Scorri i Capitoli di questo Libro

CAPITOLO VI - LA LOGGIA DEI MAESTRI

CAPITOLO VI

LA LOGGIA DEI MAESTRI

Sue suddivisioni

Nel capitolo precedente abbiamo accennato alle più elevate funzioni della Gerarchia del nostro pianeta. Ora ci occuperemo delle due suddivisioni nelle quali si ripartiscono gli altri Membri. Essi formano letteralmente due Logge nella Gerarchia stessa.

a. La Loggia - alla quale appartengono gli iniziati che hanno oltrepassata la quinta iniziazione, ed un gruppo di deva o angeli.

b. La Loggia Azzurra, che include tutti gli iniziati della terza, quarta e quinta iniziazione.

Al di sotto vi è un folto gruppo d’iniziati della prima e della seconda iniziazione, e poi discepoli d’ogni grado che vengono considerati come affiliati alla Loggia, ma non proprio come suoi membri. Vi sono infine gli uomini che percorrono il sentiero della prova, i quali sperano di giungere all’affiliazione con strenui sforzi.

Da un altro punto di vista possiamo considerare i membri della Loggia ripartiti in sette gruppi, ognuno dei quali rappresenta un tipo della settemplice energia planetaria che emana dal Logos planetario. Dapprima vi fu una divisione triplice, come sempre nell’evoluzione si hanno dapprima i tre maggiori (che si manifestano attraverso i tre dipartimenti) e poi i sette che di nuovo si manifestano come una triplice differenziazione ed un settenario. I lettori ricordino che tutto ciò che viene detto in questo libro si riferisce all’attività della Gerarchia in relazione al quarto regno, o umano, [51] e in modo particolare ai Maestri che lavorano in connessione con l’umanità. Qualora si dovesse trattare dell’evoluzione dei deva, l’esposizione e la suddivisione sarebbero totalmente diverse.

Vi sono aspetti del lavoro della Gerarchia che influenzano, ad esempio, il regno animale. Questo richiede l’attività di esseri, collaboratori e adepti del tutto distinti dai servitori del quarto regno. Perciò si ricordi attentamente che tutti questi particolari sono relativi e che l’opera ed i membri della Gerarchia sono infinitamente più grandi e più importanti di quanto possano apparire da una lettura superficiale di queste pagine. Noi stiamo certamente trattando del principale lavoro della Gerarchia, poiché il servizio al regno umano è in rapporto con la manifestazione dei tre aspetti della divinità, ma le altre suddivisioni sono interdipendenti e il lavoro procede come un tutto sintetico.

I servitori spirituali o adepti che si occupano dell’evoluzione della famiglia umana sono sessantatre, compresi i tre grandi Signori; si ha quindi il “nove volte sette” necessario per il lavoro. Di questi, quarantanove operano exotericamente (se così possiamo esprimerci) e quattordici esotericamente, poiché si occupano maggiormente della manifestazione soggettiva. Non molti dei Loro nomi sono noti, né sarebbe bene, in molti casi, svelare la Loro identità, la dimora e la loro sfera d’attività. Un’esigua minoranza, per karma di gruppo e volontà di sacrificio si è palesata al mondo durante gli ultimi cento anni e perciò è possibile darne alcune informazioni. Indipendentemente da qualsiasi scuola di pensiero, un certo numero d’uomini in tutto il mondo è oggi consapevole della loro esistenza, ed il sapere che Essi operano in un grande [52] piano di lavoro unificato può incoraggiarli a testimoniare la propria conoscenza, dimostrando indiscutibilmente la realtà della loro opera. Alcune scuole d’occultismo e teosofia hanno preteso d’essere le sole depositarie del Loro insegnamento, le sole organizzazioni che Essi utilizzano per svolgere la propria opera, limitando con ciò la Loro azione e formulando promesse che il tempo e gli eventi non potranno confermare. Indubbiamente i grandi Esseri operano attraverso quei gruppi di pensatori, trasfondendo molta della loro forza nell’opera svolta da quelle organizzazioni, tuttavia hanno discepoli e seguaci ovunque, ed operano attraverso molti gruppi e metodi d’insegnamento. Discepoli di questi Maestri sono attualmente incarnati in tutto il mondo col solo intento di partecipare alle attività e alla diffusione delle verità insegnate dalle varie chiese, scienze e filosofie, producendo in tal modo, entro le organizzazioni stesse, un’espansione, un’apertura e, se necessario una disintegrazione, che altrimenti non sarebbe stata possibile. Sarà opportuno che tutti gli studiosi di occultismo riconoscano tali fatti, e coltivino la capacità di riconoscere la vibrazione della Gerarchia che si manifesta per mezzo di discepoli nei gruppi e nei luoghi più disparati.

In relazione all’opera svolta dai Maestri tramite i loro discepoli, sarà bene stabilire che tutte le scuole di pensiero promosse dall’energia della Loggia sono in ogni caso fondate da uno o più discepoli e che essi, e non il Maestro, sono responsabili dei risultati e del karma che ne consegue. Il metodo impiegato è circa il seguente: il Maestro rivela al discepolo l’obiettivo previsto per un breve ciclo immediato e gli suggerisce gli sviluppi che sarebbero auspicabili. Spetta al discepolo trovare il [53] metodo migliore per ottenere i risultati previsti, e formulare i piani atti ad assicurare una certa misura di successo. Fatto questo egli avvia il proprio progetto, fonda la sua società od organizzazione e diffonde l’opportuno insegnamento. Egli è responsabile della scelta dei collaboratori, della distribuzione del lavoro a seconda delle capacità e della più opportuna presentazione dell’insegnamento. Il Maestro si limita a sorvegliare con interesse e simpatia il tentativo fintanto che esso è mantenuto all’altezza dell’ideale iniziale e si sviluppa  sulla base del puro altruismo. Nel caso in cui il discepolo dimostrasse scarso discernimento nella scelta dei collaboratori, o risultasse incapace di rappresentare la verità, la colpa non dovrà essere attribuita al Maestro. Se il discepolo lavora bene e tutto procede come desiderato, il Maestro continuerà a riversare la Sua benedizione su quel tentativo. Se il discepolo fallisce e se i suoi successori, deviando dall’impulso originario, disseminano errori, pur sempre con amore e simpatia, il Maestro ritirerà quelle benedizioni, trattenendo la propria energia, e cessando così di stimolare ciò che è meglio lasciar morire. Le forme possono sorgere e scomparire e l’interesse del Maestro e la Sua benedizione si riversano in questo o in quel canale; il lavoro può procedere con un mezzo o con un altro, mentre la forza della vita sempre permane, infrangendo la forma inadeguata o utilizzandola quando sia idonea per la necessità immediata.

Alcuni Maestri e la Loro Opera

Del primo grande gruppo governato dal Manu fanno parte due Maestri: Jupiter e Morya. Entrambi hanno oltrepassato la quinta iniziazione e il Maestro Jupiter, che è anche il Reggente per l’India, è considerato il più anziano fra i membri della Loggia di Maestri. Egli dimora nei monti Nilghiri dell’India meridionale, e non è uno dei Maestri che [54] solitamente assumono allievi, poiché conta fra i suoi discepoli iniziati d’alto grado ed un certo numero di Maestri. Egli tiene le redini del governo dell’India, inclusa anche buona parte della frontiera settentrionale, ed a lui è affidato l’arduo compito di indirizzare gradatamente l’India verso la liberazione dalla sua caotica instabilità ed agitazione, e di collegarne i popoli in una sintesi finale. Il Maestro Morya, uno dei più noti fra gli adepti orientali, annovera fra i propri allievi numerosi europei ed americani; è un principe Rajput e per molti decenni ebbe un’alta posizione sociale in India.

Egli opera in stretta cooperazione con il Manu e in avvenire sarà Egli stesso il Manu della sesta razza radice. Assieme al suo Fratello, il Maestro K.H., dimora a Shigatse nell’Himalaya, ed è una figura ben nota agli abitanti di quel remoto villaggio. È uomo di statura alta e imponente, ha capelli, barba e occhi scuri, e potrebbe apparire severo se tale severità non venisse smentita dall’espressione degli occhi. Da molti secoli Egli ed il suo Fratello, il Maestro KH., lavorano quasi come un essere solo e così continueranno in futuro, perché il Maestro K.H. assumerà la funzione di Istruttore del Mondo quando l’attuale la lascerà vacante per più elevati compiti, ed avrà inizio la sesta razza radice. Le loro dimore sono pure vicine ed Essi trascorrono gran parte del loro tempo nella più stretta collaborazione. Poiché il Maestro Morya appartiene al primo raggio, di volontà o potere, la sua opera è principalmente diretta all’attuazione dei piani formulati dall’attuale Manu. Egli agisce quale ispiratore degli statisti di tutto il mondo e, attraverso il Mahachohan, dirige le forze che determineranno le condizioni desiderate per favorire l’evoluzione umana. Sul piano fisico Egli influenza i grandi dirigenti nazionali [55] dotati d’ampia visione e di ideali internazionali, e con lui cooperano dei grandi deva del piano mentale e tre grandi gruppi di angeli pure nei livelli mentali, uniti a deva minori i quali vivificano le forme pensiero, mantenendo in tal modo vive le forme pensiero delle Guide della razza per il bene di tutta l’umanità.

Il Maestro Morya istruisce molti discepoli ed opera in rapporto con numerose organizzazioni di tipo esoterico ed occulto, come pure attraverso gli uomini di stato ed i politici di tutto il mondo.

Il Maestro Koot Humi, pure ben noto in Occidente, ha numerosi discepoli ovunque. Egli è del Kashmir, sebbene la sua famiglia sia originaria dell’India. È un iniziato di alto grado ed appartiene al secondo raggio, di amore-saggezza. È un uomo di nobile presenza, d’alta statura, sebbene più esile in confronto al Maestro Morya. È di bell’aspetto, con capelli e barba di un bruno dorato e gli occhi di un meraviglioso azzurro intenso, attraverso i quali sembra irradiare l’amore-saggezza dei secoli. Possiede una vasta cultura ed esperienza, avendo a suo tempo frequentata un’università britannica, e parla inglese correntemente. Le sue letture si estendono a molti campi ed al suo studio nell’Himalaya affluiscono tutti i libri della letteratura corrente nelle diverse lingue. Si dedica prevalentemente a vivificare certe grandi filosofie, e si interessa di molte istituzioni filantropiche. A lui è affidato in gran parte il compito di stimolare la manifestazione dell’amore latente nel cuore degli uomini e ridestare nella coscienza dell’umanità la percezione del fatto fondamentale della fratellanza.

In questo particolare periodo i Maestri M., K.H. e Gesù si interessano [56] in modo specifico dell’unificazione (nella misura del possibile) del pensiero orientale e occidentale, affinché le grandi religioni orientali e la religione cristiana in tutte le sue diverse ramificazioni possano trarne reciproco beneficio. In tal modo si spera di giungere all’avvento di una grande Chiesa universale.

Il Maestro Gesù, punto focale dell’energia che fluisce attraverso le diverse chiese cristiane, vive attualmente in un corpo siriano e dimora in una certa località della Terra Santa. Viaggia molto e trascorre un tempo considerevole nelle varie parti d’Europa. Opera specialmente con le masse piuttosto che con gli individui, sebbene abbia riunito intorno a sé numerosi allievi. Appartiene al sesto raggio, di devozione o idealismo astratto, e i suoi allievi si distinguono spesso per il fanatismo e la devozione che si manifestarono fra i martiri nei primi tempi del cristianesimo. Egli è una figura piuttosto marziale, un uomo di disciplina, dalle leggi e dalla volontà di ferro. È alto e magro, il suo volto è affilato; ha capelli neri, carnagione chiara, occhi azzurri penetranti. Il suo lavoro è attualmente di estrema responsabilità, poiché a lui è affidato il problema di dirigere il pensiero dell’occidente dall’attuale stato di agitazione nelle pacifiche acque della certezza e della conoscenza, e preparare la via in Europa e in America, all’avvento dell’Istruttore del Mondo. È citato più volte nella Bibbia, e lo troviamo dapprima come Giosuè figlio di Nun, poi di nuovo ai tempi di Esdra come Giacobbe; conseguì la terza iniziazione come Giosuè (vedi libro di Zaccaria). Nel Vangelo è noto per due grandi sacrifici: offrì il proprio corpo al Cristo affinché se ne servisse, e fece la grande rinuncia corrispondente alla quarta iniziazione. Quale Apollonio di Tiana conseguì [57] la quinta iniziazione e divenne Maestro di Saggezza. Da allora è sempre rimasto ed ha sempre lavorato con la chiesa cristiana, alimentando il germe della vera vita spirituale esistente fra i suoi membri di tutte le sette e suddivisioni, e neutralizzando quanto possibile gli errori degli ecclesiastici e dei teologi. Egli ne è il grande Condottiero, il Generale ed il saggio Esecutore, e per quanto concerne la Chiesa coopera strettamente con il Cristo, risparmiandogli molto lavoro e facendogli da intermediario ovunque sia possibile. Nessuno conosce i problemi dello Occidente meglio di lui e con altrettanta saggezza; nessuno è in contatto più stretto con coloro che sostengono i migliori insegnamenti cristiani, e nessuno è più consapevole di lui delle necessità attuali. Alcuni alti prelati della chiesa anglicana e di quella cattolica sono suoi saggi rappresentanti.

Il Maestro Djwal Khul, o Maestro D.K. come viene frequentemente chiamato, è un altro adepto del secondo raggio, di amore-saggezza. Conseguì la quinta iniziazione nel 1875, ultimo in ordine di tempo fra gli adepti, e perciò vive ancora nel medesimo corpo di allora, mentre quasi tutti gli altri Maestri conseguirono la quinta iniziazione in corpi precedenti agli attuali. Il suo corpo quindi non è giovane, ed Egli è Tibetano. È molto devoto al Maestro K.H. e dimora in una casetta poco distante da quella più grande del Maestro. Per la sua predisposizione a servire ed a compiere qualunque cosa ci sia da fare, è stato chiamato il “Messaggero dei Maestri”. È molto erudito, e fra i Maestri è il più profondo conoscitore di quanto concerne i raggi e le Gerarchie planetarie del sistema solare. Lavora con coloro che si dedicano alla guarigione; ignoto e non visto coopera con tutti i ricercatori della verità nei grandi laboratori del mondo, con tutti coloro che si dedicano in modo preciso a risanare e dare sollievo al mondo, e con i grandi movimenti filantropici mondiali [58] come la Croce Rossa. Si occupa dei discepoli di diversi Maestri che sono in grado di trarre profitto dalle sue istruzioni, e negli ultimi dieci anni si è assunto buona parte dell’opera d’insegnamento del Maestro Morya e del Maestro K.H., prendendo alcuni dei loro discepoli in periodi stabiliti. Inoltre lavora con certi gruppi di deva degli eteri, i deva guaritori, i quali collaborano con lui nel curare alcune malattie fisiche dell’umanità. Egli dettò gran parte de La Dottrina Segreta ad H. P. Blavatsky e le mostrò molte illustrazioni, fornendo inoltre la maggior parte dei dati contenuti in quell’opera.

Il Maestro che si occupa in modo particolare del futuro sviluppo delle vicende umane in Europa e dello sviluppo mentale in America ed in Australia è il Maestro Rakoczi. È ungherese, dimora nei Carpazi e in un certo periodo fu una figura ben nota alla Corte ungherese. Si possono trovare notizie su di lui in antichi libri di storia. E fu particolarmente in vista sotto le spoglie del conte di S. Germain, e prima ancora sotto quelle di Ruggero e poi di Francesco Bacone. È interessante notare che, poiché il Maestro R. sui livelli interiori si occupa delle vicende europee, il suo nome quale Francesco Bacone è stato richiamato all’attenzione pubblica con la controversia Bacone-Shakespeare. Il Maestro R. è piuttosto piccolo ed esile; porta una barba nera appuntita, ha capelli neri lisci, e non assume tanti discepoli come i Maestri precedenti. Attualmente, assieme al M. Hilarìon, si occupa della maggior parte dei discepoli occidentali appartenenti al terzo raggio. Egli è del settimo raggio, della magia o dell’ordine cerimoniale, e lavora soprattutto mediante il rituale e il cerimoniale esoterico, essendo vitalmente [59] interessato agli effetti, finora non riconosciuti, del cerimoniale massonico, delle varie confraternite e delle chiese in genere. Nella Loggia è di solito chiamato il “Conte”, e tanto in America quanto in Europa, dirige praticamente l’attuazione dei piani stabiliti dal consiglio esecutivo della Loggia. Alcuni Maestri formano un gruppo interiore attorno ai tre grandi Signori e si riuniscono molto frequentemente in concilio.

Il Maestro Hilarìon, che in un’incarnazione precedente fu Paolo di Tarso, appartiene al quinto raggio, della conoscenza concreta o scienza. Ha corpo cretese, ma vive  per lo più in Egitto. Da lui il mondo ebbe il trattato occulto “La Luce sul Sentiero”. Nell’attuale crisi la sua opera interessa in modo particolare il pubblico in genere, poiché egli lavora allo sviluppo dell’intuizione e vigila e trasmuta i grandi movimenti che tendono a squarciare il velo che separa dall’invisibile. Attraverso i suoi discepoli, con la sua energia stimola la ricerca psichica, ed il movimento spiritista fu iniziato da lui tramite alcuni dei suoi allievi. Vigila su tutti gli psichici d’ordine superiore, aiutandoli a sviluppare i loro poteri per il bene generale, e assieme ad alcuni deva del piano astrale si adopera per rendere accessibile ai cercatori della verità il mondo soggettivo esistente dietro quello materiale.

Si può dire poco dei due Maestri inglesi. Nessuno dei due assume allievi nello stesso modo del Maestro K.H. e del Maestro M. Uno di essi, che risiede in Gran Bretagna, dirige in modo preciso la razza anglosassone e si occupa dei piani per il suo futuro sviluppo. Egli assiste il movimento sindacale in tutto il mondo, [60] trasmutando e dirigendo, e la sua mano dirige anche l’attuale marea crescente della democrazia. Dall’agitazione democratica, dall’attuale tumulto caotico, scaturirà la futura situazione mondiale le cui note dominanti saranno cooperazione e non competizione, distribuzione e non accentramento.

Possiamo accennare brevemente ad un altro Maestro, il Maestro Serapis, spesso detto l’Egiziano. È il Maestro di quarto raggio ed i grandi movimenti artistici mondiali, l’evoluzione della musica, della pittura e della produzione drammatica ricevono da lui un impulso vitale. Attualmente dedica gran parte del suo tempo e della sua attenzione all’opera dei deva, o all’evoluzione angelica, affinché possano facilitare la prossima grande rivelazione della musica e della pittura. Non è possibile dire altro di questo Maestro, né rilevare il luogo in cui dimora.

Il Maestro P. lavora alla dipendenza del Maestro R. nell’America del Nord. Esotericamente si è molto occupato delle varie scienze mentali, quali la Scienza Cristiana e il Nuovo Pensiero, poiché entrambi questi movimenti sono promossi dalla Loggia nel tentativo di insegnare agli uomini la realtà dell’invisibile e il potere creativo della mente. Il Maestro P. ha un corpo irlandese ed è del quarto raggio; il luogo in cui risiede non può essere rivelato. Quando il Maestro Serapis rivolse la propria attenzione all’evoluzione dei deva, il Maestro P. si assunse gran parte del suo lavoro.

Il lavoro attuale 

A questo punto può essere opportuno accennare ad alcuni fatti riguardanti i Maestri e la loro opera nel presente e nel futuro. In primo luogo vi è la formazione di allievi e discepoli per metterli in grado di essere utilizzati in occasione di due grandi eventi: l’uno la [61] venuta dell’Istruttore del Mondo tra la metà e la fine di questo secolo, e l’altro l’instaurazione della nuova sesta sottorazza e la ricostruzione che seguirà alle attuali condizioni mondiali. Poiché la presente è la quinta sottorazza della quinta razza-radice, la pressione del lavoro sui cinque raggi della mente governati dal Mohachohan è molto forte. I Maestri stanno sostenendo un pesante carico, e gran parte della loro opera d’insegnamento è stata delegata ad iniziati e discepoli avanzati, ed alcuni Maestri del primo e secondo raggio hanno temporaneamente assunto discepoli del dipartimento del Mahachohan. 

In secondo luogo, è necessario preparare il mondo, su vasta scala, per l’avvento dell’Istruttore del Mondo, e devono essere prese le misure necessarie prima che Essi stessi vengano fra gli uomini, come faranno certamente parecchi verso la fine del secolo. Fra i Maestri che si preparano in modo specifico per questo compito si sta formando un gruppo speciale, e il Maestro Morya, il Maestro K.H. e il Maestro Gesù, vi saranno particolarmente impegnati verso l’ultimo quarto di secolo. Anche altri Maestri vi parteciperanno, ma gli uomini dovrebbero quanto più possibile familiarizzarsi con i nomi e le attività dei tre ora menzionati. Altri due Maestri, in particolare rapporto con il settimo raggio, il cui lavoro specifico consiste nel  sovraintendere allo sviluppo di certe attività entro i prossimi quindici anni, operano agli ordini del Maestro R. Può essere data la precisa assicurazione che prima della venuta del Cristo verranno attuati riordinamenti tali, che a capo di ogni grande organizzazione vi sarà un Maestro, o un iniziato di terzo grado. A capo di alcuni fra i più importanti gruppi occulti, dei Massoni di tutto il mondo, e delle diverse branche della Chiesa residenti in molte delle grandi nazioni, [62] vi saranno degli iniziati o dei Maestri. L’opera dei Maestri sta ora procedendo e tutti i loro sforzi sono diretti verso il buon esito finale. Ovunque stanno raccogliendo coloro che, in qualche modo, mostrino una tendenza a rispondere alla vibrazione superiore, cercando di intensificare la loro e rendendoli così utilizzabili per la venuta del Cristo. L’opportunità è grande, poiché quando giungerà quel momento, mediante l’eccezionale potenza della vibrazione esercitata sugli uomini, coloro che ora compiono la necessaria preparazione potranno fare un grande passo innanzi e varcare la porta dell’iniziazione.

[63]