Bolletino 2015 #2 Verso un'Era di Luce


NEL PRIMO DECENNIO del 19 ° secolo, la luce elettrica apparve in qualità di scoperta scientifica nel laboratorio di Sir Humphrey Davy. Sia lui, che i suoi collaboratori non potevano certo prevedere la dinamica che nel corso di 200 anni avrebbe, poi, condotto alla realizzazione del paesaggio urbano attuale. Non potevano certo sapere che i loro sforzi avrebbero portato al raggiungimento di un profondo cambiamento globale. Difatti, l’attuale funzionamento della società, sarebbe praticamente impensabile senza la presenza, su più livelli, di tutte le tecnologie sviluppatesi, in seguito, da un semplice esperimento. La luce solare alimenta e illumina le abitazioni ben al di là della portata della rete elettrica, mentre nel cuore delle grandi città, incandescenti schermi pilotano potere, affari, attività di intrattenimento quotidiane, alimentate dalla forza motrice di un laser, quello di Internet.

Certamente, esistevano già alcune potenti tecnologie di gestione della luce, prima ancora che l'umanità imparasse ad amministrare un buon livello di controllo dell'elettricità. Eppure, null’altro può offrire lo stesso livello di flessibilità, sicurezza e potenza. E la combinazione di energia elettrica e di luce sembra particolarmente adatta per la trasmissione della luce della conoscenza. L’umanità deve iniziare a porsi un’importante quesito, mentre ci muoviamo, ulteriormente, all’interno dell’Era della Luce, ovvero se l'elettricità e la luce saranno, in futuro, reali agenti di cambiamento, potendo trasmettere la luce della saggezza. La risposta non risiede nelle tecnologie stesse, perché esse sono strumenti neutrali, bensì nei cuori e nelle menti di coloro che li praticano. Possiamo dunque, come specie, sviluppare metodologie per meglio condividere la conoscenza e la cultura attraverso un uso della luce che non ci degradi, bensì ci mobiliti? Possiamo noi costruire una società globale che non sia solo fisicamente brillante, ma finalmente illuminata, anche dal punto di vista etico e valoriale? Per riflettere su questo tema, la Buona Volontà Mondiale terrà il suo seminario annuale nelle rispettive sedi di Londra, New York e Ginevra il 25 ottobre 2014 denominato “Verso un’Era della Luce”. Tale evento si manifesta in supporto e in preparazione di quelle tecnologie centrate sulla luce a cura delle Nazioni Unite nel 2015, definito, appunto, Anno di Luce. Tutti i lettori sono caldamente invitati a seguire gli incontri di Londra e New York in diretta streaming quel giorno, qualora non potessero partecipare. Per i dettagli è disponibile il sito www.worldgoodwill.org. Gli articoli tratteranno interessanti tematiche quali il laser, la luce in medicina e la simbologia della luce nelle tradizioni spirituali del mondo. Argomenti utili e, si spera, finalizzati a preparare la strada per questi incontri.

Il Laser: Agente e Simbolo di Coerenza

Il laser è forse il simbolo più significativo, volendo presagire una nuova era di luce nella vita umana. Prodotto nel 1960, inizialmente indicato come “soluzione di un problema”, si caratterizza quale strumento potente di luce, attualmente utilizzato in una moltitudine di modi. In particolare, esso è intimamente legato alla memoria, recupero e trasmissione della conoscenza. Ad esempio, il meccanismo di Internet è in gran parte costituito da fibre e cavi ottici alimentati a laser, e ogni CD e lettore DVD contengono un laser. È facile dimenticare questa presenza quasi onnipresente, poiché all’interno di questi dispositivi è occulta, Mentre nell’immaginario collettivo è rappresentata da un raggio della morte impiegato da un cattivo di Bond. Non è una sorpresa che uno strumento così potente abbia, allo stesso tempo, un potenziale sia creativo, che distruttivo, in quanto la luce può sia accecare, che illuminare. Come sempre, la responsabilità di un giusto e corretto uso si trova all'interno delle menti umane.

Ma cos’è che contribuisce a dare al laser la sua peculiare potenza? Tutti sanno che la luce di un laser produce un colore, e che questa luce può essere proiettata come un fascio molto ridotto. Ciò che è probabilmente meno compreso, è che queste due qualità sono diversi aspetti di una caratteristica chiave, vale a dire la coerenza. In termini semplici, ciò significa che ogni singola forma e onda di luce, ogni fotone, è “al passo” con tutti gli altri, come soldati in marcia, in formazione ravvicinata. Questo dona alla luce la sua straordinaria purezza, l'intensità e il potere concentrato della proiezione. Un'analogia interessante potrebbe essere realizzata con la mente di un esperto meditatore, che può penetrare nei regni sconosciuti della coscienza. Un'altra corrispondenza, particolarmente istruttiva, è rappresentata da come ci muoviamo nel presente, dal modo in cui la coscienza protende verso la coerenza e alla realizzazione dei principi, individuati da Alice Bailey, come essenziali per i nostri tempi, ovvero principi di unanimità ed essenziale divinità.

In che modo questi principi operano in un gruppo? Nel caso del concetto di unanimità, si potrebbe dire che esso si presenta all’interno di un gruppo impegnato in una ricerca consapevole, al fine di trovare il più alto punto di raccordo, in comunione, su una specifica linea di azione. Questo lo distingue dal “tipico pensiero avverso/negativo”, e nel suo superamento le persone imparano a superare le difficoltà e sono finalmente d'accordo tra loro, riuscendo a minimizzare i potenziali conflitti. Coloro che lottano per l'unanimità intendono cercare l'armonia oltre il conflitto, valutando, se pur criticamente, tutte le idee, senza associare alcuna importanza alla loro fonte. È solo rimuovendo la dimensione strettamente personale che la qualità, sottostante le idee, può essere opportunamente compresa e la risonanza del punto più alto, nel comune accordo, può iniziare ad emergere, in modo sottile, nella costruzione di una nuova forza, che il gruppo avverte, con sempre maggiore chiarezza. Il principio di divinità essenziale funziona in modo simile e, come membri di un gruppo di diverse tradizioni spirituali, possiamo, gradualmente, riconoscere le qualità essenziali dello Spirito comune, ognuno nella propria fede specifica, consentendo di partecipare ad un approccio condiviso alla fonte di ogni Luce e di Amore.

Oltre all’ uso diffuso dispositivi di consumo, i laser sono impiegati anche in campo scientifico, nella ricerca e in molte differenti aree. Per esempio, la spettroscopia, quale studio dell'interazione tra radiazione elettromagnetica e materia, utilizza il laser in molte delle sue tecniche. Un’ altra interessante applicazione del laser è la creazione dei condensati di Bose-Einstein, uno strato della materia che esiste solo a temperature molto basse, in cui molti atomi agiscono, efficacemente, come un grande 'super-atomo'. Alcuni tipi di questi 'super-atomi' possono, quindi, essere utilizzati come potenziali congelatori di luce. Ancora una volta, suggeriamo una analogia di quanto avviene, nella medesima modalità, attraverso la meditazione di gruppo, dove le menti di coloro che sono coinvolti, possono coagularsi attorno a un modello coerente di pensiero, che può catturare e sostenere un elevato livello di ispirazione spirituale, per molto più tempo, rispetto al normale flusso di un pensiero.

Diversi tipi di laser sono in grado di operare a diverse frequenze di luce, comprese quelle non visibili, come l'infrarosso (IR) e l’ultravioletto (UV). I laser a infrarossi sono, spesso, utilizzati come strumenti di alta precisione per il taglio e la saldatura robotica, ad esempio nelle macchine industriali. Poiché la luce ultravioletta ha la capacità di causare reazioni di tipo chimico e la fluorescenza è capace di stimolare i materiali, ha un numero enorme di applicazioni utili in comunicazione elettronica. Un interessante esempio è la parte integrante che gioca nel processo di elaborazione delle informazioni. Il sottile circuito di un chip è prodotto da una tecnica chiamata fotolitografia. Dopo che il pattern/modello di circuito è stato realizzato, una maschera viene adattata in esso – che si configura come l'equivalente di un negativo fotografico. Un raggio laser UV viene, quindi, diretto in tale maschera, riducendo il modello e focalizzando la luce su un wafer di silicio. Attraverso questa tecnica, il potenziale per elaborare l’informazione viene scritto nella materia, e l’elettricità, passando attraverso il complesso modello di circuiti su un chip di silicio, viene trasformata in un coerente, organizzato movimento, grazie anche alla luce organizzante della mente, che fornisce le istruzioni tramite il un codice informatico. Questo movimento elettronico ordinato può quindi essere ri-tradotto in modelli di luce su uno schermo di un computer. In questa connessione, è interessante notare il suggerimento di Alice Bailey, riguardo la settima qualità della coscienza, quale organizzazione ritmica, destinata a crescere, con forza, nei prossimi decenni.

A parte l'ampio uso di luce ultravioletta per le micromacchine e la produzione di dispositivi microelettronici, la stessa luce ultravioletta è anche ben assorbita dalla materia biologica e dai composti organici. Oltre a bruciare i materiali di scarto, un fascio laser ultravioletto aggiunge la giusta quantità di energia, per interrompere il legame, tra il tessuto molecolare e quello superficiale e, infine, disintegrarlo, così, nell'aria. Questi laser possono rimuovere, eccezionalmente, sottili strati di materiale di superficie, con pochissimo calore o modificarne il resto, rendendolo adatto ad operazioni particolarmente delicate, come la chirurgia oculare.

Di contro, il potere straordinario dei laser è che essi possono concentrare energia in un unico spazio, per questo sono utilizzati, anche, in esperimenti sulla fusione nucleare, con raggi multipli coincidenti in una piccola capsula di idrogeno. I laser trovano anche possibile applicazione nell'arte, in quanto, grazie alla loro precisione, consentono la realizzazione di forme di luce cangianti, le immagini 3D di ologrammi e la creazione di sculture intricate all'interno di cunei di cristallo.

Potenza e precisione attraverso una coerente focalizzazione di gruppo - questa è la natura del laser, e il suo senso simbolico. Dobbiamo ben sperare che questo significato possa essere giustamente assimilato nella coscienza umana, così che il laser, insieme ad altre tecnologie a base di luce, continui ad espandere la capacità di giuste relazioni nell’Umanità.

Afferrando il Potere Curativo della Luce

LE NAZIONI UNITE hanno nominato il 2015 come l’Anno Internazionale della Luce. Anche un'esplorazione superficiale della luce rivela quanto appropriata essa sia come ingresso nella Nuova Era. La ricerca nel campo delle tecnologie della luce è nata negli ultimi dieci anni, dimostrando, in termini di quantità e di consapevolezza, ciò che sta avvenendo nella mente dell'umanità. La luce è una componente necessaria per la vita, che coinvolge il metabolismo degli ormoni del corpo che, a loro volta, mantengono la sana crescita cellulare e il suo funzionamento. Nuove scoperte scientifiche, universitarie e inediti programmi nel campo delle tecnologie della luce sono in fase di sviluppo, tanto che la Medical Light Association ha stabilito che la guarigione con la luce, possa essere ambito specializzato della medicina. La Medical Light Association definisce la luce “una delle più importanti componenti per la vita”.

La Terapia della luce inizialmente ha usato “lo spettro completo bianco” di luce per la guarigione. Forse, più interessante, è la recente scoperta degli effetti curativi di alcune dosi di singolo colore o di luce monocromatica, su specifiche malattie. Inoltre, mentre la cromoterapia ha cominciato utilizzando lo spettro visibile, recentemente il suo uso si è esteso alle parti dello spettro non visibili dall'occhio umano, spostando così la scienza medica in un’esplorazione consapevole dei mondi sottili di energia, al di là del fisico denso.

Gli scienziati sanno da tempo che tutta la vita biologica sulla Terra, è intimamente connessa con i ritmi del sole e del pianeta. Spesso denominato “orologio biologico”, il ritmo annesso al corpo umano, prende spunto dalla luce, dalla temperatura nell'ambiente, in relazione a funzioni di base come il sonno, l'umore e l'appetito. Uno dei componenti più importanti dell'orologio è la ghiandola pineale nel cervello, che sintetizza melatonina, in risposta ad una esposizione alla luce. La melatonina comunica le informazioni sulla luce ambientale al resto del corpo e sincronizza i ritmi biologici. L’interruzione di ritmi normali, come quella causata da jet lag o da turni di lavoro, può avere effetti negativi sulla salute. Per esempio, il lavoro con turnazione produce una serie di effetti a breve termine, tra cui sintomatologia gastrointestinale, aumento del rischio di incidenti, lesioni, insonnia, diminuzione della qualità della vita, e in generale, sensazione di malessere. Effetti a lungo termine e gravi per la salute possono essere malattie cardiovascolari, diabete, obesità, depressione, disturbi dell'umore, malattie gastrointestinali.

Dopo aver appreso l’importanza della potenza della luce, per mantenere un buon livello di salute, è stata solo una questione di tempo prima che si potesse attivare il potere di guarigione della stessa. Dall'inizio del XX secolo, la psicologia ha utilizzato il potere soggettivo della luce, la luce della consapevolezza, per curare la malattia mentale, attraverso tecniche di psicoanalisi, e più recentemente, la terapia cognitiva. Si sono, così, affermate tecniche che utilizzano terapie basate sulla consapevolezza, che hanno condotto ad una maggiore stabilità dell’umore, serenità, capacità di compassione, come pure alla guarigione.

La prima incursione nel potere curativo della consapevolezza è stata compiuta da Freud, quando ha scoperto che portando ricordi inconsci e repressi alla luce della consapevolezza, mediante la tecnica della psicoanalisi, è possibile guarire da una paralisi psicogena. È interessante notare che questi disturbi sono diventati molto meno diffusi dopo la scoperta di Freud. Nel 1940, il Dr. Aaron Beck ha individuato l’esistenza dei “pensieri automatici” sottostanti ad ansia e depressione, e ha sviluppato la teoria e la terapia cognitiva comportamentale. Tale tecnica è utilizzata per portare alla luce i pensieri automatici, negativi e spesso inconsci, associati alla depressione e agli stati d'animo ansiosi. La terapia comportamentale, utilizzata anche per la depressione, impiega la tecnica del “come se” (ben nota ai meditatori) per mobilitare il tipo di attività associata a stati d'animo sani, creando situazioni e relazioni positive. Oggi, per esempio, la gravità della depressione può essere valutata sia dalla funzionalità dell'individuo (comportamento) che dalla tipologia del “pensiero depresso”, tra cui i pensieri di impotenza, la vittimizzazione, la mancanza di interesse e di autostima. Conducendo tali pensieri verso una cosciente consapevolezza, la terapia cognitiva insegna all'individuo il giusto modo di valutare oggettivamente il loro effetto sull'umore, imparando a scegliere di lavorare con il pensiero in modo abile, per poter migliorare il proprio umore. È stato documentato come la terapia cognitiva sia efficace come antidepressivo, alla stessa stregua di farmaci per il trattamento di grandi disturbi depressivi.

Nel 1979, il biologo molecolare Jon Kabat-Zinn ha fondato la Clinica presso l'Università del Massachusetts Medical School, dove ha potuto sviluppare e strutturare un corso di otto settimane denominato Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR) per la riduzione dello stress. Il corso combina gli effetti dell’antica pratica orientale di consapevolezza con l’hatha yoga. Kabat-Zinn ha studiato gli effetti di questa tecnica in individui con disturbi cronici dell'umore non trattabili e in malattie terminali, per i quali la terapia medica tradizionale si è dimostrata inefficace. Gli individui che hanno preso parte al suo corso, della durata di otto settimane, hanno evidenziato una riduzione dello stress, raggiungendo risultati notevoli, tra cui positivi effetti sull'umore, messa in atto di strategie di coping, miglioramento del sonno, della funzione immunitaria, delle relazioni, del livello di sopportazione del dolore. Infatti, negli ultimi trenta anni, c'è stato un aumento nella ricerca che ha dimostrato il potere curativo della consapevolezza. L'evidenza dei risultati di una maggiore consapevolezza ha migliorato gli effetti sulla concentrazione mentale, un significativo cambiamento sul funzionamento del cervello, maggiore efficacia e creatività sul posto di lavoro, sulla salute generale, e la riduzione dello stato di angoscia e dei sintomi legati a un gran numero di malattie. Gli studi e la ricerca sulla meditazione, sulle pratiche della contemplazione e della compassione sono stati progettati, attuati e realizzati su un ampio target di persone con variabili quali età, impostazioni e problemi di salute. Gli effetti della consapevolezza sulla salute e il processo di guarigione sono diventati oggetto di studio e l’Istituto Nazionale della Salute negli Stati Uniti ha previsto utili finanziamenti, volti a raggiungere precisi risultati, attraverso lo studio e la ricerca, finalmente interessati a comprendere metodologie specifiche di applicazioni della consapevolezza, come tecnica di guarigione. Così, la potenza della mente illuminata e cosciente, ed i suoi effetti sull'umore, lo studio del cervello e la fisiologia sono diventati settori innovativi di esplorazione, dimostrandosi come premessa per aiutare l'umanità a compiere il prossimo balzo in avanti, verso la consapevolezza ed imparare a lavorare con la coscienza.

In una zona intermedia tra i metodi di cura psicologici e prettamente fisici vi è l’uso della luce fisica per alterare l’umore. Nel 1980 il Dr. A.J. Lewey, un ricercatore presso l'Istituto Nazionale di Salute Mentale, ha iniziato ad usare la terapia della luce intensa, per dimostrare il rilascio dell'ormone della melatonina, che si sprigiona dalla ghiandola pineale del cervello. Un anno dopo, un ingegnere contattò il Dr. Lewey per richiedere l'utilizzo della luce, al fine di poter trattare la sua depressione. L'ingegnere, Herbert Kern, aveva notato che la sua depressione si manifestava in autunno e diminuiva notevolmente in primavera. La somministrazione della terapia della luce a spettro completo, della durata di due ore, è stata efficace per il trattamento di tale problema. Questo disturbo dell'umore è ora riconosciuto come disturbo affettivo stagionale. La terapia della luce(SAD) è, ora, un trattamento accettato. E inoltre, da quel momento, la terapia della luce è stata riconosciuta come efficace trattamento di altri tipi di depressione e disturbi dell'umore. La luce è così efficace che essa deve essere usata con cautela in persone affette da disordine bipolare, perché può causare iperstimolazione che può confluire in episodi di mania.

C'è una lunga storia sull’ utilizzo di luce solare per la guarigione fisica. Già ai tempi dell'antico Egitto, della Grecia e di Roma, la luce naturale è stata utilizzata in trattamenti medici. Nel 1903 è stato assegnato il premio Nobel per la medicina al ricercatore danese Niels Ryberg Finsen, per la creazione del primo dispositivo capace di generare la luce sintetizzata del sole, utilizzato da lui con successo per il trattamento di una forma di tubercolosi cutanea. Nel 1958 l'effetto della luce per il trattamento di ittero è stata legittimato, e dal quel momento la fototerapia con luce blu è diventata una forma comune ed accettata di terapia per i neonati con ittero.

La luce oggi è riconosciuta come una forza potente per la guarigione e la crescita, mediante molte applicazioni. Il Marshall Space Flight Center ha aperto la strada all'uso di tecnologia a luce rossa, per la crescita delle piante nelle stazioni spaziali. Questa stessa tecnologia della luce viene ora utilizzata in importanti studi clinici. La terapia dello spettro prossimo all’infrarosso mostra risultati promettenti in una serie di malattie. e i ricercatori del Medical College of Wisconsin stanno conducendo diverse sperimentazioni, utilizzandola per la guarigione delle ferite. I medici del College sono fortemente impegnati anche nello studio degli effetti delle lunghezze d'onda, in grado di penetrare nelle cellule specifiche di pelle, ossa e muscoli. Alcuni emettitori di luce vengono utilizzati per la promozione della guarigione delle ferite in pazienti con ulcere della bocca, causate dalle radiazioni da terapia e/o chemioterapia. La luce Ultravioletta (UV) è utilizzata per il trattamento della psoriasi. L’ irradiazione UV del sangue, chiamata fotoferesi, viene usata per inibire il linfoma a cellule T e per altre condizioni. La terapia fotodinamica è anche utile nel trattamento del pre-cancro di pelle, esofago, polmoni. La terapia della luce colorata, chiamata cromoterapia, è utilizzata per un certo numero di disturbi come il sonno, il dolore, il diabete, l'impotenza e le allergie. Recenti prove, effettuate sugli animali, hanno dimostrato un'inversione degli effetti della progressiva distruzione delle cellule nervose, come ad esempio ottenimento di equilibrio, intuizione maggiore, miglioramento del pensiero, utilizzando gli stessi processi nella cura della sclerosi multipla.

Questo breve tour all’interno della storia della terapia della luce indica la tendenza crescente ad esplorare la luce e a sviluppare tecnologie terapeutiche per la guarigione. L'ampia potenzialità della luce è diventata evidente, dall'utilizzo di tutto lo spettro visibile di luce naturale, alla corrente esplorazione dell'effetto antimicrobico dello spettro UV, fino all’uso delle frequenze di luce monocromatica, per specifiche malattie, in differenti tipi di cellule. La gamma completa della luce – dalla visibile, all’invisibile, alla luce soggettiva della consapevolezza - ricopre tutti gli aspetti della vita, della salute, dell’energia ed anche del pensiero. Riconoscere l'importanza della luce è un'indicazione promettente per il futuro dell'umanità illuminata. La consapevolezza e l’esplorazione del mondo sottile invisibile di luce e di energia sta portando ad una maggiore conoscenza e ad un’espansione di coscienza. Questa consapevolezza, unita all'uso di vibrazioni e frequenze più elevate, consente la guarigione, sia per il corpo, che per la mente dell'umanità.

Luce e Illuminismo

DAGLI ALBORI DEL TEMPO, la luce del sole è stata venerata come principio di vita, che elimina l'oscurità del mondo e incarna il bene, il giusto e il vero. La luce ha sempre avuto un’importanza centrale ed è presente nelle differenti cosmologie delle tradizioni religiose e spirituali del mondo. Tutte le cose sono state intese come provenienti dalle tenebre e, infine, dirette verso luce. Tutto ciò che è, è il risultato della interazione tra questa fondamentale e condizionata dualità. In Genesi 1 leggiamo: “In principio Dio creò il cielo e la terra. E la terra era informe e vuota e le tenebre ricoprivano la faccia dell'abisso. E lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque. E Dio disse: Sia la luce e luce fu. E Dio vide che la luce era cosa buona e così separò la luce dall'oscurità.” Le cosmologie orientali estendono la profondità di tale comprensione, includendo strati di mondi mescolati, uno intorno all'altro. Ad esempio, i cosmologi indù porsero molte più domande rispetto alle risposte che diedero.   In Rig Veda si afferma, “Né essere (sat), né non-essere ancora ... chi sa da dove esso venne in esistenza?  Nessuno può sapere da dove la creazione è nata, e se ha o non ha prodotto essa (la luce). Chi dirige, vive nel più alto dei cieli, egli solo sa - o forse non sa” (Rig Veda 10.129) Gli insegnamenti buddisti tibetani affermano l'idea che la fonte di tutta la luce sia emanata dalla mente primordiale. La condizione originale di tutti i fenomeni è luce propria, personale stato di chiarezza che non è stato creato da alcuno. Questa luminosità trascendente è identificata come la fonte di tutti i fenomeni.

Alcuni scritti teosofici affermano che molti milioni di anni fa, un grande evento, chiamato individualizzazione, ha avuto luogo sul nostro pianeta. In quel lontano tempo, si è verificato il sorgere di una potente luce di coscienza, che ha innescato la scintilla della mente, nelle forme animali degli esseri umani. Inizia così l'evoluzione della coscienza umana. La luce è correlata al secondo aspetto della divinità, l'aspetto anima, ovvero ciò che si qualifica attraverso i colori e differenzia la purezza essenziale di spirito. Uno dei modi in cui l'umanità ha manifestato questa differenziazione della luce è stato attraverso la spiritualità e la fede religiosa, sorte in risposta al bisogno umano. Forse i primi accenni di fede derivavano dall'osservazione della natura, nel flusso e riflusso, in quel sorgere o offuscare della luce. Gli antichi culti, come quelli di Mitra nell’Impero romano e della sua controparte indù, davano importanza fondamentale alla pietra angolare del culto del sole e, in particolare, ai punti chiave del ciclo annuale – gli equinozi e i solstizi. Queste fasi nella natura del mondo coincidono con i cicli dell'anima.

Quando visualizziamo il sole che, in tutta la sua maestosità scompare dietro la terra ogni sera, un altro tipo di luce, come una delicata filigrana, appare dapprima alla nostra vista. I popoli antichi sono stati affascinati nello scoprire i misteri della luce argentea del cielo notturno, e ancora nello svelare le sue storie e formularle attraverso in miti, grazie ai quali il Cielo potrebbe rivelare sé stesso. Si dice che tutta la storia dell'umanità può essere conosciuta dai racconti nascosti all’interno di questi semplici miti.

In antichi insegnamenti, la parola luce era spesso intesa come sinonimo della parola Dio. Questa luce, o Dio, è venuta per essere riconosciuta dall'umanità, nella sua trascendente e immanente forma. L'umanità ha sempre avuto i suoi Portatori di Luce, coloro che sono venuti a rivelare la realtà trascendente, in una forma adattata alle condizioni del tempo. Tali Maestri hanno insegnato e dimostrato attraverso la loro esperienza di essere il mezzo con cui la luce può essere contattata, conosciuta ed espressa, nel crogiolo della vita quotidiana. Scuole di pensiero -  filosofiche e religiose – sono sorte nel corso dei secoli in diversi centri del mondo, in Europa, Persia, Egitto, India, Tibet, ciascuna delle quali ha contribuito come un vortice di energia verso il quale i ricercatori spirituali venivano diretti durante la loro ricerca della luce. L'insegnamento è andato avanti da Maestro a discepolo, attraverso un rigoroso sistema mentale e discipline morali che hanno facilitato enormi progressi per pochi. Il grande saggio Patanjali che, secondo alcuni, ha vissuto già nel 10.000 AC, è stato il primo a dettare gli insegnamenti orali della tradizione yogica, portata avanti attraverso i secoli, per aiutare l'umanità nella sua ricerca di luce. Più tardi, intorno al 1500 AC, la letteratura vedica iniziò ad emergere, fornendo la base per la religione indù.

Uno dei più importanti maestri della era precristiana è stato Platone. Mediante le sue allegorie del sole e il simbolo della grotta, Egli ha sapientemente illustrato la condizione umana. Platone ha più volte utilizzato l'immagine del sole per aiutare a definire il vero significato del Bene. Il buono, ha scritto, “getta luce” sulla conoscenza, in modo che la nostra mente possa vedere la realtà, libera dalle distorsioni che normalmente offuscano la verità. Il buono ci permette di vedere con la “l’occhio della mente” che trascende i limiti della vista materiale. Platone sosteneva che il sole avesse lasciato in eredità la sua luce così che potessimo vedere il mondo che ci circonda. 

L'allegoria della caverna di Platone è forse il migliore insegnamento formulato nel testo della Repubblica e mette in evidenza il tema della luce e le condizioni generali del fascino dell'oscurità, in cui la maggior parte dell'umanità vive, vedendo tutto in modo distorto e deforme. Coloro che cominciano ad emergere dalla grotta e ad entrare nella luce, devono per forza passare attraverso molte prove e, man mano, che imparano, cominciano a vedere l'interno di una nuova realtà. Socrate, maestro di Platone, affermò che gli Esseri Illuminati sono obbligati a tornare nella grotta, al fine di aiutare e, inoltre, liberare i prigionieri, anche se il risultato è la morte. In questo racconto, Socrate sostiene che il filosofo illuminato deve scendere da una continua, intellegibile contemplazione del bene, per condividerla con le vite visibili dei suoi cittadini compagni per il bene del tutto.

Il Buddha è sorto nel momento in cui vi era un enorme afflusso di luce, quale secondo aspetto della Divinità, identificato da Alice Bailey come il Raggio di amore-saggezza, attivo nel nord dell’India intorno al 6 ° secolo AC.  Il Budda ruppe con le tradizioni Vedanta del suo tempo, ed anche con le pratiche ascetiche che erano comuni tra i monaci erranti, in cerca della luce della liberazione. Quattro nobili verità del Buddha sono concentrate sulla sofferenza inerente al desiderio, e il Nobile Ottuplice Sentiero ha fornito i passi del vero percorso, verso l'obiettivo dell'illuminazione.

Il Cristo, il grande fratello del Buddha, è venuto dal secondo aspetto del secondo Raggio, quello dell’amore, mentre il Buddha venne a noi dal primo aspetto, lungo la linea della saggezza. Cristo fu descritto da San Giovanni come “Luce del mondo” e, gran parte del suo insegnamento, riguardava il flusso di luce. Ha insegnato il significato dell'occhio interiore, il terzo occhio, quando disse: “Se il tuo occhio è luminoso, tutto il tuo corpo sarà pieno di luce.” Il Buddha e il Cristo sono i più grandi Avatar che siano esistiti al mondo. Essi furono responsabili di aver utilizzato la luce, in combinazione con i loro seguaci, per affrontare il duro colpo delle distorsioni e delle illusioni nella coscienza umana.

Qualche tempo dopo, tra il 5 ° e 8 ° secolo DC, il grande Shankara emerse in India e cominciò a far brillare la luce sulla tradizione vedica, liberandola da alcune delle cristallizzazioni esistite, nel corso dei secoli fin dal suo inizio. Egli ha insegnato le qualità della vita monastica, focalizzandosi su una filosofia non-duale. Secondo Shankara, solo il Brahman è reale e il mondo in cui viviamo è uno dei Maya, paragonabile ai trucchi di un mago. La sua più famosa opera, Il Cristo della Sapienza, ci ha insegnato che il nostro compito principale, come aspiranti spirituali, è quello di sviluppare la luce, in quanto intuizione. Ha insegnato che la verità può essere conosciuta attraverso il ragionamento, e non mediante rituali infiniti, abluzioni o estenuanti esercizi di respirazione.

Uno dei maggiori doni per l'umanità, negli ultimi 2000 anni, è stato il grande progresso dovuto alla possibilità di coltivare l'intelletto. La luce si è riversata nella mente dell’umanità, con una conseguente ricchezza d’espressione creativa. La creatività della Luce si è espressa attraverso molte strade, tra cui la scienza e le arti. Ad esempio, Leonardo da Vinci realizzò meravigliosi dipinti, come La Vergine delle rocce e la Gioconda, rivoluzionando il modo in cui gli artisti potevano percepire la luce, utilizzando egli stesso tale tecnica innovativa. Nel campo della scienza, il grande Copernico ha contribuito a svelare alcuni dei misteri che circondano il Sole. Il suo trattato Sulle rivoluzioni delle Sfere Celesti, pubblicato poco prima della sua morte nel 1543, ha portato una rivoluzione scientifica, postulando il luogo centrale che detiene il sole nel nostro sistema.

I Percorsi del Cuore e della Mente

Ci sono molti percorsi che soddisfano i variegati bisogni dell'umanità, ma alla fine tutte le strade portano allo stesso obiettivo. Questi diversi sentieri sono al centro tra il cuore e la mente. Il passato ciclo di 2500 anni, governato dal segno dei Pesci, è stato per eccellenza l'età del mistico che ha condiviso il percorso del cuore, anche se c'erano molte eccezioni, in particolare tra coloro che sono venuti dopo e che hanno seguito la linea scientifica. L'approccio al percorso mistico del cuore avveniva attraverso la devozione al maestro, mediante il risveglio del cuore, il centro dell'amore. Il percorso del cuore costituisce la base sicura per intraprendere il sentiero della mente, che spesso è un ulteriore sviluppo all'interno del ciclo evolutivo. Senza il solido fondamento del cuore, la mente inferiore può bloccare la luce del sole spirituale e diventare “uccisione del Reale”.

Il sentiero del cuore, essendo allineato con l’energia della natura, è spesso accompagnato da esperienze trascendentali che possono sorgere spontaneamente. Ecco alcuni esempi individuali di seguito descritti:

“Quando avevo dieci o undici anni, vivevo a Kamarpukur e ho potuto sperimentare il samadhi; passando attraverso una risaia, ho visto qualcosa e ne sono stato travolto. Vi sono alcune caratteristiche nella visione di Dio. Si scorge la luce, si sente la gioia, e le esperienze indicano una sorta di acuta e immensa corrente nel proprio petto, simile allo scoppio di un razzo.” Sri Ramakrishna (Il Vangelo di Sri Ramakrishna, pag. 176).

 Plotino, filosofo del terzo secolo, è conosciuto per aver rinvigorito e fornito una testimonianza vivente della visione del mondo platonico. Ha dimostrato nella sua vita che la via della mente e del cuore possono essere sintetizzate. Plotino ha dichiarato di aver avuto un certo numero di esperienze “trascendentali”. Egli ha descritto attraverso le seguenti parole “molte volte mi è successo di sentirmi sollevato fuori dal corpo, divenendo esterno a tutte le altre cose materiali... ho potuto farlo. Così, sono riuscito a contemplare una meravigliosa bellezza, nel contatto con un Altissimo Ordine di Maestri, comprendendo poi come mettere in atto la vita più nobile, grazie all’unione di identità con il divino, nella fusione spirituale”.

Un altro esempio di comunione mistica con la natura vissuto da Walt Whitman ci è stato trasmesso dal suo amico, il dottor Richard Bucke. Egli scrisse: “La sua occupazione preferita sembrava essere quella di passeggiare all'aperto, cercando l'erba, gli alberi, i fiori, le visioni di luce, gli aspetti diversi del cielo, ascoltando gli uccelli, i grilli, gli alberi, le rane e tutte le centinaia di suoni naturali. Era evidente che queste cose evocavano in lui una gioia recondita, al di là di quello che riescono a trasmettere alla gente comune…Tutto ciò che rappresentava la natura sembrava avere un fascino per lui. Tutte le attrazioni e i suoni sembravano compiacerlo. Appariva come se (e credo per molti suoi simili) tutti gli uomini, donne, bambini fossero in comunione (anche se non l'ho mai sentito dire che gli piacesse nessuno).» (Walt Whitman, Dr. Richard Bucke)

Il percorso, non importa se effettuato con la testa o con il cuore, conduce in un nuovo ed evoluto stato di coscienza, spesso chiamato illuminazione. Ma sarebbe un errore visualizzare l'illuminazione come un fine a sé, perché in realtà, è solo l'inizio del percorso infinito verso la liberazione. La parola illuminazione indica l’azione di “rendere luminoso, brillare”. È attraverso l'appropriazione costante della luce e la crescente capacità di lasciare che essa viva e risplenda, che un’eventuale trasformazione si può verificare. Gli insegnamenti Vajrayana del buddismo tibetano sono insegnamenti avanzati, utili a percorrere il sentiero, che sapientemente indicano modi e mezzi per raggiungere l'illuminazione. L'insegnamento fornisce gli strumenti per aiutare l'individuo ad abbattere i muri dell’attaccamento e dell’ego e fondersi con la distesa infinita di coscienza, in cui tutto è possibile.

In questa breve discussione sul significato spirituale della luce, forse è giusto concludere con la storia dell'imperatore romano Giuliano, che arrivò ad Antiochia nel 362 DC, al fine di organizzare la sua campagna contro i Persiani. Giuliano era uno studente brillante di filosofia e delle religioni, così un giorno invitò tutti i filosofi e i saggi della città ad un incontro pubblico. Quando furono tutti riuniti, fece loro una domanda: “Qual è la natura della realtà?” I saggi conferirono seri tra loro, a bassa voce e, trascorso del tempo, fecero un cenno con la testa in comune accordo, mentre uno si fece avanti e, così, rispose: “La Luce diffusa, ovunque intorno a noi, è l'incarnazione della Ragion pura.” Giuliano, successivamente scrisse al suo amico le seguenti parole: “I Fenici sono un popolo saggio e capace di grande insegnamento, essendo in possesso di una grande intuizione riguardo l’essenza divina e spirituale, poiché conoscono la dottrina che questo splendore universalmente diffuso è parte dell’ “Anima delle Stelle”.

 

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