuizione comincia ad agire quando l’annebbiamento non avvince più l’uomo inferiore i cui desideri, bassi o elevati, emotivi o egocentrici, non interferiscono più fra la coscienza cerebrale e l’anima. Durante la loro vita di lotta tutti i veri aspiranti sperimentano attimi fugaci di questa libertà superiore e hanno allora un lampo di comprensione intuitiva. Il futuro nelle sue grandi linee e la natura della verità si presentano per un istante alla loro coscienza, e la vita non sarà più quella di prima. Hanno la garanzia della validità di tutto il loro impegno e dell’adeguata ricompensa.

Come risulta dalla Tavola (vedere pag. 41 ed. ingl.), ciò che sostituisce all’illusione l’infallibile, autentica percezione spirituale è la contemplazione, necessariamente effettuata dall’anima. Potrete capire meglio le varie fasi di questo sviluppo tenendo presente che l’intero processo di meditazione (nelle sue tre parti principali) è il seguente:

1. Aspirante…        Sentiero della Prova ……..     Concentrazione….        Maya

2. Discepolo...    Sentiero del Discepolato ...     Meditazione……..        Annebbiamento astrale

3. Iniziato……   Sentiero dell’Iniziazione…     Contemplazione…        Illusione

Ciò mostra il rapporto fra il processo di meditazione insegnato nella Scuola Arcana e il vostro problema. 

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Il metodo per dissipare l’illusione usato dall’iniziato è la contemplazione, ma a che servirebbe parlarvene se non siete tali? Avreste qualche beneficio tranne l’appagamento di una curiosità, se vi indicassi i procedimenti dell’anima in contemplazione per penetrare nell’illusione e, con atto deliberato di volontà e certe formule di primo raggio, dissiparla?

Concluderò quindi con osservazioni relative all’illusione secondo il vostro livello evolutivo. Vostro problema è l’annebbiamento, e lo è per il mondo intero in questo momento. Alcuni di voi, il cui corpo mentale si sta organizzando, possono andare soggetti a illusione, ma il problema principale, come gruppo e come individui, è l’annebbiamento astrale. Il vostro campo di esperienza quotidiana è ai livelli astrali superiori. È vostro compito superare l’annebbiamento, nella vita individuale e come gruppo, per poi affrontare l’arduo compito di collaborare a disperdere quello globale. Sarete in grado di farlo se vi sottoporrete all’adeguata preparazione e, individualmente, saprete comprendere e dominare gli annebbiamenti personali. Non appena inizierete a farlo potrò cominciare a utilizzarvi, come gruppo. Ma prima dovete capire meglio e dominare in modo più preciso le illusioni astrali e mentali della vostra personalità. È ora per me di aiutarvi a risolvere più efficacemente il problema dell’annebbiamento, ma in vista del servizio di gruppo che vi attende e non per vostra liberazione personale.

Vi chiedo perciò di mettervi all’opera con rinnovato coraggio, ferma determinazione e nuova comprensione, protraendo il lavoro per un altro anno. Volete dedicarvi a questo compito? È veramente un compito.

[69]

2. Annebbiamento sul piano astrale . . . . . . Annebbiamento

Ho trattato brevemente dell'illusione o annebbiamento sul piano mentale, facendo notare che essa non è il problema principale per questo gruppo di aspiranti ma che essi, assieme all’aspirante mondiale, l’umanità, sono in primo luogo soggetti all’annebbiamento astrale. Gli aspiranti all’avanguardia dell’umanità e il cui compito è di affrontare l’annebbiamento mondiale e aprirsi la via attraverso esso, devono liberare energia dell’anima e potere mentale. Dovreste prendere posto fra queste anime d’avanguardia consci della grandezza dell’occasione e dell’imminenza dell’ora della liberazione.

Siete alla soglia del discepolato accettato. Ciò significa che fra non molto dovrete battervi, oltre che contro l’annebbiamento emotivo, anche contro l’illusione mentale. Siete abbastanza forti? Non dimenticate che un discepolo alle prese con le aspirazioni della sua natura e allo stesso tempo in lotta con i problemi risultanti dalla polarizzazione e dalla consapevolezza mentali e con le energie attivate dal contatto con l’anima, si avvicina rapidamente a integrare la personalità. Il suo compito perciò non è facile ed esige l’attività focalizzata del sé migliore; con ciò intendo sia dell’anima che della personalità che aspira.

In una certa misura già siete alle prese con l’illusione delle idee di cui ho trattato nell'ultima istruzione. In tal modo cominciate a sviluppare quella discriminazione che vi condurrà alla giusta scelta dei temi della vita. In questa istruzione cerco di gettare un po’ di luce sull’annebbiamento che il discepolo deve affrontare individualmente e considerare anche quello che lo riguarda come servitore mondiale in preparazione.

In senso simbolico potrei dire che il corpo astrale planetario (visto dai livelli dell’anima) è immerso in [70] una nebbia profonda e densa. Quando, la notte, contemplate il cielo sereno, vedete stelle, soli e pianeti risplendere di luce limpida e fredda, luce scintillante che percorre molti anni luce prima che l’occhio umano la registri e ne scopra l’esistenza. Se poteste osservare il corpo astrale del pianeta, non vedreste uno splendore analogo, ma una sfera oscura di vapori, nubi e nebbia di tale densità da mostrarsi non solo impenetrabile, ma anche sfavorevole alla vita. Eppure noi, gli Istruttori che viviamo dal lato interiore vi entriamo e ne usciamo, mentre gli uomini travagliano immersi in essa vedendo ogni cosa deformata e svisata. Alcuni vi sono così abituati che ne ignorano l’esistenza ritenendola cosa naturale e buona, la sede permanente della vita quotidiana. Altri hanno colto tenui barlumi di un mondo più terso, di forme più perfette, dove la nebbia non occulta una realtà debolmente percepita, sebbene ancora non sappiano cosa sia. Altri ancora, come voi, vedono aprirsi un sentiero che conduce alla limpida luce del giorno. Tuttavia ignorate ancora che sul Sentiero dovete operare attivamente e con intelligenza con l’annebbiamento che vi circonda, seguendo la pista tracciata da chi si è già liberato dalle nebbie ed è ormai in un mondo di limpidi orizzonti. Per gran parte del tempo trascorso sul Sentiero i discepoli subiscono cicliche immersioni nell’annebbiamento, alternate a tempi di chiarezza e di visione.

Chi vuole impegnarsi con l’annebbiamento astrale deve conoscere quattro questioni fondamentali che, [71] una volta comprese, rischiarano e illuminano, rendendo perciò più spedita la marcia:

1. Ogni essere umano è immerso in un mondo di annebbiamento che è il risultato:

a. Del suo passato, per errato modo di pensare, desideri egoistici e falsa interpretazione dei fini della vita. Difetta, o è mancata, la comprensione del proposito di vita dell’anima e non potrà esserci fintanto che il corpo mentale non sia organizzato in qualche misura.

b. Della “vita di desiderio” della sua famiglia, passata e presente. Questo fattore si intensifica col procedere dell’evoluzione e via via che la vita di desiderio del gruppo familiare si accentua o fino ad esprimersi come tendenze e caratteristiche psicologiche ereditarie.

c. Dell’annebbiamento nazionale, costituito dal complesso della vita di desiderio e dalle illusioni di ogni nazione. Le chiamiamo caratteristiche nazionali e sono così persistenti e marcate che generalmente vengono considerate come tratti psicologici nazionali. Naturalmente dipendono dalle tendenze di raggio, dalla storia e dalle relazioni reciproche, ma in sé costituiscono una condizione di annebbiamento da cui ogni nazione deve liberarsi nella sua ascesa a realizzare la realtà e a identificarsi con essa.

d. Di una estensione del concetto precedente, che chiamiamo annebbiamento razziale. Esso è un annebbiamento antichissimo o una serie di annebbiamenti, di desideri molto radicati, intense aspirazioni e forme create dall’uomo le quali, fluide, avvolgenti e pulsanti di vita dinamica, cercano di [72] trattenere la coscienza dell’umanità sul piano astrale. Una di esse è la concezione del denaro e del suo valore materiale. Questo desiderio accecante è simile a una nebbia fitta che impedisce la vista della verità e deforma un grande numero di valori umani.

2. La nebbia, questo annebbiamento che oggi avvolge l’umanità, deve essere riconosciuto come nettamente sostanziale e affrontato come tale. Il discepolo o l’aspirante che cerca di dissolvere l’annebbiamento, sia nella propria esistenza che come servizio al mondo, deve rendersi conto che opera con la sostanza, infrangendone le forme assunte e dissipando una sostanza materiale che tutto avvolge, materiale nel medesimo senso in cui lo sono le forme pensiero, ma (è importante) meno sostanziali delle forme di annebbiamento esistenti sul piano astrale. Ricordiamo che “i pensieri sono cose” e hanno vita formale e proposito propri; ma la loro esistenza è più specifica e separata e i contorni sono più chiari e netti. Le forme di annebbiamento del piano astrale sono ancora più sostanziali, ma meno ben delineate. Le forme pensiero sono dinamiche, penetranti, chiaramente definite; gli annebbiamenti sono soffocanti, vaghi e avvolgenti, e l’uomo vi è immerso come in un oceano o un mare di nebbia. Le forme pensiero egli deve affrontarle, ma non vi è immerso. Si potrebbe dire che il corpo astrale nasce quale parte del generale annebbiamento mondiale; è difficile distinguere fra il proprio corpo astrale e gli annebbiamenti che lo trascinano e sommergono. Il problema sul piano mentale è più definito, sebbene altrettanto arduo.

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3. L’annebbiamento astrale è una forma di energia di grande potenza, dovuta a tre fattori:

a. Ha un ritmo così antico, inerente alla sostanza astrale stessa, che è molto difficile all’uomo esserne consapevole o comprenderlo; è il risultato di un’attività plurimillenaria del desiderio umano.

b. È parte intrinseca dell’energia dell’uomo e quindi costituisce per lui la linea di minor resistenza; fa parte di un grande processo mondiale, e quindi anche della vita individuale; in sé non è errato, bensì un aspetto della realtà. Saperlo ne complica necessariamente il concetto.

c. È anche di natura atlantidea, avendo raggiunto un alto grado di sviluppo in quella razza. Perciò, verrà infine dissolto soltanto dalla razza Ariana usando la tecnica opportuna. Chi sta imparando a dissipare l’annebbiamento astrale deve:

1. Stare nell’essere spirituale.

2. Mantenere la mente ferma nella luce.

Da tutto ciò risulta evidente che l’energia del piano astrale, quale si esprime nella vita senziente di desiderio dell’umanità, è causa dei suoi più gravi annebbiamenti e può essere dissolta, dispersa ed eliminata soltanto dall’energia superiore della mente, motivata dall’anima.

4. Gli annebbiamenti che tengono schiava l’umanità sono:

a. Annebbiamento del materialismo

b. Annebbiamento del sentimento

c. Annebbiamento della devozione

d. a.Annebbiamento delle paia di opposti

e. a.Annebbiamenti del Sentiero

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Consideriamoli più in dettaglio:

L’annebbiamento della materialismo è causa di tutto l’attuale disagio mondiale, poiché il problema economico non è che il risultato di questo annebbiamento particolare. Nel corso dei secoli ha attratto sempre più l'interesse dell’umanità, finché oggi il mondo intero è trascinato nel ritmo dell’interesse per il denaro. Un ritmo emanante dai livelli dell’anima è sempre esistito, stabilito da Coloro che si sono liberati dal dominio delle esigenze materiali, dalla schiavitù  e dall'amore di possedere. Oggi questo ritmo superiore è commisurato al ritmico annebbiamento inferiore, e perciò il mondo intero cerca uno sbocco dal vicolo cieco del materialismo. Le anime che dimorano nella luce e sulla vetta del monte della liberazione, e coloro che ascendono uscendo dai miasmi del materialismo, ora sono in numero sufficiente per operare a dissolvere questo annebbiamento. L’influsso dei loro pensieri, delle loro parole e della loro vita può determinare e determinerà un riassetto dei valori e nuovi standard di vita, basati sulla chiara visione, sul giusto senso delle proporzioni e sulla comprensione della vera natura del rapporto fra anima e forma, spirito e materia. Ciò che è autenticamente necessario e vitale rientra sempre nel piano divino. Ciò che non è necessario alla corretta manifestazione del divino e a una vita ricca e piena può essere ottenuto e posseduto, ma solo a costo della perdita della verità e del rifiuto dell’essenziale.

Tuttavia ciò che è necessario varia con lo stadio di evoluzione [75] raggiunto dal singolo. Per alcuni possedere beni materiali può essere un’esperienza spirituale e fornire lezioni altrettanto importanti quanto le esigenze più elevate e meno materiali del mistico o dell’eremita. Le azioni e le opinioni sono valutate in base al grado evolutivo; veniamo in realtà giudicati in merito al punto di vista e non secondo ciò che chiediamo alla vita. L’uomo orientato spiritualmente, o che ha posto piede sul Sentiero della Prova, ma non tenti di esprimere ciò in cui crede, sarà severamente giudicato e pagherà il medesimo alto prezzo del puro materialista, l'uomo i cui desideri sono accentrati sugli effetti sostanziali. Ricordatelo, non sedetevi sul seggio del giudice e non disprezzate.

Oggi l’annebbiamento del materialismo sta sensibilmente diminuendo. I popoli iniziano l’esperienza “del deserto”, e si accorgeranno di quanto poco sia necessario per vivere in pienezza, con vera esperienza e felicità autentica. L’avido desiderio di possessi non è più considerato molto rispettabile e diminuisce la brama di afferrare e trattenere, tipica del passato. Cose e beni sfuggono dalle mani che li trattenevano, e solo quando queste sono vuote e si è consapevoli di un diverso ordine di valori si acquista di nuovo il diritto di possedere. Estinto che sia il desiderio egoistico e abbandonate le ricerche per il sé separato, si potrà nuovamente assumere la responsabilità della ricchezza materiale, ma allora la visione sarà libera da quella illusione e le foschie del desiderio astrale alquanto diradate. Resteranno molte forme di illusione, ma l’annebbiamento del materialismo, il primo destinato a scomparire, si sarà dileguato. Gli studenti ricordino che ogni forma di possesso e tutti gli oggetti materiali, sia il denaro o una casa, un quadro o un’automobile, [76] hanno una loro vita intrinseca, una loro emanazione e un’attività che in essenza è quella delle strutture atomiche loro inerenti (un atomo è un’unità di energia). Ciò produce controparti nella sfera della vita eterica e astrale, ma non nel mondo mentale. Queste forme più sottili e queste particolari emanazioni aumentano la potenza del desiderio umano, alimentano l’annebbiamento mondiale e fanno parte di un miasma intenso e potente di tendenza involutiva nel quale l’umanità, pur essendo in fase evolutiva, resta immersa. Perciò le Guide dell’umanità hanno sentito la necessità di affiancarla, mentre le forze generate dall’uomo continuano a spogliarlo dei suoi possessi, liberandolo per procedere nel “deserto”. In quelle condizioni di ristrettezza, l’uomo si riorienta e cambia il modo di vivere, scoprendo che la libertà dalle cose materiali porta con sé bellezza e compenso suoi propri, gioia e gloria. Così egli è liberato per vivere la vita della mente.

L’annebbiamento del sentimento tiene schiave le brave persone e in una spessa coltre di reazioni emotive. L’umanità è giunta al punto in cui i bene intenzionati, dotati di una certa comprensione e in qualche misura scevri di avidità dell’oro (per alludere simbolicamente al materialismo) rivolgono il desiderio ai doveri, alle responsabilità, all’effetto che inducono sugli altri e all'interpretazione sentimentale dell’amore. Per molti, invero per i più, l'amore è in realtà una mescolanza del desiderio d’amare e d’essere amati e della disposizione a fare qualcosa per dimostrarlo ed evocarlo e quindi sentirsi interiormente appagati. Grande è l’egoismo di chi non vuole essere egoista! Molti altri sentimenti si raccolgono attorno al desiderio di far mostra di amabili e piacevoli caratteristiche, intese a convogliare rispondenza verso colui che così vorrebbe amare [77] o servire, ma è tuttora avvolto nell’illusione del sentimento.

Questo pseudo amore si basa principalmente su una teoria dell’amore e del servizio tipica di tanti rapporti umani, fra coniugi, fra genitori e figli. Illusi dal proprio sentimento e poco sapendo dell’amore dell’anima, che è libero e lascia liberi, vagano in una fitta nebbia, spesso trascinando con sé coloro che vogliono servire, per attirarsi affetto in cambio. Studiate la parola “affetto” e scopritene il vero significato. Affetto non è amore. È il desiderio espresso con un’attività del corpo astrale, che influenza i nostri contatti; non è un moto spontaneo dell’anima, privo di desiderio, che nulla chiede per il sé separato. L’annebbiamento del sentimento imprigiona e inganna tutte le brave persone gentili, imponendo loro doveri inesistenti e causando un annebbiamento emotivo che dovrà poi essere dissolto dall’afflusso di vero amore disinteressato.

Accenno soltanto a queste forme di annebbiamento affinché ciascuno di voi le consideri per proprio conto, scoprendo la sua posizione fra le nebbie astrali; alla luce di quella conoscenza comincerà a liberarsi dall’annebbiamento mondiale.

L’annebbiamento della devozione induce molti discepoli in prova a vagare tortuosamente nel mondo del desiderio. Influenza soprattutto chi è di sesto raggio, che ora è particolarmente intenso data la sua lunga attività durante l’era dei Pesci che rapidamente tramonta. Oggi è uno dei più potenti annebbiamenti degli aspiranti veramente devoti a una causa, a un istruttore, a un credo, a una persona, a un dovere o a una responsabilità. Riflettetevi. L’innocuo desiderio idealistico che li assorbe diviene [78] dannoso tanto per loro che per altri, poiché cadono preda dell’annebbiamento mondiale, che in essenza è la nebbia del desiderio. Qualsiasi desiderio intenso che offuschi la visione, che chiuda l’uomo nell’angusto cerchio del desiderio di soddisfare il suo sentimento di devozione è un ostacolo non minore di ogni altro annebbiamento, e anche più insidioso per le belle colorazioni assunte dalla nebbia che ne risulta. L’uomo si perde in una estatica nebulosità di sua creazione, emanante dal suo corpo astrale, composta dal sentimentalismo di cui avvolge il proprio desiderio e la propria devozione verso l’oggetto della sua attenzione.

Data l’accresciuta potenza delle loro vibrazioni, per i veri aspiranti questo sentimento di devozione può essere causa di particolari difficoltà e ridurli all’imprigionamento per lungo tempo. Un esempio è dato dalla devozione che discepoli in prova riversano, in un’estasi illusoria, sui Maestri di Saggezza. Attorno ai nomi dei Membri della Gerarchia, al Loro lavoro e a quello degli iniziati e dei discepoli disciplinati (notate questa espressione) si crea un fitto annebbiamento che impedisce Loro di raggiungere il discepolo o a questi di pervenire ad Essi. Non è possibile penetrare nel denso annebbiamento della devozione, vibrante com’è della dinamica vita estatica che emana dall’energia concentrata del discepolo che operi ancora tramite il plesso solare.

Per questo annebbiamento esistono regole antiche: contatto con il Sé maggiore tramite il Sé superiore, così perdendo di vista il piccolo sé con le sue reazioni, i suoi desideri e intenti. Oppure: il puro amore dell’anima, che non ha nulla di personale e non cerca riconoscimento, può penetrare nella nebbia che circonda il [79] devoto e le foschie della sua devozione (di cui va orgoglioso) si dileguano.

Sul Sentiero della Prova si oscilla, coscientemente, fra le coppie di opposti, fino a quando si scorge ed emerge la via di mezzo. Quell’oscillazione produce l’annebbiamento delle coppie di opposti, che anch’esso è una nebbia fitta, talvolta colorata di gioia e felicità, talvolta di tristezza e depressione, mentre il discepolo oscilla fra le dualità. Ciò perdura fino a quando l’accento è posto sul sentimento, variando dall’intensa gioia, quando l’uomo cerca di identificarsi con l’oggetto della devozione o aspirazione, e la più cupa disperazione e il più amaro senso di sconfitta quando non vi riesce. Tutto ciò è di natura astrale e sensuale e nulla ha a che fare con l’anima. Gli aspiranti rimangono per molti anni, talvolta per molte vite, imprigionati in questo annebbiamento emotivo. Quando si liberano dalla sfera del sentimento, polarizzandosi in quella della mente illuminata, questo annebbiamento, parte della “grande eresia della separatività”, si dissolve. Chi differenzia la propria vita secondo le triplicità (come è inevitabile quando si oscilla fra gli opposti e ci si identifica con l’uno o l’altro) soccombe all’annebbiamento della separazione. Forse questo punto di vista può essere di aiuto o resterà un mistero, poiché il segreto dell’annebbiamento mondiale sta nel concetto che questa triplice differenziazione vela il segreto della creazione. Dio stesso generò le coppie degli opposti – spirito e materia – nonché la via di mezzo che è quella dell'aspetto coscienza o anima. Riflettete profondamente su questo pensiero.

La triplicità delle coppie di opposti e della stretta via di equilibrio fra di esse, il nobile sentiero di mezzo, è il riflesso sul piano astrale dell’attività di spirito, anima [80] e corpo o di vita, coscienza e forma, i tre aspetti della divinità, tutti ugualmente divini.

Quando l’aspirante si libera dagli annebbiamenti citati scopre un altro mondo di foschie, che il Sentiero sembra attraversare e nel quale che egli deve penetrare se vuole liberarsi dagli annebbiamenti del Sentiero. Quali sono, fratelli miei? Studiate le tre tentazioni di Gesù se volete conoscerle chiaramente. Studiate l’effetto che le scuole che proclamano la realtà divina per scopi materiali hanno sul pensiero umano; studiate gli insuccessi dei discepoli per orgoglio, per il complesso del salvatore del mondo o quello del servizio, e tutte le distorsioni della verità che si incontrano sul Sentiero e che ostacolano il progresso e riducono l’efficienza nel servizio agli altri che si dovrebbe rendere. Nella vostra mente date valore alla spontaneità dell’anima, anziché devastarla con l’annebbiamento di un’aspirazione egoisticamente interpretata; egocentrismo, auto-immolazione, aggressività verso se stessi, autoasserzione nel lavoro spirituale, ecco alcuni degli annebbiamenti che si incontrano lungo il Sentiero.

Passiamo ora all’annebbiamento del piano eterico e al Guardiano della Soglia, per completare la breve esposizione di questa prima parte che l'insegnamento intendeva trasmettere.

Prima di scendere nei particolari del soggetto vorrei aggiungere qualcosa a quanto ho detto sul problema dell'annebbiamento. Nell'ultima istruzione ne ho trattato i vari tipi invitandovi a riflettere sull’importanza che rivestono nella vostra vita. Per chi è prossimo ad essere discepolo accettato, o che segue il sentiero del discepolato, il campo di battaglia è soprattutto [81] l’annebbiamento. Questo è il problema principale, la cui soluzione è imminente e urgente per tutti i discepoli e gli aspiranti più avanzati. Vi sarà evidente perché nell’epoca Ariana si sia insistito sulla necessità di studiare il Raja Yoga e sottoporsi alle sue discipline. Solo mediante il Raja Yoga l’uomo può stare saldo nella luce, e solo con l’illuminazione e la chiara visione si possono dissolvere i miasmi dell’annebbiamento. Solo quando il discepolo impara a tenere la mente “ferma nella luce” e quando i raggi di luce pura affluiscono dall’anima l’annebbiamento viene scoperto, analizzato, riconosciuto per ciò che essenzialmente è, e quindi eliminato, così come le nebbie e i vapori si dissolvono ai raggi del sole nascente. Perciò vi consiglio di prestare maggiore attenzione alla meditazione, coltivando sempre l’attitudine alla riflessione e mantenendola stabilmente per l’intera giornata.

È di vero valore riflettere profondamente sullo scopo di coltivare l’intuizione e sviluppare l'illuminazione della mente, chiedendovi se tali scopi abbiano identico fine e siano simultanei. Scoprirete che gli obiettivi sono diversi, come gli effetti del pronunciato sviluppo sulla vita della personalità. L’annebbiamento non si elimina con l’intuizione, né si supera l’illusione con la mente illuminata.

L’intuizione è un potere superiore a quello della mente, è una facoltà latente nella Triade Spirituale; è il potere della ragione pura, un'espressione del principio buddhico, e ha sede oltre il mondo dell’Ego e della forma. Solo l’iniziato può usare normalmente la vera intuizione. Intendo con questo che essa è per lui altrettanto facilmente operante del principio mentale dell’uomo attivamente intelligente. Tuttavia, l’intuizione può [82] agire molto prima in casi d’estrema necessità.

Ciò cui deve tendere la maggioranza degli aspiranti, come i membri di questo gruppo, è l’illuminazione; essi devono coltivare il potere di usare la mente quale riflettore della luce dell’anima, dirigendola ai livelli dell’annebbiamento e quindi dissipandolo. La difficoltà, fratelli miei, sta nel farlo quando si è immersi nelle sue angosce e nei suoi inganni. Richiede il calmo ritiro di mente, pensiero e desiderio dal mondo in cui la personalità opera abitualmente, di centrare la coscienza nel regno dell’anima e attenderne in silenzio e con pazienza gli sviluppi, sapendo che la luce splenderà e col tempo l’illuminazione sarà inevitabile.

È importante diffidare delle proprie reazioni alla vita e alle circostanze quando esse stimolano critica, separatività o orgoglio, che alimentano l’annebbiamento e in senso occulto ne sono le caratteristiche. Riflettetevi. Chi riesce a liberarsene è in procinto di abbandonare e dissipare tutto l’annebbiamento. Sono parole scelte con cura per attrarre la vostra attenzione.

L’illusione viene dissolta, respinta ed eliminata con l’uso cosciente dell’intuizione. L’iniziato si isola dal mondo dell’illusione e delle forme illusorie e dalle attrazioni della personalità; grazie all’isolamento entra in contatto con la realtà esistente in tutte le forme, prima celata dall’illusione. È uno dei paradossi del Sentiero. Il giusto isolamento conduce a giusti rapporti e contatti con ciò che è reale. Col tempo, in virtù dell’isolamento dall’irreale, esso produce l’identificazione con la realtà. Questo concetto è [83] alla base del libro sui Sutra Yoga di Patanjali. Spesso il loro significato viene frainteso a causa dell’errato isolamento di chi conserva tendenze separative ed egoistiche.

È l’anima stessa che dissolve l’illusione usando la facoltà dell'intuizione. È la mente illuminata che dissipa l’annebbiamento.

Faccio osservare che molti aspiranti di buone intenzioni falliscono a questo punto a causa di due errori:

1. Non distinguono fra illusione e annebbiamento.

2. Tentano di dissolvere quest’ultimo con un metodo che ritengono corretto, facendo appello all’anima, mentre in realtà occorre l’uso corretto della mente.