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CAPITOLO V - I TRE DIPARTIMENTI DELLA GERARCHIA

CAPITOLO V

I TRE DIPARTIMENTI DELLA GERARCHIA

Abbiamo già trattato della fondazione della Gerarchia sulla Terra e sappiamo come venne in esistenza; abbiamo anche accennato a certe crisi avvenute e che tuttora influenzano gli eventi. Non sarà possibile precisare l’opera e gli scopi dei membri della Gerarchia, né dare informazioni particolareggiate sulle personalità che sono state attive lungo i millenni trascorsi da quando essa si manifestò. 

Molti grandi Esseri di provenienza planetaria e solare, ed uno o due di provenienza cosmica, in certe epoche prestarono il loro aiuto dimorando per breve tempo sul nostro pianeta. Con l’energia che fluiva attraverso essi e con la loro profonda saggezza ed esperienza, stimolarono le evoluzioni della Terra affrettando così lo svolgimento dei piani del Logos. In seguito passarono a compiti più elevati ed i loro posti vennero occupati dai membri della Gerarchia disposti ad assoggettarsi ad una specifica preparazione per giungere ad una più vasta espansione di coscienza. A loro volta i posti di questi adepti e Maestri vennero occupati da alcuni iniziati, ed in tal modo ai discepoli e agli uomini altamente evoluti si è costantemente presentata l’opportunità di passare nelle file della Gerarchia, mentre si è mantenuta una perenne circolazione di nuova vita e di nuovo sangue, e si è avuto l’avvento di coloro che appartengono ad un periodo o ad un’epoca particolare.

Alcuni dei grandi nomi delle ultime epoche sono storicamente noti: Shri Sankaracharya, Vyasa, [38] Maometto, Gesù di Nazareth e Krishna, fino ad iniziati minori quali Paolo di Tarso, Lutero e certe figure luminose emerse nella storia europea. Questi hanno sempre cooperato all’attuazione dei piani per l’umanità, alla preparazione delle necessarie condizioni di gruppo ed a favorire lo sviluppo umano. Talvolta sono apparsi come forze benefiche che hanno recato pace e contentezza, ma più spesso come agenti di distruzione che hanno infranto le vecchie forme di religione e di governo, affinché la vita dimorante nella forma in rapida cristallizzazione potesse liberarsi e costruirsi poi un nuovo e migliore mezzo d’espressione.

Molto di ciò che stiamo affermando è stato esposto nei vari testi esoterici ed è quindi ben noto. Tuttavia, da una sapiente ed accurata enunciazione di fatti riconosciuti e dalla loro correlazione con ciò che per alcuni lettori può risultare nuovo, potrà balenare una visione sintetica del grande piano divino, nonché una saggia e concorde comprensione dell’opera svolta da quel gruppo di anime liberate le quali, con totale spirito di abnegazione, stanno silenziose dietro le scene del mondo. Col potere della loro volontà, con la forza della loro meditazione, con la saggezza dei loro piani e con  la loro conoscenza scientifica dell’energia, esse dirigono le correnti di forza e i costruttori delle forme che creano tutto ciò che è visibile ed invisibile, mobile ed immobile, entro i tre mondi. Tutto questo, unito alla loro vasta esperienza, le rende atte ad essere le dispensatrici dell’energia del Logos planetario.

Come è già stato affermato, a capo di tutto ciò che interessa il pianeta, dirigendone tutta l’evoluzione, vi è il RE, il Signore del Mondo, Sanat Kumara, il “Giovane dalle innumerevoli estati”, la Sorgente della Volontà (che si manifesta come Amore) del Logos planetario. Suoi cooperatori e consiglieri sono i tre [39] Buddha Pratyeka o d’Attività, ed insieme costituiscono l’incarnazione del Volere attivo, intelligente ed amorevole. Avendo raggiunto in un precedente sistema solare ciò che l’uomo sta attualmente sforzandosi di portare a compimento, essi rappresentano la piena fioritura dell’intelligenza. Nei precedenti cicli di questo sistema solare cominciarono a manifestare l’amore intelligente, e dal punto di vista dell’uomo medio Essi sono perfetto amore e perfetta intelligenza, sebbene dal punto di vista dell’Entità che include nel suo corpo di manifestazione anche il nostro schema planetario, l’aspetto amore è ancora solo in via di sviluppo, mentre la volontà è appena in embrione. Nel prossimo sistema solare l’aspetto volontà giungerà a perfetto compimento, così come l’amore perverrà alla sua pienezza nel sistema attuale.

Intorno al Signore del Mondo, ma ritirati ed esoterici, vi sono altri tre Kumara, ed abbiamo così i sette della manifestazione planetaria. La loro opera è necessariamente oscura per noi. I tre Buddha o Kumara exoterici costituiscono il complesso della attività o energia planetaria, mentre i tre esoterici incarnano tipi d’energia non ancora in piena manifestazione sul pianeta. Ognuno dei sei Kumara è un riflesso o un dispensatore dell’energia e della forza di uno degli altri sei Logos planetari, o sei Spiriti davanti al Trono. Nel nostro schema planetario soltanto Sanat Kumara è indipendente ed autonomo, essendo l’incarnazione fisica di uno dei Logoi planetari; quale sia non è permesso dichiarare, poiché è uno dei segreti dell’iniziazione. Attraverso ciascuno di loro fluisce la forza di vita di uno dei sei raggi, e possiamo perciò dire che:

1. Ognuno di essi incarna uno dei sei tipi di energia ed il Signore del Mondo sintetizza ed incarna il settimo tipo perfetto, quello del nostro pianeta.

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2. Ognuno di essi è distinto da uno dei sei colori complementari, mentre il Signore del Mondo manifesta il colore planetario perfetto.

3. Perciò essi si occupano non soltanto della distribuzione della forza, ma anche del passaggio nel nostro pianeta di Ego provenienti da altri pianeti e che cercano esperienza sulla Terra.

4. Ognuno di essi è in comunicazione diretta con uno dei pianeti sacri.

5. A seconda delle condizioni astrologiche e del giro della ruota della vita planetaria, sarà attivo l’uno o l’altro dei Kumara. I tre Buddha d’Attività cambiano di tanto in tanto, divenendo exoterici od esoterici a seconda dei casi. Soltanto il Re permane costantemente e vigila, in incarnazione fisica attiva.

Oltre a queste Personalità principali che presiedono il Concilio a Shamballa, vi è un gruppo di quattro Esseri che rappresentano sul nostro pianeta i quattro Maharaja, o i quattro Signori del Karma del sistema solare, e che attualmente si occupano in modo particolare dell’evoluzione del regno umano. Essi si occupano di quanto segue:

1. Distribuiscono il karma, o destino umano, riguardante gli individui e, attraverso essi, i gruppi.

2. Registrano i memoriali dell’akasha, ed i Cristiani li conoscono come “Angeli archivisti”.

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3. Partecipano ai concili solari. Durante il ciclo mondiale sono i soli ad avere il diritto di oltrepassare la periferia dello schema planetario e partecipare ai concili del Logos solare. In tal modo sono letteralmente mediatori planetari che rappresentano il Logos planetario e tutto ciò che lo concerne entro il più grande schema di cui Egli è solo una parte.

Cooperano con questi grandi Signori del Karma i grandi gruppi di iniziati e di deva che si occupano del corretto ordinamento del

a. karma mondiale

b. karma razziale

c. karma nazionale

d. karma di gruppo

e. karma individuale

e che sono responsabili di fronte al Logos planetario della corretta utilizzazione delle forze costruttive che introducono gli Ego dei vari raggi al momento opportuno.

Tutti questi gruppi poco ci riguardano, poiché soltanto gli iniziati di terzo grado e quelli di grado ancora più elevato possono entrare in contatto con essi.

Gli altri membri della Gerarchia planetaria si dividono in tre gruppi principali e quattro sussidiari, ognuno dei quali (come appare nel diagramma allegato) è presieduto da uno dei tre grandi Signori.

L’opera del Manu      

Il Manu presiede al primo gruppo. È chiamato Vaivasvata, ed è il Manu della quinta razza radice, l’ariana. Egli [42] è l’uomo o il pensatore ideale, e rappresenta l’uomo-tipo della nostra razza ariana, avendo presieduto ai suoi destini fin dal suo inizio, risalente a quasi centomila anni fa. Altri Manu si sono succeduti, e in un futuro relativamente prossimo il suo posto verrà occupato da un altro. Egli allora passerà ad un lavoro più elevato. Il Manu, o il prototipo della quarta razza radice, opera in stretta cooperazione con lui ed ha il proprio centro d’influenza in Cina. È il secondo Manu della quarta razza radice, succeduto al precedente durante gli ultimi stadi della distruzione della civiltà atlantidea. Egli è rimasto per promuovere lo sviluppo del tipo di quella razza e per determinarne la scomparsa finale. I periodi d’attività dei Manu si sovrappongono in parte, ma attualmente non esiste alcun rappresentante della terza razza radice. Il Manu Vaivasvata dimora nelle montagne dell’Himalaya ed ha riuniti intorno a sé, a Shigatse, alcuni che sono in immediato rapporto con le vicende ariane in India, Europa ed America, e coloro che più tardi si occuperanno della sesta razza-radice. I piani vengono preparati con grande anticipo, i centri di energia vengono formati migliaia di anni prima che siano necessari, e dalla saggia prescienza di questi uomini divini, nulla è mai lasciato all’imprevisto, ma tutto muove in cicli ordinati e secondo la regola e la legge, sebbene entro limiti karmici.

Il Manu opera prevalentemente in rapporto ai governi, alla politica planetaria e alla creazione, direzione e dissoluzione dei tipi e delle forme razziali. A Lui è affidato il volere e il proposito del Logos planetario. Egli sa quale sia l’immediato obiettivo per il ciclo di evoluzione che dirige, e la  sua opera consiste nel fare in modo che tale volontà divenga un fatto compiuto. La sua cooperazione con i deva costruttori è più stretta di quella del suo fratello, il Cristo, poiché [43] è suo compito fissare il tipo razziale, isolare i gruppi dai quali le razze si svilupperanno, dirigere le forze che producono mutamenti nella crosta terrestre, far emergere o sommergere i continenti, dirigere le menti degli Statisti di tutto il mondo affinché il governo della razza proceda nel modo desiderato e si producano condizioni tali da fornire ad ogni tipo quelle necessarie al proprio sviluppo. Questo lavoro può ora essere notato nell’America del Nord e in Australia.

L’energia che fluisce attraverso il Manu emana dal centro della testa del Logos planetario e giunge a Lui attraverso il cervello di Sanat Kumara, il quale focalizza in se stesso tutta l’energia planetaria. Egli opera mediante una meditazione dinamica condotta nella testa, e produce dei risultati grazie alla perfetta comprensione di ciò che deve essere compiuto, con il potere di visualizzare ciò che deve essere fatto per giungere al compimento e grazie alla sua capacità di trasmettere energia creativa e distruttiva ai suoi assistenti. Tutto ciò è realizzato con il potere del suono enunciato.

L’opera dell’Istruttore del Mondo, il Cristo        

Il secondo gruppo è presieduto dall’Istruttore del Mondo. Egli è il grande Essere che i Cristiani chiamano il Cristo; in Oriente è noto come Bodhisattva o Signore Maitreya, ed è Colui che i Maomettani attendono quale Iman Madhi. È Colui che presiede i destini della vita da circa 600 anni avanti l’era cristiana, venuto poi tra gli uomini e  di nuovo atteso. È il grande Signore d’Amore e di Compassione, così come il Suo predecessore, il Buddha, fu Signore di Saggezza. [44] Attraverso di lui fluisce l’energia del secondo aspetto, che gli giunge direttamente dal centro del cuore del Logos planetario tramite il cuore di Sanat Kumara. Egli opera per mezzo di una meditazione centrata nel cuore. È l’istruttore del Mondo, il Maestro dei Maestri e l’Istruttore degli Angeli; a Lui sono affidati la guida del destino spirituale degli uomini e lo sviluppo in ogni uomo della coscienza di essere un figlio di  Dio e figlio dell’Altissimo.

Come il Manu provvede il tipo e le forme per mezzo dei quali la coscienza può evolvere e raccogliere esperienze, rendendo in tal modo possibile l’esistenza nel suo senso più profondo, così l’Istruttore del Mondo dirige la coscienza interiore, nel suo aspetto vita o spirito, cercando di risvegliarla entro la forma affinché a suo tempo quella forma possa essere eliminata e lo spirito liberato possa tornare al luogo da cui proviene. Come riferisce in modo quasi esatto il Vangelo, per quanto non manchino errori nei particolari, da quando lasciò la Terra Egli rimase con gli uomini dai quali non si è mai realmente allontanato, ma solo in apparenza. Coloro che conoscono il cammino possono raggiungerlo, incarnato fisicamente, nell’Himalaya, ove lavora in stretta cooperazione con i Suoi due grandi Fratelli, il Manu e il Mahachohan. Quotidianamente Egli riversa la Sua benedizione sul mondo e sotto il grande pino del Suo giardino ogni giorno, al tramonto, Egli leva le mani a benedire tutti coloro che veramente e seriamente cercano e aspirano. Tutti gli sono noti, e sebbene essi possano esserne inconsapevoli, la luce che Egli riversa stimola i loro desideri, alimenta la scintilla di vita protesa nello sforzo e incita gli aspiranti fino al grande giorno in cui si troveranno faccia a faccia con Colui il quale, essendo stato “innalzato” (in senso esoterico) attira tutti a sé quale Iniziatore dei sacri misteri.

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L’opera del Signore della Civiltà, il Mahachohan

Il terzo gruppo è presieduto dal Mahachohan, il quale conserva tale funzione più a lungo dei suoi due Fratelli, cioè per più di una razza radice. Egli è la totalità dell’aspetto intelligenza. L’attuale Mahachohan non è lo stesso che assunse tale carica alla fondazione della Gerarchia nell’epoca lemure (terza razza), ossia uno dei Kumara o Signori della Fiamma che s’incarnarono con Sanat Kumara. Egli ha assunto la propria mansione durante la seconda sottorazza della razza radice atlantidea (quarta razza). Era giunto all’adeptato nella catena lunare e per suo tramite molti degli attuali uomini più avanzati vennero in incarnazione a metà della razza radice atlantidea. Essere affiliati a Lui karmicamente fu una delle cause che favorirono e resero possibile tale evento.

L’opera del Mahachohan consiste nell’alimentare e rafforzare il rapporto fra spirito e materia, fra vita e forma, fra sé e non sé, rapporto che produce ciò che noi chiamiamo civiltà. Egli utilizza le forze della natura ed è la sorgente da cui emana l’energia elettrica quale noi la conosciamo. Essendo il riflesso del terzo aspetto o creativo, l’energia proveniente dal Logos planetario fluisce a Lui dal centro della gola, ed è Lui che in molti modi rende possibile il lavoro dei suoi Fratelli. Essi gli sottomettono i loro piani ed i loro desideri, ed Egli trasmette le istruzioni ad un vasto numero di deva.

I tre Grandi Signori rappresentano dunque la volontà, l’amore e l’intelligenza: il sé e il non sé, e il rapporto fra i due, vengono sintetizzati nell’unità della manifestazione. Il governo della razza, la religione e la civiltà formano un tutto coerente, e così si ha la manifestazione fisica, l’amore o aspetto desiderio, e la mente [46] del Logos planetario che si esprimono oggettivamente. Quelle tre Personalità sono in stretta unione e cooperazione e nella loro prescienza unita esiste ogni movimento, ogni piano ed evento. Essi sono in contatto quotidiano con il Signore del Mondo a Shamballa e tutta la direzione è nelle loro mani e in quelle del Manu della quarta razza-radice. L’istruttore del Mondo dirige sia la quarta che la quinta razza-radice.

Ognuno di questi tre capi di dipartimento dirige un certo numero di attività complementari e il settore del Mahachohan è diviso in cinque parti, di modo che comprende i quattro aspetti minori del governo gerarchico.

Sotto il Manu lavorano i reggenti delle diverse parti del mondo, come ad esempio il Maestro Jupiter, il più anziano dei Maestri che attualmente operano in corpi fisici per l’umanità, il quale è il reggente per l’India, e il Maestro Ràkoczi, reggente per la Europa e l’America. Ricordiamo che sebbene il Maestro R., ad esempio, appartenga al settimo raggio e dipenda perciò dal dipartimento d’energia del Mahachohan, pure nel lavoro gerarchico può operare, ed opera, temporaneamente sotto il Manu. Questi reggenti tengono le redini del governo di continenti e nazioni e, sebbene ignoti, ne guidano i destini. Essi influenzano ed ispirano capi ed uomini di stato, riversano energia mentale sui gruppi dirigenti, ottenendo così i risultati desiderati ovunque incontrino cooperazione ed intuizione ricettiva.

L’Istruttore del Mondo presiede al destino delle grandi religioni mediante un gruppo di maestri e d’Iniziati, i quali dirigono le attività delle diverse scuole di pensiero. Il Maestro Gesù, il quale ispira e dirige tutte le chiese cristiane, [47] sebbene sia un adepto del sesto raggio appartenente al dipartimento del Mahachohan, attualmente opera con il Cristo per il bene della cristianità; altri Maestri svolgono attività consimili in rapporto alle grandi religioni orientali e alle varie scuole di pensiero occidentali.

Nel dipartimento del Mahachohan numerosi Maestri, divisi in cinque gruppi, operano in accordo con l’evoluzione dei deva e con l’aspetto intelligenza nell’uomo. Essi sono suddivisi secondo i quattro raggi minori o d’attributo.

1. Raggio d’armonia o bellezza.

2. Raggio della scienza concreta o conoscenza.

3. Raggio della devozione o dell’idealismo astratto.

4. Raggio della legge o magia cerimoniale.

I capi dei tre dipartimenti rappresentano invece i tre raggi maggiori:

  I. Volontà o Potere.

 II. Amore-Saggezza.

III. Intelligenza attiva o adattabilità.

I quattro raggi o attributi della mente, con il terzo, d’intelligenza, sintetizzato dal Mahachohan, costituiscono il quinto principio, la mente o manas, nel suo complesso.

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