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4° CONFERENZA

4° CONFERENZA

L’EVOLUZIONE DELL’UOMO, IL PENSATORE

[77]

Siamo forse giunti al punto di farci un’idea di uno dei punti fondamentali che sottostanno all’evoluzione e che si possono vedere attivi e funzionanti nel sistema solare.

Cerchiamo ora di ricapitolare brevemente per poterci accostare al nostro soggetto con certe idee chiaramente formulate. Abbiamo visto che la nostra interpretazione dei processi della natura necessitano di un triplice concetto, che concerne l’aspetto vita, l’aspetto sostanza, e il loro intimo rapporto reciproco attraverso la facoltà dell’intelligenza, che si manifesta come coscienza di un qualsiasi ordine. Questo rapporto reciproco produrrà finalmente la perfetta espressione (per mezzo della materia) del proposito cosciente di un’entità in essa dimorante. Io cerco di sottolineare il fatto che la meta che mi prefiggo è di porre dinanzi a voi un’ipotesi ed un suggerimento che possano contenere il germe di una [78] verità possibile e indicare il modo più chiaro per spiegare i misteri dell’universo. Abbiamo veduto che le tre parti del grande tutto sono: Spirito o Vita, che si manifesta attraverso un secondo fattore che chiamiamo sostanza o materia e ne utilizza un terzo che chiamiamo intelligenza. Nella sintesi graduale di questi tre aspetti che compongono la divinità, si può vedere l’evoluzione della coscienza.

Siamo anche giunti ad una discussione più tecnica sul soggetto della sostanza stessa, non occupandoci degli elementi differenziali, ma del concetto di una sostanza primordiale; cercando di risalire il più indietro possibile verso ciò che è stato chiamato da Sir William Crooks: “Protyle”, ossia ciò che si trova dietro al tangibile od oggettivo. Abbiamo trovato, secondo una delle ultime definizioni dell’atomo, che esso è in realtà, un’unità di forza o d’energia consistente di una carica d’elettricità che infonde energia ad un certo numero di particelle negative. È chiaro quindi per noi che il piccolo atomo chimico, o fisico, e in se stesso simile ad un sistema solare, con la stessa conformazione generale di un grande sistema, che dimostra la stessa attività ed è governato da leggi analoghe. Abbiamo visto che l’atomo ha un sole centrale e che attorno a questo sole centrale, si possono vedere gli elettroni che percorrono la loro orbita definita. Abbiamo notato anche il fatto che gli elementi differiscono [79] solamente a seconda del numero e la disposizione di questi elettroni attorno al nucleo centrale positivo. Siamo passati poi alla considerazione dell’anima, o psiche, dell’atomo, notando che anche gli scienziati riconoscono che gli atomi stessi posseggono qualità, dimostrano sintomi di intelligenza e possono discriminare, selezionare e scegliere.

Siamo poi passati a delle conclusioni che potrebbero sembrare una magnifica fiaba, presentando l’essere umano come un atomo, indicando i punti di somiglianza fra l’uomo e l’atomo. L’uomo attira e tiene entro la sua sfera d’influenza la materia nei suoi vari corpi: mentale, emotivo e fisico, esattamente allo stesso modo con cui gli elettroni sono mantenuti in rotazione attorno al loro punto centrale focale. Abbiamo visto come  l’idea si prestava ad una ulteriore espansione e abbiamo volto la nostra attenzione al pianeta, riconoscendolo simile, nella sua natura, all’atomo umano e all’ultimo atomo di sostanza, espressione di una vita che si manifesta attraverso una forma sferoidale e opera secondo un proposito determinato ed intelligente. Abbiamo raggiunto un punto culminante, riconoscendo il sistema solare simile ad un atomo cosmico, cui la vita del Logos infonde energia.

Abbiamo perciò considerato quattro specie di atomi:

1. L’atomo chimico e fisico.

2. L’atomo umano o uomo.

[80] 3. L’atomo planetario pervaso dall'energia di un Logos planetario o Uomo Celeste.

4. L’atomo solare, dimora del Logos solare o Divinità.

Se vi è un minimo di realtà nel concetto fondamentale della nostra ipotesi, e se c’è una base di verità nella nostra idea dell’atomo di cui tutti gli elementi sono composti, dobbiamo riconoscere che vi è una vita operante intelligentemente, per mezzo della forma. Si potrà quindi giungere a provare che l’uomo e ugualmente una vita, o un centro d’energia che si manifesta attraverso i suoi corpi; si potrà dimostrare che anche un pianeta è il mezzo d’espressione di un centro di energia ancor più grande e, grazie alla legge di analogia, si potrà forse provare che c’è un Dio, o una Vita Centrale dietro alla natura materiale e un’Entità Che funziona consciamente attraverso il sistema solare.

Nell’ultima conferenza accennammo ad un’altra fase della manifestazione. Studiammo l’atomo stesso e lo considerammo in rapporto ad altri atomi che formano, grazie alla loro mutua coerenza, gruppi o aggregati di atomi. In altre parole, considerammo l’atomo come facente parte delle differenti forme nei vari regni della natura e trovammo che, nel processo dell’evoluzione, gli atomi stessi gravitano verso altri punti centrali maggiori, assumendo a loro volta la funzione di [81] elettroni. Si giunge così alla conclusione che ogni forma non è che un aggregato di vite più piccole.

Accennammo poi brevemente ai differenti regni della natura e rintracciammo lo sviluppo dell’anima, o psiche, in ognuno di essi. Nell’atomo abbiamo già trovato la presenza dell’intelligenza, o facoltà di discernere e abbiamo trovato che nel costruirsi delle forme, sia del regno minerale, che vegetale ed animale, comincia ad apparire ciò che definiamo sensazione ed abbiamo così i rudimenti di un’embrionale emozione o sentimento, riflesso dell’amore sul piano fisico. Si ha così un’immagine della triplice natura di Dio: intelligenza che si manifesta attraverso l’atomo; attraverso la forma abbiamo l’amore che si manifesta come potere di attrazione. Questo può anche essere espresso nel riconoscimento che in questi due aspetti della vita centrale divina, si ha la terza persona della Trinità Logoica, che coopera con la seconda; si ha l’attività intelligente della divinità, o aspetto dello Spirito Santo, il quale opera in connessione col secondo aspetto o Figlio: il Costruttore delle forme. Quest’ultima parte è espressa in modo interessante nei “Proverbi”: ove la Saggezza (la Saggezza nel Vecchio Testamento rappresenta l’aspetto del Cristo) dopo aver segnalato che Egli era con Dio prima della creazione, dice “Egli stabilì la fondazione della terra, ed io [82] ero presso di Lui come Costruttore”. Gli studenti dovrebbero leggere questo capitolo della Bibbia e riscontrare l’esattezza della nostra traduzione.

Veniamo ora al soggetto dell’evoluzione dell’uomo il Pensatore. Vedremo che nell’uomo interviene un altro aspetto del Divino. Browning in “Paracelso” esprime il concetto che noi abbiamo trattato sin qui in modo molto interessante riassumendolo così:

“Egli (Dio) dimora in tutto dalla più piccola vita fino all’uomo che rappresenta la perfezione di questa sfera di vita i cui attributi erano già stati disseminati qua e là sul mondo visibile, chiedendo di essere raggruppati e coordinati, vaghi frammenti destinati ad essere uniti in un meraviglioso tutto”. [Traduzione libera di Versi di Browning]

Avendo perciò scoperti due aspetti della divinità nell’atomo e nella forma, troveremo la triplicità perfezionata nell’uomo. Ci è stato detto che l’uomo è fatto ad immagine e somiglianza di Dio e perciò pensiamo che l’uomo rifletta [83] in sé la triplice  natura del Logos, dimostrando cioè intelligenza, amore e volontà. Consideriamo alcune definizioni dell’uomo trovate nei dizionari o altrove. La definizione trovata nello “Standard Dictionary” (Inglese) non è molto interessante. Eccola: “L’uomo è un individuo appartenente alla razza umana”. Segue un lungo elenco di derivazioni della parola “uomo”, che si trovano in ogni lingua conosciuta, concludendo con lo stabilire che molte di esse però sono improbabili. Quella che attribuisce la definizione di uomo alla radice sanscrita “Man” - colui che pensa, è per me la più soddisfacente. Annie Besant, in uno dei suoi libri, dà una definizione molto chiara: “L’uomo è quell’essere in cui il più alto spirito e la più bassa materia sono collegati dall’intelligenza”. L’uomo è descritto come il luogo d’incontro di tutte le tre linee d’evoluzione. Spirito, materia e intelletto; è presentato come colui che unifica in Sé, il non Sé e il rapporto fra i due e viene ritenuto il conoscitore, ciò che è conosciuto e la conoscenza. Qual’è il proposito dell’intelletto o della conoscenza? Certamente il suo proposito è di adattare la forma materiale al bisogno ed alla richiesta dello spirito interiore; è di mettere in grado il pensatore che dimora nel corpo, di usarlo con intelligenza e per qualche scopo definito; sicuramente esso esiste [84] affinché l’unità centrale che infonde energia al corpo, possa costruttivamente dominare e governare il suo aspetto negativo. Ciascuno di noi è un’entità che anima una forma e, per mezzo dell’intelligenza, cerca di utilizzare quella forma per uno specifico proposito che esiste entro la volontà cosciente del vero Sé.

In un antichissimo libro occulto, così antico da non potere precisarne la data, si trova una definizione dell’uomo che ci aiuta molto a giungere a chiarire il concetto che stiamo cercando di svolgere. L’uomo, dunque, è definito come “la Vita e le vite”. Abbiamo veduto che l’atomo è una vita che si manifesta per mezzo della piccola sfera di cui egli è centro. Abbiamo veduto che tutte le forme sono un aggregato di vite che appartengono al regno minerale, vegetale, animale. Ora passiamo al successivo stadio di questa grande scala dell’evoluzione e troveremo che l’essere umano è la logica sequenza che si sviluppa da anteriori svolgimenti. Anzitutto, dunque, la materia primigenia che è essenzialmente energia intelligente; poi la materia atomica, con tutte le sue varie attività che formano le combinazioni elementali; indi la forma, aggregato di questi atomi, fino a colui che dimora nella forma, che non è soltanto intelligenza attiva, attrazione ed amore, ma è anche una volontà dotata di un proposito definito. “Colui che dimora nella forma” prese possesso di tale forma, quando essa aveva raggiunto un certo stadio di preparazione e quando le vite che la componevano [85] avevano raggiunto una certa capacità vibratoria.

Egli ora la utilizza e ripete nell’ambito della sua propria sfera d’influenza, il lavoro dell’atomo della materia; si mostra però sotto tre aspetti. Perciò nell’uomo si ha in verità ciò che  il cristiano chiama: “immagine di Dio”. Infatti,  diventa sempre più evidente,  che il solo modo per giungere a conoscere Dio, è lo studio della Sua natura, o della Sua qualità psichica. Noi sappiamo che Dio è Intelligenza, che Egli è Amore o la grande forza di attrazione del sistema solare e sappiamo che Egli è la grande volontà e il proposito retrostante, ad ogni manifestazione. In tutte le Sacre Scritture del mondo, la Divinità è presentata sotto questi tre aspetti e si manifesta attraverso la natura in questo triplice modo.

L’evoluzione della sostanza è una crescita graduale; viene completata nel tempo dal lento operare della qualità soggettiva interiore della vita di Dio, ed in tal modo si dimostra la Sua natura essenziale. I tre aspetti si susseguono lentamente uno dopo l’altro, finché non si ha la meravigliosa fusione dei tre aspetti, nell’essere umano, che li sintetizza in sé. L’uomo è la somma degli attributi divini, anche se essi sono ancora ad uno stato molto embrionale, ed egli deve ripetere entro il suo ciclo [86] di evoluzione l’identico processo che ha seguito l’atomo stesso. Come l’atomo segue il proprio corso ed è spinto, col tempo a fondersi e ad unirsi con altri atomi in formazione di gruppo così l’atomo umano deve a poco a poco trovare il suo posto entro una forma più grande.

Soffermiamoci a considerare qual è il metodo del processo d’evoluzione in un essere umano. In lui convergono le tre linee evolutive, egli è un punto di sintesi in cui, fino ad ora, un aspetto predomina: quello dell’intelligenza. Il secondo aspetto, quello dell’Amore- Saggezza, ha già fatto sentire la sua presenza, mentre l’aspetto più alto, quello della Volontà Spirituale non è ancora che allo stadio embrionale.

È diffusa la credenza della “Caduta dell’uomo”. Pochi, tuttavia, ai giorni nostri, credono al racconto della caduta come è narrata nel 3° capitolo della Genesi; si pensa piuttosto che tale narrazione nasconda un significato allegorico. Qual è la verità occulta adombrata in questa narrazione biblica? È la seguente: La verità riferentesi alla caduta dello spirito nella materia, ci viene tramandata per mezzo di un’immagine adatta alla mentalità bambina dell’uomo. Il processo della convergenza di queste linee è duplice. Si ha la discesa nella materia dell'entità, della vita centrale e l’incarnazione dello spirito; poi si ha [87] l’azione, della vita dello spirito sulla materia, nonché l’effetto risultante dall’utilizzazione della forma. Sperimentare con la materia, dimorare entro la forma, infondere energia nella sostanza, lasciare il Giardino dell’Eden (il luogo ove non vi è necessità di sviluppo) e il vagabondare del Figliuol prodigo, lontano dalla Casa Paterna, sono i vari stadi descritti nei Vangeli durante i quali l’uomo scopre ch’egli non è la forma, bensì Colui che la utilizza. Egli è intelligenza, ed è perciò fatto ad immagine della terza persona della Trinità; è l’Amore, e attraverso di lui l’aspetto Amore della Divinità si manifesterà un giorno perfettamente ed egli potrà dire col Cristo, suo fratello maggiore, in risposta alla richiesta: “Signore, mostraci il Padre” “Chi ha veduto me, ha veduto il Padre”, poiché Dio Amore; ed infine, attraverso di lui, il più alto aspetto, la Volontà di Dio, diventerà manifesta ed egli sarà perfetto, come è perfetto suo Padre che è nei Cieli.

I tre stadi che si presentano nell’evoluzione della sostanza: quello dell’energia atomica, quello della coerenza di gruppo e quello della sintesi finale, si osservano pure nell’evoluzione dell’uomo. In uno dei primi stadi dell’evoluzione umana, infatti si ha quello che possiamo chiamare lo stadio atomico, in cui l’uomo perviene al graduale riconoscimento di essere [88] una unità auto-cosciente, con un’individualità sua propria. Chiunque abbia avuto a che fare con i bambini, conosce bene questo stadio, che si esprime con l’uso frequente del possessivo “Mio ... mio”. È lo stadio  dell’appropriazione per se stessi, senza alcun interesse per gli altri sé. I bambini sono, per natura saggiamente egoisti. Questo è lo stadio del graduale riconoscimento di un’esistenza separativa e dell’utilizzazione sempre più potente da parte dell’atomo umano, della propria forza atomica interna. L’essere umano bambino si ribella a coloro che cercano di proteggerlo e si considera sufficiente a sé stesso. Questo si scorge nell’individuo e nella razza umana.

Col progredire della vita, l’uomo passa oltre lo stadio atomico ad uno stadio superiore e diviene consapevole dei rapporti di gruppo, delle responsabilità di gruppo e delle funzioni da svolgere nel proprio gruppo. La coscienza di gruppo comincia a farsi sentire. L’atomo umano trova così il suo giusto posto nel gruppo, l’unità più grande alla quale egli appartiene: l’aspetto amore, comincia a manifestarsi. L’uomo è passato dallo stadio atomico a quello della coerenza di gruppo.

Più tardi si delinea un altro stadio, in cui l’uomo comincia a comprendere che non ha soltanto responsabilità verso il gruppo, ma che c’è qualche cosa di più grande ancora. [89] Si rende conto di essere parte di una grande vita universale, che abbraccia tutti i gruppi; comprende di non essere solamente un atomo universale, parte di un gruppo ma che, dopo aver fuso la propria identità con esso (senza tuttavia mai perderla) il gruppo stesso deve essere fuso con la coscienza di quella grande Identità Che è la sintesi di tutti i gruppi. Arriva in tal modo allo stadio finale d’intelligente comprensione della divina Unità.

Questa triplice idea si può trovare nella Bibbia, in una frase interessante dove Geova dice a Mosè, l’uomo rappresentativo: “Io sono quello che sono”. Se scindete questa frase nelle tre sue parti, avete ciò che io ho cercato dirvi in questa conferenza: primo,  la coscienza atomica, IO SONO; poi, IO SONO QUELLO, cioè la coscienza di non essere soltanto un individuo separato, non soltanto un’unità egocentrica, non soltanto un’entità auto-cosciente, ma anche qualcosa di ancor più grande. L’uomo giunge allora al riconoscimento che lo guida al sacrificio della propria identità nel servizio del gruppo e alla fusione della propria coscienza in quella del gruppo. Praticamente non sappiamo ancora nulla di tale unione cosciente. Questo stadio è seguito da uno stadio superiore, allorché IO SONO QUELLO CHE SONO, diviene per noi, un ideale non del tutto impossibile, o un concetto utopistico, ma una realtà fondamentale; quando l’uomo, nell’aggregato si riconoscerà quale espressione della vita universale [90] e la coscienza di gruppo si fonderà nell’aggregato di tutti i gruppi.

Supponiamo e speriamo di passare rapidamente oltre lo stadio atomico, che la nostra sfera d’influenza e d’interessi non sia limitata dalla parte atomica, e di diventare radio-attivi. Non saremo allora più circoscritti e limitati entro il nostro proprio guscio, e negli stretti confini della nostra vita individuale, ma cominceremo ad irradiare e a venire in contatto con altri atomi, raggiungendo così il secondo stadio, quello dell’attrazione.

Qual è dunque la meta che si delinea dinanzi ad ognuno di noi? Qual è la meta per i differenti atomi la cui vita è collegata alla nostra? È detto in alcune delle antiche Scritture Orientali, che la meta per l’atomo di sostanza è il conseguimento dell’auto-coscienza. Qual'è perciò la meta per l’atomo umano, che è già auto-cosciente, che è già individualizzato e che può guidare sé stesso per mezzo della propria volontà? Quale via si apre dinanzi all’uomo? Semplicemente l’espansione della propria coscienza, fino ad includere la coscienza della Grande Vita, o Essere, del cui corpo è egli stesso una cellula. Il no- stro corpo fisico è composto d’innumerevoli vite inferiori o atomi, ognuno di essi separato dagli altri, ognuno di essi distinto dalla sua propria attività ed [91] ognuno una sfera d’azione a sé, che contiene entro la sua periferia altre sfere inferiori o elettroni.

Abbiamo visto che l’uomo è la carica positiva e che infonde energia in una molteplicità di atomi, o vite inferiori, tenendole collegate insieme in forme coerenti. Alla morte, quando l’aspetto spirito si ritrae, la forma si disintegra e si dissolve, e queste piccole vite coscienti, avendo compiuto la loro funzione, si disperdono. La coscienza dell’atomo entro il corpo è una cosa molto differente dalla coscienza dell’uomo e possiamo facilmente rendercene conto. Se noi ammettiamo che l’uomo è una cellula in una più grande sfera, non può essere possibile che vi sia una coscienza, la quale sia per l’uomo ciò che la sua propria coscienza è per la cellula del suo corpo? Non può essere che l’uomo abbia innanzi a sé il conseguimento di quella coscienza nello stesso senso in cui l’atomo di sostanza può un giorno pervenire alla coscienza di un essere umano? Non può essere che questo sia ciò che Browning aveva in mente quando disse: “L’umanità è composta di tutti i singoli uomini; in tale sintesi termina la storia”. Egli mette innanzi a noi con tali parole il concetto di un Uomo più Grande, che è la sintesi o somma totale di tutte le unità inferiori. Forse questa sintesi può essere la grande Vita o l’Entità Planetaria che abbraccia l’intera manifestazione planetaria e che rappresenta la somma totale della coscienza di gruppo. Penso che proprio come l’auto-coscienza è la meta per [92] tutte le forme di vita sub-umane, e come la coscienza di gruppo o la coscienza dell’Uomo Celeste, è la meta per l’essere umano, così per quest’ultimo può esservi una meta, e, per lui, il conseguimento può essere lo sviluppo della Coscienza di Dio. A lui spetta dunque lo sforzo di evolvere verso la realizzazione, che è quella del Logos solare.

Possiamo in tal modo vedere l’unità di coscienza dal più minuto atomo, fino alla Divinità stessa. Dinanzi a noi si apre un meraviglioso quadro e una prospettiva di possibilità. In tal modo la vita di Dio può essere scorta nella sua essenziale manifestazione triplice, che si attua in una coscienza in continua espansione, si palesa nell’atomo di sostanza e si espande tramite la forma fino a trovare il suo punto culminante nell’uomo; procede poi ancora il suo corso fino a manifestarsi come coscienza planetaria, la somma totale di tutti gli stati di coscienza sul nostro pianeta, la terra, per giungere infine alla Vita fondamentale, che sintetizza entro la sua grande sfera, il sistema solare, tutte le evoluzioni planetarie. Riassumendo, abbiamo quattro stadi d’attività intelligente che possiamo chiamare coscienza, auto-coscienza, coscienza di gruppo e Coscienza di Dio. Queste si dimostrano per mezzo di quattro tipi di atomi: il primo, l’atomo chimico e tutte le forme atomiche; il secondo, l’atomo umano; poi l’atomo planetario ed [93] infine l’atomo solare che tutto contiene in sé. Queste forme atomiche animate si manifestano in tutti i tipi sub-umani della vita; dalla vita dell’atomo di sostanza fino alla vita che anima gli animali più evoluti; poi quella vita che chiamiamo uomo, il pensatore; ed ancora l’Uomo Celeste e quindi la Grande Vita del sistema solare che i cristiani chiamano Dio, o il Logos.