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6° CONFERENZA

6° CONFERENZA

LA META DELL’EVOLUZIONE

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Nell’accingermi a trattare quest’argomento, non nascondo di sentirmi estremamente titubante; mi rendo conto che posso al massimo tentare di presentarvi alcune ipotesi, attingendo dalla mia immaginazione. Non è possibile, naturalmente, per una mente finita, di scandagliare accuratamente il piano di Dio. Tutto ciò che possiamo fare è di studiare la storia del passato, investigare le condizioni presenti, studiare le tendenze umane e naturali ed in tal modo seguire il più logicamente possibile i vari stadi dell’evoluzione. Tutto ciò che ci è permesso fare è di prendere le mosse da solide basi, cioè dai fatti dimostrati e da conoscenze acquisite, riunirle e dal loro aggregato, stabilire un’ipotesi di quale possa essere la possibile meta. Non possiamo andare oltre.

Nell’intrattenerci a parlare dell’evoluzione, abbiamo proceduto per supposizioni, occupandoci soltanto di possibilità. Certe cose le sappiamo e certe verità sono state accertate. Tuttavia, [120] anche le conclusioni a cui giunse la scienza, ad esempio, di cui tanto si parlava quarant’anni fa, non sono più considerate come fatti indiscutibili e non sono più proclamate con tanta sicurezza come allora. La scienza stessa riconosce ogni anno che  le sue conoscenze sono molto relative. Più l’uomo aumenta il suo potere di conoscere e più si allarga l’orizzonte innanzi a lui. Gli scienziati s’avventurano ad esplorare i piani più sottili della materia, cioè i regni del non provato e dovremmo tenere presente che, fino a poco fa, la scienza si è rifiutata di ammettere la loro esistenza. Stiamo passando oltre la sfera di ciò che è stata chiamata “materia solida”, in quei regni che sono com- presi nelle espressioni “centri d’energia”, “forza negativa e positiva”, “fenomeni elettrici”; l’attenzione si rivolge sempre più sulla qualità, che su ciò che è stato chiamato “sostanza”. Quanto più lontano spingiamo lo sguardo, tanto più vaste diventano le nostre speculazioni, più tentiamo di spiegare i fenomeni telepatici, psichici e simili, tanto più penetreremo nel regno di quello che è ora il soggettivo e il subconscio e sempre più sa- remo forzati ad esprimerci in termini di qualità o d’energia.

Se noi riusciremo anche parzialmente a tenere conto di ciò che è insolito, e tuttora inesplicabile e ad accertarci della realtà dell’occulto, [121] noi produrremo una condizione che potrebbe ritenersi paradossale. Gradatamente il soggettivo diverrà l’oggettivo.

Il soggetto che sto ora per trattare ci tocca molto da vicino, esso si riferisce infatti al conseguimento, da parte dell’uomo di quella coscienza di gruppo che è la sua meta e all’espansione della sua piccola coscienza fino ad identificarsi con quella maggiore che lo contiene e lo avvolge.

Ricorderete che cercando di spiegare la differenza fra coscienza individuale, co- scienza di gruppo, e coscienza di Dio, illustrai l’argomento notando che nel piccolo atomo di sostanza nel corpo fisico, quella piccola vita centralizzata che entra nella costituzione della forma umana, abbiamo una corrispondenza con l’auto-coscienza nell’essere umano; che la vita del corpo fisico, considerato in ognuno dei suoi dipartimenti come un tutto è, in rapporto a quella piccola cellula auto-contenuta, ciò che la co- scienza di gruppo è per noi; e che la coscienza del vero uomo, cioè quell’entità che anima il corpo, è per quell’atomo ciò che la Coscienza di Dio è per noi, altrettanto inesplicabile e lontano. Estendendo questo concetto dell’atomo nel nostro corpo e del suo rapporto con l’uomo, il pensatore, l’atomo umano, quale unità entro un corpo maggiore, potremo arrivare alla comprensione della differenza radicale fra questi tre stadi di coscienza.

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Vi è un’analogia interessantissima fra l’evoluzione dell’atomo e quella dell’uomo, quindi suppongo che l’analogia esista fra la Deità planetaria ed il Logos Solare, nei due metodi di sviluppo che sono seguiti. Abbiamo veduto che l’atomo ha la propria vita atomica, e che ogni atomo di sostanza nel sistema solare è similmente un piccolo sistema in sé stesso, con un centro positivo, o sole centrale, con elettroni, o aspetto negativo, roteanti sulla loro orbita attorno a esso. Tale è la vita interna dell’atomo, il suo aspetto egocentrico. Abbiamo notato ancora, che l’atomo è ora studiato sotto un nuovo aspetto, quello della radio-attività. Da tale studio risulta in molti casi, evidente, che da esso emana un’attiva radiazione. È impossibile dire ove possa condurci questa scoperta perché lo studio delle sostanze radio-attive è ancora nella sua infanzia e ben poco ancora si conosce su tale soggetto. Buona parte della scienza prima conosciuta, è stata rivoluzionata dalla scoperta del radio, e quanto più gli scienziati approfondiranno tali studi, tanto più evidente diventerà (come essi stessi si rendono conto) che ci troviamo sulla soglia di grandi scoperte e alla vigilia di profonde rivelazioni.

Nell’essere umano, man mano che egli evolve e si sviluppa, possono ugualmente ri- scontrarsi questi due stadi. C’è lo stadio atomico, o stadio primitivo, in cui l’intero centro d’interesse dell’uomo si trova in lui stesso, entro la sua propria sfera, in cui l’egocentrismo è la legge [123] del suo essere; uno stadio di evoluzione necessario e protettivo. L’uomo è dapprima egoista e s’interessa anzitutto dei propri affari. Segue a questo un altro stadio in cui la coscienza dell’uomo comincia ad espandersi; i suoi interessi, sono ora al di fuori della propria sfera particolare ed arriva il periodo in cui i suoi sentimenti sono volti verso il gruppo al quale appartiene. Questo stadio può essere paragonato a quello della radio-attività. L’uomo non è più solamente una vita egocentrica, ma incomincia ad avere effetti definiti sull’ambiente che lo circonda. Egli sposta l’attenzione dalla propria vita egoica e cerca il suo centro maggiore. Da semplice atomo egli diventa elettrone, ed entra nell’influsso della grande Vita Centrale, che lo tiene entro la sfera della Sua irradiazione.

Se è così, si può ammettere che stadi analoghi si trovino entro la vita della Divinità planetaria e in ciò si troverebbe forse la ragione delle varie vicissitudini e dei fatti che avvengono sul pianeta. Spesso consideriamo le cose del mondo come dovute all’attività umana. La guerra, per esempio, è considerata frequentemente come risultato d’errori e debolezze umane. Forse è giusto, perché indubbiamente le condizioni economiche e le ambizioni umane possono aver contribuito grandemente alle conflagrazioni fra i popoli; ma può anche darsi che in parte gli eventi, siano dovuti all’effettuarsi del proposito [124] della Grande Vita centrale, la Cui coscienza non è ancora la nostra coscienza, Che ha i suoi piani, propositi e ideali e probabilmente fa le Sue esperienze con la vita. Sulla sua scala più vasta e sul Suo alto livello, questo Spirito Planetario impara a vivere, a prendere contatti, ed espande la Sua coscienza. Anch’Egli apprende nella scuola della vita, al pari di tutti noi. Così può essere e anche per quanto si riferisce al Sistema Solare, con eventi di tale grandiosità che sfuggono alla nostra capacità di comprensione. Forse ci sono avvenimenti, entro il sistema solare, che possono essere dovuti all’effettuarsi dei piani della Deità, o Logos, quella Vita centrale Che è la sorgente di energia per tutto ciò che è entro il sistema solare. Queste speculazioni costituiscono per noi una linea di pensiero molto interessante e non vi è nessun male nello speculare, se l’effetto è quello di darci una più ampia visione, una maggior tolleranza ed un più grande e saggio ottimismo.

Avendo veduto che i due stadi, quello dell’attività atomica e quello della radio-attività, caratterizzano l’evoluzione di tutti gli atomi nel sistema solare, vediamo ora quali siano i differenti sviluppi che possiamo attenderci, man mano che la coscienza si evolve entro l’atomo umano. Vorrei rivolgere in special modo l’attenzione su questo tipo umano di coscienza, poiché rappresenta l’evoluzione centrale nel sistema solare. Quando i tre aspetti della vita divina sono [125] riuniti, la vita dimorante nella forma, o spirito, la forma materiale o veicolo sostanziale, e il fattore dell’attività intelligente, risultati specifici, si determineranno. Avremo il manifestarsi graduale di un genere particolare di coscienza, lo sviluppo di qualità psichiche, l’effetto della vita soggettiva sopra la forma materiale, l’utilizzazione della forma per certi fini particolari ed il conseguimento da parte dell’entità interiore di certe qualità. La vera natura della vita centrale, sia quella di Dio, sia quella dell’uomo, si manifesterà durante un ciclo di vita, sia solare che umano. Questo è vero di ognuno di noi ed è probabilmente vero per il Logos planetario e, se è vero per Lui, lo sarà anche per il Logos Solare.

Proviamo a seguire alcuni dei vari sviluppi, in connessione coi nostri quattro tipi di atomi: l’atomo della sostanza, l’atomo umano, l’atomo planetario, l’atomo cosmico. Uno dei primi e più importanti sviluppi sarà la risposta cosciente ad ogni vibrazione e ad ogni contatto, cioè la capacità di rispondere al non-sé su tutti i piani. Ad esempio, se io mi presentassi dinanzi ad un pubblico, privo di cultura e ripetessi ciò che è stato detto qui stasera, non susciterei alcuna reazione o risposta. Se io tenessi invece a questi operai un discorso [126] sul Vangelo, otterrei una rapida reazione. La ragione di tale differente risultato è, unicamente, il diverso grado di capacità, posseduta dagli uomini a vari stadi d’evoluzione, di rispondere o reagire ai contatti e alle vibrazioni. Questo significa semplicemente che certe persone sono ad uno stadio in cui possono essere raggiunte da un appello emotivo e da ciò che riguarda la loro salvezza personale, essendo essi ancora nel primo stadio atomico. C’è un altro stadio che include il primo, ma che rende l’uomo, atto a rispondere anche ad un appello più intellettuale, a provare un certo interesse per quei soggetti astratti di cui ci siamo occupati e che conducono all’investigazione di tutto ciò che concerne il gruppo. Ambedue gli stadi sono ugualmente giusti.

Possiamo guardare tale soggetto ancora da un altro punto di vista. È possibile per  noi incontrare sul nostro cammino grandi uomini e donne, e non riceverne alcuna impressione; possiamo passare loro accanto e neanche riconoscerli, perdendo così l’occasione di ricevere ciò che essi potrebbero darci. Questo accadde in Palestina nei riguardi del Cristo duemila anni fa. Perché noi non siamo ancora abbastanza evoluti per poter rispondere loro. Ci manca ancora qualcosa per poterci rendere conto della loro particolare vibrazione o di sentirla. [127] Ho udito dire, e penso che sia vero, che se il Cristo venisse ancora sulla terra a vivere fra noi come fece allora, non noteremmo alcuna grande differenza fra Lui ed altre persone buone ed altruistiche che conosciamo. Non abbiamo ancora sviluppata in noi l’abilità di rispondere e di reagire al Divino che è nei nostri fratelli. Vediamo generalmente in loro ciò che è grossolano e cattivo e notiamo i loro difetti e le loro colpe. Siamo insensibili ancora a quanto di migliore è nei nostri simili.

Un altro passo avanti nel nostro sviluppo sarà quello di funzionare coscientemente su tutti i piani dell’essere. Ora funzioniamo coscientemente sul piano fisico; alcuni sono in grado di funzionare sul seguente piano sottile, chiamato piano astrale (termine assolutamente inadatto ad esprimere il vero significato) o piano della natura emotiva,sul quale l’uomo è attivo quando fuori dal corpo fisico, cioè durante il sonno o immediatamente dopo la morte. Pochi esseri umani possono funzionare sul piano mentale, con la coscienza completamente sveglia, e ancora meno sul piano spirituale. Lo scopo dell’evoluzione è di poter funzionare coscientemente con continuità sul piano fisico, sul piano emotivo e sui piani mentali. Questo è il grande conseguimento [128] al quale, un giorno perverremo. Conosceremo allora ciò che faremo ad ogni ora del giorno e non solo per 14 delle 24 ore. Ora non siamo consci di dove l’entità reale pensante si trovi durante le ore del sonno, né sappiamo quali siano le sue attività o le condizioni del suo ambiente. Tempo verrà in cui utilizzeremo ed impiegheremo ogni minuto ed ogni ora del giorno.

Un altro scopo dell’evoluzione è triplice ed è quello della coordinazione della volontà, dell’amore e dell’energia coordinate; scopo che non abbiamo ancora raggiunto. Abbiamo però molta energia intelligente, che è suscettibile di sviluppo, ma è molto raro trovare una persona la cui intera vita sia animata da un proposito centrale, seguito senza deviare, ed animato e spronato dall’amore che si esprime per mezzo dell’attività intelligente. Tempo verrà, tuttavia, in cui la nostra espansione di coscienza avrà raggiunto una tale ampiezza, e la nostra attività sarà divenuta così viva, che potremo diventare radio-attività. Potremo avere allora innanzi a noi un proposito definito che sarà il risultato dell’amore e raggiungeremo il nostro obiettivo per mezzo dell’intelligenza. Non è così che si svolge l’opera di Dio? Allo stadio presente del nostro sviluppo, siamo certamente intelligenti, ma c’è ancora poco amore in noi. Abbiamo un po’ d’amore per coloro con cui siamo in contatto o con i quali abbiamo dei rapporti, amiamo maggiormente la nostra [129] famiglia e gli amici più vicini, ma non conosciamo praticamente nulla ancora dell’amore di gruppo. Quando i grandi idealisti dell’umanità parlano dell’amore di gruppo, noi sentiamo che è qualcosa che vorremmo vedere realizzato, poiché abbiamo raggiunto lo stadio in cui potremmo essere talvolta in grado di rispondere e di reagire. È consolante tenere presente che quanto più noi pensiamo lungo linee altruistiche, tanto più siamo in grado di costruire qualche cosa di gran valore e di sviluppare, per lenti e laboriosi gradi, i rudimenti di una reale coscienza di gruppo che è, per molti di noi, ancora assai lontana.

Ci sono parecchi altri sviluppi durante il processo evolutivo dei quali non possiamo trattare e che sono difficilmente concepibili se non abbiamo quel peculiare tipo di cervello capace di pensare in termini astratti. Vi è lo stadio nel quale potremo trascendere tempo e spazio, quando la nostra coscienza includerà quella di tutta la famiglia umana e sarà facile per noi essere in contatto con la coscienza di un amico in India, in Africa o in qualsiasi luogo, come se fosse presente; distanza di tempo e di spazio non ostacoleranno i nostri rapporti. Alcuni sintomi di questo fatto si vedono nell’abilità con la quale alcune persone possono comunicare telepaticamente, o psicometrizzare.

Indubbiamente è bene occuparsi della visione delle mirabili mete che ci attendono  nel futuro e rappresentarci il divenire [130] del Logos fra miliardi di anni, ma la cosa per noi di interesse vitale è di afferrare qualche idea chiara dello stadio immediato innanzi a noi, e comprendere cosa possiamo attenderci che avvenga, in connessione col processo evo- lutivo, durante i prossimi mille anni. Tre sono le linee principali di pensiero nel mondo: la scientifica, la religiosa, la filosofica. Nella linea del pensiero scientifico gli uomini hanno incorporato tutto ciò che riguarda la materia, l’aspetto sostanza della manifestazione; essa tratta di ciò che è oggettività tangibile, visibile: in una parola, di ciò che può essere provato e dimostrato. Il pensiero religioso si occupa di ciò che riguarda la vita entro la forma, del ritorno dello spirito verso la sua sorgente, arricchito di tutto ciò che ha acquisito con l’uso della forma. Esso si riferisce alla parte soggettiva della natura. Il pensiero filosofico si occupa di ciò che si potrebbe chiamare: l’utilizzazione dell’intelligenza per mezzo della Vita interiore, affinché la forma possa essere resa adeguatamente idonea ai suoi bisogni. In questo contesto consideriamo alcuni sviluppi che possono essere previsti nell’immediato futuro, ricordando che tutto ciò ch’io dico va inteso come ipotesi e che non è detto con spirito dogmatico.

Per molti pensatori è ovvio che, la scienza [131] avendo cominciato a studiare la ra- dio-attività, è ora sul punto di scoprire la natura della potenza entro l’atomo stesso ed è probabile che fra non molto sfrutteremo l’energia della materia atomica per qualsiasi scopo concepibile: per riscaldare, illuminare e infine per ciò che potrei chiamare la motivazione di ogni cosa intrapresa nel mondo. Questa forza, come alcuni sanno, fu quasi scoperta negli Stati Uniti cinquant'anni fa da un uomo chiamato Keely, ma non gli fu permesso di rivelare la sua scoperta al mondo. Gli uomini sono ancora troppo egoisti perché possa esser loro affidata l'utilizzazione dell’energia atomica. Questa scoperta andrà, probabilmente di pari passo con lo sviluppo della coscienza di gruppo. Solo quando l’uomo diventerà radio-attivo e potrà lavorare e pensare in termini di gruppo, sarà sicuro e saggio per lui, l’utilizzare la potenza latente nell’atomo. Ogni cosa in natura è meravigliosamente coordinata e nulla può essere scoperto, o utilizzato, prima del tempo. Soltanto quando l’uomo sarà divenuto altruista, sarà permesso che questo tremendo potere passi nelle sue mani. Penso tuttavia che possiamo guardare con fiducia alla scienza, aspettandoci che faccia grandi passi avanti nel campo dell’energia atomica.

Mettendo di nuovo a confronto l’evoluzione dell’essere umano, possiamo vedere l’uomo dominare l’aria. C’è nel sistema solare una grande sfera o piano vibrante, chiamato in qualche libro occulto [132] piano intuitivo, chiamato anche nella letteratura orientale il piano buddico, il cui simbolo è l’aria. Proprio come l’uomo sta cominciando a trovare la sua via attraverso lo sviluppo dell’intuizione, verso quel piano, la scienza comincia a scoprire come dominare l’aria; a così mano a mano che l’intuizione dell’uomo si sviluppa e cresce, si svilupperà e crescerà anche il suo dominio sull’aria. Vi è un’altra cosa interessante (ed è già in parte stata riconosciuta); è lo sviluppo della capacità di vedere nella materia sottile. In molte parti del mondo sono nati bambini che vedono più di quel che possa vedere un qualsiasi individuo. Mi riferisco ad un fenomeno basato sulla materia e che riguarda l’occhio fisico; alla visione eterica che vede nella materia più sottile di quella del piano fisico chiamato etere. Un lavoro interessante è stato fatto in California dagli scienziati, su quest’argomento. Il dr. Federik Finch Strong afferma che l’occhio fisico è capace di vedere etericamente e che la visione eterica è funzione normale dell’occhio. Quali saranno i risultati dello sviluppo di questa facoltà? Significherà che la scienza dovrà definitivamente modificare i suoi punti di vista e le sue conclusioni per ciò che si riferisce ai piani sottili. Se entro il piano normale di visione dell’uomo, verranno inclusi durante il prossimo secolo, certi aspetti e certe forme di vita [133] che sono state considerate sinora come immaginarie, avremo spezzato, una volta per sempre, quella condizione di materialismo che  ci ha tenuti schiavi per così lungo tempo; se ciò che ora è invisibile, sarà riconosciuto visibile in qualche linea particolare, chi può dire fin dove ci sarà possibile giungere col passare del tempo? La linea evolutiva tende a far capo alla sintesi. Se c’immergiamo nella materia e nella materializzazione, andiamo verso l’eterogeneità; se lavoriamo in armonia con lo spirito tenderemo verso l’unita. Così, nel mondo religioso dobbiamo aspettarci di veder apparire quest’unità. Si nota già ora un maggior spirito di tolleranza, in confronto ad una cinquantina d’anni fa; sta rapidamente avvicinandosi il tempo in cui la grande unità fondamentale, che è alla base di tutte le grandi religioni, e il fatto che ogni fede è parte necessaria di un grande insieme, sarà riconosciuto da tutta l’umanità. Attraverso questo riconoscimento avremo la semplificazione della religione. Daremo la massima importanza ai fatti centrali e li utilizzeremo; le piccole e meschine differenze fra le varie organizzazioni saranno trascurate.

Inoltre possiamo guardare ad un avvenimento interessante in rapporto alla famiglia umana. Cosa accadrà nel momento in cui la coscienza di gruppo diventerà, su larga scala, l’obiettivo cosciente dell’uomo? Avverrà allora [134] che l’uomo porrà piede sul “Sentiero”. L’uomo sarà definitivamente padrone di se stesso e si sforzerà di vivere la vita dello spirito, rifiutandosi ormai di vivere una vita atomica, egocentrica. Cercherà il suo posto entro la più grande unità, trovandolo per mezzo di sforzi definiti e auto-iniziati e unificandosi con quel gruppo. Questo è il vero significato dell’insegnamento sul “sentiero” dato dalla chiesa protestante, cattolica e buddista. Tutte insegnano a percorrere questo sentiero, definendolo in vari modi, come la Via, il nobile Sentiero ottuplice, il Sentiero dell’Illuminazione, il Sentiero della Santità. Ma il Sentiero è uno solo, quello che risplenderà sempre di più e condurrà al giorno perfetto. 

Possiamo inoltre occuparci dello sviluppo della mente astratta e del risveglio dell’intuizione. A mano a mano che le grandi razze si sono succedute le une alle altre sul pianeta, c’è sempre stato uno sviluppo ben diretto dei poteri dell’anima, con ordinata sequenza. Nella terza razza-radice, la Lemurica, l’aspetto fisico dell’uomo Pervenne ad un alto stadio di perfezione. Più tardi, nella grande razza che precedette la nostra, l’Atlantidea, che perì nel diluvio, si sviluppò la natura emotiva dell’uomo. Poi, nella razza cui apparteniamo noi ora, l’Ariana o quinta razza, la meta è lo sviluppo [135] della mente concreta o inferiore; è quanto si va sviluppando di decennio in decennio. Alcuni cominciano ora a sviluppare il potere di pensare in termini astratti.

A suo tempo vedremo fiorire ancora maggiormente quella particolare e interessante capacità che pochi ora dimostrano di possedere, che noi chiamiamo facoltà di ispirazione. Non sto parlando della medianità, né dei “medium”. Il medium è un uomo mediocre, di natura negativa, ricettiva, e di solito così poco coordinato nella sua triplice natura che una forma estranea, o entità, può usare il suo cervello, la sua mano, o il suo corpo. La medianità è un fenomeno abbastanza comune: scritture automatiche, tavolette girevoli o sedute spiritiche di basso ordine, sono assai frequenti in questi tempi e stanno trascinando migliaia di persone verso la pazzia o verso disordini nervosi. C’è qualcosa di molto meglio, di cui la medianità è solo una distorsione; questo qualcosa è l’ispirazione. Questa capacità significa, per l’essere umano, l’aver raggiunto uno stadio d’evoluzione in cui è coscientemente e positivamente sotto il dominio del proprio Sé superiore, il Dio interiore. Questo governatore interno, questo sé reale può, per mezzo di un contatto definito, governare il cervello fisico e mettere l’uomo in grado di prendere decisioni e di comprendere verità all’infuori [136] della facoltà del ragionamento. Può condurre l’uomo a parlare, a scrivere, a conoscere la verità senza l’uso della mente inferiore. La verità è in noi stessi. Quando verremo in contatto con il nostro Dio interiore, tutta la verità ci sarà rivelata. Saremo allora dei conoscitori. Questa è però una qualità positiva, non negativa, e significa mettersi in allineamento diretto e cosciente col proprio Ego o sé superiore, senza lasciare aperta la propria personalità a qualche entità o fantasma di passaggio.

Ben raramente noi veniamo in contatto col nostro Sé Superiore, e solo nei momenti di maggiore sforzo, o nelle grandi crisi della nostra vita, solo come risultato di lunga disciplina, di strenua meditazione, ciò può verificarsi. Verrà un giorno in cui domineremo interamente la nostra vita, non dal punto di vista personale egoistico, ma dal punto di vista del Dio in noi dimorante, che è la diretta rivelazione dello Spirito sui più alti piani.

Infine vorrei dirvi che la meta per ognuno di noi, è lo sviluppo dei poteri dell’anima o della psiche. Dobbiamo diventare psichici non però, nel significato comune della parola. La “psiche” è l’anima, [137] o il Sé Superiore che emerge dal triplice Sé inferiore, come la farfalla emerge dalla crisalide; essa è quella bellissima realtà che si produrrà come risultato della nostra vita o delle nostre vite quaggiù. I veri poteri psichici sono quelli che ci mettono in contatto col gruppo. I poteri del corpo fisico, che usiamo ogni giorno, ci mettono in contatto con gli altri esseri umani; ma quando avremo sviluppato i poteri dell’anima e le sue risorse, saremo veri psichici. Quali sono questi poteri? Potrò enumerarne soltanto alcuni fra i molti.

Uno è il dominio cosciente della materia. La maggior parte di noi domina o governa il proprio corpo fisico coscientemente facendogli eseguire i nostri comandi, o voleri, sul piano fisico. Alcuni di noi dominano coscientemente le proprie emozioni, ma pochi dominano la mente. Gli uomini in generale sono dominati dai propri desideri e dai propri pensieri. Ma si avvicina il tempo in cui domineremo coscientemente la nostra triplice natura inferiore. Allora il tempo non esisterà più per noi, poiché avremo la continuità di coscienza sui tre piani dell’essere: fisico, emotivo, mentale, che ci metterà in grado di vivere come il Logos in quell’astrazione metafisica che chiamasi l’Eterno presente.

Un altro potere dell’anima è la psicometria, che può essere definita [138] la capacità, (avendo nelle proprie mani un oggetto appartenente ad un individuo) di mettersi in rapporto con l’individuo, o con un gruppo d’individui. La psicometria è la legge d’associazione d’idee, applicata alla qualità vibratoria della forza col proposito di ottenere qualche informazione.

La razza umana diverrà inoltre chiarudiente e chiaroveggente, che significa acquistare la capacità di udire e vedere chiaramente e accuratamente sui piani più sottili, al pari che sul piano fisico. Ciò implica la capacità di udire e di vedere tutto quanto concerne il gruppo, cioè di udire e vedere nella quarta e nella quinta dimensione. Ecco la spiegazione data sull’argomento da un giovane studioso svedese, che citerò per rendere più chiara la comprensione del nostro soggetto.

“La quarta dimensione corrisponde alla capacità di vedere attraverso le cose, vedere cioè anche ciò che è tutt’attorno ad un oggetto solido. La quinta dimensione corrisponde alla capacità di prendere, ad esempio un occhio, e mettersi in rapporto per mezzo di quest’occhio con tutti gli altri occhi del sistema solare. Vedere nella sesta dimensione può essere come la capacità di prendere un sassolino sulla spiaggia e per suo mezzo mettersi in accordo con l’intero pianeta. Nella quinta dimensione, [139] prendendo l’occhio, si era limitati ad una particolare linea di manifestazione. Nella sesta dimensione, prendendo un sasso, si era messi in contatto con tutto il pianeta.” Tutto questo è ancora molto lontano, ma è interessante parlarne e contiene una promessa per tutti.

Non c’è tempo per trattare altri poteri, né posso enumerarli tutti. Ridare salute per mezzo del contatto delle mani è uno di questi. La manipolazione dei fluidi magnetici e la creazione cosciente per mezzo di colori e suoni è un altro potere. Tuttavia ciò che per ora ci riguarda realmente è il dominio cosciente di noi stessi, il sottomettersi sempre più al controllo del governatore interno, lo sforzarsi per diventare radioattivi e per sviluppare la coscienza di gruppo.