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2° CONFERENZA

2° CONFERENZA

L’EVOLUZIONE DELLA SOSTANZA

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In una serie di conferenze come queste, sarebbe impossibile trattare adeguatamente ogni lato di questo magnifico argomento, anche se avessi una preparazione idonea per un soggetto così fondamentalmente scientifico. Inoltre, anche se le conclusioni della scienza sull’evoluzione della materia, fossero definite, l’argomento sarebbe troppo vasto per una trattazione esauriente; non è però così e questo costituisce un’ulteriore complicazione. Premetto perciò che le mie osservazioni di questa sera sono rivolte soprattutto a chi non ha una specifica preparazione scientifica e per dar loro un concetto generale delle idee usualmente accettate. Cerco dunque di dare qualche suggerimento che possa esserci di aiuto nell’adattare le nostre menti al grande problema della materia. Usualmente, quando è stato trattato l’aspetto sostanza della manifestazione lo si è fatto come cosa a parte e solo recentemente ciò che potrei chiamare la “psicologia della materia” ha cominciato a presentarsi alla mente del pubblico attraverso le investigazioni e le conclusioni degli scienziati più lungimiranti.

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Ricorderete come ho già cercato di far rilevare che vi sono tre linee d’avvicinamento allo studio dell’universo materiale. C’è la linea che considera soltanto l’aspetto materialistico e si occupa solo di ciò che può essere veduto, di ciò che è tangibile e che può essere dimostrato. Una seconda linea, quella del supernaturalismo che riconosce, non tanto il lato materiale delle cose, quanto quello chiamato divino: esso tratta del lato Vita e dell’aspetto Spirito, considerando tale Vita come un potere estraneo al sistema solare e all’uomo, come un grande Agente creatore, che crea e guida l’universo oggettivo, rimanendo però al di fuori di esso. Queste due linee di pensiero possono essere accettate dagli scienziati, dai cristiani e dai deisti d’ogni fede.

Ho indicato poi una terza linea d’avvicinamento al soggetto, chiamandola, concetto idealistico. Esso riconosce la forma materiale, ma vede pure la Vita entro di essa, una Coscienza, o Intelligenza, la quale evolve per mezzo di quella forma esteriore. È la linea che accentuerò in queste conferenze. Nessun oratore riesce, dopotutto, a dissociarsi interamente dal proprio punto di vista ed in queste conferenze mi sono proposta di lavorare lungo la terza linea perché, secondo me, è [33] la sintesi delle altre due ed aggiunge certi concetti, che producono un tutto coerente, se fusi con gli altri due. Sta a voi il decidere se questo punto di vista è chiaro, logico, ragionevole.

Il fatto più comune nella vita è per noi quello del mondo materiale, che possiamo vedere, con il quale veniamo in contatto per mezzo dei cinque sensi e che è chiamato dai pensatori metafisici il “non-sé”, o ciò che è oggettivo rispetto ad ognuno di noi. Come sappiamo, il lavoro del chimico è di ridurre tutte le sostanze conosciute ai loro più semplici elementi e si pensava, sino a poco tempo fa, che ciò fosse stato esaurientemente compiuto. Secondo le conclusioni degli scienziati il numero degli elementi conosciuti era da 70 ad 80. Tuttavia nel 1898 un nuovo elemento fu scoperto: il radio; la scoperta rivoluzionò interamente il mondo del pensiero per quanto riguarda la materia e la sostanza. Se consultate i testi del secolo scorso, o cercate nei vecchi dizionari la definizione dell’atomo, trovate le definizioni di Newton, e cioè: l’atomo è “una particella dura, indivisibile, ultima”, incapace di ulteriore suddivisione. Questo era considerato l’atomo ultimo nell’universo e chiamato “la pietra angolare dell’universo”, dagli scienziati di allora, [34] che pensavano di essere risaliti il più lontano possibile e di aver scoperto ciò che sottostà ad ogni manifestazione e all’oggettività stessa. Ma quando il radio e le altre sostanze radio-attive furono scoperte, si dovette affrontare un aspetto totalmente nuovo della situazione. Fu evidente che quella che era stata considerata l’ultima particella, non lo era affatto. Si ebbe una nuova definizione dell’atomo, e cioè: 

“Un atomo è un centro di forza, una fase dei fenomeni elettrici, un centro di energia, attiva in virtù della propria struttura interna ed emanante energia o calore o radiazione”.

Perciò un atomo è (come Lord Kelvin aveva già pensato e detto nel 1867) un “anello vorticoso”, o centro di forza, e non una particella di sostanza tangibile. Questa particella di materia, si dimostra oggi composta di un nucleo positivo d’energie, circondato, proprio come il sole dai pianeti, da molti elettroni o corpuscoli negativi; suddividendo così l’atomo dell’antica scienza in numerosi corpi minori. Gli elementi differiscono a seconda del numero e dell’ordinamento di questi elettroni negativi attorno al loro nucleo positivo, ed essi ruotano o si muovono attorno a questa carica centrale di elettricità, come il nostro sistema planetario rotea intorno al sole. Il professor Soddy, [35] in uno dei suoi ultimi libri, ha osservato che nell’atomo si può vedere riprodotta la struttura di un sistema solare; può essere riconosciuto il sole centrale coi pianeti che percorrono ognuno la propria orbita attorno ad esso.

Le asserzioni dogmatiche sono perciò fuori luogo, poiché ci si rende conto che le prossime scoperte potranno rivelarci il fatto che gli elettroni stessi possano essere mondi entro mondi. Un’ipotesi interessante a questo riguardo si trova negli scritti di uno scienziato moderno, il quale suppone che si possa riuscire a dividere e suddividere l’elettrone stesso in ciò che egli chiama “psiconi” ed essere così condotti in regni non ancora considerati fisici. Può essere solamente un sogno, ma ciò che desidero imprimere nella mia mente e nella vostra è il fatto che non sappiamo esattamente a che punto ci troviamo, sia nel pensiero scientifico, che in materia di religione o nel mondo economico. Tutto sta passando attraverso un periodo di transizione; il vecchio ordine cambia, il vecchio modo di guardare alle cose si dimostra inadeguato e falso; le vecchie espressioni di pensiero sembrano futili. Stando così le cose, l’uomo saggio altro non può fare se non astenersi, per il momento, dal pronunciare la sua opinione, cercando intanto di precisare a se stesso cosa gli sembra rispondere alla verità, sforzandosi di sintetizzare [36] quel particolare aspetto della verità universale con quello accettato dal suo fratello.

Per il momento possiamo dire che l’atomo si risolve in elettroni e lo esprime in termini di forza o energia. Quando abbiamo un centro d’energia e d’attività, ci troviamo di fronte ad un concetto duplice. Abbiamo cioè la causa del movimento o dell’energia e ciò che muove o attiva. Questo ci porta direttamente nel campo della psicologia, perché l’energia o forza è sempre considerata come una qualità, e quando abbiamo una qualità, consideriamo realmente il campo dei fenomeni psichici.

Vi sono certi termini in uso riferentisi alla sostanza, nonché diverse definizioni. Scorrendo un libro scientifico, alcuni giorni fa, era scoraggiante trovare la dichiarazione dell’autore secondo il quale l’atomo chimico, quello fisico, quello del matematico e quello del metafisico sono quattro cose totalmente differenti. Questa è un’altra ragione per cui non è possibile essere dogmatici trattando tali questioni. Tuttavia, giusta o errata, ho una ben definita ipotesi da sottoporre alla vostra attenzione. Quando noi parliamo del radio, ci avventuriamo con tutta probabilità nel regno della sostanza eterica, nella regione dell’etere o del “protyle”. Questa parola fu coniata da Sir William Crookes ed egli così la definisce:

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“Protyle è una parola analoga al protoplasma, per esprimere l’idea della materia primaria originale, prima dell’evoluzione degli elementi chimici. La parola che ho usata a questo scopo è composta di una parola greca “prima che” e “la materia di cui le cose sono fatte”.

Stiamo quindi riportando il concetto di materia là dove la scuola orientale lo ha sempre messo, cioè come materia primordiale, ciò che gli orientalisti chiamano “etere primordiale”; dobbiamo però ricordare che l’etere della scienza è molto, molto lontano dall’etere primordiale dell’occultista orientale. Noi siamo ricondotti a quell’intangibile qualcosa, che è la base delle cose oggettive, che voi ed io possiamo vedere, toccare e manipolare. La parola “sostanza” stessa significa ciò che “sottostà” o sta dietro le cose. Perciò, quanto possiamo affermare circa l’etere dello spazio è che esso è il mezzo nel quale funzionano o si fanno sentire energia e forza. Parlando in queste conferenze d’energia e di forza, di materia e sostanza, possiamo separarle nella nostra mente così: per energia e sostanza intendiamo ciò che è ancora intangibile; usiamo la parola forza riferendoci alla materia, quando trattiamo dell’aspetto oggettivo che i nostri scienziati stanno studiando. La sostanza è uno dei molti stati dell’etere e ciò che sottostà alla materia stessa.

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Quando parliamo d’energia, deve esserci ciò che dà energia, cioè la sorgente dell’energia e l’origine della forza che si manifesta nella materia. Questo cerco di sottolineare. Da dove proviene quest’energia, e che cos’è?

Gli scienziati riconoscono con sempre maggior chiarezza che l’atomo possiede delle qualità e sarebbe interessante vedere com'è trattato, nei differenti libri scientifici, il soggetto della materia atomica, e notare quali dei molteplici termini usati, potrebbero venir applicati anche all’essere umano. Ho fatto un tentativo in questo senso e l’ho trovato molto chiarificatore.

Anzitutto, come sappiamo, si dice che l’atomo possiede energia e la facoltà di cam- biare da un modo d’attività ad un altro. Uno scrittore ha notato che “in ogni atomo, traspare l’intelligenza assoluta”. A tal proposito desidero segnalarvi quanto disse Edison in un’intervista, riportata nel “Harper’s Magazin” Febb. 1890, ed ampliata nel Scientific American Ottobre 1920. Nell’Harper’s Magazin si legge:

“Non credo che la materia sia inerte, né che ubbidisca ad una forza esterna. A me sembra che ogni atomo possegga una certa quantità d’intelligenza primitiva. Basta osservare le migliaia di modi in cui gli atomi d’idrogeno si combinano [39] con quelli d’altri elementi, formando le più diverse sostanze. Come è possibile dire che facciano tutto questo senza intelligenza? Atomi, in armoniosi ed utili rapporti, assumono forme e colori bellissimi ed interessanti o danno piacevoli profumi come se esprimessero la loro soddisfazione ... Riuniti insieme, in certe forme gli atomi costituiscono animali d’infimo ordine. Finalmente si combinano nell’uomo, che rappresenta l’intelligenza totale di tutti gli atomi”.

“Ma dove ha origine questa intelligenza”. Chiede l’intervistatore. 

“Da qualche potenza più grande di noi stessi”. Edison rispose.

“Credete dunque in un Creatore intelligente, in un Dio personale?”

“Certamente. L’esistenza di questo Dio può, secondo me, essere provata dalla chimica”.

Nella lunga intervista citata l’anno scorso nello “Scientific Amerícan”, Edison espose una quantità di congetture interessanti dalle quali io ho tratto le seguenti:

1. La Vita, come la materia è indistruttibile.

2. I nostri corpi sono composti di miriadi di entità infinitesimali, ognuna delle quali è, in sé, un’unita di vita; proprio come l’atomo è composto di miriadi di elettroni.

3. L’essere umano agisce come un agglomerato, più che come un’unità; il corpo e la mente esprimono il voto o la voce delle varie entità di vita.

4. Le entità di vita costruiscono secondo un piano. [40] Se una parte dell’organismo vitale è mutilata, la ricostruiscono esattamente come prima.

5. La scienza ammette la difficoltà di tracciare la linea di demarcazione fra l’inanimato e l’animato; forse le entità di vita estendono la loro attività ai cristalli e agli atomi chimici..

6. Le entità di vita vivono eternamente; cosicché, almeno in tal senso, la vita eterna nella quale molti di noi sperano, è una realtà.

In un discorso tenuto da Sir Clifford Allbut, presidente del British Medical Association, riportato nel “Literary Digest” febbraio 1921 egli parla della capacità del microbo di scegliere e di respingere, e nel corso delle sue note dice:

“Quando il microbo si trova ospite in un corpo, può essere in completa disarmonia o in perfetta armonia con alcune, o con tutte, le cellule che egli avvicina; in ambedue i casi presumibilmente non si produrrà nessun effetto patologico, un effetto di tal genere potrebbe avvenire soltanto fra il microbo e quelle cellule che si trovassero lungo il suo cammino, ma non vibranti sullo stesso tono. Ora sembra ragionevole supporre che un microbo, avvicinandosi ad una cellula fuori della sua portata, quindi non affine, possa tentare di farsi strada e di rimanervi impigliato. In tal caso, il microbo, dapprima innocuo, diventerebbe nocivo. D’altra parte le cellule del corpo possono adeguarsi a vibrare in armonia con un microbo prima dissonante; oppure l’adattamento potrebbe avvenire da ambo le parti ...

[41] Stando così le cose, ci troviamo di fronte ad una meravigliosa e sconfinata facoltà che può condurre a vasti risultati; cioè la facoltà di scelta che salendo dal più profondo del principio biologico, diviene a poco a poco facoltà formativa, “auto-determinazione” o, se più vi piace, “Mente”."

Nell’anno 1895 Sir William Crookes, in un’interessante conferenza, dinanzi a molti chimici in Gran Bretagna, trattò della capacità dell’atomo di scegliere il proprio sentiero, di selezionare, dimostrando che quella selezione naturale può essere ritrovata in tutte le forme di vita, dall’atomo ultimo su, su, attraverso tutte le forme dell’essere.

In un altro articolo scientifico l’atomo viene considerato, inoltre, dotato anche di sensazione:

“La recente disputa sulla natura dell’atomo, che dobbiamo considerare, in qualsiasi forma, l’ultimo fattore in ogni processo fisico o chimico, sembra essere suscettibile di facile soluzione, dato il concetto che queste minutissime particelle posseggono, quale centro di forza, un’anima permanente e che ogni atomo ha sensazioni e facoltà di movimento. Tyndall ha segnalato che gli stessi atomi sembrano possedere “istinto e desiderio di vita”.

Osservando queste diverse qualità dell’atomo: energia, intelligenza, capacità di scegliere, d’attrazione e repulsione, sensazione, movimento e [42] desiderio - si ha qualcosa di molto simile alla psicologia di un essere umano, soltanto entro un raggio più limitato e  in grado più circoscritto. Non siamo dunque giunti realmente a ciò che potrebbe chiamarsi “la psiche dell’atomo?” Siamo giunti a determinare che l’atomo è un’entità vivente, un piccolo mondo vibrante e che, entro alla sua sfera d’influenza, si trovano altre piccole vite; tutto questo al pari di ognuno di noi, che è un’entità, o nucleo positivo di forza o di vita, che comprende entro la propria sfera d’influenza altre vite minori, ad esempio, le cellule del proprio corpo. Quanto può dirsi dell’uomo, può dunque analogamente essere detto, in proporzione ridotta, dell’atomo.

Estendiamo ancora un poco il nostro concetto dell’atomo, indaghiamo quale possa essere la causa fondamentale e potremo forse giungere alla soluzione dei problemi del mondo. Il concetto dell’atomo quale positiva dimostrazione di energia, che possiede entro il suo raggio di attività il suo polo opposto, può essere esteso ad ogni tipo di atomo, compreso l’essere umano. Possiamo considerare ogni unità della famiglia umana come un atomo umano, poiché nell’uomo non abbiamo infatti che un atomo di dimensione maggiore. Egli è un centro di forza positiva che trattiene entro la periferia della sua sfera d’influenza, le cellule del suo corpo: egli dimostra discernimento, intelligenza ed energia. La differenza sta solo nel grado. L’uomo possiede una coscienza più vasta e vibra in più ampia misura che non il piccolo atomo chimico.

[43] Possiamo estendere l’idea ancora più in là e considerare anche un pianeta come un atomo. Forse c’è una vita interiore nel pianeta che trattiene a sé la sostanza della sfera e tutte le forme di vita che gli appartengono, come un tutto coerente e che ha una specifica estensione d’influenza. Questo potrebbe sembrare un’ipotesi fantasiosa tuttavia giudicandola come applicazione della legge d’analogia, si può bene ammettere che vi sia entro la sfera planetaria un’Entità la cui coscienza è tanto più lontana da quella dell’uomo, quanto la coscienza dell’uomo lo è da quella dell’atomo chimico.

Questo pensiero può essere portato ancora più lontano fino ad includere l’atomo del sistema solare. Allora, nel cuore del sistema solare, il sole, si ha il centro positivo di energia che mantiene i pianeti nella sua sfera d’influenza. Se nell’atomo vi è intelligenza, se nell’essere umano l’intelligenza è evidente, non è forse logico estendere l’idea ed affermare che esiste una più grande Intelligenza entro a quel più vasto atomo che è il sistema solare?

Questo ci porta infine al punto di vista che il mondo religioso ha sempre sostenuto,  e cioè che vi è un Dio, o Essere Divino. Ove il cristiano con reverenza dice “Dio”, lo scienziato con eguale reverenza direbbe: “Energia”; ma ambedue intendono la stessa cosa. Ove l’insegnamento idealistico parlerà del [44] “Dio” dimorante nella forma umana altri, con uguale esattezza, parlerà di “energia animatrice” dell’uomo, che lo muove all'attività di natura fisica, emotiva e mentale. Ovunque si trovano centri di forza e l’idea può essere estesa da un centro di forza quale l’atomo chimico e, passando attraverso diversi gradi e gruppi di tali centri intelligenti, giungere fino all’uomo e quindi alla vita che si manifesta attraverso il sistema. Così viene dimostrato un meraviglioso e sintetico Tutto. San Paolo forse ebbe in mente qualche cosa di simile quando parlò dell’Uomo Celeste. Dicendo il “Corpo di Cristo”, egli intendeva certamente tutte quelle unità della famiglia umana che sono tenute entro la Sua sfera d’influenza e che costituiscono il Suo Corpo, come gli aggregati delle cellule fisiche formano il corpo fisico dell’uomo. È necessario, in questi tempi d’evoluzione religiosa, che queste fondamentali verità della Cristianità siano dimostrate come verità scientifiche. È necessario rendere scientifica la religione.

C’è un interessante scritto sanscrito che risale a migliaia d’anni fa, che dice: 

“Ogni forma sulla terra ed ogni atomo nello spazio, lotta con i suoi sforzi verso l’auto forma- zione seguendo come modello l’“Uomo Celeste”. L’involuzione [45] e l’evoluzione dell’atomo ... hanno un solo ed unico fine: l’uomo”.

Quale grande speranza questo concetto apre dinanzi a noi? Non vi è atomo di materia, che dimostri intelligenza latente, discernimento, potere selettivo, volontà, che nel corso degli eoni, non raggiungerà quel più avanzato stadio di coscienza che noi chiamiamo “uomo”. Si può quindi supporre che l’atomo umano possa ugualmente progredire verso qualcosa di maggiormente conscio e finalmente raggiungere lo stadio di sviluppo di quelle grandi Entità i cui corpi sono atomi planetari. E per quelle, quale sarà l’obbiettivo? Si può rispondere: il raggiungimento di quello stato di coscienza che include il Tutto e che noi chiamiamo Dio o Logos solare. Certamente tale risposta contiene un concetto logico e pratico. L’ingiunzione occulta rivolta all’uomo “Conosci te stesso, poiché in te stesso si trova tutto ciò che deve essere conosciuto” è ancora la regola migliore per lo studioso saggio. Se ognuno di noi volesse scientificamente considerare  se stesso quale centro di forza, che tiene la materia del proprio corpo entro il proprio raggio di dominio, lavorando attraverso di essa ed in essa, potrebbe giungere ad una ipotesi tale da poter interpretare l’intero sistema cosmico. Se, come dice Einstein, il nostro intero sistema solare, non è che una sfera, si può ammettere come vera la deduzione che esso, a sua volta, non sia altro che un atomo cosmico; così noi verremmo ad inserirci entro uno schema ancor più vasto e ad avere un centro attorno al quale il nostro sistema ruota, ed in cui esso è simile ad un elettrone [46] rispetto all’atomo. Gli astronomi ci dicono che il nostro intero sistema rotea probabilmente attorno ad un punto centrale nei cieli.

Così l’idea basilare che ho cercato di sottolineare può essere fatta risalire all’atomo chimico e fisico e, attraverso l’uomo, attraverso la vita che fluisce nel pianeta, fino al Logos, Deità del nostro sistema solare, Intelligenza o Vita che sta dietro ad ogni manifestazione della natura e più innanzi ancora verso un più grande schema in cui perfino il nostro Dio s’inserisce e opera. Tutto ciò forma un quadro meraviglioso.

Non posso ora trattare dei differenti sviluppi di quest’intelligenza animatrice di tutti gli atomi, ma vorrei per un momento intrattenermi su ciò che è forse il metodo della loro evoluzione, e vorrei farlo dal punto di vista umano, (che ci riguarda più da vicino), ricordando sempre che ciò che è vero per ogni atomo, dovrebbe essere vero, in grado maggiore o minore, per tutto.

Estendendo l’osservazione agli atomi del sistema solare, includendo il sistema stesso, due cose sono degne di nota. La prima è la vita intensa e l’attività dell’atomo stesso e la sua energia atomica interna; la seconda è il suo rapporto riguardo agli altri atomi, repulsione per alcuni attrazione per altri. Forse possiamo dedurre da questi fatti che il metodo di evoluzione per ogni atomo è dovuto a due cause: la vita interna [47] dell’atomo stesso e la sua relazione con gli altri atomi. Questi due stadi sono evidenti nell’evoluzione dell’atomo umano. Il primo fu evidenziato dal Cristo quando disse: “Il Regno di Dio è dentro di voi”, indicando così a tutti gli atomi umani il centro di vita, di energia, presente in essi ed insegnando che da quel centro e attraverso di esso devono espandersi e crescere. Ognuno di noi è conscio di a- vere un centro in sé. Ognuno considera le cose dal proprio punto di vista e gli altri avvenimenti lo interessano nella misura in cui lo riguardano direttamente. Ci occupiamo di quelle cose che c’interessano personalmente; quanto accade agli altri (ad un certo stadio della nostra evoluzione) è importante solo se ci coinvolge. Questo è lo stadio attuale di molti uomini e caratterizza la maggioranza; è il periodo dell’intenso individualismo, quello in cui il concetto dell’“io” è d’importanza preponderante. Implica molta attività interiore.

La seconda via che segue l’atomo umano è quella della reciprocità dei rapporti con altri atomi. Questo comincia appena a farsi strada nell’intelligenza umana e ad assumere la sua giusta importanza. Cominciamo ora a comprendere il significato relativo della competizione e della cooperazione e siamo sul punto di capire che non possiamo vivere egoisticamente la nostra vita, separati dal gruppo in cui abbiamo il nostro posto. Cominciamo ad imparare che se il nostro fratello [48] rimane indietro e non progredisce, se gli altri atomi umani non vibrano come dovrebbero, ogni atomo dell’intero gruppo ne è influenzato. Nessuno di noi sarà completo fino a che tutte le altre unità non avranno raggiunto il loro pieno e più completo sviluppo.

La settimana prossima amplierò quest’argomento trattando della costruzione della forma. Concludendo desidero presentare alla vostra coscienza la valutazione del posto che ognuno di noi occupa nello schema generale, perché possiamo renderci conto dell’importanza del rapporto reciproco che esiste fra tutti gli atomi. Cerco inoltre di farvi notare la necessità per tutti noi di trovare il proprio posto nel gruppo al quale appartiene naturalmente (nel quale siamo simili agli elettroni rispetto alla carica positiva) e di procedere poi nel nostro lavoro entro un più vasto atomo, il gruppo.

Questo rende l’intera ipotesi, non un semplice sogno fantastico, ma un ideale pratico ed utile. Se è vero che tutte le cellule del nostro corpo sono gli elettroni che teniamo coerentemente insieme, e se siamo il fattore che infonde energia entro la forma materiale, sarà molto importante il riconoscere questo fatto e il trattare correttamente e scientificamente quelle forme e quegli atomi. Questo implica la cura pratica del corpo fisico ed il saggio adattamento di tutte le nostre energie al lavoro da farsi e alla [49] natura del nostro obbiettivo; è la necessaria giudiziosa utilizzazione di quell’aggregato di cellule che è nostro strumento e nostra sfera di manifestazione. Si tratta di qualcosa di cui sappiamo ancora ben poco. Quando questo pensiero verrà approfondito e l’essere umano sarà riconosciuto come un centro di forza, l’atteggiamento di ognuno verso il proprio lavoro e il proprio modo di vivere verrà fondamentalmente mutato. Cambierà ad esempio il punto di vista della medicina e gli uomini studieranno il giusto metodo per utilizzare l’energia. Non esisteranno più le malattie causate dall’ignoranza e saranno studiati e seguiti i metodi di trasmissione della forza. Saremo atomi veramente intelligenti, ciò che ancora non siamo.

E non soltanto saremo pratici nel trattare il nostro corpo fisico, conoscendone la costituzione, ma troveremo il nostro posto entro il gruppo e dirigeremo la nostra energia a beneficio del gruppo; non saremo, come ora, occupati soltanto a perseguire i nostri fini egoistici. Molti atomi non hanno soltanto una vita interiore propria, ma anche irradiano; quando la radio-attività sarà meglio compresa, nascerà lo studio dell’uomo quale centro di radiazione attiva. Oggi siamo prossimi ad una nuova epoca di scoperte meravigliose, ci avviciniamo ad una sintesi del pensiero nel mondo; avanziamo verso quel periodo in cui scienza e religione si aiuteranno reciprocamente e [50] la filosofia aggiungerà il suo valido contributo alla comprensione della verità.

L’uso dell’immaginazione aprirà spesso su una visione meravigliosa e se questa visione sarà basata su principi e partirà da un’ipotesi logica, potrà condurci alla soluzione di alcuni dei misteri e dei problemi che ora tormentano l’umanità. Se le cose sono per noi misteriose e inesplicabili, non potrebbe essere a causa di quella grande Entità Che si manifesta per mezzo del nostro pianeta e Che sta elaborando un definito proposito e un suo proprio piano, come io e voi probabilmente facciamo delle nostre vite? A volte noi portiamo il nostro veicolo in situazioni tali da provocare delle difficoltà penose e inevitabili; ammessa tale ipotesi può essere logico supporre che anche l’Intelligenza che governa il nostro pianeta porti talvolta il suo intero corpo di manifestazione (che include la famiglia umana) in situazioni difficili e penose per gli atomi. È perciò logico supporre che il mistero di tutto ciò che vediamo intorno a noi sia nascosto nella volontà e nell’intelligente proposito di quella più Grande Vita che si esprime per mezzo del nostro pianeta, come l’uomo per mezzo del suo corpo fisico, pur non essendo Essa stessa che un atomo entro una sfera ancor più vasta, dimora del Logos Solare, l’Intelligenza che rappresenta la somma totale di tutte le vite minori.