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PARTE SECONDA - CAUSE DELL’ANNEBBIAMENTO - Parte 1

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PARTE SECONDA

CAUSE DELL'ANNEBBIAMENTO

1. Sviluppo collettivo e individuale dell’annebbiamento.

Useremo ora il termine annebbiamento per indicare tutti gli aspetti delle ingannevoli apparenze e illusioni, fraintesi ed errate interpretazioni che insidiano l’aspirante a ogni passo della via, fino all’unione. Vorrei farvi notare che quest’ultima parola "unione" detiene il segreto per eliminare l’annebbiamento, ossia la disillusione, come è stato chiamato esotericamente questo processo di liberazione. Se avete studiato con attenzione, vi sarà evidente che la causa dell’annebbiamento è in primo luogo basata sul senso di dualità. Se questa non esistesse non vi sarebbe annebbiamento e la percezione della natura duplice di tutta la manifestazione è alla radice delle difficoltà che l’umanità incontra nel tempo e nello spazio. Questa percezione attraversa vari stadi e costituisce il grande problema dell’entità cosciente. Questa condizione è una difficoltà nel campo della coscienza stessa e in realtà non è inerente alla sostanza o materia. Colui che dimora nel corpo percepisce in modo errato, non interpreta correttamente ciò che è percepito; si identifica con ciò che non è se stesso; trasferisce la propria coscienza in una sfera di fenomeni che lo sopraffanno, lo illudono e imprigionano, fino a non aver più pace e sentirsi infelice, pervaso del senso che qualcosa non va. Riconosce infine di non essere ciò che sembra e che il mondo fenomenico non coincide con la realtà, [95] come finora aveva supposto. Da questo momento acquista il senso di dualità, riconosce la “diversità” e si rende conto che questo senso di dualismo deve cessare e che è necessario iniziare un processo di unificazione e un tentativo per pervenire all’unione. Da quel momento comincia a osservare i turbamenti  dell'uomo che evolve, li affronta coscientemente e inizia un lungo periodo in cui s'impegna a “districarsi dall’annebbiamento per entrare nel mondo in cui solo l’unità è conosciuta”. Gli stadi graduali sono i seguenti:

Primo. Si riconosce il mondo materiale e gli si attribuisce valore. Temporaneamente esso è la meta di tutta l’attività e l'uomo, rifiutando di riconoscere la differenza fra sé e il mondo materiale e naturale, cerca di identificarsi con esso e trova soddisfazione nei godimenti e nelle finalità puramente fisici. Questo stadio si divide in due parti:

a. Lo stadio in cui si ricerca appagamento nella risposta pressoché automatica agli istinti fisici, al sesso, al cibo, al calore, che occupano quasi interamente la coscienza. La natura animale è il centro del tentativo di produrre un senso di unione. Poiché l’uomo interiore e sottile esercita ancora “un debole influsso” (secondo l’espressione esoterica), avviene una temporanea unificazione fisica che approfondisce l’annebbiamento e ritarda il processo di liberazione.

b. Lo stadio in cui appagamento e senso di unità vengono cercati nei possessi materiali e nello stabilire un centro di bellezza e di benessere sul piano fisico. A questo punto l’uomo può trovarsi a proprio agio, ignorando il senso di dualismo che, giorno dopo giorno, si farà sempre più forte. Questa fase subentra [96] molto più tardi, quando l’aspirante sta per riorientarsi alla verità e muovere i primi passi verso il Sentiero della Prova. Corrisponde alla fine del Sentiero dell'Evoluzione verso lo stadio summenzionato, ma l'uomo è ben diverso da quello che ora ricerca la sintesi nella materializzazione della bellezza sul piano esteriore. Ora l’uomo interiore prevale.

Secondo. Lo stadio in  cui l'uomo è prima di tutto consapevole di una dualità che possiamo indicare come “l’uomo e le forze”. Egli riconosce che lui e l’umanità intera sono vittima di forze ed energie sulle quali non hanno alcun potere e che sospingono da ogni parte. È inoltre consapevole dell’esistenza di forze ed energie entro se stesso, anch’esse incontrollabili, che lo costringono ad agire in molti modi, tanto che sovente è vittima delle proprie ribellioni, dei suoi atti e delle energie cui imprime una direzione egoistica. A questo punto l'uomo scopre (dapprima in modo inconscio, poi coscientemente) la dualità iniziale: il corpo fisico e il corpo eterico o vitale. Il primo è il meccanismo di contatto sul piano fisico, l’altro strumento di contatto con le forze, le energie e i mondi interiori dell’essere. Il corpo eterico domina e galvanizza il corpo fisico a un'attività quasi automatica. Già ho parlato di questa dualità. Questo stadio presenta grandi difficoltà sia individualmente, sia per l’umanità nel suo complesso. L'uomo ignora ancora a tal punto la “realtà che splende sotto l’involucro che lo avvolge”, come è detto nell’Antico Commentario, che la vera percezione è difficile e dapprima pressoché impossibile. Egli deve lottare con questa prima coppia di opposti in condizione di cecità e ignoranza. È la situazione odierna del mondo. Le moltitudini stanno per rendersi conto di essere vittime ed [97] sponenti di forze incontrollabili e che non comprendono; vorrebbero dominarle e sono decise a farlo quando possibile. È il maggior problema in campo economico, nella vita quotidiana e in politica.

L’attuale tensione mondiale dipende dal fatto che forza fisica ed energia eterica oggi si stanno affrontando. Non dimenticate che già ho detto che la forza eterica è strettamente connessa alla Monade, l’aspetto spirituale più elevato. È la Vita stessa sul punto di esternarsi. Da ciò l’insistenza sullo spirito dell’umanità, di una nazione e di un gruppo. È risultato del conflitto fra questa coppia di opposti nel campo delle vicende umane e dell’esistenza individuale media. Tuttavia questo conflitto, condotto fino alla sintesi e all’unificazione, riorienta l’umanità e l’individuo verso i valori più veri e il mondo della realtà; una volta superato esso conduce l'individuo e le moltitudini sul Sentiero della Purificazione. Quando queste energie si unificano sul piano fisico, abbiamo un'attività tesa a un unico fine e la determinazione a procedere in una direzione specifica. A ciò segue la risoluzione (notate la parola e il senso in cui è usata) della dualità nell’unità.

Per quanto riguarda l’aspirante medio, dapprima la risoluzione produce una temporanea unità astrale e poi emerge il devoto, in tutti i campi della vita: religioso, politico, scientifico ecc. La sua unità eterica, che produce il riorientamento – da cui risultano visione chiara, barlumi di verità e un quadro della via da percorrere nell’immediato –  temporaneamente lo annebbia con un senso di conseguimento, di sicurezza, di potere, di destino. Egli [98] procede alla cieca, furiosamente e risolutamente fino a trovarsi bruscamente in condizioni mutate e riconosce un’altra situazione assai più difficile. Si confronta con le coppie di opposti del piano astrale, è Arjuna sul campo di battaglia. Tutto il suo senso di unità, di direzione, di sicura e spesso altezzosa soddisfazione scompare e si perde fra le nebbie del piano astrale. È la difficile condizione di molti discepoli di buone intenzioni, e devo soffermarmi sull’argomento perché questo gruppo (quando saprà operare come tale) ha il compito specifico di dissolvere in qualche misura l’annebbiamento del mondo. Un giorno (e speriamo presto) questo e altri gruppi simili dovranno operare assieme, diretti dai loro Maestri, per perforare l’annebbiamento e fare penetrare luce e illuminazione, affinché gli uomini possano procedere realmente e più sicuri sulla Via.

Per partecipare a quest’opera ho scelto alcuni aspiranti che tendono a soccombere all’annebbiamento, sebbene due in maniera minore. La loro relativa libertà ha determinato la scelta di D.L.R. e D.P.R.. Riescano essi a evitare ogni tendenza all’annebbiamento per servire i loro fratelli come vorrei. Gli altri membri del gruppo vi sono assai soggetti, ma ne soffrono; questa limitazione può tuttavia essere rapidamente utilizzata per il bene. Come eliminare l’annebbiamento mondiale se non proprio per mezzo di chi lo riconosce per ciò che è e lo ha combattuto nella vita di ogni giorno? Come eliminare l’annebbiamento mondiale mediante l’illuminazione, se questa non fosse realizzata da chi già ha appreso a dirigere il riflettore dell’anima sui luoghi oscuri e sulle nebbie che lo circondano [99], per vederli poi sparire? Non cedete a questa “debolezza illusoria”, ma considerate lo sforzo di capire il problema e la capacità di risolverlo nella vostra vita come parte del contributo alla soluzione del più stupendo problema mondiale. Dissolvete il vostro annebbiamento dimorando nella luce, mantenendo la mente ferma in quella luce e imparando a proiettarla sulle ingannevoli nebbie del piano astrale. Non cercate di risolverlo, come sovente accade agli aspiranti, limitandovi a dire “ora capisco”, mentre tutto ciò che fate è reagire a una banalità occulta.

Terzo. Questa fase dell'annebbiamento è detta sovente “esperienza di Arjuna”. Oggi l’Arjuna mondiale sta affrontando le coppie di opposti, esattamente come il singolo discepolo che sia pronto, avendo risolto quegli opposti in una unità, per percorrere il Sentiero del Discepolato.

Osservate che:

1. Le moltitudini lottano ovunque con la prima coppia di opposti sul piano fisico. Ciò “risolto”, passeranno sul Sentiero della Purificazione. Ciò si sta rapidamente avverando. Si può aggiungere che questo è un procedimento lungo e lento, poiché a tale stadio la coscienza non è la consapevolezza intelligente dell’uomo che pensa, bensì la cieca coscienza dell’uomo fisico sommata alle forze della natura.

2. L’uomo di medio sviluppo oggi affronta ovunque l’esperienza di Arjuna e delle coppie di opposti sul piano astrale. Da ciò l’intenso travaglio generale e la ricerca di illuminazione per mezzo della cultura, della religione e dei molti mezzi di apprendimento mentale, con il conseguente [100] sviluppo di conoscenza, saggezza e giusti rapporti. Queste persone si suddividono in due gruppi:

a. Quelli che si rendono conto della necessità di discriminare e decidere nel pensiero e nelle loro scelte, ma che non sono ancora veramente consapevoli di quanto ciò comporta. È la fase di “confusione nel travaglio di Arjuna”, e all’illusione razziale, nazionale e individuale assommano l’annebbiamento spirituale che intensifica le nebbie.

b. Quelli che sono emersi da tale condizione e sono consapevoli del loro problema. Vedono le coppie di opposti e iniziano “lo stadio di riconoscimento del processo di liberazione di Arjuna”. Scorgono la forma di Dio e la Realtà che vi dimora e giungono alla decisione di lasciare che il Guerriero continui la battaglia. Presa la giusta decisione e fatta la giusta scelta, essi “si levano a combattere”, passando dal Sentiero della Purificazione a quello del Discepolato.

Voi tutti conoscete bene questo stadio; aspiranti come quelli di questo gruppo non hanno bisogno di istruzioni su come si percorre il Sentiero che va dall’annebbiamento alla luce. Le regole sono ben note, così come gli annebbiamenti cui siete suscettibili; riconoscete bene quelli cui va soggetta l’umanità. Non vi resta che seguire l’antica via del Raja Yoga e usare la mente per dissolverle, imparando a stare saldi nella "luce" fra le coppie di opposti e, grazie a questa luce, conseguire la liberazione sul nobile sentiero di mezzo. Talvolta, fratelli miei, penso che abbiate molta conoscenza teorica, ma relativamente [101] oco applicata. Mi domando se non mi assumo troppa responsabilità dandovi ulteriori istruzioni. Poi ricordo a me stesso che scrivo anche per altri, non solo per voi, e che il tempo di cui dispongo per questo servizio particolare è breve.

Queste dualità si risolvono quando il vero uomo spirituale non s’identifica più con nessuno degli opposti, ma sta libero sulla via di mezzo; allora il discepolo “vede dinanzi a sé la Via illuminata” lungo la quale impara a procedere, non più attratto nei mondi illusori che si estendono da ogni lato, e va dritto alla meta.

3. Lo stadio in cui l’uomo che pensa con intelligenza, sia egli un discepolo, un aspirante o un iniziato di primo o secondo grado, deve imparare a distinguere fra la verità e le verità, fra conoscenza e saggezza, fra realtà e illusione. Questo stadio, una volta superato, porta alla terza iniziazione, in cui la personalità (soggetta a maya, all’annebbiamento e all’illusione) è libera e ritrova il senso di unificazione. Ciò è dovuto allo sviluppo dell’intuizione che mette nelle mani del discepolo uno strumento infallibile per discriminare e scegliere. La percezione diviene esatta ed egli è relativamente esente da ingannevoli apparenze, identificazioni e interpretazioni errate. 

Lo sviluppo dell’uomo procede dunque da una crisi di dualità ad una di unità relativa, turbata poi dal rinnovato riconoscimento di un dualismo superiore e più profondo. A sua volta ciò causa un’altra temporanea scissione nella vita dell'uomo, con l’avvio di un altro penoso processo inteso a saldare o a “sanare in senso occulto" [102] la frattura nella continuità della coscienza spirituale. Ricordate che questo senso di pace o di percezione di una scissione è illusorio, basato sull’illusorio senso di identificazione con ciò che non è il sé o l’anima. L’intero problema può essere risolto quando la coscienza si distoglie dall’identificazione con le forme d'espressione inferiori per identificarsi con l’uomo reale.

4. Di stadio in stadio l’uomo passa da uno stato d’illusione o annebbiamento ad un altro, da una opportunità a un’altra, fino a sviluppare tre importanti facoltà:

1. La facoltà di impiegare la forza.

2. La facoltà di percorrere la via di mezzo fra le coppie di opposti.

3. La facoltà di usare l’intuizione. 

Vi perviene risolvendo le coppie di opposti sul piano fisico, sull’astrale e sul mentale inferiore. Ora, dotato di queste facoltà, affronta la risoluzione culminante. Si rende conto delle due potenti entità in apparenza antagoniste (con entrambe le quali si identifica coscientemente): l’Angelo della Presenza e il Guardiano della Soglia. Dietro all’Angelo percepisce vagamente non un’altra dualità, ma una grande Identità, una Unità vivente che, in mancanza di un termine migliore chiamiamo la PRESENZA.

Scopre allora che in questo caso la soluzione non si ottiene utilizzando la forza, lasciando dietro di sé le due paia di opposti o mediante il giusto riconoscimento intuitivo, bensì riunendo Guardiano e Angelo; l’entità inferiore deve “dissolversi" nella "luce” o “essere costretta a sparire nella [103] radiosità”. Ciò è compito dell’entità superiore, l’Angelo, con cui il discepolo o l’iniziato si identifica in modo cosciente e deliberato. Ne diremo più avanti. Questo è il problema che affronta l'iniziato prima delle tre iniziazioni finali.

Dovete tenere presente che i tre stadi non sono nettamente separati da una chiara demarcazione, né procedono in una chiara successione, ma si sovrappongono e spesso sono parzialmente simultanei. Il discepolo ne diviene conscio solo quando è al cospetto di certe iniziazioni. Possiamo quindi dire che:

1. Con la prima iniziazione il discepolo dimostra di aver risolto le dualità del piano fisico e può imporre correttamente l’energia eterica (la superiore fra le due) a quella fisica.

2. Con la seconda l’iniziato dimostra di saper scegliere fra le coppie di opposti e procedere con decisione sulla “via di mezzo”.

3. Con la terza l’iniziato sa ricorrere all’intuizione per percepire in modo esatto la verità e ha un primo vero barlume del Guardiano della Soglia e dell’Angelo della Presenza.

4. Con la quarta l'iniziato dimostra di saper unificare perfettamente l’aspetto superiore e quello inferiore dell’anima in manifestazione e vede il Guardiano della Soglia fondersi con l’Angelo della Presenza.

5. Con la quinta (qui le parole sono impotenti a esprimere la verità) l’iniziato vede il Guardiano della Soglia, [104] l’Angelo e la Presenza fondersi in una sintesi divina.

Ci si può chiedere quali siano le cause dell’annebbiamento e dell’illusione. Poiché si estende all’intera storia planetaria, il tema è così vasto che posso accennare solo ad alcune delle cause. Poche di esse sono state finora corrette, salvo nel caso di singoli individui. Ciò significa che quando si raggiunge il punto d’evoluzione in cui si è in grado di identificarsi con l’aspetto superiore, l’anima, e si può immettere energia dell'anima per compensare, sottomettere e dominare le forze inferiori della personalità, la correzione diventa possibile e inevitabile. Perciò, quando un cospicuo numero di uomini sarà consapevole dell’annebbiamento mondiale (scoprendone l’esistenza e curandolo nella propria vita), questo problema verrà affrontato in gruppo. L’annebbiamento mondiale verrà attaccato in modo preciso e quando ciò avverrà, in senso esoterico, “verrà creata un’apertura che lascerà passare la luce del globo solare. Lentamente le nebbie si dilegueranno, sopraffatte dalla radiosità solare, e i pellegrini troveranno la VIA illuminata che dal cuore della nebbia va dritta alla porta della luce”.

È al fine di vedere a qual punto aspiranti e discepoli abbiano compreso e curato questo problema che è stato permesso ed effettuato l’esperimento con questi gruppi.

2. Le cause che producono l’annebbiamento mondiale.

Queste cause possono essere suddivise in tre gruppi:

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A. Cause planetarie.

B. Cause iniziate dall’umanità stessa.

C. Cause indotte da ogni singolo uomo, che sono però radicate nei precedenti gruppi di    fattori condizionanti.

A. Cause planetarie. Sono due e trascendono la comprensione della mente finita. Mi limito a esporle e vi chiedo di accettarle come speculazioni ragionevoli e ipotesi accurate:

1. Cause inerenti alla sostanza stessa. Gli atomi di tutte le forme sono stati ereditati da un precedente universo o sistema solare, e perciò carichi di effetti di quella grande manifestazione creativa. Gli effetti prodotti in quell'espressione di esistenza divina  sono fattori predisponenti o cause inizianti dell’attuale sistema e di questa vita planetaria. Non è possibile evitare questi fattori condizionanti ed ereditari. Essi determinano la natura dell’impulso vitale, la tendenza dello sviluppo evolutivo e le tendenze innate di tutte le forme, quali la capacità di crescere e svilupparsi, di esprimere nel tempo e nello spazio l’archetipo o il modello, di tracciare e determinare la struttura dei regni in cui la scienza divide il mondo della natura. Queste non sono che alcune delle caratteristiche innate della sostanza stessa, ereditate e che condizionano l’attuale manifestazione della vita divina.

2. La vita o manifestazione del Logos planetario, “Colui nel quale viviamo, muoviamo e siamo”, è determinata dalla Sua stessa Natura. Per noi quella grande Vita incarna la perfezione e le qualità che la distinguono sono quelle cui tendono le nostre supreme [106] aspirazioni. Ma, per Esistenze più avanzate di Lui sul Sentiero cosmico (mi esprimo in termini simbolici e umani) Egli è un “Dio imperfetto”. Le imperfezioni che ostacolano lo sviluppo o la perfetta espressione dell’energia divina, allorché si uniscono alle qualità e alle tendenze ereditarie della sostanza mediante cui Egli deve esprimere la propria vita e i suoi propositi producono i “semi della morte e del degrado” che caratterizzano la nostra evoluzione planetaria nei quattro regni. Esse creano gli ostacoli, le difficoltà e gli impedimenti contro cui l’anima vivente in tutte le forme deve lottare, acquistando forza e comprensione e giungendo infine alla liberazione. 

 Queste sono le due cause planetarie principali. Non possono impedire l'emancipazione finale dell’anima, ma hanno il potere di ostacolarla e ritardarla, come in realtà fanno. Data l’attuale costituzione e struttura cerebrale, è inutile per l’uomo speculare su queste ipotesi; non giungerebbe ad alcuna conclusione e ne saprebbe quanto prima.

B. Cause iniziate dall’umanità stessa. Lentamente e per gradi l’umanità ha creato e intensificato quegli stati di coscienza illusori cui diamo il nome di mondo astrale. Tutto l’annebbiamento è formato dalla confluenza di una o più correnti di energia che producono un vortice temporaneo e, dal punto di vista dell’uomo (che osserva e partecipa), uno stato di tenebra, di confusione, che rende difficile (dapprima addirittura impossibile) discriminare e scegliere con chiarezza e in modo corretto. Ciò crea un’aura oggi così generale e inclusiva che, in senso figurato, sommerge tutti. Nell’infanzia dell’umanità [107] essa avvolgeva soltanto gli uomini più evoluti. Per comprendere ciò che intendo con questa affermazione, vi richiamo al fatto che gli uomini con poca intelligenza e quelli poco più che animali e dominati totalmente dagli istinti, vivono in modo semplice e senza complicazioni verso i fatti della vita che devono affrontare, per loro di capitale o unica importanza: la fame, la nascita e la morte, l’autodifesa e la perpetuazione della specie. Nella loro reazione alla vita è ben poco l’annebbiamento e la loro semplicità, simile a quella dei fanciulli, li salva e li protegge da molti mali più sottili. Le loro emozioni sono grossolane e le menti assopite. Ma via via che l’umanità si è evoluta, che la coscienza si è fatta sensibile a livelli superiori e la mente più attiva, annebbiamento e illusione si sono rapidamente sviluppati.

I primi sintomi si ebbero quando i discepoli e gli aspiranti dell’epoca Lemure (il cui problema era la giusta comprensione e il buon funzionamento controllato del corpo fisico) cominciarono a differenziare fra se stessi, quali esseri autocoscienti, e le forze fisiche e vitali. Ciò produsse immediatamente un’intensa attività nel centro della gola, che è l’aspetto superiore del sacrale (il centro del sesso) dando inizio all’annebbiamento e conducendo per la prima volta a riconoscere e considerare l’impulso e l’attrazione sessuali e, per l’iniziato di allora, la necessità di trasmutarli. In parallelo si sviluppò il più antico fra gli Yoga, o culto del corpo fisico, il cui obiettivo è il controllo da parte dell'anima e la successiva fusione del conscio e del subconscio.

Attorno agli aspiranti dell’epoca si addensarono le prime nebbie astrali, mentre l’illusione [108] non esisteva ancora. Il primo riconoscimento del piano delle emozioni, l’astrale, si destò nella coscienza dei gruppi che si preparavano alla prima iniziazione, la sola possibile a quei tempi. La ragione del lento risveglio della coscienza astrale negli aspiranti, allora polarizzati nel fisico, sta nel fatto che uno dei segreti dell’iniziazione è la giusta comprensione e il giusto uso della coscienza consapevole ed essere in grado di operare a un livello superiore a quello dell’umanità nel suo insieme, in un dato periodo. Perciò all’epoca Lemure l’uomo accentrato nel fisico che stesse per essere ammesso sul Sentiero era consapevole:

1. Della dualità fisica in cui la sua coscienza era solita agire normalmente e del conflitto fra il fisico di per sé e l’eterico o vitale.

2. Di una vaga coscienza superiore le cui caratteristiche erano qualità e sensibilità. Questo era allora l’unico rapporto sul piano che oggi è il più familiare, l’astrale.

3. Di un senso crescente della propria identità, l’anima o sé in via di risveglio, il Maestro che doveva condurlo dalla coscienza puramente fisica allo stadio divino successivo, la coscienza astrale. Non dimenticate, nella fatica del conflitto a voi ben noto, che ogni stadio evolutivo è divino.

Se quanto sopra risponde a verità, sarà evidente che l’annebbiamento ebbe inizio col riconoscimento di questi elementi nella coscienza, e fu il risultato delle reazioni umane alle complessità della propria costituzione e all’energia dell’anima.

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Col tempo l’intera famiglia umana divenne consapevole del nuovo dualismo fra la costituzione fisica e il piano astrale, oltre che dell’attività del centro spirituale presente in ciascuno, che a quello stadio si manifestò come coscienza e innata realizzazione (allora priva di ragionamento) di un impulso a una vita più elevata o a una tendenza a un’attività inferiore. In seguito questa vaga coscienza si sviluppò in ciò cui diamo il nome di Voce della Coscienza; allora le complicazioni e le difficoltà della vita si moltiplicarono e l’annebbiamento si radicò in terra in maniera ben definita. Fu questo ad accentuare oltre misura l’inferiore a danno del superiore, e a distogliere l’aspirante dalla realtà. Ripeto che, a quello stadio primitivo, l’annebbiamento era evocato e riconosciuto soltanto dai più evoluti.

La razza Lemure concluse poi lentamente il suo ciclo e le succedette l’Atlantidea. Durante i milioni di anni in cui questa razza compì il proprio sviluppo sulla terra erano ancora numerosi gli uomini dotati contemporaneamente di coscienza Lemure, proprio come oggi, nella razza Ariana, milioni di uomini esprimono coscienza atlantidea e sono polarizzati nel corpo astrale, vittime dell’emotività e del conseguente annebbiamento.

Durante la razza Atlantidea la dualità fisica venne risolta e il corpo fisico ed eterico si composero in una unità, come è ancora oggi per l’uomo sano. Il senso di dualità divenne allora il crescente riconoscimento di un conflitto nella sfera della qualità e nel campo delle “coppie degli opposti” odierne: bene e male, gioia e dolore, giusto e ingiusto, sensato e insensato, e tutta la serie di opposti che l’aspirante deve oggi affrontare.

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Nei primi stadi di ogni razza si conosce un temporaneo senso di unità, quando la scissione precedente è eliminata e la dualità iniziale è stata risolta. Si scopre allora un nuovo campo di scelta basata sull’emergere di nuovi valori superiori, e infine riprende il conflitto nella coscienza del singolo e dell’umanità, quando si tenta di risolvere questa dualità superiore.

Ciò avviene quando è debolmente percepito un aspetto superiore della coscienza e gli uomini si riconoscono quali esseri mentali. Più sentita è allora l’urgenza di sviluppare la mente e usarla nello sforzo di risolvere il problema in questa categoria di opposti sul piano astrale.

Contemporaneamente cresce sempre di più il senso della propria identità o dell’”Io sono”, e l’iniziato di oggi deve liberarsi dalla schiavitù dei sensi sul piano astrale, dalle dense nebbie in cui la sua percezione sensibile lo ha gettato e conquistare la propria libertà pervenendo al dominio totale del corpo astrale. Vi giunge sviluppando la capacità di passare fra gli opposti senza lasciarsi influenzare, così superandoli usando la mente per distribuire la luce che rivela “la via di ‘mezzo” e con il proprio splendore dissolve le nebbie.

L’annebbiamento si è infittito e intensificato via via che è aumentato il numero di coloro che superarono la prima scissione fisica accentrandosi nella coscienza astrale. Oggi, tali sono la sua diffusione e il successo del processo evolutivo, che l’umanità nel suo insieme vaga nelle nebbie e nei miasmi del mondo della coscienza senziente. Con questo termine [111] non mi riferisco all’apparato sensorio del sistema nervoso fisico, ma alla consapevolezza senziente del Sé, oggi così immerso nell’annebbiamento che le moltitudini sono completamente immedesimate col mondo del sentimento, della qualità, dei rapporti affettivi e delle reazioni emotive, condizionate da simpatie e antipatie e soprattutto dall’autocommiserazione, uno dei principali annebbiamenti dell’uomo sensibile e progredito. Sono gli uomini avanzati che più contribuisce a formare l’annebbiamento mondiale. Quello principale è la reazione dell'aspirante alla realtà quando per la prima volta è consapevole di ciò che esiste oltre il piano astrale. Egli interpreta tutto ciò che in esso sente e vede in termini di annebbiamento, emotività e fanatismo. Dimentica che la verità trascende il mondo dei sentimenti, dal quale non è influenzata e che può essere percepita nella sua purezza solo quando il sentimento è trasceso e trasmutato. Il secondo principale annebbiamento è l’autocommiserazione.

Oggi il mondo è diviso in tre gruppi, tutti soggetti a qualche fase di annebbiamento:

1. Uomini di coscienza atlantidea e perciò completamente annebbiati da:

a. Ciò che è materiale e oggetto di desiderio.

b. Ciò che sentono in ogni rapporto.

c. Ciò che ritengono essere ideale, vero o giusto, in base alle proprie reazioni ai pensatori del momento, che però non comprendono mentalmente.

d. Ciò che chiedono per il proprio benessere estetico ed emotivo.

e. Ciò che reca loro conforto spirituale nella religione e nel desiderio religioso. Notate questa frase.

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2. Uomini di coscienza più nettamente ariana. Ciò significa che la mente si sta risvegliando e presenta difficoltà e perciò le illusioni del piano mentale ora si aggiungono agli annebbiamenti del piano astrale. Queste illusioni sono di natura teorica e intellettuale.

3. Un gruppo di uomini che stanno emergendo da quello soggetto all'annebbiamento e all'illusione e mentale, e sono desti alla Voce del Silenzio e alle richieste dell’anima.

La complessità del problema psicologico moderno dipende dal fatto che in questa razza e in quest’epoca si assiste alla sintesi di tutti gli annebbiamenti e all'emergere delle illusioni del piano mentale. Oggi esistono aspiranti d’ogni livello, mentre le moltitudini ricapitolano i vari stadi evolutivi e nei loro strati inferiori comprendono ancora, anche se in misura limitata, esponenti di coscienza nettamente Lemure. [113]

Razza Dualità Problema Metodo Meta
Lemure
Forza fisica.
Energia vitale
Maya
Dominio astrale.
Hatha Yoga: Aspiranti
Laya Yoga: Discepoli
Prima iniziazione.
Ispirazione
Atlantidea
Le coppie di opposti.
Qualità.
Sensibilità.
Annebbiamento
Dominio mentale.
Bhakti Yoga: Aspiranti
Raja Yoga: Discepoli
Seconda iniziazione.
Illuminazione
Ariana
Guardiano della Soglia.
Angelo della Presenza.

Illusione

Dominio dell'anima
Raja Yoga: Aspiranti
Agni Yoga: Discepoli
Terza iniziazione.
Intuizione
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
L’illusione cresce rapidamente con lo sviluppo mentale dell’umanità, poiché è il soccombere alle potenti forme-pensiero formulate dai pensatori moderni e del recente passato che pure, al momento della loro creazione, erano la speranza dell’umanità. Incarnavano infatti le idee nuove e più avanzate, in virtù delle quali era possibile il progresso. Queste forme, una volta invecchiate e cristallizzate, sono una minaccia e un ostacolo all’espandersi della Vita. I problemi dell’illusione saranno pienamente compresi fra alcuni secoli, quando l’umanità sarà libera dall’annebbiamento, quando sul pianeta pochi saranno gli uomini di mentalità atlantidea e la coscienza lemure sarà completamente scomparsa. Tuttavia, col procedere dell’evoluzione gli eventi accelerano e l’epoca del predominio della coscienza ariana non è così lontano come si [114] potrebbe supporre. Non parlo di razza Ariana nel senso corrente, né in rapporto ai popoli nordici.

C. Cause iniziate dall’individuo. Se avete studiato attentamente quanto precede, vi sarà evidente che l’uomo s’incarna già ostacolato da un annebbiamento preesistente, di origine molto antica che, allo stadio attuale, non ha il potere di controllare. È molto potente. Faccio tuttavia notare che il vero significato della situazione sta nel fatto che queste condizioni offrono all’uomo l’opportunità di evocare la comprensione e il punto di vista dell’anima, poiché forniscono i mezzi per acquisire esperienza, in virtù della quale l’anima potrà assumere il dominio del meccanismo, la personalità, e operare in un campo determinato di servizio. I veicoli per mezzo dei quali essa cerca esperienza ed espressione sono di norma e per loro natura soggetti agli annebbiamenti mondiali, a quelli dell'umanità e anche all'illusione. Quando, nei primi stadi, l’anima è presa nei lacci di maya, dell’annebbiamento e infine dell’illusione, è perché si identifica con quelle forme e dunque con la nebbia che le avvolge, e non giunge all'identificazione con se stessa. Col procedere dell’evoluzione, la natura del problema diviene evidente all’anima incarnata ed essa comincia a liberarsi dai risultati dell’erronea identificazione. Ogni anima incarnata che riesce a liberare la propria coscienza dal mondo dell’illusione e dell'annebbiamento rende un vero servizio all’umanità e la aiuta a liberarsi da quell’antica e potente schiavitù.

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Si tenga tuttavia presente che quando l’uomo si avvicina allo stadio di coscienza in cui i corpi astrale e mentale sono entrambi attivi e operanti, egli stesso produce annebbiamento. Lotta contro forze esistenti in lui e nel suo mondo, e il crescente flusso di energia dell’anima (che entra in conflitto con le forze della personalità) forma gradualmente attorno a lui una zona di annebbiamento e di illusione in cui questa terza categoria di annebbiamento si sviluppa. 

Queste forme di annebbiamento dipendono dal manifestarsi di diverse forze che costituiscono la natura inferiore dell’uomo, di cui è sempre più consapevole e che passano per fasi di riconoscimento, potenza d'espressione e violenti conflitti fino a che, come Arjuna, l’anima in lotta resta perplessa fra le due forze opposte (forza della personalità ed energia dell’anima) e si domanda:

1. Quale è giusta, questa o quella?

2. Come posso distinguere quale sia il mio dovere o la mia responsabilità?

3. Come trovare la via d'uscita da questa situazione sconcertante?

4. Come far sì che il Guerriero prevalga e i due gruppi di forze, entrambi a me cari, si risolvano nell’unità?

5. Come uscire da questo vicolo cieco? 

6. Perché ferire ciò che amo e attraverso cui mi sono espressa così a lungo?

7. Come essere consapevole dell’illuminazione mentale che rivela la “via di mezzo”?

8. Come vedere Dio o la Sua Forma?

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Nella mente dell’aspirante sorgono molte domande come queste, segno di perplessità, confusione, consapevolezza dell'annebbiamento circostante e di uno stadio di illusione e impotenza. Contro di lui lottano tutte le forze della sua natura e quelle dell’umanità e del pianeta. Egli si sente impotente, inerte, debole e privo di speranza; non vede nemmeno la via d’uscita. Soltanto un fatto rimane chiaro, l’esistenza dell’anima, l’Identità immortale, il Guerriero dietro le scene, la guida del carro, Krishna, il Cristo interiore.

La Bhagavad Gita può essere interpretata interamente dal punto di vista del conflitto del discepolo con l’annebbiamento e gli studenti farebbero bene a studiarla.

Gli annebbiamenti individuali di cui il discepolo è consapevole sono di cinque tipi di forza, e quando sono attivati simultaneamente producono gli annebbiamenti strettamente iniziati e prodotti dall’uomo stesso. Essi sono:

1. Le forze della sua natura fisica densa e del corpo vitale il quale, tramite il fisico denso, genera una condizione di maya o di energia incontrollata.

2. Le forze della natura astrale, basate sul desiderio e sulla senzienza. A questo stadio si dividono in due gruppi che chiamiamo le coppie di opposti. La loro potenza va accentuandosi in questo periodo di storia individuale, poiché il discepolo è per lo più polarizzato nel corpo astrale e quindi soggetto agli annebbiamenti causati dall'interazione fra gli opposti, oltre che da maya, come già detto.

3. Le forze della natura mentale inferiore, chitta o sostanza mentale, di cui è composto il corpo mentale. Essa [117] è colorata dall’attività del passato come la sostanza di ogni veicolo, ciò che a maya e all’annebbiamento aggiunge l'illusione.

4. Emerge il raggio della personalità che intensifica le tre forze suddette, per poi sintetizzarle.  Ciò che vien detto il “triplice stato di annebbiamento” emerge allora in un annebbiamento di maggiore entità.

5. Durante tutto questo processo il raggio, o l’energia, dell’anima aumenta costantemente la potenza del proprio ritmo cercando di imporre alla personalità il suo proposito e la sua volontà. Raggiunto uno stato di equilibrio, il rapporto e gli scambi fra anima e personalità sospingono l’uomo verso il Sentiero della Prova e quello del Discepolato, fino alla Porta dell’Iniziazione davanti alla quale egli riconosce la dualità finale in attesa di essere risolta: il Guardiano della Soglia e l’Angelo della PRESENZA.

La natura di questi annebbiamenti è diversa per ciascuno, poiché è il raggio che determina l’annebbiamento o l’illusione cui un uomo soccombe e che più facilmente genera. Il discepolo deve differenziare fra:

1. Gli annebbiamenti o l'annebbiamento già esistenti nell’ambiente ai quali sarà facilmente attratto o che attirerà a sé, essendo la linea di minor resistenza.

2. L’annebbiamento che egli genera in quanto vive dotato di una costituzione particolare, colorata dalle incarnazioni passate e dalla qualità del suo raggio.

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È un soggetto complesso e sarebbe inutile addentrarsi in particolari. Posso indicare gli annebbiamenti principali (e con questo termine alludo a maya e a varie illusioni) cui i vari raggi predispongono l'uomo. Tenendo poi conto dei raggi dei tre veicoli di manifestazione, la personalità e l’anima, si palesa la grande complessità del problema. Tuttavia ricordate che l’esito è certo e determinato poiché, in questo sistema solare, il trionfo dell’anima e il suo predominio finale è la conclusione inevitabile, per quanto grande sia l’annebbiamento e strenua la lotta. Per l’aspirante, accertare il proprio raggio è uno dei primi passi per comprendere il suo problema e il metodo per liberarsi. La psicologia del futuro si indirizzerà alla scoperta dei due raggi, dell’anima e della personalità. Fatto questo con lo studio del tipo fisico, delle reazioni emotive e delle propensioni mentali, l'attenzione sarà rivolta ad accertare i raggi che governano i singoli veicoli. Quando i cinque raggi (egoico, della personalità, fisico, astrale e mentale) siano accertati con una certa approssimazione, si dovranno prendere in considerazione i seguenti elementi: 

1. La natura, la qualità e la stabilità del sistema ghiandolare.

2. Il livello evolutivo raggiunto. Lo si accerterà con l’attento esame dei centri, delle ghiandole e del loro mutuo rapporto.

3. Il riconoscimento dei punti di scissione o le fratture nella personalità esistenti., che possono essere:

a. Fra il corpo fisico e l’eterico, causa di scarsa vitalità, debolezza fisica, ossessioni e molte altre difficoltà.

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b. Nel corpo astrale, causa di un gran numero di problemi e complicazioni psicologiche dovute ad eccessiva sensibilità, a reazioni all’annebbiamento dell’ambiente, a tendenze innate o risultanti da sensibilità ad annebbiamenti altrui.

c. Nel corpo mentale, causa di illusioni di varia specie, come il dominio esercitato da forme-pensiero autocreate, sensibilità a forme-pensiero mondiali, nazionali o delle varie scuole di pensiero preesistenti, idee fisse, senso drammatico o della propria importanza, fanatica adesione a complessi di idee ereditati dal passato, reazioni mentali di natura puramente personale

d. Fra uno qualsiasi dei gruppi di forze che chiamiamo corpi:

Fra l’eterico e l’astrale.

Fra l’astrale e il mentale.

Vi è, ad esempio, una precisa corrispondenza fra lo stato di negatività verso la vita del piano fisico, risultato di carenza d'integrazione tra fisico ed eterico, e mancanza di interesse per la vita fisica e difficoltà di inserimento, comuni a uomini di pensiero focalizzati a livello astratto e scientifico. In entrambi i casi la manifestazione sul piano fisico non riesce ad essere definita e decisiva, né a risolvere problemi dell’esistenza di questo piano in modo chiaro e soddisfacente; entrambi i gruppi non sono positivi fisicamente, ma le cause di queste condizioni relativamente simili sono totalmente differenti, sebbene gli effetti siano simili. 

4. La comprensione del Sentiero della Vita percorso dall’uomo con lo studio dei dati astrologici. A tale proposito è necessario tener conto del fatto che il segno natale [120] del sole indica le tendenze della personalità e incarna le caratteristiche ereditate dal passato, mentre l’ascendente contiene l'indicazione della via che l’anima dell’uomo vorrebbe che egli seguisse.

Molti altri elementi meritano un'accurata attenzione. Il problema dell’individuo è complicato da tendenze ereditarie di natura familiare, nazionale e di razza, le quali influiscono fortemente sul corpo fisico nei suoi due aspetti, producendo annebbiamenti di vario genere. Egli è anche influenzato da idee ereditarie che sono l’incarnazione di forme-pensiero del tipo di approccio alla verità proprio della famiglia, della nazione e della razza. Ciò produce potenti illusioni cui si può facilmente soccombere. Vi sono inoltre forze provenienti dal segno zodiacale in cui il sole sta transitando, che ingenerano condizioni come le attuali, dovute al fatto che il nostro sole sta passando a un nuovo segno dello zodiaco. Nuove e potenti energie agiscono sull'umanità e producono effetti in tutti i tre corpi, suscitando annebbiamenti nella natura emotiva e illusioni in quella mentale. Chi sia facilmente soggetto agli annebbiamenti oggi è cosciente di un pronunciato dualismo. Come vedete il soggetto è molto vasto e la scienza degli influssi psicologici con conseguenti risultati nel meccanismo umano è ancora ai primi passi. Tuttavia ho indicato quanto basta per stimolare il vostro interesse e avviare ricerche in questo campo dell'attività psicologica. 

Riprendiamo ad esaminare i molti annebbiamenti astrali prodotti dai raggi e in rapporto con essi:

PRIMO RAGGIO

Annebbiamento della forza fisica.

Annebbiamento del magnetismo personale.

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Annebbiamento dell’egocentrismo e del potere personale.

 Annebbiamento di "essere al centro".

Annebbiamento dell'ambizione personale egoistica.

Annebbiamento del dominio, della dittatura, e del dettar legge.

Annebbiamento del Messia, del complesso messianico in politica.

Annebbiamento del destino egoistico, della divina sovranità imposta in modo personale.

 Annebbiamento della distruzione.

 Annebbiamento dell'isolamento, della solitudine e dell'indifferenza.

Annebbiamento dell'imposizione della volontà su individui e gruppi.

SECONDO RAGGIO

Annebbiamento di essere amati.

Annebbiamento della popolarità.

Annebbiamento della saggezza personale.

Annebbiamento della responsabilità egoistica.

Annebbiamento della comprensione troppo completa che impedisce l'azione corretta.

Annebbiamento dell'autocommiserazione, annebbiamento fondamentale di questo raggio.

Annebbiamento del complesso messianico religioso e filantropico.

Annebbiamento della paura, per indebita sensibilità.

Annebbiamento dell'abnegazione.

Annebbiamento altruismo egoistico.

Annebbiamento dell'autocompiacimento.

Annebbiamento del servizio egoistico.

TERZO RAGGIO

Annebbiamento di essere sempre affaccendati.

Annebbiamento di cooperare col Piano in modo individuale e [122] non in gruppo. 

Annebbiamento di fare continui progetti.

Annebbiamento del lavoro creativo senza vero movente.

Annebbiamento delle buone intenzioni, fondamentalmente egoistiche.

Annebbiamento di essere il “ragno al centro”.

Annebbiamento del Deus ex machina”.

Annebbiamento della manipolazione indiretta e continua.

Annebbiamento della presunzione, in quanto a conoscenza ed efficienza.

QUARTO RAGGIO

Annebbiamento dell'armonia, tesa al proprio benessere e per soddisfazione personale.

Annebbiamento della guerra.

Annebbiamento del conflitto per imporre giustizia e pace.

Annebbiamento della vaga percezione artistica.

Annebbiamento della percezione psichica anziché intuito.

Annebbiamento della percezione musicale.

Annebbiamento delle coppie di opposti, in senso superiore.

QUINTO RAGGIO

Annebbiamento del materialismo, o eccessiva accentuazione della forma.

Annebbiamento dell'intellettualità.

Annebbiamento della conoscenza e definizione.

Annebbiamento della certezza, basata su un punto di vista limitato.

Annebbiamento della forma che nasconde la realtà