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7° CONFERENZA

7° CONFERENZA

L’EVOLUZIONE COSMICA

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Può sembrare presuntuoso il voler parlare di un argomento di cui nessuno conosce nulla, ma in virtù della legge d’analogia possiamo trarne deduzioni tali da condurci a riflessioni molto interessanti.

Durante le nostre conferenze abbiamo considerato l’evoluzione dell’atomo fino ad includere l’intero sistema solare nel termine “atomo”. Abbiamo studiato prima, per sommi capi, l’atomo della sostanza, poi l’atomo umano e abbiamo poi applicato le no- stre conoscenze riguardo a questi due atomi ad una sfera o atomo ancora più vasta: un pianeta, chiamandolo atomo planetario; quindi, estendendo l’idea al sistema solare, abbiamo affermato che esso può considerarsi un’unità ancora maggiore entro un più grande tutto.

In relazione all’argomento abbiamo studiato tre metodi di evoluzione o di sviluppo. Abbiamo [144] considerato gli aspetti che si sono sviluppati per mezzo di questi atomi, le loro qualità o natura psichica ed abbiamo visto come nell’atomo di sostanza la sola qualità psichica di cui si possa parlare è l’intelligenza. Passando alle forme atomiche subumane abbiamo visto come le forme nei due regni della natura, il regno vegetale ed il regno animale, dimostrino un’altra qualità della Divinità, quella della sensazione, del sentimento o amore ed emozione embrionali. Nel regno animale abbiamo trovato anche una terza qualità, quella di una mente rudimentale che incomincia a mostrarsi finché, arrivato all’atomo umano, abbiamo trovato tre aspetti che dimostrano intelligenza, amore e volontà centrale. Estendendo ancor oltre il concetto, al pianeta e al sistema solare, abbiamo trovato che c’è una grande Intelligenza o Mente, che opera attraverso la forma e che la utilizza per dimostrare un’altra qualità: Amore-Saggezza, mentre una grande Volontà centrale fornisce l’energia all’insieme. Ne abbiamo dedotto che questa Volontà centrale potrebbe essere la manifestazione di un’entità che l’intero sistema, dal più piccolo atomo di sostanza fino alla grande Vita che infonde energia allo schema planetario.

Poste queste basi abbiamo considerato l’evoluzione [145] della vita cosciente entro la forma atomica, trovando che ogni atomo sviluppa costantemente un tipo più alto di coscienza, che la coscienza umana si distingue da tutte le altre forme inferiori in quanto è auto-cosciente, che l’uomo è una volontà intelligente che esegue coscientemente ogni azione, è consapevole di quanto lo circonda ed opera secondo una linea di attività definita, con uno specifico obiettivo. L’auto-coscienza dell’uomo conduce ancora a qualcosa di più vasto, alla coscienza del grande Spirito planetario, che può essere meglio espressa col termine “coscienza di gruppo”. Procedendo nell’evoluzione l’uomo passerà dallo stadio dell’auto-coscienza in cui siamo ora, a quello in cui si rende conto del vero significato di coscienza di gruppo, ciò che per il momento non è che un bellissimo ideale o un sogno che potrà un giorno materializzarsi. La coscienza di gruppo condurrà logicamente a ciò che, per mancanza di termini migliori, si potrebbe chiamare coscienza di Dio, benché io cerchi di evitare l’uso della parola Dio a causa delle molte discussioni che essa suscita nel mondo, fra i differenti pensatori. Queste differenze sono causate dalle varie terminologie usate per esprimere idee fondamentali e dai differenti metodi di organizzazione. Quando lo scienziato [146] parla ad esempio di forza e d’energia, quando il cristianesimo parla di Dio e gli indù usano espressioni analoghe al “io sono quello che sono” o parlano del Sé, tutti parlano dell’unica grande vita. Ma si perde molto tempo nel tentativo di dimostrare l’errore l’uno dell’altro e la giustezza della propria interpretazione.

In seguito abbiamo visto che, generalmente parlando, il periodo atomico dell'evoluzione può essere diviso in due stadi: lo stadio atomico e lo stadio radio-attivo. Lo stadio atomico è quello in cui l’atomo prosegue la sua vita egocentrica. Si preoccupa soltanto della propria evoluzione e degli effetti provocati dai suoi contatti. Procedendo nell’evoluzione è chiaro che, col tempo, l’atomo comincia a reagire ad una più grande vita esteriore e si ha il periodo analogo a quello dello stadio della costruzione delle forme, in cui questi atomi di sostanza sono attratti da una carica di energia maggiore, o forza elettrica positiva, che li trascina e trae a sé, e fa di essi una forma; questi atomi di sostanza diventano a loro volta elettroni. Troviamo allora, come nel caso d’ogni unità auto-cosciente che, seguendo lo stesso procedimento, si ha una vita centrale che tiene entro la sfera della sua influenza gli [147] atomi che costituiscono i differenti corpi: mentale, emozionale e fisico, che ci manifestiamo, ci muoviamo e continuiamo la nostra vita, attuiamo i nostri propositi attraendo a noi gli atomi adatti alle nostre necessità e attraverso i quali possiamo creare i necessari contatti. Questi atomi sono per noi, la vita centrale, ciò che gli elettroni sono per la carica centrale positiva nell’atomo di sostanza. Se è vero tutto questo, se c’è uno stadio di egocentrismo, o periodo puramente atomico, per l’atomo e per l’atomo umano, potremmo logicamente affermare il medesimo processo per l’atomo planetario abitato dalla sua vita spirituale centrale. Entriamo così nel campo della speculazione. Abbiamo poi considerato la possibilità che tutto quanto accade sul nostro pianeta possa essere dovuto alla condizione egocentrica dell’Entità Che attua il suo proposito per suo tramite. Infine abbiamo spinto la nostra idea fino al sistema solare stesso.

Passando alla considerazione del secondo stadio, (quello che gli scienziati hanno scoperto sull’atomo chimico e fisico durante gli ultimi 20 anni) cioè lo stadio radio-attivo, abbiamo visto come ci sia una condizione analoga a quella dell’evoluzione dell’atomo umano e che c’è un periodo precedente [148] parallelo allo stadio atomico in cui l’uomo è assolutamente egoista, egocentrico e non presta attenzione al benessere del gruppo di cui è parte. Nel mondo d’oggi si vede ancora su vasta scala l’espressione di questo primo stadio. Una gran percentuale di membri della famiglia umana deve attraversarlo per trovare il suo posto nel gruppo e anche per sviluppare qualcosa di valido da dare al gruppo quando subentra il secondo stadio.

Nel mondo attuale vi sono pure unità che stanno passando nel secondo stadio, diventano radio-attive e magnetiche, influenzano altre forme e diventano coscienti del gruppo; passano dallo stadio dello “io sono” alla presa di coscienza dello “io sono quello”. Cominciano a riconoscere la vita e il proposito della grande Entità del cui corpo sono parte; diventano consapevoli del proposito che sta dietro alla vita dello Spirito planetario che è l’impulso soggettivo retrostante alla manifestazione oggettiva sulla nostra terra. Incominciano a cooperare con i Suoi piani, a lavorare per il miglioramento del loro gruppo; la differenza fra loro e gli altri atomi della famiglia umana sta nel fatto che ora sono coscienti del gruppo ed hanno un più vasto orizzonte, [149] uno scopo più grande. Al tempo stesso non perdono l’auto-coscienza, né la loro identità individuale; la loro propria vita sferoidale rimane, ma essi mettono tutta la forza e l’energia che fluisce attraverso essi nell’intelligente cooperazione con la più grande vita di cui fanno parte e non nell’attuazione dei propri fini. Tali uomini sono ancora rari e dispersi, ma quando saranno più numerosi si potrà notare un cambiamento nelle condizioni del mondo e giungere a quel tempo di cui parla San Paolo quando dice: “Non vi saranno più divisioni nelle membra di un medesimo corpo, ma ogni membro avrà per altri membri la medesima sollecitudine che ha per se stesso. Se un membro soffre, tutti i membri soffrono con lui; se un membro è onorato, tutti ne gioiscono ... poiché è lo stesso Dio che opera tutto in tutti. Ci sono diversità di doni, ma uno solo è lo Spirito, ci sono differenti ministri di servizio, ma un solo Signore. Quando saremo tutti dotati di coscienza di gruppo, quando saremo consci del proposito che si trova al di là della manifestazione esteriore, quando saremo coscientemente attivi e dedicheremo tutta la nostra energia  all’attuazione dei piani di gruppo, allora avremo quello che i Cristiani chiamano il “Millennio”.

Se abbiamo nell’evoluzione dell’atomo di sostanza e dell’atomo umano questi due stadi, se essi sono le basi di tutti i futuri sviluppi, entro l’atomo planetario, avremo [150] gli stessi due stadi: quello in cui la vita planetaria attua i Suoi propri piani e quello in cui tale vita s’incontra con i Più grandi piani della Vita, che anima il sistema solare. Non sono in grado, naturalmente, di essere in contatto con lo Spirito Planetario né di dirvi se lo Spirito Planetario cooperi ai propositi del Logos solare; possiamo tuttavia riuscire ad afferrare qualche idea dei fini generali, studiando l’evoluzione della razza umana e lo sviluppo di grandi piani internazionali sul nostro pianeta. Dobbiamo inoltre ricordare che, quantunque noi esseri umani ci consideriamo come appartenenti alla più alta e alla più grande manifestazione sopra il pianeta, vi possono pure essere altre evoluzioni attraverso le quali la Vita centrale può operare, e delle quali noi poco conosciamo. Non dobbiamo tener conto soltanto dell’evoluzione dell’uomo, ma anche dell'evoluzione degli Angeli, o Deva, come li chiamano gli Indù. Questo ci apre un immenso campo di studi e di speculazioni.

Entro il sistema solare possiamo aspettarci di trovare stadi analoghi. Troveremo probabilmente che la grande Vita che anima l’intero sistema solare, e lo usa per effettuare un definito proposito gli infonde energia tramite quei grandi centri di forza chiamati atomi planetari; che questi a loro volta operano per mezzo di centri o gruppi minori, facendo fluire la loro energia attraverso [151] gruppi di atomi umani verso i vari regni di natura, sino al piccolo atomo di sostanza, il quale a sua volta, riflette l’intero sistema solare. Quest’argomento della vita atomica è molto interessante e ci conduce a varie congetture. Uno dei principali punti d’interesse che ci si presentano, è quello dell’intima correlazione degli atomi d’ogni specie e dell’onnipervadente unità, che deve infine essere riconosciuta. Se abbiamo trovato che nell’evoluzione di ogni specie di atomi, subentra uno stadio nel quale essi sentono e cercano il loro posto entro il gruppo, e da positivi diventano negativi in relazione ad una più grande vita, se è vero che in tutte queste manifestazioni di coscienza c’è uno stadio di auto-coscienza ed uno stadio di coscienza di gruppo, non è logico e possibile pensare che, dopo tutto, il nostro sistema solare non sia che un atomo entro una grande unità? Non vi può, forse, essere per il nostro Sistema Solare e per il nostro Logos Solare, una vita centrale più vasta, verso la quale lo Spirito che anima la sfera solare, è gradatamente attratto e alla cui coscienza la nostra Divinità aspira? Ci sono indicazioni di tale forza attrattiva o di tale meta? Ci sono più grandi sfere di vita solare oltre il nostro sistema, che esercitano un influsso definito sopra di esso? Tutto questo non può essere altro che una supposizione, ma ha i suoi punti d’interesse. Se studiamo i libri d’astronomia e cerchiamo di vedere [152] che cosa gli astronomi dicono troveremo molte contraddizioni. Alcuni affermano che entro le Pleiadi vi sia un punto centrale attorno al quale ruota il nostro sistema solare; altri dicono che nella costellazione d’Ercole sia il punto di maggior attrazione per il nostro sistema solare. In altri libri troviamo negate queste affermazioni. Troviamo astronomi che parlano dell’attrazione di certe stelle verso una specifica direzione, altri arguiscono che le distanze sono così vaste per cui è impossibile determinare se certi sistemi seguano o meno, una determinata orbita.

Però, se noi esaminiamo qualche libro antico, quelli che noi chiamiamo mitologici  (e un mito può essere inteso come qualcosa che nasconde una gran verità fino a che non saremo pronti a comprenderla); se studiamo gli antichi libri d’Oriente, troveremo che tutti trattano di due o tre costellazioni che sono ritenute in relazione particolarmente intima col nostro sistema solare. Gli astronomi moderni, tengono ancora un atteggiamento agnostico verso queste ipotesi, e dal punto di vista della scienza materialistica, è giusto che sia così. Quanto cerco sottolineare qui, è un punto su cui scienziati ed astronomi sono in disaccordo, [153] ma sul quale i libri orientali fanno risuonare una nota chiara, il che dimostra che deve esservi una nota di verità. Personalmente vorrei suggerire che quest’aspetto della verità sarà trovata, non seguendo linee d’interpretazione sul piano fisico, ma seguendo linee della coscienza; cioè l’evoluzione psichica (intesa come coscienza soggettiva) che si svolge in tutti gli atomi, e alla quale si accenna in questi libri ove viene sottolineato il fatto del nostro occulto rapporto con gli altri sistemi solari. È qui che si può forse trovare la verità. La vita soggettiva può essere una, come una è l’energia che fluisce fra i sistemi solari, mentre nella forma fisica c’è diversità. Forse nell’evoluzione dell’intelligenza, nella manifestazione dell’amore, o della coscienza di gruppo, nello sviluppo della volontà, o proposito, vi è un’unità, ovverosia l’unicità della vita soggettiva, mentre si riconosce che, entro la forma, vi è separazione e differenziazione.

Gli antichi libri d’Oriente segnalano, studiando tale soggetto, che le sette stelle dell’Orsa Maggiore, le sette stelle delle Pleiadi e il sole Sirio, hanno un’intima connessione col nostro sistema solare e che sono in intimo rapporto psichico e magnetico col nostro Logos Solare.

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Abbiamo veduto che la meta per l’atomo di sostanza è l’auto-coscienza e che per l’entità che si sta evolvendo attraverso un pianeta, la meta può essere la coscienza di Dio. Naturalmente, se consideriamo ora il Logos Solare, le parole vengono a mancare, pure anche per Lui ci deve essere una meta. Possiamo chiamarla, se volete, Coscienza Assoluta, o possiamo illustrare questo concetto come segue: il nostro corpo e composto di molteplici piccole vite, o cellule, o atomi, aventi ognuno la propria coscienza individuale. Questo corrisponde alla loro auto-coscienza. La coscienza del corpo fisico, visto come un tutto, di cui l’atomo fa parte, può essere considerata, come la sua coscienza di gruppo. Poi abbiamo la coscienza dell’uomo, il Pensatore, che infonde nel corpo energia e lo dirige a seconda della sua volontà; questa è per l’atomo fisico del suo corpo, ciò che per noi è la coscienza Divina. La realizzazione della nostra auto-coscienza o coscienza del Sé è tanto distante da quella dell’atomo fisico, quanto la coscienza del Logos Solare lo è dalla nostra. Ora, per l’atomo del nostro corpo, la coscienza del Logos Solare può essere chiamata coscienza assoluta, non è vero? Questo pensiero può essere esteso all’atomo umano, all’atomo planetario, fino a poter dire che anche il Logos Solare si protende verso una coscienza più vasta ancora della Sua. Tutto ciò [155] apre innanzi alla nostra mente una visione meravigliosa; il che è incoraggiante poiché, se noi studiamo attentamente la cellula di un corpo fisico e consideriamo la lunga strada che ha dovuto fare per giungere dalla propria coscienza a quella dell’uomo, abbiamo la promessa e la speranza di un ulteriore conseguimento e l’incentivo a persistere nello sforzo evolutivo.

Per molti secoli alcune verità contenute nei vecchi libri dell’Oriente sono state tenute segrete ma ora cominciano a penetrare nella coscienza occidentale. Quei libri insegnavano la radio-attività della materia, migliaia d’anni fa, e quindi possono contenere  un altrettanto gran numero di verità riguardo alle costellazioni. Forse nelle stelle che vediamo nei cieli lontani, nella vita che evolve entro di esse, può trovarsi l’obbiettivo del nostro Logos Solare; da esse possono pervenire gli influssi che verso di lui fluiscono, attraendolo ad esse e rendendolo col tempo, radio-attivo. Nei libri orientali è detto che nel sole Sirio è la sorgente della saggezza e che l’influsso, o l’energia dell’amore emana di là. Dicono ancora che esiste una costellazione anche più strettamente connessa col nostro Logos Solare, poiché non essendo Egli ancora sufficientemente evoluto, non può essere in rapporto completo con Sirio, se non per mezzo dell’influsso delle Sette Sorelle, [156] che formano le Pleiadi. Questa costellazione è una delle più interessanti. Se cercate nel dizionario la parola “elettricità” troverete che essa può essere originata dal nome della stella “Elettra”, una delle sette sorelle e alcuni suppongono sia la piccola Pleiade smarrita. I maestri orientali dicono che nel mistero dell’elettricità è nascosta ogni conoscenza, e che quando lo avremo penetrato, sapremo tutto quanto deve essere conosciuto. Non è possibile dire quali siano veramente i rapporti delle Pleiadi col nostro sistema solare, ma anche la Bibbia cristiana riconosce queste affinità e Giobbe parla dei “dolci influssi delle Pleiadi”, mentre alcune scritture Orientali affermano che la connessione è nel suono, o nella vibrazione. Forse le Pleiadi sono la sorgente della vita atomica del nostro Logos, ne sono l’aspetto attivo intelligente, il primo aspetto che si sviluppa e che possiamo chiamare materia elettrica.

Si leggono molte cose interessanti riguardo al rapporto esistente fra l’Orsa Maggio- re e le Pleiadi, nelle Scritture Orientali. Le sette Sorelle, vi è detto, sono le sette mogli, delle sette stelle dell’Orsa Maggiore. Quale sarà la verità nascosta in questa leggenda? Se le Pleiadi sono la sorgente della manifestazione elettrica, l’aspetto dell’intelligenza attiva del sistema solare e se la loro energia è quella che anima tutta la materia, esse possono forse [157] rappresentare l’aspetto negativo, il cui polo opposto, o aspetto positivo, è rappresentato dai loro sette sposi, cioè le stelle dell’Orsa Maggiore. Forse l’unione di queste costellazioni produce il nostro sistema solare. Forse questi due tipi d’energia, una dalle Pleiadi e l’altra dall’Orsa Maggiore s’incontrano e la loro congiunzione produce quel fiammeggiare del cielo che chiamiamo sistema solare. 

La relazione di queste due costellazioni, o piuttosto il loro rapporto soggettivo, deve certamente avere qualche base di verità, altrimenti non se ne troverebbero gli accenni nelle diverse mitologie. Ci deve essere qualcosa che le collega al nostro sistema solare; ma quando ci sforziamo di dare un’interpretazione puramente fisica a questo qualcosa, sbagliamo strada. Se invece lo esaminiamo dal lato della vita soggettiva e lo colleghiamo con energia, qualità o forza, potremo imbatterci nella verità e scoprire una parte della realtà che può sottostare a quanto sembra essere, a prima vista, una favola senza senso. Tutto ciò che allarga il nostro orizzonte, che ci guida ad una visione più vasta di quanto avviene nel processo dell’evoluzione, ha per noi un valore, ma questo valore non consiste nell’accumulare ed accertare fatti, bensì nel condurci a lavorare entro noi stessi; la nostra facoltà di pensare in termini più vasti si accresce, [158] siamo portati a guardare oltre il punto di vista egocentrico e ad includere nella nostra coscienza altri e differenti aspetti oltre al nostro proprio. Facendo questo, sviluppiamo la coscienza di gruppo e con l’andar del tempo ci renderemo conto che i fatti per i quali abbiamo combattuto e per i quali abbiamo dato la vita lungo il succedersi dei secoli, credendo che incorporassero tutta la verità, non erano, dopotutto, che frammenti di un piano, parti infinitesimali di un gigantesco tutto. Forse, perciò, quando torneremo ancora sulla terra, guarderemo indietro alle cose che ora c’interessano e che consideriamo così importanti, trovando quanto erroneo fosse il modo di interpretarle. I fatti alla fin fine non importano; gli avvenimenti dei secoli passati non possono più esser giudicati alla medesima stregua del momento in cui avvennero. Fra cento anni sorrideranno forse gli scienziati delle nostre asserzioni dogmatiche e si meraviglieranno dei nostri concetti e delle nostre teorie sulla materia. Ciò che realmente importa è lo sviluppo della vita ed il rapporto che essa ha con tutto quanto ci cir- conda; ma soprattutto l’influsso che noi abbiamo sopra coloro con i quali siamo associati, il lavoro che facciamo, che influisce per il meglio o per il peggio sul gruppo in cui ci troviamo.

Chiudendo questa serie di conferenze non trovo nulla di meglio da fare che citare ancora le parole di S. Paolo: "Io riconosco che le sofferenze del tempo presente non sono degne di essere paragonate alla [159] gloria che a noi sarà rivelata... poiché noi siamo salvati dalla speranza... ed io sono persuaso che né la morte, né la vita, né angeli, né principati, né potenze, né cose presenti, né cose future, né l’altezza, né la profondità, né alcuna creatura potrà separarci dall’Amore di Dio”.