Bollettino 2019 #1 - In Risonanza con la Terra Vivente


Nel 2018, i seminari sulla Buona Volontà Mondiale che si sono svolti a Londra, Ginevra e a New York si sono concentrati sul tema della risonanza con la vita della Terra. Nel corso dei due giorni, relatori provenienti da contesti diversi hanno condiviso le loro esperienze e le loro intuizioni su come l'umanità possa rapportarsi, in armonia maggiormente risonante con gli altri regni della natura, sia essi spirituali che materiali. Il significato positivo degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite, quali linee guida pratiche affinché l'umanità diventi un amministratore più responsabile della vita animale, vegetale e minerale del pianeta, ha ricevuto particolare attenzione durante l'incontro tenutosi presso la sede dell'ONU a Ginevra.

Ilozoismo - una parola insolita che equivale ad un concetto antico: tutta la materia è viva. Dando il giusto valore a questo pensiero, emerge l'idea che la Terra stessa è viva, e che la vita della nostra specie sia parte integrante di Essa. Possiamo espandere ulteriormente il pensiero, vedendo l'umanità come parte attiva del Cosmo che emoziona con l'energia della Vita, evolvendosi volutamente verso stati di crescente perfezione. Questa visione è sempre stata parte della tradizione e della saggezza senza età, ed è anche stata assimilata, in varia misura, da un certo numero di fedi religiose.

Come già sottolineato a New York, è responsabilità dell'umanità contribuire per aumentare la vibrazione dei regni inferiori, attraverso una risonanza empatica, come parte di un processo di perfezionamento cosmico. Purtroppo, nel corso degli ultimi secoli, abbiamo trascurato questa responsabilità e i risultati di tale negligenza stanno ora mettendo in pericolo la nostra stessa sopravvivenza.

Il riconoscimento di questo fatto, e le risposte intelligenti e di consapevolezza ad esso, hanno fatto da sfondo alle molteplici riunioni. A Ginevra è stata riconosciuta l'importanza fondamentale della volontà di bene, ed è stato osservato che "solo quando l'energia dinamica dell'anima porterà alla realizzazione di una visione fraterna dell'umanità, quale principale scopo, la competizione lascerà il posto alla collaborazione, e la condivisione compenserà ogni atteggiamento egoistico”.

Se pensiamo al futuro delle nostre relazioni con gli altri esseri, possiamo considerarlo come una vasta meditazione collettiva, quali co-partecipanti nella grande rete della vita. Se le intuizioni mentalmente focalizzate verso un’attività più paziente e umile possono fondersi con la connessione piena di amore con gli altri esseri, allora può nascere una vera cooperazione tra i vari regni della natura, minerale, vegetale, animale, umano e spirituale. In questo futuro, dove la diversità di forma e funzione non solo è accettata ma è anche celebrata, saremo in grado di sviluppare modi di sentire e cooperare in linea con lo scopo evolutivo.

Un Unico Tema, Tre Località, Molti Relatori

Per poter adattare il materiale all'interno dello spazio previsto, quest'anno abbiamo scelto di dedicare un breve estratto della presentazione di ciascun relatore, restando il più vicino possibile al significato originale, in modo che l’energia di ognuno possa essere trasmessa. Come in precedenza, nell'articolo ci sono informazioni biografiche e un link del video completo di ogni relatore.

VITA DE WAAL riflette sull'importanza del suono come elemento armonizzante e su come questo fosse già riconosciuto nell'antichità e nella progettazione degli spazi sacri.

JEREMY DUNNING-DAVIES avverte riguardo al pericolo nel riporre troppa fede nella matematica, quale guida per comprendere l'universo fisico.

MARCO sottolinea l'importanza della cooperazione internazionale e come la collaborazione può sfidarci a cambiare radicalmente la nostra prospettiva.

MARIA CREHUET WENNBERG sottolinea la necessità di porre fine alla nostra ossessione per la crescita economica e di iniziare a costruire una nuova cultura basata sulla responsabilità personale e sull'interdipendenza.

GILES HUTCHINS condivide i suoi pensieri su come imparare dai sistemi viventi, e usa queste intuizioni per aiutare a costruire sistemi e organizzazioni più sani che migliorino la vita.

RENÉ LONGET spiega l'emergere del concetto chiave dello sviluppo sostenibile.

JEN MORGAN considera i modi in cui la diversità, un aspetto centrale dei sistemi viventi, può rafforzare i gruppi e le società.

MAY EAST sottolinea l'interdipendenza degli SDGs, e parla del passo successivo dello sviluppo sostenibile, secondo un approccio rigenerativo, che progetta l'evoluzione.

TAKEO INAMURA & TAKESHI MURANAKA illustrano l’obiettivo da perseguire in seno alla creazione di un gioco di carte basato sugli SDGs, quale quello di aiutare gli individui a riconoscere l'interdipendenza dei risultati e la responsabilità personale nel contribuire al raggiungimento di tali finalità.

MARY STEWART ADAMS ici invita a riflettere sul più ampio rapporto cosmico dell'umanità con il cielo stellato e su come questo si collega con le nostre responsabilità verso il mondo naturale e spirituale.   

In Risonanza con la Terra viva - Passato, Presente ………e il Futuro?

Vita de Waal è fondatore e direttore della Fondazione GAIA e di ONG Alliance on Global Concerns. Dirige due Forum ONG sui programmi delle Nazioni Unite e fa parte del Consiglio di Amministrazione del Comitato Scientifico Internazionale ICOMOS Luoghi di Religione e Rituali. Video su worldgoodwill.org/video#vw

 

Ogni cosa nel nostro universo tridimensionale è soggetto a movimento.  Ogni attività genera suono e risonanza e, a sua volta, oscillazioni, onde, frequenze, velocità e direzione. Il movimento può creare turbolenze, correnti, orbite, tempo, suono, armonie, ritmi, colori, diversità, continenti, regioni, razze, stagioni, giorni, notti e ogni cosa al suo interno. Il movimento può essere verso l'alto o verso il basso, interiore, esteriore, a spirale, in senso orario o antiorario, yin, yang, caldo, freddo, chiaro, scuro, creativo, separativo, generativo, degenerativo, attrattivo, oppositivo, nascita, decadimento, malattia, salute, ecc.

Nelle tre dimensioni in cui viviamo, il cambiamento è norma e legge, così come il suono e il movimento sono costanti. L’atto di bloccare qualcosa, o lasciare che un evento presente o passato resti invariato, è ovviamente impraticabile.

Nel 1854, Adolf Zeising scrisse a proposito di una legge universale... in cui è contenuto il principio base di tutte le forme… nei regni della natura e dell'arte permea un ideale spirituale fondamentale, così come in tutte le strutture, le forme e le proporzioni, cosmiche o individuali, organiche o inorganiche, acustiche o ottiche; lo stesso trova, però, la sua piena realizzazione nella forma umana. In questo senso, la struttura umana è l'apice di tale incontro.

La dimensione umana è importante, ed esiste, dunque, una caratteristica costante nel tempo, che è come noi la utilizziamo. Prendete ad esempio la "pianta dei monaci” (aconito), che può essere usata per guarire, ma in una dose eccessiva può uccidere; così come, il suono stesso, può essere impiegato per guarire o, anche, per torturare. Il libero arbitrio è una prerogativa umana e l'uso di esso ne determina l’armonia o meno, in risonanza, con la legge universale.

Si dice che Pitagora abbia riflettuto per diversi anni sulle leggi che regolano la consonanza e la dissonanza. Nonostante l’esistenza di costanti immutabili in tutta la realtà ci sono, anche, leggi invariabili che la governano. Pertanto, secondo Pitagora, la musica era legata alla scienza divina della matematica e la sua stessa armonia era regolata da proporzioni matematiche.

La convinzione di base che la geometria, le proporzioni, i rapporti matematici e le corrispondenze fossero presenti nella musica, era già nota nelle antiche civiltà e fu utilizzata nella costruzione dei siti preistorici. Questa nuova scoperta ha aperto un nuovo campo di studio, l'archeoacustica che analizza le proprietà acustiche nell'uso di antichi siti megalitici e grotte neolitiche.

La grotta preistorica di El Castillo in Spagna era già utilizzata dagli ominidi 40.800 anni fa. Il suono è stato registrato all'interno di questa grotta, dalla stessa posizione in cui alcuni individui avrebbero osservato il rituale eseguito da uno sciamano. Analisi successive hanno identificato un'amplificazione dipendente della frequenza e dell'intensità sonora registrata, con valori prossimi ai 100 Hz, fino al massimo effetto osservato a 108 e a 110 Hz. Questa gamma di frequenze, intorno ai 110 Hz, stimola un certo ritmo cerebrale elettrico, associato all'intuizione, alla creatività, all'elaborazione olistica e all'induzione di uno stato di meditazione e/o stato di trance.

Pitagora ha creato la sua scala musicale a partire dalla nota A che risuona alla frequenza di 111Hz. Recenti scoperte e ricerche sulla risonanza magnetica mostrano come il cervello possa spegnere la corteccia prefrontale, disattivando il centro della lingua, per passare, temporaneamente, dal dominio sinistro a quello destro. Oggi, le meditazioni di consapevolezza non sono utilizzate solo per il rilassamento, ma anche per la guarigione e uno studio ha dimostrato un allungamento dei telomeri (fili di DNA) che tendono ad accorciarsi con l'età, lasciando i cromosomi vulnerabili al deterioramento. I telomeri sono più corti nelle persone con malattie croniche e stress elevati e più lunghi nelle persone giovani e sane. I ricercatori correlano l'allungamento dei telomeri alla meditazione.

L’archeoacustica ha dimostrato che all’interno di Newgrange in Irlanda il suono è stato riprodotto già durante il periodo neolitico più di 5.200 anni fa; 5.000 anni fa, i suoni riprodotti all’interno degli Hypogeum di Malta vibrarono entrambi a 111 Hz. Le analisi delle ossature, effettuate sul luogo, hanno dimostrato come i maltesi siano, da sempre, una popolazione sana. È probabile che molte scoperte saranno realizzate e daranno indicazioni certe per apprendere a vivere in risonanza con la nostra Terra!

Cosa c'è di Sbagliato nel nostro Pensiero Scientifico Attuale?

Jeremy Dunning-Davies è professore senior in pensione della Hull University- Dipartimento di matematica e fisica. Video su worldgoodwill.org/video#jd

Inizialmente, scelsi di frequentare l'Università per studiare matematica pura, ma, successivamente, mi interessai di più alla matematica applicata. Ricordo un evento accaduto mentre ero giovane studente ricercatore, quando un professore mi assegnò un problema matematico da risolvere che mi portai a casa per lavorarci seriamente, e sul cui compito scrissi in maniera ordinata la soluzione finale con un bel pennarello rosso. Consegnai il giorno seguente l’elaborato, molto soddisfatto di me stesso, ed egli, dopo averlo analizzato brevemente, portò lo sguardo verso l’alto e mi disse “Il tuo lavoro è corretto, ma cosa significa fisicamente?”. Fui completamente preso alla sprovvista, ed egli ancora incalzò domandandomi che senso avesse un'equazione matematica, se non se ne comprende il suo significato in senso fisico. Tale accadimento mi condusse ad un punto di svolta e alla consapevolezza di comprendere l’errore che molte delle scienze moderne compiono, in cui l'attenzione principale si concentra sul tentativo di rendere la fisica adatta alla matematica, piuttosto che il contrario.

Il problema risale a molto tempo fa. Nel XIX secolo, la maggior parte dell'attività relativa al mondo della fisica andava nella direzione dell'elettromagnetismo. Ricercatori del calibro di JJ Thompson stavano tutti lavorando sul suo significato, e si era diffusa la teoria della relatività di Lorentz che includeva il concetto di etere.  Poi vennero pubblicati i documenti scientifici di Einstein del 1905 sulla Relatività Speciale, anche se, all’epoca, nessuno era molto attento a tale teoria. Tuttavia, intorno al 1920 il suo lavoro entrò improvvisamente in voga e la teoria di Lorentz passò in secondo piano. A questo punto, la scienza improvvisamente rinunciò alla nozione di etere e lo stesso termine non si nominò più. Poi cominciarono i problemi.

Recentemente, la CIA ha pubblicato uno o due dei documenti contenenti del materiale probabilmente relativo a Nikola Tesla. Ho incontrato Rich Norman, consulente scientifico della Thunder Energies Corporation in Florida, e insieme abbiamo parlato dell’etere, in relazione a tale lavoro appena divulgato e sembra che ci siano possibilità di riscrivere, almeno, alcuni dei risultati, senza dover ricorrere a idee sulla meccanica quantistica, utilizzando, semplicemente, le proprietà dell’etere. Sembra che sia una teoria interessante, anche se molti individui sono un po' a disagio sulla definizione di alcune aree di tale teoria. Anche Einstein fu molto preoccupato a causa di alcune dottrine di meccanica quantistica fino alla fine della sua vita.

Il nostro lavoro sull'etere e sull'elettromagnetismo è in armonia con Wal Thornhill e con il movimento dell'Universo Elettrico. Questo gruppo sottolinea l'importanza dei campi elettromagnetici e delle correnti elettriche presenti nello spazio, e tale assunto ci riporta allo scienziato scandinavo Kristian Birkeland che amava osservare l'aurora boreale per poi condurre i propri esperimenti, denominati Terella, riproducendo l'aurora, in scala ridotta, nel suo stesso laboratorio. 

Birkeland ha, inoltre, sviluppato la teoria che afferma come il sole e la terra siano collegati da un flusso di particelle cariche. Ma allo stesso tempo, un geofisico britannico, Sydney Chapman, ha elaborato un’ulteriore dottrina matematica, le cui conclusioni erano l'esatto contrario dei risultati raggiunti dagli esperimenti di Birkeland, e il lavoro di quest’ultimo finì per essere totalmente respinto. Solo negli anni '70 è stato possibile verificare che in realtà il lavoro di Birkeland era corretto, al contrario di quello di Chapman che era sbagliato. Un fatto che non è mai stato reso pubblico. Purtroppo, questo genere di cose accade sempre.

Il movimento dell'universo elettrico fornisce spiegazioni ai fenomeni che gli astrofisici ortodossi non possono spiegare e che sembrano, comunque, riluttanti nel discutere. Tuttavia, ci sono molte ricerche in corso presso la NASA che si collegano alla teoria dell'Universo Elettrico. E può sorprendere conoscere come la Relatività Generale non sia ancora molto utilizzata. Organizzazioni come la NASA adoperano le teorie di meccanica newtoniana - non hanno bisogno di eventuali variazioni sui concetti di Relatività Generale. Quindi, può quest’ultima teoria essere corretta?  È necessaria? È una bella dottrina. La Relatività è ciò che ho amato di più nel mio ultimo anno di università, ma perché sono stato attratto da essa? In parole povere, perché ho amato la bella matematica!

Con la Relatività Speciale, Einstein non solo si è liberato dal concetto di etere, ma utilizzando la variazione matematica denominata Trasformazione di Lorentz, ha incluso tutte quelle anomalie particolari come il Paradosso Gemello, la Dilatazione del Tempo, ecc.

James Paul Wesley, un fisico teorico americano, di contro, nel suo lavoro non ha mai utilizzato la Trasformazione di Lorentz. Se si accetta semplicemente che E =mc2 quale risultato sperimentalmente dimostrabile, si può ricavare teoricamente ogni risultato utile come derivato dalla Relatività Speciale. Affermo tale costrutto per esperienza diretta. Eppure, Wesley è un nome che molti non conoscono.

Non è mia intenzione disdegnare la matematica. Ha la sua indiscutibile importanza, ma quando si studiano i fenomeni fisici - la matematica dovrebbe essere secondaria alla fisica – che invece è il vero strumento. Niente di più, niente di meno. Un risultato o un effetto raggiunto con l’uso della matematica dovrebbero essere esaminati e osservati mediante una giusta sperimentazione, per provarne la corrispondenza con la fisica: - la matematica non dovrebbe, dunque, essere usata come strumento. Non cercate di dimostrare alcuni fenomeni fisici per il solo fatto che si sono conformati ad una matematica che è stata immaginata in circostanze separate.

Quindi se mi si chiede cosa c'è che non va nella scienza oggi direi troppo spesso che il risultato fisico finale è di dimostrare una teoria piuttosto che sia la teoria a dover essere secondaria al risultato fisico. Ci sono un sacco di esempi. Io ne ho appena menzionati alcuni. La bella matematica isolata dal contesto fisico è ciò da cui dobbiamo veramente allontanarci.

Cooperazione Internazionale: un valore aggiuntivo, un dovere, una necessità o una tendenza naturale inarrestabile?

Marco lavora da oltre vent'anni in organizzazioni internazionali che svolgono servizio sul campo, così come presso la sede centrale. Video su worldgoodwill.org/video#mr

Tutti noi abbiamo vissuto alcuni momenti della vita, in cui abbiamo avuto bisogno di dare un senso alle cose nel nostro mondo. Quei momenti sono davvero molto interessanti. E sappiamo, anche, che non sempre possiamo dare un senso alle cose. Per avere dei risultati abbiamo bisogno di stimoli, ma anche il momento deve essere maturo.

Quando diamo un senso alle cose, porgiamo loro attenzione, scopo e direzione. Diamo un significato sia agli elementi che all’insieme. È un percorso di sintesi piuttosto importante. Normalmente un ciclo si chiude e se ne apre uno nuovo, come momento fondamentale.

Mi sembra che questo sia uno di quei momenti, ma su scala planetaria.

Negli ultimi 73 anni sono accadute alcune cose spettacolari e senza precedenti:

  • la creazione di un piano planetario basato su un accordo, cioè fondato su una manifestazione espressa di volontà - la Carta delle Nazioni Unite e gli SDGs, Obiettivi di Sviluppo Sostenibile;
  • l’incredibile sviluppo nel campo del diritto internazionale per affrontare questioni complesse, quali fondamento dell'ordine mondiale esistente;
  • il numero di Stati sovrani è quasi triplicato;;
  • il numero di associazioni ed enti e società private è cresciuto in modo esponenziale.

La mia impressione è che negli ultimi 73 anni c'è stata, e continua a verificarsi, un'esplosione di volontà! Per non parlare del fatto che da 2,5 miliardi siamo diventati più di 7,6 miliardi e siamo cresciuti – come molteplici volontà individuali con cui impegnarci! Molta volontà e quindi tanta forza a disposizione!

Non è una cosa da poco.

Il mondo è diventato multiforme, termine molto amato dagli scienziati politici. Una molteplicità di centri di volontà, attivi e che perseguono i loro interessi.

Questo può significare che i metodi tradizionali nell’utilizzo della volontà e nel suo esercizio, possono non essere più applicabili, né utili.

Siamo testimoni delle sfide che una società multipolare rappresenta per la nostra concezione di governo democratico e di esercizio del potere, così come si è sviluppata negli ultimi 2500 anni.

Ciò richiederà, probabilmente, la ricerca di un nuovo paradigma, per incanalare e utilizzare costruttivamente tutta l'energia che si sta manifestando, attraverso il crescente numero di individui e organizzazioni.

La prova che stiamo affrontando è quella dell'uso della volontà collettiva, della volontà di gruppo. Imparare a forgiare una vera volontà collettiva come se fosse volontà individuale.

La cooperazione è lo strumento per trovare un nuovo paradigma all'uso collettivo della volontà per l'evoluzione continua del pianeta?

Abbiamo abbastanza familiarità con la cooperazione?

Infatti, come possiamo aspettarci che le nazioni cooperino se noi, come individui, anche se ben intenzionati, non collaboriamo, o lo facciamo con difficoltà? Come possiamo aspettarci che le nostre nazioni cooperino con gli altri se noi, come persone e cittadini, non diamo la giusta guida ai nostri governi, attraverso modelli e idee attentamente ponderati e nati dal cuore, basati sulla prova quotidiana e sull'istinto divino?

C'è bisogno di parlare di più di cooperazione, e non solo come una cosa bella, ma anche come sfida che essa comporta per noi, come individui e come gruppi, al fine di individuare i modi per superarla.

La cooperazione di default va oltre la coscienza di un individuo e richiede che l'individuo attraversi quel confine ed entri nei panni dell'altro. Si tratta di accedere in uno spazio sconosciuto che può essere scoperto e mappato solo insieme agli altri... anzi, in collaborazione con gli altri!

In quanto tale cooperazione non è necessariamente un mezzo per raggiungere un fine... piuttosto uno strumento per scoprire i fini. In altre parole, è importante apprezzare la differenza tra: cooperare per raggiungere un obiettivo e cooperare per il bene di esso, per permettere e poi capire cosa fare.

Una Nuova Cultura Etica: Valori e Progetti Alternativi per un Pianeta Completo

María Crehuet Wennberg è responsabile delle politiche energetiche dell’ente denominato Associació de Micropobles de Catalunya ed è vicepresidente del CMES (Collettivo per l’Energia sostenibile e Modelli sociali). Video su worldgoodwill.org/video#mw

"“Nel prossimo futuro la società della conoscenza farà posto ad una società con una nuova cultura etica, un luogo dove saremo tutti in grado di ospitare il seme della generosità, l'unico motore capace di trasformare positivamente tutto ciò che sappiamo.”

Di cosa abbiamo bisogno per diventare quella nuova società? A che punto siamo ora?

A metà settembre, scienziati e politici europei si sono incontrati a Bruxelles, per affrontare un tema dal titolo: Ultima chiamata. Europa, è giunto il momento di porre fine alla dipendenza dalla crescita. Questi scienziati hanno sollevato la questione che: La crescita sta diventando sempre più difficile da realizzare, a causa del calo della produttività, della saturazione del mercato e del degrado ecologico. Se l'attuale tendenza dovesse continuare, potrebbe non esserci più crescita in Europa per un decennio. In questo momento, la risposta a tale problema è cercare di attivare la crescita attraverso l'aumento del debito, lo smantellamento delle norme ambientali, l'estensione dell'orario di lavoro e i tagli sociali. Questa ricerca spasmodica per la crescita ad ogni costo frammenta la società, crea instabilità economica e distrugge la democrazia.

Si propongono quattro azioni, per iniziare a rallentare:

  1. Istituire una commissione speciale nel Parlamento dell'Unione europea sul futuro post-crescita.
  2. Integrare indicatori alternativi nei quadri macroeconomici dell'UE e dei suoi Stati membri, indicatori che dovrebbero avere maggiore importanza nei processi decisionali rispetto a quelli attualmente detenuti dal PIL.
  3. Trasformare il Patto di stabilità e crescita in un Patto di stabilità e benessere.
  4. Creare un ministero della transizione economica in ciascuno degli Stati membri. Una nuova economia che si concentra direttamente sul benessere umano ed ecologico e che potrebbe offrire un futuro molto migliore di quello dipendente strutturalmente dalla crescita economica.

Ci sono già molte organizzazioni che lavorano in questa direzione. Tuttavia, le idee di tutti questi movimenti che penetrano nelle menti di una parte della società sono anche manipolate da grandi lobby che si fanno carico della discussione per continuare a vendere qualsiasi cosa ci sia. È di moda farlo sotto le etichette di "ecologico", "verde", "sostenibile", "alternativo".... Cadremo nella trappola? Individueremo i segnali che ci avvertono del pericolo? O continueremo a guidare incautamente e a tutta velocità verso l'abisso?

Questa nuova cultura deve cambiare molte cose - per esempio:

•    il quadro sociale deve passare da un sistema basato sull'individualismo a uno fondato su cittadini impegnati e attivi;

•    la tecnocrazia deve lasciare il posto alla vera democrazia;

•    la segretezza che nasconde tanti comportamenti corrotti deve perire per una reale trasparenza;

•   l'economia "dura" che esiste a spese dei più deboli deve essere sostituita da un'economia "morbida" che sappia condividere;

•    l'atteggiamento di pensare solo a questa generazione deve avere una svolta verso un profondo rispetto per l'ambiente, partendo dal concetto che ogni azione ha un impatto, e che questo deve essere benefico per molte generazioni (i nativi americani hanno detto che dovremmo pensare almeno fino alla settima generazione prima di decidere su un atto);

dobbiamo anche ripensare la globalizzazione che, pur essendo di per sé, una buona idea, è servita solo a beneficio delle grandi lobby, impoverendo le economie locali; quindi dobbiamo ripensare la produzione e il consumo di prodotti a km 0;

•    le leggi, necessarie all'inizio, sono diventate uno schema rigido che ci opprime; dovremmo imparare ad accettare la flessibilità, ma allo stesso tempo anche la tenacia;

•    cambiare il monologo dell’attore unico che si identifica con lo Stato, per il beneficio di un'opera corale, in cui i protagonisti sono l'intera società.

Per costruire questo tipo di società è essenziale che le sue componenti, tutti i cittadini, siano responsabili e interdipendenti.

Questa nuova cultura deve basarsi sul cambiamento individuale, sapendo e comprendendo che nessun mutamento è solo individuale: se una persona cambia, quella metamorfosi finisce per influenzare la famiglia, i vicini, il quartiere, il comune, la regione, la nazione e il Pianeta, fino a raggiungere l'intero universo.

Nulla è impossibile.

Rilevamento del Potenziale Evolutivo: Co-creare la Magnificenza con la Nascita del Superuomo

Giles Hutchins è un oratore keniota, consulente e executive coach all'avanguardia, nel senso di [ri]evoluzione di una nuova consapevolezza nelle leadership e nello sviluppo organizzativo; crede nella capacità di stimolo verso lo spazio, la testa e il cuore del leader e delle organizzazioni che si affacciano sul futuro, così come alla loro capacità di diventare vibranti, propositivi e adatti al progresso. È autore di tre libri e il suo ultimo intervento su TEDx si intitola [R]evolution: Da Separatezza a Connessione. Blog su www.thenatureofbusiness.org. Video su worldgoodwill.org/video#gh

Ci sono tre livelli di apprendimento nella natura, tre ambiti di attivazione nella logica della vita. Il primo è la progettazione dei sistemi viventi (che Jen e Dominic hanno già esplorato un po' - per esempio, mediante la permacultura). La progettazione di sistemi viventi implica osservazione e analisi all’interno dei modelli e principi di vita, applicando tale studio ai prodotti e ai processi. Questo è il design della biomimetica, questa è permacultura, questa è economia a ciclo chiuso, economia circolare, il rifiuto equivale al cibo, ecologia industriale, design biofilico nei nostri luoghi di lavoro. E c'è tantissimo lavoro davvero interessante in corso in questo settore, molte innovazioni del momento, ed è estremamente eccitante.

Poi c'è l'applicazione della logica dei sistemi viventi alle culture umane e alle organizzazioni. Questo assunto riconosce che le nostre organizzazioni non sono macchine, e che in realtà sono sistemi viventi. Quando comprendiamo l’esistenza delle dinamiche di vita essenziali che possiamo applicare al nostro modo di affrontare la vita, possiamo vedere che c'è una successione essenziale di divergenza - apertura, convergenza - unione, e da questa tensione viene fuori l'emergenza - il modo in cui troviamo il nostro flusso, il modo in cui trattiamo il nostro potenziale evolutivo.

La divergenza nel business è quindi considerata in termini di diversificazione: distribuire il processo decisionale, decentralizzarlo per consentire alle persone di far sì che il cambiamento avvenga a livello locale, come accennato da Jen. Inoltre, come ha ribadito, questo implica abbracciare la diversità, ma non solo di età, credo, cultura e genere, che è molto importante, ma anche in termini di orizzonte percettivo – come, appunto, ognuno vede le cose. Questo conduce verso le diverse parti del sistema, sia le persone provenienti da diversi luoghi, da differenti parti dell'ecosistema, ma anche le diverse parti coinvolte, in modo tale che la membrana organizzativa sia più facilmente permeabile. Questo processo aumenta la relazionalità nelle nostre organizzazioni, rendendole vive, uscendo da una logica di cultura meccanicistica che ci ha coinvolto finora.

Ora, la divergenza deve essere bilanciata con la convergenza, altrimenti l'organizzazione diventa troppo caotica, esageratamente amorfa. Questa convergenza è tradizionalmente raggiunta attraverso gerarchie di controllo basate sul potere, a causa del pensiero di gestione patriarcale, ego-esplosione, gestione scientifica di cui abbiamo parlato prima. Questo approccio non aiuta, perché mina la divergenza. Invece, desideriamo che la convergenza passi attraverso il senso di uno scopo, come ha già argomentato Jen. E quando diciamo un obiettivo, non intendiamo ritoccare la dichiarazione dei principi, o esporre una nuova carta dei valori sul muro: vogliamo sviluppare profondamente un senso di scopo risonante all'interno dell'organizzazione. Cose straordinarie accadono quando le persone risuonano con il senso di uno scopo organizzativo, è come vibrare profondamente, perché tale fondamento è capace di toccare la nostra umanità, il senso organizzativo, e questo percorso può, in qualche modo, migliorare la vita. Deve essere un'affermazione di vita, perché è questo che ci stimola. E gli studi sociologici dimostrano che basta che il dieci, quindici per cento delle persone di un’organizzazione risuonino profondamente con questo senso di scopo perché si verifichi un cambiamento: diventa più facile lasciare andare quelle gerarchie di controllo basate sul potere e permettere che si verifichino modi di operare più divergenti. L'organizzazione si anima, e troviamo l’urgenza che scorre.

Infine, arriviamo al terzo livello, sistemi come esseri viventi…

Valori Umani e Sviluppo Sostenibile nel Mondo di Oggi

René Longet è presidente dell’Ente Fédération genevoise de coopération e vicepresidente di SIG, specialista dello sviluppo sostenibile. Video su worldgoodwill.org/video#rl

 

Cosa ci può dare lo Sviluppo Sostenibile?

Nel 1987 è nata la nozione di Sviluppo Sostenibile: uno sviluppo che "soddisfa i bisogni del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie necessità". Due concetti sono intrinsecamente presenti: 1) le "limitazioni imposte dallo stato attuale della tecnologia e dall'organizzazione sociale sulle risorse ambientali" e "la capacità della biosfera di assorbire gli effetti delle attività umane"; 2) "Lo sviluppo sostenibile richiede che vengano soddisfatti i bisogni fondamentali di tutti e che sia estesa, a livello universale, la possibilità di realizzare le proprie aspirazioni di vita migliore. Un mondo in cui la povertà è endemica sarà sempre soggetto a catastrofi ecologiche e di altro tipo".  (http://www.un-documents.net/our-common-future.pdf § 27).

Economia: Abbiamo bisogno di un'economia inclusiva, orientata all'essenzialità, in grado di alimentare il bene comune. Nel 2011, il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP) ha definito l'economia verde quale: un'economia che si traduce in un miglioramento del benessere umano e dell'equità sociale, riducendo significativamente i rischi ambientali e le carenze ecologiche.” 1

Culturale: Sostenibilità è trovare il giusto equilibrio tra bisogni e mezzi, essere e avere, oggi e domani, Nord e Sud, umanità e natura. Dobbiamo modificare il concetto di progresso, impegnarci per fare scelte migliori, parlare di responsabilità e di lungo termine.

Politica: Il mondo ha bisogno di una governance inclusiva, oltre che di una confutazione del punto di vista neoliberale, in cui l'economia non ha bisogno di regolamentazione. Tale teoria è falsa, in quanto non tiene conto di numerosi costi ambientali e sociali e che non si riflettono nel prezzo reale. Così, i mercati sono quotidianamente distorti; non possiamo considerare i mercati senza regolamentazione o regolamentazione senza mercati.

Lo Stato dovrebbe essere: responsabile dell'equità, aiutare i deboli nel loro rapporto con impegno forte, volontà informativa, vitalizzante, trasparente, efficiente, sostenendo l'impegno e determinando le priorità. Le grandi sfide riguardanti la dimensione territoriale richiedono una regolamentazione globale, poiché gli scambi finanziari, le migrazioni, il clima, gli oceani, la biodiversità trascendono tutti i confini nazionali.

Dal Concetto all’Azione

Nel 2000 la Dichiarazione del Millennio2 e gli 8 Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OSM)3, tda raggiungere entro il 2015, comprendevano l'eliminazione di povertà estrema e fame, impegno per l'istruzione primaria universale, promozione della parità di genere e dell'autonomia delle donne e riduzione della mortalità infantile.

La Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile di giugno 2012 (Rio+20) ha riguardato due questioni principali: il contributo dell'economia verde per l’eliminazione della povertà e il quadro istituzionale per lo sviluppo sostenibile.

Il documento finale, intitolato "Il futuro che vogliamo" 4, propone la sostituzione degli OSM con obiettivi di sviluppo sostenibile; essi "dovrebbero essere orientati all'azione, concisi e facili da comunicare, in numero limitato, di natura globale, aspirazionale e universalmente applicabili a tutti i paesi, tenendo conto delle diverse realtà, capacità e livelli di sviluppo nazionali, nel rispetto delle politiche e priorità nazionali". (§ 247)

Nel settembre 2015, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato il documento Trasformare il nostro mondo: l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile (o Agenda 2030) (5), che comprende 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG), "con 169 obiettivi associati, integrati e indivisibili". (§ 18).

Il corretto orientamento dei flussi finanziari in funzione dei bisogni umani - come definiti dagli SDGs - ci permetterà di adempiere ai compiti assegnati. L'economia sarà sostenibile o non lo sarà e, al contrario, la sostenibilità sarà economica o non esisterà.

Verso un'Economia Sostenibile

Tanta buona volontà si manifesta attraverso l'economia sociale e solidale6, e il commercio equo e solidale7, essendo questi due precursori nel mondo attuale di ciò che dovrebbe essere l'economia del futuro. I produttori innovativi che propongono servizi o beni di qualità etica, ambientale o sociale rimangono sullo sfondo, essendo troppo ignorati dai mercati e dalle scelte dei consumatori. Questa situazione deve essere modificata.

Orientare i flussi finanziari nella giusta direzione

Una parte considerevole degli investimenti è effettuata in modo non sostenibile, non etico o, addirittura, distruttivo, come nel caso del carbone, dell'energia nucleare o dell'industria agroalimentare. C'è anche la rete oscura dell'economia che assorbe ogni anno circa 35'000 miliardi di dollari! Per realizzare l'insieme dei 17 SDGs, cioè per portare il mondo verso la sostenibilità, dovremmo investire tra i 5'000 e i 7'000 miliardi di dollari all'anno. Pertanto, non possiamo affermare che questo denaro non è disponibile!

Sostituire il PIL universalmente utilizzato ma ingannevole

Il PIL in sostanza ignora tutto ciò che non ha una qualche funzione monetaria e aggiunge prodotti, come mele e pere, tutte insieme: tutto ciò che comporta un consumo viene accolto con favore. È tempo di sostituirlo con indicatori di sviluppo sostenibile, di progresso umano o - come dimostra l'esempio del Bhutan (8), della felicità nazionale, mediante la nozione di impronta ecologica (9), un approccio sviluppato nella seconda metà degli anni '90 da Mathis Wackernagel. Non comprende gli aspetti sociali ("impronta sociale"), ma il legame è evidente: lo sfruttamento delle risorse porta ad un aumento delle disuguaglianze e ad un inasprimento dei conflitti relativi all'accesso alle stesse. In una comunità gestita in modo sostenibile, la coesione sociale aumenta, l'impronta ecologica riduce e la rete economica diventa più solida.

1 Verso un'economia verde,  UNEP, Nairobi 2012, p. 9 https://sustainabledevelopment.un.org/content/documents/126GER_synthesis_en.pdf

2 www.un.org/millennium/declaration/ares552e.htm

3 www.un.org/fr/millenniumgoals/background.shtml

4 www.un.org/ga/search/view_doc.asp?symbol=A/RES/66/288&Lang=E

5 www.un.org/ga/search/view_doc.asp?symbol=A/RES/70/1&Lang=E

6 Laville J.-L., Cattani A.-D., Dictionnaire de l’autre économie, Coll. Folio Actuel, Gallimard, Paris 2006

7 www.fairtrade.net

8 www.grossnationalhappiness.com/wp-content/uploads/2017/01/Final-GNH-Report-jp-21.3.17-ilovepdf-compressed.pdf

9 www.footprintnetwork.org

Riflessioni sulla gestione della Terra

Una piccola selezione di pensieri che sono stati raccolti in un opuscolo per il seminario. Per ottenerne una copia, consultare il modulo d'ordine.

Se volete trovare i segreti dell'universo, pensate in termini di energia, frequenza e vibrazione.        Nikola Tesla

Io, vita ardente dell'essenza divina, sono vibrante al di là della bellezza dei prati, del bagliore nelle acque, e brucio nel sole, nella luna e nelle stelle........ Risveglio tutto alla vita.                                    Hildegard of Bingen

Questa è una delle maggiori sfide del nostro tempo: convertirci a uno sviluppo che sappia rispettare la creazione.                                             Pope Francis

L'intero ordine della natura mostra una marcia progressiva verso una vita superiore.                                         Helena Blavatsky

Non ci sono luoghi non santi; ci sono solo luoghi sacri e luoghi profanati.                                          Wendell Berry 

Relazioni per il cambiamento: Un percorso verso la risonanza con tutta la Vita

Jen Morgan è una stratega/imprenditrice che lavora per "co-progettare e co-creare strategie che possono aiutare ad accelerare l'evoluzione umana e il benessere di tutta la vita sul pianeta". Jen è co-fondatrice del Finance Innovation Lab - un'organizzazione riconosciuta a livello mondiale per l'innovazione sociale, ed è attualmente direttore esecutivo di The Psychosynthesis Trust. Video su worldgoodwill.org/video#jm

Parliamo di qualità nella diversità della natura. Tornando all'esempio precedente, parliamo del lago del New Hampshire, sopravvissuto per molte centinaia di anni che si è evoluto, adattato ed ha funzionato perfettamente in equilibrio e in armonia, fino a quando non c'è stato l’intervento umano in loco, nel voler attrarre il maggior numero possibile di pescatori, rifornendo il lago di pesce spigola. In meno di un anno, il lago era morto: un giorno mi sono sdraiato sul molo, e non c'era più alcun movimento, non c'era vita. Ora riprovo lo stesso sentimento di allora: abbiamo gigantesche strutture che dominano il nostro sistema finanziario, qualsiasi approvvigionamento energetico, oppure negozi al dettaglio. Quando percorro la strada principale ora, non mi sembra che ci sia molta vita, appare piuttosto morta.

Cosa significa diversità nei gruppi? Cosa intendiamo per diversità? Se è vero che nei gruppi e nelle organizzazioni sociali, la diversità di razza, età e genere è una componente fondamentale, è comunque un rischio restare invischiati nella difformità delle apparenze, piuttosto che nella differenza delle qualità. Quello che penso sia importante nei gruppi specialmente quando parliamo di interessi personali - è la volontà di creare diversità di pensiero, di capacità, nella molteplicità di emozioni, nella diversità in termini di energie. E questo è ciò che penso sia importante per un cambiamento sociale.

La diversità per me è un imperativo morale, è davvero un obbligo strategico. E con il termine di imperativo strategico, ci sono due cose principali che intendo dire; fornire, innanzitutto, una maggiore resilienza: possiamo mettere in comune le nostre esperienze, le nostre capacità, le nostre competenze, le nostre abilità insieme, per agire da cuscinetto contro alcuni degli shock del sistema umano, come la degradazione climatica, prima di giungere nel bel mezzo della sesta estinzione di massa e di specie sulla Terra. Siamo sull'orlo di ciò che dobbiamo, ancora, sperimentare, in termini di shock del nostro sistema.

Il secondo imperativo strategico e che, a mio avviso, la diversità porta con sé è quello di dover trovare soluzioni migliori. Quando ero a capo del Finance Innovation Lab ho riunito tanti tipi di persone: attivisti, banchieri, psicologi, accademici, organizzatori di base, per pensare a come costruire un'intelligenza collettiva, per attivare realmente il sistema finanziario. Così, ad esempio, abbiamo coinvolto attivisti e imprenditori insieme ai responsabili politici, e uno dei nostri successi dell'epoca fu quello di creare una politica nazionale che consentisse davvero ai nuovi arrivati di essere coinvolti molto più velocemente. Questo, di per sé, nella speranza di trasformare gli interessi acquisiti, in modo che il sistema finanziario potesse essere finalmente rinnovato.

Un altro esempio è quando abbiamo riunito responsabili politici e attivisti in un progetto operativo con alcuni imprenditori, i quali stavano creando nuovi e dirompenti modelli di business, moderne valute e prodotti finanziari. Quello che potevamo fare, a contatto con la diversità, era vedere di più nell'insieme, e capire cosa fosse più rilevante, su tutti i livelli, in modo che gli stessi potessero essere implementati più velocemente.

Che cosa significa per me, come individuo di un gruppo, pensare alla diversità? Questo è molto di quello che insegniamo al Psychosynthesis Trust – trasmettendo le stesse competenze che ho dovuto prima imparare anch'io, in relazione al seguente paradosso. Quando sei in un gruppo eterogeneo, ci sono diverse verità, ma c'è anche una sola realtà; ci sono, inoltre, le molteplicità che si desidera armonizzare in un’Unità. Come si fa a tenere insieme questo paradosso, quando ci si trova in un gruppo? L'altra abilità che ho dovuto imparare riguarda l'abbracciare veramente il conflitto: quando si ha a che fare con la diversità e si hanno prospettive diverse, c'è spesso tensione e distanza, e questo spesso porta allo scontro; quindi come si fa ad abbracciare il conflitto, come se fosse fonte generativa, e come si apprezza veramente la differenza?

I gruppi in cui vi trovate, quanto sono veramente diversificati? Come potete introdurre in questi gruppi una maggiore diversità, dal punto di vista della qualità? E come state sviluppando le vostre abilità per sintetizzare la diversità nei gruppi e in voi stessi? Nella psicosintesi insegniamo molto riguardo le sub-personalità, quindi quello che ho dovuto imparare da solo è come le diverse parti di me stesso possono lavorare insieme in modo da avere maggiore coerenza – ovvero, come può il mio lato mistico lavorare con il mio lato pragmatico?  

SDGs: Formulando una Nuova Narrazione Rigenerativa

May East è l'amministratrice delegata di Gaia Education e membro dell'UNITAR Fellow. Gaia Education, in collaborazione con il Segretariato GAP dell'UNESCO, ha sviluppato uno strumento educativo - le SDG Flashcards - contenente più di 200 domande che introducono un approccio sistemico completo all'Agenda 2030. Video su worldgoodwill.org/video#me

Vi è un consenso internazionale sul fatto che la nostra generazione sta affrontando una convergenza su molteplici crisi economiche, sociali, ecologiche e in molti altri settori. Al di là di questo, c'è la consapevolezza che la mentalità che ha creato questa convergenza non può, essa stessa, risolverla. Abbiamo bisogno di una mentalità diversa, di una struttura differente.

Alla conferenza Rio+20 in Brasile, i leader mondiali hanno deciso di ridefinire un quadro globale che affronti le molteplici crisi e metta l'umanità su un percorso sostenibile. Per tre anni c'è stata la più grande consultazione mai realizzata nella storia dell'umanità. Gli obiettivi di sviluppo sostenibile che sono il risultato di questo processo sono stati pesantemente negoziati, con compromessi difficili da raggiungere. Essi hanno un'ampia legittimità tra tutte le parti in causa.

Per alcuni il concetto di sostenibilità soffre di difetti interni. Non offre indicazioni su come arbitrare tra i fattori di crescita economica, i confini planetari e la giustizia sociale. Quale quadro di riferimento mira a fornire un equilibrio tra l'umanità e la terra. Eppure la nostra presenza sul pianeta è diventata così forte e allo stesso tempo così dirompente che non dobbiamo solo sostenere, ma anche rigenerarci. La ricerca umana oggi è più grande degli SDGs. Il raggiungimento degli Obiettivi richiede una profonda trasformazione del nostro modo di vivere, pensare e agire, per portarci in risonanza con la terra viva.

In un momento di crescente minaccia globale alla vita della terra, i teorici rigenerativi ritengono che sia più importante che mai comprendere, non solo come i sistemi viventi sopravvivono e prosperano, ma anche come rimangono su un percorso progressivo verso l'aumento della vitalità, dell’energia e del potenziale.  Dobbiamo rigenerare noi stessi e il nostro pensiero, ridisegnando la nostra presenza sul pianeta, in modo da rimanere vicini all'evoluzione vivente del pianeta. La domanda è: come possiamo fare questo mentre sveliamo la convergenza di molteplici crisi attraverso il processo SDG?

L'approccio rigenerativo comprende la natura interdipendente dei sistemi viventi. Riconosce che giudicare il paradigma dell'aumento della crescita e della ricchezza in un'economia globale dalla velocità con cui estraiamo, produciamo, consumiamo e buttiamo, è obsoleto. Dobbiamo progettare opportunità di reddito che generino opportunità che creino valore e modalità che rendano le persone e il resto del mondo naturale più forti, più vivaci e più resistenti.

Quando si pianificano strategie e servizi possiamo pensare agli SDG come sistemi di attività intelligente che interagiscono tra loro, in modo che ogni volta che un SDG viene attivato, questo diventa un catalizzatore che ha un impatto su molti altri SDG. Gli Obiettivi sono stati progettati per interagire in questo modo. Quando si prendono decisioni sui progetti dobbiamo pensare in modo sistematico, con intenzione, considerando l'impatto sul bene dell'insieme: la località, l'insieme vicino e l'insieme più grande. La mente va di pari passo con il progetto. Stabilendo chiaramente l'intenzione di influenzare il bene dell'insieme, stiamo già cercando di affrontare la convergenza di crisi multiple con nuove mentalità.

L'approccio rigenerativo consiste nel progettare per l'evoluzione. La capacità di evoluzione è insita in tutti i sistemi viventi. È stata al centro della capacità della vita di mantenersi per miliardi di anni. Ora possiamo progettare per la coevoluzione pianificando e sviluppando condizioni intrinseche ed estrinseche che permettono ai sistemi viventi di diventare agenti della loro continua evoluzione.

Il caso che supporta gli SDGs è incredibilmente convincente. Ci viene chiesto di fare qualcosa che non è mai stato fatto prima. Il nostro ruolo di lavoratori del mondo che guardano al futuro, praticanti rigenerativi, è fondamentale per cogliere il potenziale della struttura SDGs. Comprendendo la natura interdipendente degli Obiettivi, possiamo acquisire questa prospettiva dell'intero sistema, e diventare gli artefici di una vitalità, attraverso la quale le società, le ecologie e le economie possono co-evolvere e prosperare.

L'"Agenda 2030" è un gioco? Perché 30.000 Persone provenienti da Aziende, Governo, Istruzione e Società Civile hanno utilizzato il Gioco?

Takeo Inamura and Takeshi Muranaka sono i fondatori di  Imacocollabo, una ONG giapponese che ha come missione quella di ispirare azioni collaborative per creare un futuro sostenibile, attraverso l’innovativo gioco di carte 2030 SDGs. Video su worldgoodwill.org/video#tm

Abbiamo sentito da un membro dello staff delle Nazioni Unite che poco prima del lancio degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) si è discusso molto delle icone, che sono molto colorate, fino ad apparire fuorvianti. In che cosa le diciassette icone sembrano ingannevoli - riesci a vederlo? Sì, è proprio così: queste icone sono separate l'una dall'altra e non sembra che ci sia una connessione tra loro. A questo punto, un membro dello staff dell'ONU ha dichiarato il bisogno di alcune modifiche.

Lasciate che vi faccia un esempio. Immaginiamo di operare con l'obiettivo #4 [Educazione di qualità: "Garantire un'istruzione inclusiva, equa e di qualità e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti"], mentre desideriamo creare una scuola in un paese in via di sviluppo; ma, dopo averlo fatto, i bambini non vengono a scuola per frequentare. Perché non lo fanno? La risposta si collega con l'obiettivo #1 [Nessuna povertà: "Porre fine alla povertà in tutte le sue forme, ovunque"] - i bambini sono costretti a lavorare sodo per sostenere le loro famiglie, che sono in povertà, pertanto non hanno tempo per andare a scuola. Ma cosa producono? Questo riguarda l'obiettivo #12 [Consumo e produzione responsabile: "Garantire modelli di consumo e produzione sostenibili"]. Così, ad esempio, lavorano duramente per produrre prodotti alimentari consumati dalle persone nei paesi sviluppati. E l'obiettivo #12 riguarda l'obiettivo #15 [Vita sulla terra: "Proteggere, ripristinare e promuovere l'uso sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire in modo sostenibile le foreste, combattere la desertificazione, fermare e invertire il degrado del suolo e arrestare la perdita di biodiversità"]. Se prendiamo il Giappone come esempio, i giapponesi consumano molto olio di palma, e molto di quell'olio di palma viene prodotto in Indonesia, dove la foresta pluviale è stata abbattuta per le piantagioni di palma e per produrre olio. È così che coinvolge l’obiettivo #15, Vita sulla terra, e il #13 [Azione per il clima: "Agire con urgenza per combattere il cambiamento climatico e i suoi effetti"]. E il numero 13 interesserà sia il numero 1 (Nessuna povertà) che il numero 2 [Fame zero: "Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare e migliorare la nutrizione e promuovere un'agricoltura sostenibile"]; poiché il cambiamento climatico colpisce le aziende agricole, il che significa che le colture alimentari non possono più essere coltivate in quel luogo.

Quindi tutto è collegato, e non possiamo scegliere un unico obiettivo su ulteriori diciassette, dobbiamo pensare a tutti nell’insieme. Questo spiega perché gli SDG sono simboleggiati anche da una ruota colorata, a dimostrazione che gli obiettivi sono tutti collegati. Quindi crediamo che gli SDG rivelino come il mondo sia congiunto, e poiché è connesso, ognuno di noi può essere un punto di partenza. Se cambio il mio modo di acquistare prodotti, il mio sistema di mangiare, questo può cambiare il mondo. Un altro significato è che, trasformando la coscienza individuale, anche i consumi e i comportamenti delle persone possono essere modificati; e anche, cambiando le imprese e i sistemi sociali, possiamo mutare la coscienza individuale. Siamo qui per promuovere un ciclo di cambiamento, con individui sostenibili e soddisfatti in una società fiorente. Questo è ciò che vogliamo ottenere attraverso il gioco di carte SDGs 2030 che spiegheremo ora.

Ora è il Momento in cui gli Esseri Umani Devono Parlare alle Stelle

Mary Stewart Adams Adams è una ricercatrice sulla storia delle stelle ed ha guidato un’iniziativa di successo finalizzata alla creazione dell'unico parco internazionale Dark Sky Park del Michigan, nel 2011. Presenta un programma settimanale su Interlochen Public Radio, The Storyteller's Night Sky, ed è una studentessa degli insegnamenti di Rudolf Steiner. Video su worldgoodwill.org/video#ma

Nel dicembre del 1922, Rudolf Steiner parlò dei cambiamenti nei nostri rapporti con i mondi stellari in un saggio, consegnato poi alla moglie:

Un tempo le stelle parlavano agli esseri umani
A proposito del destino del mondo e ora tacciono
Essere consapevoli di questo silenzio può significare dolore per l'umanità terrena
Ma in questo silenzio sempre più profondo
Cresce e matura ciò che gli esseri umani vogliono comunicare alle stelle.
Essere consapevoli di questo narrare
Può diventare forza per l'Uomo Spirituale.

Questo versetto propone un processo, che io identifico in tre passaggi. All’inizio, le stelle parlavano all'essere umano. Erano al centro dell'attenzione del divenire spirituale e di ciò che accadeva sulla terra. Questa idea fiorì già nel tempo degli antichi Egiziani. Era l'età dell'Astro-Logos, quando il parlare alle stelle poteva essere percepito come il preludio dell'astrologia. Non era solo un guardare le stelle per ipotizzare una previsione su ciò che stava per accadere nella biografia umana, ma significava leggere la posizione, quale espressione di ciò che stava per accadere sulla terra.

Poi, nel secondo passaggio, giungiamo al XV secolo, quando le stelle tacciono. Questa è l'Età dell'Astro-nomia, in cui Nicholas Copernicus afferma che la terra non è ferma, al centro del nostro sistema planetario, ma, come gli altri pianeti, è in orbita attorno al sole. Il modo di pensare in rapporto ai mondi stellari cambia drasticamente. Non chiediamo più alla Stella del Mattino: "Che cosa potrebbe comunicare la dea dell'amore e della bellezza?  La nostra domanda diventa: "Quanto essa è lontana?"; "Qual è la composizione chimica della sua atmosfera?". "Come posso capire la periodicità della sua orbita?". Piuttosto che tentare di comprendere il gesto del mondo celeste, come espressione spirituale, abbiamo cercato una definizione del mondo stellato che affonda le sue radici nelle leggi della fisica.

Ed ora, nel terzo passo di questo versetto scritto da Rudolf Steiner, il nostro tempo è visto come momento del destino mondiale. Dall'Astro-Logos all'Astro-Nomia, stiamo entrando in quella che potrebbe essere chiamata l'età dell'Astro-Sofia: la saggezza nel nostro rapporto con le stelle. La relazione viene definita dalla nostra partecipazione cosciente al dialogo. Non è qualcosa che ci viene comunicato dall'esterno, ma le nostre azioni, la nostra attività, i nostri sogni, i nostri pensieri, le nostre intenzioni contribuiscono all’informazione dialogica. È come se il mondo naturale, il mondo spirituale e il mondo celeste siano in attesa del risveglio dell'essere umano. Il destino che ci lega a tale relazione ci può liberare dai dettami delle concezioni esterne, affinché l'essere umano possa essere auto-direzionale, nel profondo. La paura è di non ricordare più il nostro rapporto con la natura vivente della terra e la sua relazione con il mondo celeste, per continuare a pensare a noi stessi, a ciò che facciamo o diciamo, come unica cosa fondamentale.

Quindi, il nostro compito è quello di cercare di risvegliare un rapporto vivo con i mondi stellari. Per questo abbiamo bisogno di una sorta di creatività attiva che non significa produrre un mondo di finzione, ma cercare di comprendere la potenza dei segnali più potenti del mondo spirituale che sono in attesa di un essere umano partecipe, almeno con l’immaginazione.  Nel fare questo abbiamo la responsabilità non solo di riaccendere la leggendaria grandezza di tali segnali, ma di vivere come se già li comprendessimo.

Giornata Mondiale dell'Invocazione 2019

Per costruire una società globale più giusta, interdipendente e attenta, ciò di cui l'umanità ha più bisogno è luce, amore e volontà spirituale.

Lunedì 17 giugno 2019, persone di buona volontà provenienti da tutte le parti del mondo e dai diversi contesti religiosi e spirituali, si uniranno per invocare queste energie superiori, utilizzando la Grande Invocazione. Vi unirete in questo lavoro di guarigione includendo la Grande Invocazione (vedi a tergo) nei vostri pensieri, nelle vostre preghiere o nelle vostre meditazioni per la Giornata Mondiale dell'Invocazione? Ulteriori informazioni e video: worldinvocationday.org

La Grande Invocazione

Dal punto di Luce entro la Mente di Dio
Affluisca luce nelle menti degli uomini.
Scenda Luce sulla Terra.

Dal punto di Amore entro il Cuore di Dio
Affluisca amore nei cuori degli uomini.
Possa Cristo tornare sulla Terra.

Dal centro ove il Volere di Dio è conosciuto
Il proposito guidi i piccoli voleri degli uomini;
Il proposito che i Maestri conoscono e servono.

Dal centro che vien detto il genere umano
Si svolga il Piano di Amore e di Luce.
E possa sigillare la porta dietro cui il male risiede.

Che Luce, Amore e Potere ristabiliscano il Piano sulla Terra.

Versione adattata

Dal punto di Luce nella Mente di Dio.
Affluisca Luce nelle menti umane.
Scenda Luce sulla Terra.

Dal punto d'Amore nel Cuore di Dio
Affluisca Amore nei cuori umani.
Possa Colui che viene tornare sulla Terra.

Dal centro dove il Volere di Dio è conosciuto
Il Proposito guidi i piccoli voleri degli uomini;
Il Proposito che i Maestri conoscono e servono.

Dal centro che vien detto il genere umano
Si svolga il Piano di Amore e di Luce
E possa sigillare la porta dove il male risiede.

Che Luce, Amore e Potere ristabiliscano il Piano sulla Terra.

* Molte religioni credono in un Maestro del Mondo che verrà in futuro (da cui 'Coming One'), conoscendolo sotto nomi come il Signore Maitreya, l'Imam Mahdi, l'avatar Kalki, ecc. Questi termini sono talvolta usati nelle versioni della Grande Invocazione per persone di fedi specifiche.


 

Image Credits

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